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Autore: fiubi    22/12/2006    8 recensioni
L'amore che lega Draco a Ginny è talmente forte da legarli indissolubilemnte per tutto il resto della vita?? Secondo me ed agatha...SI!!!!!(p.s.: storia scritta a quattro mani da noi due!)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di certo non ve l’aspettavate, ma alla fine siamo riuscite a farvi un bel dono di natale da mettere sotto il vostro albero…una meravigliosa storia d’amore con protagonisti la nostra coppia preferita, Draco e Ginny, per augurare a tutti voi un buon Natale e buone vacanze.
da agatha e fiubi


Chiudi gli occhi



Every endless night has a dawning day
Every darkest sky has a shining ray
And it shines on you, baby,
Can't you see?
You're the only one who can shine for me


Ogni incessante notte ha un albeggiante giorno
Ogni più nero cielo ha un lucente raggio
Ed esso brilla su di te, ragazza,
non vedi?
Tu sei l'unica che può splendere per me




Il cielo era coperto e plumbeo.
Tra poco sicuramente si sarebbe messo a piovere. Ginny soffiò sul vetro fino a creare un alone opaco e, con un dito, scrisse il nome di Draco.. Avrebbe dovuto essere felice dato che finalmente riuscivano a vedersi, eppure si sentiva strana.
Lui ricopriva un incarico importante al Ministero della Magia e spesso restava via per giorni interi a svolgere qualche incarico. La settimana scorsa aveva addirittura annullato il loro appuntamento per via di un impegno che gli era stato assegnato.
Possibile che lei fosse all’ultimo posto nelle sue priorità?
Scosse la testa cercando di scacciare questi pensieri. Sapeva che lui era innamorato di lei e stavano bene insieme, perché doveva rovinarsi questa bellissima giornata? Si stava lasciando influenzare dal pessimo tempo. Fu così che si mise davanti allo specchio per prepararsi con il sorriso sulle labbra, già pregustando il momento in cui l’avrebbe visto.
Però il tempo passava e di Draco non c’era nemmeno l’ombra. Camminò nel salotto alla Tana, deserto dato che tutti gli altri abitanti erano usciti per gli ultimi acquisti natalizi, temendo che lui rinviasse di nuovo la loro uscita.
Poi d’un tratto la sua voce, alle sue spalle, la riscosse dai pensieri.
-chiudi gli occhi…e non sbirciare- disse una voce profonda e sensuale
-sei arrivato!…ormai non ci speravo più- rispose Ginevra talmente felice di vederlo da aver dimenticato l’inquietudine di poco prima.
-te l’avevo promesso….ma ora, chiudi gli occhi- ribadì l’uomo poggiando i suoi palmi sul viso di lei e coprendole così la visuale
-io non baro mai!- rispose Ginevra con tono sereno e gioioso, accostando le sue piccole e delicate mani su quelle di lui, sfiorandogli le lunghe dita -ricordati che sono una Grifondoro!-
-proprio per questo motivo un Serpeverde ci pensa due volte a fidarsi- aggiunse il ragazzo dietro di lei, sorridendole. In quel momento Ginny sentì i suoi piedi perdere di sensibilità ed il suo corpo si fece immensamente leggero, trasportato come se fosse una semplice piuma. Una ventata fredda fece per un attimo battere i denti alla ragazza che, d’istinto, poggiò la schiena contro il petto del ragazzo e facendo in modo che le braccia di lui l’avvolgessero meglio, corpo contro corpo.
-ora puoi aprire gli occhi- sospirò il ragazzo all’orecchio della rossa senza che questa si fosse accorta che le sue mani si erano spostate attorno alla sua vita. Con lentezza la ragazza dischiuse le palpebre e subito un meraviglioso paesaggio si aprì di fronte a lei. Erano circondati da grandi abeti e pini completamente innevati ed al di là delle cime si potevano intravedere alte ed imponenti montagne. Quel giorno il cielo era completamente azzurro e limpido, con alcune piccole nuvole bianche che si intravedevano all’orizzonte. Il sole torreggiava su tutto facendo brillare la neve candida come se questa fosse magica e fosse sotto l’effetto di uno stupendo incantesimo.
-E’ bellissimo, Draco- disse Ginevra girandosi verso di lui e guardandolo negli occhi.
-Sono contento che ti piaccia- rispose lui con un sorriso sulle labbra -Ma ricordati che la nostra giornata è iniziata solo ora- le disse prendendola per una mano e accompagnandola fin fuori il bosco, raggiungendo un meraviglioso chalet di legno scuro.
-E’…è tuo?- domandò la ragazza al biondo, con grande sorpresa
-Certo che è mio…non andrei mai in una proprietà privata altrui- rispose Draco ironicamente
-E’ bellissimo- riuscì solamente a ripetere la rossa, sempre più raggiante
-Noi Malfoy abbiamo ottimo gusto- ribatté Draco appoggiando un braccio sulle spalle di lei, stringendola contro il suo petto in un forte abbraccio -Vieni, ho una cosa da farti vedere…- disse, accompagnandola fin dietro la casa dove si trovava, stesa a terra, una grande coperta verde scura su cui era appoggiato un cesto di vimini
-Hai preparato un pic-nic per noi due?- domandò Ginevra sedendosi sulle ginocchia ed aprendo con delicatezza il canestro, da cui estrasse piatti di porcellana e bicchieri di cristallo -Ma non ti sembra di aver esagerato?- chiese nuovamente lei guardando l’uomo di fronte a se che, con un sorriso furbo, la stava osservando compiaciuto.
