Raccolta che partecipa ai War Tournaments del forum Writers Arena Rewind, secondo girone: 6x60 (sei mini-fic di sessanta parole ciascuna, ispirate ognuna ad una parola scelta da una lista).
Horace è uno dei miei personaggi preferiti e spero di averlo inquadrato abbastanza. Potrei però averlo idealizzato e me ne scuso, lo amo troppo! In ogni caso, mi sono trattenuta dall'utilizzare il prompt "passeggiata" mischiando al tutto una storia d'amore che non avrebbe aggiunto nulla alla raccolta, creando confusione. Ho scritto già troppo sui suoi presunti amori in altre fic, perciò... gen is the way.
Ho messo come genere "drammatico" invece di triste o malinconico perché non vi è né una tristezza statica, né disperata. I sentimenti espressi sono legati a qualcosa di realmente accaduto o che sta ancora accadendo. Spero che il messaggio sia "passato".





[Snob]
Snob è il suo atteggiamento usuale, il suo stile, quello sguardo di superiorità verso chi considera indegno di far parte del suo Club. Un Serpeverde che non sa odiare, ma nemmeno amare davvero. Ha lasciato che il suo cuore venisse soffocato dai preconcetti, il suo corpo reso schiavo dai piaceri, deformato e gonfiato fino ad assomigliare ad un tricheco verde-argento.


[Arrendersi]
L'alcool che ha in corpo ha fatto crollare le sue ultime difese. Quegli occhi verdi sembrano galleggiare nella sua coscienza offuscata e perduta tra passato e presente, tra vergogna ed orgoglio, in un turbine di lacrime spinte a rotolare sulle sue guance da un genuino desiderio di vendetta... Vendetta contro l'oscurità a cui lui stesso, inconsapevolmente, aveva dischiuso le porte.


[Livido]
L'unguento maleodorante penetra l'alone bluastro sulla sua pelle. La maledizione che l'ha colpito è stata potente, ma Madama Chips sa quello che fa e tra non molto il dolore inizierà a svanire, il livido a scolorirsi. Tutt'altra sorte avranno i ricordi. Le vittime di quest'ultima battaglia si aggrappano alla sua coscienza ormai indifesa, riversando in lui ondate di cocente rimorso.


[Sotterfugio]
Il modo in cui il Preside ha progettato tutto lo indispettisce oltre ogni dire. Sapendo che non sarebbe riuscito a convincerlo a tornare a Hogwarts, si è portato dietro il ragazzo. Deve ammetterlo, Albus è astuto e lo conosce meglio di chiunque altro... ora si sente rassicurato dalla sua perspicacia. Sarebbe stato un ottimo Serpeverde, pensa sorridendo sotto i baffi.


[Abitudine]
Davanti all'evidenza, per i suoi colleghi più che ovvia, che i figli di Babbani non sono in nulla inferiori agli studenti Purosangue, Horace manifesta ancora un certo stupore.
Forza dell'abitudine, si dicono Minerva e Filius, scrollando le spalle. Sanno che i vecchi pregiudizi sono difficili da estirpare, ma pure che in lui non vi è neanche un briciolo di malvagità.


[Sfumatura]
Non ha mai voluto ammettere di vedere altro che differenze nette e contorni definiti.
C'era il Club, gli studenti più popolari, dotati o appartenenti a famiglie in vista, e c'erano gli altri, di cui non si curava.
Ma ora che è vecchio, la vista gli si offusca e riesce a percepirla, quella sfumatura che rende il mondo uniforme e armonioso.