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Autore: Always Sil    04/06/2012    2 recensioni
-I pallidi raggi della luna filtravano attraverso le tende semichiuse.
Quei raggi erano i soli testimoni di un amore puro ma sbagliato.
Testimone dell’amore di James Sirius Potter e Rose Weasley-
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James Sirius/Rose
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-James- sussurrò al suo orecchio.
Non c’era bisogno di girarsi, sapeva a chi apparteneva quella voce.
-Rosie- rispose lui.
Il suo profumo di cioccolata e mare gli solleticava il naso.
Amava quel profumo.
era una combinazione strana, ma speciale.
Solo lei poteva avere quell’odore.
-Mi baci?- una domanda tanto innocente ma che aveva avuto effetti devastanti su James.
Il suo cuore accelerò i suoi battiti, le ginocchia gli tremarono e nei suoi occhi passarono diverse emozioni
Dolore?
Sì dolore perché aveva paura di rovinare quel rapporto tanto speciale con sua cugina
Tristezza?
Anche, visto che erano cugini, ed era una cosa perversa
Rabbia?
Si, perché l’unica che ama è l’unica che non potrò mai avere
Ma anche
Felicità?
Visto che aveva aspettato tanto questo momento
Amore?
Certo, lui era innamorato di lei da quando frequentavano Hogwarts.
Ma l’emozione principale era la Paura.
Che razza di Grifondoro era? Era un Grifondoro fino in fondo?
Sì, ma era un Grifone che aveva paura.
Aveva paura che lei lo rifiutasse, che lei lo respingesse.
Che lei non lo ricambiasse.
Si voltò per guardarla.
Non negli occhi, lei ci avrebbe letto dentro tutto quanto.
Perché lei riusciva a leggere dentro gli occhi di chiunque con un solo sguardo.
Le guardò il naso.
Il suo sguardo era fisso sul quel suo naso perfetto, che aveva il vizio di baciare quando lei veniva da lui in lacrime, o solo per un piccolo gesto affettuoso.
- Mi baci, per favore?- la supplica di Rose, la sua voce flebile, erano una stilettata al cuore di James.
Perché lui?
Si decise ad alzare lo sguardo, cercando di rimanere impassibile.
Ma quando i loro occhi si incrociarono, James finì in paradiso.
Non capiva nulla.
Il mondo si era annullato.
Erano vicinissimi, i loro respiri si mischiavano.
Un secondo dopo lui finì nell’oblio totale.
Perché Rose aveva annullato le distanze e aveva premuto le sue labbra su quelle del cugino.
Lo stomaco di James faceva le capriole, intorno a lui tanti fuochi d’artificio esplodevano.
Dischiuse la bocca, per far passare la lingua della cugina.
Le loro lingue giocavano, si rincorrevano, si cercavano.
Lei mise le proprie braccia intorno al colle, mentre le sue stingevano la vita esile di lei.
Entrambi si staccarono quando sentirono la mancanza d’ossigeno.
Come si fa a respirare, James?
Come si fa ad aprire gli occhi?
Ad Hogwarts James era famoso per le sue doti da casanova, proprio come il nonno.
Aveva baciato centinaia di ragazze, ma nessuna gli aveva provocato le stesse sensazioni di Rose.
Come se ci fosse stato un accordo in comune, si baciarono di nuovo.
Questa volta con foga, passione.
Un bacio che esprimeva anni di sentimenti repressi, e  di dolore.
James sollevò Rose per la vita e lei si aggrappò alle sue spalle per non cadere.
Si smaterializzarono in camera da letto di Rose.
Lei viveva da sola in un piccolo appartamento in una cittadina chiamata Brighton, vicino al mare.
Lui viveva nella Londra Babbana, da solo.
Lei mare, sole e tranquillità.
Lui città, nuvole e caos.
Così differenti ma accomunati da una sola cosa.
Una cosa impossibile da cancellare, da ignorare da sopprimere.
L’amore.
La casa era nel silenzio assoluto.
James appoggiò con grazia la sua amata nel letto.
Le molle dl letto cigolarono sotto il suo peso.
Rose incominciò a sbottonargli la camicia con una lentezza estenuante.
Bottone do bottone.
Asola dopo asola.
Intanto lui le toglieva famelico la maglietta argento, lanciandola in un angolo nella stanza.
Finito con la camicia, Rose cominciò a baciargli il mento, il collo, il petto.
Soffiava e baciava.
James le tolse i Jeans che le fasciavano quelle gambe tanto perfette.
Ora Rose era sdraiata solo in biancheria intima.
Il reggiseno bianco aveva disegnato dei piccoli fiori dorati
Gli slip erano come il reggiseno.