-No, non lo penso…tutto deve essere assolutamente perfetto- rispose lui prendendo dalle mani di lei il vassoio su cui erano disposte varie tartine con il salmone, poggiandolo a terra davanti a loro, e stappando il vino rosso di ottima annata con il quale riempì i calici -vino rosso….in onore dei tuoi capelli- disse lui alzando il bicchiere e bevendone un piccolo sorso, prima di mettersi più comodo, sdraiandosi fino ad appoggiare il capo su di una gamba di Ginevra, e qui rimase assorto nel contemplare la bellezza della ragazza.
-Non mangi? Queste tartine sono fantastiche- disse lei mentre assaporava il dolce gusto del pesce
-Certo- confermò lui allungando una mano per prenderne una -Ma ti consiglio di non ingozzarti troppo…questo è solo un antipasto- disse lui avvicinandosi alla bocca di lei e donandole un dolce e caldo bacio, a fior di labbra.
-Mi è così strano vederti talmente accondiscendente!- rise lei di gusto, felice come non lo era mai stata sino ad allora
-Non farci troppo l’abitudine- rispose ironicamente Draco prima di tornare a baciarla in modo più approfondito
-Cosa ci sarebbe da mangiare, ora?- domandò sorridente Ginevra, allontanandosi di un poco dal suo fidanzato che, quasi infastidito dalla sua domanda, sbuffò sonoramente prima di tirar fuori dal cesto un grande piatto ancora fumante e pieno di piccoli ravioli al tartufo.
-Per farti una sorpresa avevo tolto con una magia il profumo, in modo che tu non ti accorgessi della sorpresa!- disse Draco porgendo a Ginevra una forchetta d’argento.
-Il tartufo…io adoro il tartufo…anche se non lo mangio spesso purtroppo- disse felice lei, prendendo immediatamente un raviolo ed addentandolo.
-Lo so- fu la semplice risposta del biondo.
Lei lo fissò stupita. Poche persone erano a conoscenza di questa sua segreta passione, purtroppo i tartufi striati della Cornovaglia erano rari e soprattutto costosi. Non ricordava di averne fatto parola con lui, eppure sembrava proprio che lui lo sapesse e li avesse ordinati apposta, non poteva essere un caso.
-Come… Ti devo ringraziare, Draco. È tutto assolutamente meraviglioso e tu sei magnifico- confessò Ginevra guardando teneramente il suo uomo negli occhi, specchiandosi in quelle due pozze d’acqua ghiacciata.
-Ho preparato ancora una cosa per te- le disse lui, rivolgendole un altro sorriso, prima di tirar fuori una ciotola contenente grandi fragole rosse ed un contenitore di panna montata, bianca come la neve
-Le…le fragole- disse lei con gli occhi che le brillavano, prima di prendere un frutto, intingerlo nella panna ed allungarlo verso la bocca del ragazzo
-Cosa vuoi fare? Non penso sia il caso, Ginny- disse immediatamente lui chiudendo di scatto la bocca
-Su su…non fare i capricci- rise la rossa mentre Draco scuoteva il capo -Apri la bocca- lo pregò lei simulando un piccolo broncio. Il biondo la osservò intensamente e, di fronte a quello sguardo, si arrese aprendo la bocca mentre con i denti addentava la dolce e morbida polpa della fragola. Un poco di succo rosso cominciò a colargli sulle labbra e, con ardore, Ginevra appoggiò le sue mani sulle grandi ed ampie spalle di lui e con la lingua iniziò a pulirlo, facendo brillare di passione gli occhi di Draco. In un attimo le stoviglie erano state allontanate mentre alcune fragole si spargevano sulla coperta e sulla neve. Draco appoggiò a terra il corpo morbido di Ginevra e, sovrastandola, si piegò verso di lei, iniziando una dolce tortura, baciandola e perdendosi dentro di lei, mentre entrambi provarono un tuffo al cuore.
-Ti amo, Draco- disse Ginevra a fior di labbra, osservando Draco negli occhi e sorridendogli
-Anche io ti…Ginny!- gridò lui mentre sentiva tutti i suoi capelli biondi appiccicarsi alla testa e al viso, bagnati per la palla di neve che le aveva tirato contro Ginevra che, tutta contenta del suo operato, si era alzata in piedi, piegata dal ridere -Non è affatto divertente…- sbuffò lui prima di alzarsi in piedi e di mettersi a rincorrerla per la neve.
Lei aveva capito le sue intenzioni e si era allontanata piuttosto velocemente. Con un paio di finte era riuscita a sfuggirgli ma, ad un certo punto, lui riuscì ad afferrarla per un polso e costringerla a fermarsi. Ginny cercò di sfuggire alla sua presa e quando, poco dopo, Draco la lasciò andare non potè evitare di sbilanciarsi e cadere in mezzo alla neve. Questa volta fu lui a ridere per essere riuscito a vendicarsi.
Lei si mise seduta e si scrollò la neve dai capelli e dalle spalle fulminandolo con lo sguardo.
-Tu sei…-
Non terminò la frase perché Draco si avvicinò mettendole dapprima un dito sulle labbra e poi cominciando a baciarla in modo passionale. Gli era mancata così tanto che non vedeva l’ora di stare insieme a lei da solo, lontano da tutto e da tutti. Era rimasto incantato dalla sua figura seduta in mezzo alla neve, così pura ma allo stesso tempo così piena di energia. Per questo si era chinato a baciarla, sentiva di doverlo fare, voleva farlo così intensamente da sentirsi quasi male.
Caddero entrambi sdraiati in mezzo alla neve, incuranti del freddo glaciale.
Rotolarono su se stessi finchè Ginny non si ritrovò sopra di lui.
-Non credere che dimenticherò facilmente quello che mi hai fatto prima-
Lui sollevò un sopracciglio.
-Sei stata tu a cominciare-
La risposta di lei fu un sonoro starnuto.
Immediatamente Draco si alzò prendendola in braccio.
-Direi che siamo stati fuori fin troppo-


