Anime & Manga > Natsume Yuujinchou
Segui la storia  |      
Autore: OriharaNyah    04/06/2012    4 recensioni
{Cross-over: Nurarihyon no Mago x Natsume Yuujinchou. Pairing: RikuoxNatsume}
Mi ricordo di quando, un giorno, il nonno mi raccontò del suo incontro con Natsume Reiko, colei che possedeva lo Yuujinchou.
/Forse i personaggi sono un po' OOC, non so rendermene conto, ormai sono deformati dalla loro concezione che alberga nella mia mente. Spero che ciò non vi dia fastidio.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Natsume Reiko no Mago.

 

Mi ricordo di quando, un giorno, il nonno mi raccontò del suo incontro con Natsume Reiko, colei che possedeva lo Yuujinchou. Disse che era una donna bellissima, molto forte. E che, pur essendo umana, era in grado di battere anche lo youkai più temibile. Pare che lanciasse una sfida a qualsiasi ayakashi che le si parava davanti. Queste erano le condizioni: se lei ne fosse uscita vincitrice, colui che invece aveva perso avrebbe dovuto cederle il proprio nome in modo da poterlo inserire, insieme agli altri, nello Yuujinchou, mentre invece, se ad uscirne vincitore fosse stato l'avversario, a quest'ultimo era consentito farle qualsiasi cosa, anche mangiarla. Ma Reiko-sama non perdeva mai. Non aveva mai perso, tranne una volta.
“Avevo sentito parlare spesso dello Yuujinchou, a quei tempi era un argomento piuttosto gettonato tra gli youkai,” raccontò il nonno. “Dunque, per curiosità, andai alla ricerca di questa fantomatica ragazza. Non avendo idea di dove fosse, mi aggirai per un po' di tempo nelle foreste, era lì che generalmente la si poteva incontrare. Così, finalmente, in un caldo pomeriggio di Maggio, la incontrai. La vidi da lontano e già la riconobbi. Capelli biondi, portamento elegante. Indossava una lunga gonna blu scuro, probabilmente dell'uniforme scolastica. Era molto bella, e teneva un quaderno sotto braccio. Pensai subito che si potesse dello Yuujinchou.
Mi avvicinai a lei, senza farmi vedere. Natsume Reiko, dissi, una volta vicino a lei. Voglio fare una sfida con lei.
Lei mi guardò e sorrise. Strano, di solito sono io a proporre di queste cose, rispose.
La sfida consisteva nel raccogliere il maggior numero di lucciole possibile. Sapevo che non avrei mai potuto vincere da solo, così chiesi aiuto ad alcuni sudditi. Ci tenevo a battere Reiko-sama, l'essere umano con una grande fama tra gli youkai.
Quindi vinsi. Barando, però vinsi. Le condizioni erano che se avessi vinto sarei potuto entrare in possesso dello Yuujinchou, ma mi sentii già in colpa per aver barato, inoltre mi bastava il fatto di averla ufficialmente battuta, così lo rifiutai.
Perfetto, allora ci si vede, disse. Ma dal quel giorno non la vidi mai più.”

 