Sempre con una lentezza che faceva fremere James, Rose gli slacciò il bottone dei pantaloni.
Questi caddero con un tonfo e raggiunsero il resto degli indumenti sparsi nella stanza.
Ora lei ammirava la bellezza di James.
Fisico scolpito dai tanti allenamenti di Quidditch, capelli indomabili un po’ ricciolini e occhi di un nocciola penetrante.
I boxer neri lasciavano ben poco all’immaginazione.
Si vedeva che era eccitato, ma Rose non se ne curò molto.
Si sfilò il reggiseno lasciando scoperto il suo seno.
Piccolo, i capezzoli turgidi dall’eccitazione.
Il cugino la fissava, sentiva il suo sguardo addosso.
Ma non si vergognava, anzi si sentiva apprezzata.
Si baciarono ancora.
Le mani di James erano sul suo seno.
Lo accarezzavano, lo stringevano.
Le mani di lei giocavano con l’elastico dei suoi boxer.
Lasciandosi sfuggire un gemito quando lui le leccò i seni, lei decise di tirargli giù le mutande.
James era eccitato.
Rose prese il suo membro gonfio tra le mani e lo accarezzò.
Dolce, sensuale.
Lui gemeva, ogni suo tocco era un gemito.
Lei, incentivata dai gemiti del cugino, gli baciò il membro.
Prima in punta, poi lasciava scie di baci ovunque.
Lo avvolse in bocca.
Iniziò a muoversi lentamente.
Su e Giù.
James era in paradiso.
Ma provò una fitta di rabbia all’altezza del cuore.
Con quanti altri ragazzi avrà fatto quello che stava facendo con lui?
Ma, quando sentì l’orgasmo vicino la fermò.
Non voleva venire così presto, voleva venire con lei.
Insieme.
Senza aspettare due volte, Lui iniziò a baciarla prima sul mento, poi il collo.
Quando arrivò ai seni alternò baci con piccoli morsi, lasciando Rose gemere.
Poi la pancia, scie di baci bollenti.
L’ombelico fu’ preda della sua lingua.
Infine raggiunse la sua meta finale.
La sua femminilità.
Le tolse le mutande già bagnate dal suo liquido.
Appoggiò le mani su entrambe le cosce.
Morse l’interno coscia.
Soffiò sul pube.
Un brivido percorse il corpo di Rose.
La lingua di James lambì le sue grandi labbra.
Rose era al settimo cielo.
Le mani stringevano il lenzuolo, mentre avvicinava il suo bacino alla bocca di James.
James ritrasse la lingua quando sentì i muscoli di Rose irrigidirsi.
Si baciarono lentamente, assaporando ognuno i sapori dell’altro.
Lui entrò in lei piano, con dolcezza.
Sapeva che non era vergine.
La odio per non essere stato il primo.
Quella sensazione passò quando lei invocò il suo nome.
Le spinte forti e decise.
Lei, sdraiata sul letto, i capelli rossi sparsi sul cuscino, la mani che tenevano strette un lembo del lenzuolo bianco, e le gambe attorcigliate intorno al busto del suo amato.
Gli ansimi all’unisono.
Arrivarono all’orgasmo insieme.
- James, Ti amo.- gli disse Rose.
A quel punto Lui impazzì di gioia.
Aveva passato la notte più bella di tutta la sua vita.
La donna che ama gli ha confessato il suo amore.
Cosa può andare storto?
- ma non possiamo più vederci.
Siamo cugini.
Come pensi che reagiranno le nostre famiglie?- una lacrima uscì dai suoi occhi nocciola.
Ecco il MA.
- Perché? Perché ti interessa così tanto delle loro opinioni?
Io sono innamorato di te dai tempi di Hogwarts, e non voglio restare senza di te neanche un minuto di più.-
Le parole di James uscirono di getto.
- Non voglio stare senza di te James! Ma non posso neanche lasciare tutti.
Loro sono la nostra famiglia!-  Rose quasi aveva urlato.
- Rosie, Rosie guardami.
Sei stanca, dormi. domani ne parliamo, Ok?- Chiese James.
Aveva usato un tono tanto dolce che Rose si accovacciò contro il suo petto.
I pallidi raggi della luna filtravano attraverso le tende semichiuse.
Quei raggi erano i soli testimoni di un amore puro ma sbagliato.
Testimone dell’amore di James Sirius Potter e Rose Weasley.


Non ci posso credere,
Questa storia era nel mio computer da troppo tempo, e adesso la sto pubblicando.
Sarà una mezza schifezza.
Spero non vi disgusti troppo.
Sil.
   
 
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