*****

Entrare nello chalet dei Malfoy strappò un gemito di piacere a Ginny. Non si era accorta di quanto freddo facesse fuori, ma il contrasto con il tepore che aleggiava nelle stanze rese bene quella differenza. Ovviamente tutto era arredato con cura e buon gusto.
Draco la portò in un piccolo salottino dove scoppiettava il fuoco acceso.
-Non dirmi che questa è la stanza principale della residenza Malfoy- scherzò lei.
-Infatti non è così. Ho preferito venire qui perché c’è un’atmosfera più raccolta, più intima- spiegò lui mentre la rimetteva in piedi.
Lei fece scorrere lo sguardo intorno a sé.
-Hai ragione-
Draco le passò una mano nei capelli spostandoli indietro. D’un tratto la sua espressione era diventata seria e i suoi modi tradivano il suo nervosismo.
-Che ne dici di farti un bel bagno caldo? Così ti scrolli di dosso la sensazione di freddo-
Ginny sorrise e strusciò il suo corpo contro quello di lui maliziosamente.
-Che ne dici di farmi compagnia? Potrei sentirmi sola-
-Meglio di no. Ora sbrigati o rischi di ammalarti sul serio-
Ancora una volta lei avvertì il suo disagio e si chiese a cosa fosse dovuto, senza avere il coraggio di domandarlo direttamente a lui. Voleva evitare di discutere, o peggio litigare, e quindi decise di evitare qualsiasi accenno o riferimento a questi dubbi.
-Va bene- concluse prima di allontanarsi nella direzione indicata da Draco.