Incuriosito dalle parole del nonno andai anche io alla ricerca della ragazza. Il nonno sapeva dove abitava in quel momento, così mi diressi direttamente nella sua abitazione. Appena fuori dalla casa vidi un gatto. Era un gatto particolarmente rotondo e ricordava un maneki neko. Probabilmente abitava in quella casa, così gli chiesi indicazioni.
“Neko-chan, dimmi, è questa l'abitazione di Natsume-sama?”
Si girò lentamente, con l'espressione di chi non capisce troppo, pareva quasi ubriaco. Si limitò a muovere il capo in segno di assenso e proseguì verso l'entrata della casa.
Mi guardai attorno e dopo un po' notai una luce provenire da una delle finestra di una stanza del piano superiore. Pensai che anche se in quella stanza non ci fosse dovuta essere Reiko-sama, qualunque altra persona avessi potuto trovare, non sarebbe stata capace di vedermi, quindi decisi di sbirciare dalla finestra senza nascondermi. Nella stanza c'era una persona. Bella, elegante, con degli occhi calmi e profondi. Era seduta in una scrivania, e sembrava impegnata a scrivere qualcosa. Decisi di bussare. Ero un po' agitato, le mani mi tremavano leggermente.
Quella persona si voltò verso la finestra e sembrò vedermi. Si alzò e dirigendosi poi verso di me, mi aprì la finestra. Sembrava essere abituato ad aprire agli estranei.
Per un po' mi guardò, poi mi domandò:
“È venuto qui per riavere il suo nome?”
Mi stupii a quella domanda, non sapevo che dire. Mi limitai a scuotere il capo.
Lo guardai negli occhi, rabbrividii.
“Natsume Reiko. Tu sei Natsume Reiko-sama?”
Mi guardò con espressione triste, un po' mortificata.
“No, sono suo nipote. Mi dispiace, Reiko-san non c'è più.”
Rimasi sorpreso, ma d'altronde era passato molto tempo da quell'incontro e Reiko-sama era solo un essere umano.
“Capisco.”
Restai un po' di tempo senza dire nulla, con lo sguardo rivolto fuori dalla finestra.
“È venuto qui per impossessarti dello Yuujinchou? Non penso di poterglielo cedere così facilmente, è un ricordo di mia nonna.”
Alzai lo sguardo.
“No, non è ciò che voglio. Sono Rikuo Nura, il nipote del Nurarihyon. Mio nonno mi racconta spesso di Reiko-sama, mi sarebbe piaciuto conoscerla.”
Improvvisamente gli occhi gli si illuminarono.
“Suo nonno ha conosciuto Reiko-san? La prego, voglio sapere tutto ciò che riguarda mia nonna! Purtroppo non so molto di lei..”
Lo trovai estremamente carino. Certo, non corrispondeva esattamente alla descrizione del nonno, ma le somiglianze erano lampanti.
Ci sedemmo in un tavolino, e lui mi offrì un te. Era tardi, ma per essere un umano non sembrava essere stanco. Anzi, pareva essere abituato a restare sveglio di notte.
Mi raccontò che spesso di notte gli venivano a fare visita degli youkai. C'era chi voleva il proprio nome indietro, e chi invece voleva impossessarsi dello Yuujinchou. Mi disse che nella maggior parte dei casi doveva ricorrere all'aiuto della sua guardia del corpo. Uno strano maneki neko con il quale aveva stretto un accordo.
“Nyanko-sensei? Non sarà quello che ho visto barcollare qui giù?”
“Barcollare?” A quelle parole scoppiò a ridere. Una risata contagiosa. “Tipico. Spesso esce di sera e torna ubriaco di notte. E poi si lamenta pure se gli altri ayakashi non hanno una buona idea di lui!”
Al che, mi misi a ridere pure io. Non che mi sentissi particolarmente coinvolto dalla questione, ma il modo in cui lo disse mi fece sorridere.
“Ma ora ti prego,” disse, facendosi serio tutto d'un colpo, come se si fosse ricordato di qualcosa di triste. “Dimmi quello che sai su mia nonna Reiko.”
Così gli raccontai la storia che mi raccontò il nonno. Lui sorrise, sembrava felice di averla sentita.
“E così Reiko-san perse. Ma tuo nonno non volle niente di cambio.”
Annuii.
Avevo appena incontrato quel ragazzo, eppure mi rallegrai per averlo reso felice con il mio racconto. Non mi seppi spiegare esattamente perché. Era una sentimento decisamente strano, mai provato prima.
Perso nei miei pensieri, ad un certo punto, vidi il ragazzo sbadigliare. Pensavo che sarebbe crollato da un momento all'altro. Infatti, in preda al sonno, appoggiò la testa al tavolino e chiuse gli occhi. Effettivamente avevamo parlato per molto tempo, nonostante fosse abituato a restare sveglio, doveva essere stanco. Nella stanza non c'era nessuno, e il Neko-chan non accennava a tornare presto, così stesi il futon e lo sistemai dentro le coperte. Aveva un'aria così serena, adorabile.
Uscendo cercai di non fare troppo rumore per fare in modo di non svegliarlo, quindi tornai a casa.
Decisi che sarei tornato la notte seguente.


Tornai a casa e fuori era ancora buio. Vidi il nonno, era seduto in giardino. Mi stava aspettando. Era quasi l'alba, non ci avrei messo tanto a tornare nella mia forma umana.
“Allora, com'è andata?” chiese.
“Ho una brutta notizia, Reiko-sama è morta.”
“Oh, ma questo lo sapevo già. Sapevo anche che il nipote era entrato in possesso dello Yuujinchou, volevo semplicemente che tu ci parlassi” disse, molto tranquillamente.
“Gli ho raccontato del tuo incontro con Reiko-sama, era molto felice di sentirlo. Gli piacerebbe sentire altre storie su di lei, nonno.”
Il nonno mi guardò con espressione neutra, poi rivolse lo sguardo verso il cielo che si stava schiarendo. Mi disse: “D'accordo. Allora vorrà dire che la settimana prossima sarà ospite qui da noi. Effettivamente neanche a me dispiacerebbe fare quattro chiacchiere con il nipote di Reiko.”
Sorrise e si alzò in piedi. Dopodiché tornai ad essere il debole Rikuo che vive nella luce del giorno.