Ginny si era appena immersa nell’acqua bollente e aveva chiuso gli occhi assaporando la sensazione di calore che si stava diffondendo nelle sue vene. Sospirò. Cominciò a ripensare a tutta la giornata appena trascorsa. Draco le aveva preparato proprio una bella sorpresa. Era valsa la pena attendere tutti quei giorni per vederlo.
Però era quasi finita.
Questo pensiero si stava insinuando per guastare la felicità provata. Avrebbero dovuto separarsi di nuovo e chissà per quanto tempo. Forse era questo il motivo dell’inquietudine di Draco. Magari doveva partire per qualche incarico da parte del Ministero, forse questa giornata serviva come contentino in previsione di una lunga separazione. Il suo cuore si strinse come se fosse in una morsa. Era stufa di vivere in questo modo.
Perché dovevano restare separati? Perché lui sembrava sempre così tranquillo, come se non soffrisse per la loro lontananza?
Sapeva bene che non aveva il coraggio di rivolgergli nessuna di queste domande, un po’ perché non voleva conoscere le risposte, un po’ perché voleva conservare intatto il ricordo di quella stupenda giornata evitando inutili discussioni già ripetute più volte.
Rimase in ascolto di qualche rumore che potesse suggerire che lui avesse cambiato idea e la raggiungesse. Quando l’acqua cominciò a diventare tiepida capì che il suo desiderio non sarebbe stato esaudito. Uscì velocemente si avvolse in un morbido accappatoio. Guardò il suo riflesso nello specchio appannato del grande bagno, osservando con amara tristezza come alcune lacrime solcassero lentamente le sue guance. Con un gesto stizzito Ginevra si asciugò il volto con il palmo della mano e subito si rivestì con i suoi vecchi indumenti, lasciando sciolti sulle spalle i lunghi capelli rossi, in modo da incorniciarle il viso, divenuto leggermente pallido. Non era più la ragazzina timida di un tempo, con la lacrima facile, l’avrebbe affrontato seriamente, chiarendo la situazione tra loro due, anche a costo di concludere la giornata con una discussione. Richiuse dietro di se la porta del bagno e si immerse nella tenue oscurità dei corridoi, fino a giungere nuovamente all’uscio del soggiorno dove aveva lasciato Draco. Il respiro le si mozzò immediatamente in gola ed altre lacrime le fecero divenire lucide le iridi. Si appoggiò con la spalla contro lo stipite della porta e qui rimase a contemplare la figura perfetta del suo uomo…Il sole stava lentamente scendendo, nascondendosi dietro la cima di una grande montagna, e Draco era immobile, di fronte alla grande porta-finestra della stanza, ed il suo splendido corpo faceva da contrasto con la luce rossa del tramonto. Le sue ampie spalle risaltavano in quel gioco di luci e Ginny non riuscì nemmeno a muoversi davanti ad una scena talmente bella. Ma immediatamente il suo sorriso si spense. Si passò un attimo la lingua sulle labbra secche e, quasi d’istinto, fece un passo in avanti, entrando nel salotto
-Cosa succede Draco?- chiese lei tutto d’un fiato, senza riuscire più a tenere a freno le sue domande.
A quelle parole Draco si girò su se stesso e, in piedi affianco alla finestra, guardò Ginevra con uno sguardo serio e cupo -Sei strano da quando siamo entrati in casa- continuò lei guardandosi le mani e ponendo attenzione sulle unghie leggermente mangiucchiate
-Mi dispiace…Ginny- disse lui con voce leggermente tremante
-Stai cercando di trovare le parole più giuste per dirmi che devi partire di nuovo per lungo tempo?…è così, vero?- urlò a quel punto Ginevra alzando lo sguardo su di lui -Se ti fa così tanto schifo quel lavoro al Ministero, perché non lo lasci?- riprese lei con la voce sempre più singhiozzante.
-Ginny…non è come credi…io non devo andare da nessuna parte- disse lui avvicinandosi a lei e prendendole dolcemente una mano, accarezzandole l’interno del polso con il pollice -Devo dirti una cosa molto importante- affermò prima di sospingerla fin davanti al camino, facendola sedere di fronte a lui. Il caldo del focolare acceso diede immediatamente a Ginevra una sensazione di piacere e subito i suoi singhiozzi terminarono, mentre i suoi occhi verdi osservavano i magnifici lineamenti di Draco.
-Hai i capelli ancora tutti bagnati!- disse lui con un sorriso, mentre faceva passare le sue dita fra alcune ciocche -avevi tutto il tempo per asciugarti…hai dimenticato la bacchetta?-
-Volevo venire subito da te, e non ci ho pensato- rispose Ginevra sinceramente
-Sei una stupida lo sai vero?-
Lei evitò di rispondere e nascose il viso contro il suo petto. Sapeva di aver reagito in modo esagerato ma tutta la tensione che si era accumulata dentro il suo animo era sfociata così d’improvviso che non era riuscita a controllarla.
Quando Draco le mise un dito sotto il mento per risollevarle il viso si trovò a fissare il suo volto, illuminato dai giochi di luce prodotti dal focolare acceso.
-C’è un motivo se ti ho portata qui oggi-
-E’ stata una giornata meravigliosa… almeno fino a quando non l’ho rovinata-
Lui scosse il capo, l’ombra fugace di un sorriso aleggiò sul suo volto.
-Sei solo stata sincera, lo sei sempre stata con me e apprezzo molto questo lato del tuo carattere. Per me, al contrario, non è facile esserlo. Non mi piace mostrare i miei sentimenti-
-Non è…-
-Lasciami finire. Io sono fatto così, le parole non contano molto, perché è facile dirle senza crederci veramente, preferisco i fatti. Ecco il perché di questa giornata. Volevo che fosse speciale, indimenticabile. Avevi ragione prima, quando hai detto che sembravo strano, d’altronde non capita tutti i giorni che debba fare quello che sto per fare-
-Adesso sto cominciando a preoccuparmi-
-Ti avevo pregato di non interrompermi-
-L’hai detto anche tu che sono sincera e anche impulsiva-
-Inopportuna direi-
-Scusa ma credo che tu….-
-Mi vuoi sposare?-
-… stia esagerando… Cosa?-
Questa volta il sorriso di Draco illuminò tutto il suo volto, al contrario di quello attonito di Ginny.
-Ripetilo-
-Mi vuoi sposare?-
-Ripetilo ancora ti prego-
Lui continuò a mantenere il contatto visivo tra i loro occhi.
-Mi vuoi sposare? Ti conviene rispondere perché non ripeterò una quarta volta quella domanda-
Il silenzio calò fra di loro mentre Ginny realizzava in pieno quanto aveva appena sentito. Quelle tre parole continuava a rimbombare nella sua testa. Questa era l’ultima cosa che si sarebbe aspettata da lui. Eppure l’aveva fatto, le aveva chiesto di sposarla, gliel’aveva fatto ripetere apposta, per essere sicura che fosse tutto vero, non un semplice scherzo della sua mente.
-Sì. Sì e ancora Sìììììì- rispose buttandosi tra le sue braccia, travolgendolo con tutta la sua felicità.