La notte seguente, come stabilito, tornai da lui. Non mi preoccupai troppo di non averlo avvisato, sapevo già che sarebbe stato molto disponibile, come la notte scorsa.
Quando mi affacciai alla finestra lo vidi raggomitolato per terra, di fianco al tavolino, come se si fosse addormentato improvvisamente. Accanto a lui c'era Neko-chan. Un'immagine che faceva quasi tenerezza. Ma purtroppo dovetti interrompere quel dolce momento, e bussai per farmi aprire. Svegliato dal picchiettare nel vetro, si alzò lentamente e si stropicciò un occhi. Sembrava sorpreso di vedermi. Non appena mi aprì, mi scusai.
“Scusa se sono ripiombato qui senza preavviso, ma c'è una cosa dovrei dirti.”
In realtà sarei tornato anche solo per vederlo, era una piccola scusa.
Lui mi fece entrare e mi fece accomodare nuovamente nel tavolino, anche se stavolta non mi offrì niente.
Mi guardò sorridendo. Mezzo addormentato, con quella faccia, era davvero carino. Rimasi un po' disorientato da quell'espressione. Lui lo notò, così mi fece cenno di parlare.
“Al nonno farebbe molto piacere se tu venissi a farci visita la settimana prossima. Vorrebbe parlarti, vorrebbe raccontarti di Reiko-sama. Non importa se non conosci la strada, ti ci porto io.”
Felicemente sorpreso, per un po' tentò di parlare senza dire niente di concreto.
“S-sarebbe fantastico!” disse alla fine con entusiasmo. “Ma siamo sicuri che possa? Non vorrei disturbare..”
“L'invito parte dal Nurarihyon in persona, non penso che tu possa disturbare, in qualsiasi eventualità,” gli sorrisi. Dopodiché restammo un po' in silenzio.
“Tu non odi gli youkai, vero?” chiesi.
Rivolse lo sguardo verso il basso. “No, non li odio. Ho incontrato molti youkai mavalvagi, ma è capitato spesso che io mi affezionassi ad alcuni di loro. Comunque non ho pregiudizi.”
Mi guardò negli occhi. “Lei mi piace, Rikuo-san. Sembra una brava persona.”
Dette queste parola si alzò e si sedette accanto a me. Rimasi decisamente sorpreso di questa piccola dichiarazione.
“Inoltre, è di un eleganza straordinaria,” aggiunse.
Con movimenti un po' infantili mi posò una mano sulla testa e percorse la mia lunga nuca con le dita. Cercai di alzare la mano per afferrare la sua, ma un rumore molesto interruppe il movimento. Neko-chan si era svegliato, e sembrava essere un po' più sobrio dell'ultima volta.
“Che diavolo fai, Natsume?!” sbottò. “Ti ho detto mille volte che non devi dare confidenza agli ayakashi! Non posso farmi fregare la preda così da sotto il naso!”
Natsume si alzò e si ricompose. Non gli rispose niente.
“Che ci fai tu qui?” disse rivolto a me. “Vuoi il mio preziosissimo Yuujinchou, non è così? Sappi che lotterò per non fartelo ottenere!”
“Nyanko-sensei! Almeno un po' di delicatezza con gli ospiti! Rikuo-san non è quel genere di youkai. Suo nonno incontrò Reiko-san, vorrebbe parlarmi di lei,” spiegò. “La settimana prossima vorrebbero che noi gli facessimo visita nella loro residenza.”
Neko-chan andò in escandescenza, dicendo quanto fosse pericoloso, azzardato e quanto Natsume fosse il solito ingenuo. Che scenetta divertente. Ma decisi che sarebbe stato meglio andare, si era fatto tardi per me.
“Be', mi dispiace interrompervi nella vostra simpatica litigata, ma io dovrei andare.” Una volta sulla soglia della finestra mi voltai verso Natsume e dissi: “Manderò dei miei servitori a prendervi, vi aspetto.”
Saltai dalla finestra e tornai dal nonno.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Natsume Yuujinchou / Vai alla pagina dell'autore: OriharaNyah