In quel momento si sciolse tutta la tensione che si era accumulata fra di loro. Si baciarono appassionatamente, cercando di trasmettere l’uno all’altra tutto l’amore e la gioia che stavano provando. Finalmente libera da quel senso di oppressione Ginny si strinse forte al corpo di Draco. Lui le sfiorò il collo con una mano e poi si spinse più giù, cominciando a slacciare il golfino che lei indossava. Ginny lo lasciò fare, troppo occupata ad aprire i bottoni della sua camicia, ansiosa di sentire la sua pelle calda contro di sé. Quando lui la spinse per terra, facendola sdraiare sul morbido tappeto bianco, lo assecondò tirandolo sopra di sé.


*****

Ad un certo punto Draco le baciò una spalla e la invitò ad alzarsi.
-Vieni- le disse.
Avvolse attorno ai loro corpi una calda coperta blu e la portò davanti alla grande finestra dove lei l’aveva trovato prima della grande rivelazione. Il forte braccio di lui avvolse le spalle di lei mentre il suo corpo fremeva nel sentire la schiena nuda di Ginevra appoggiarsi al suo torace muscoloso. La strinse forte a sé e con la bocca le sfiorava la spalla ed i capelli, che ricadevano sciolti dietro le orecchie. Mentre Ginny osservava incantata quello stupendo spettacolo, cercando di imprimerlo in modo indelebile nella sua mente, Draco le prese una mano cominciando a lasciare dei piccoli baci sulle dita e sul palmo. Lei si godette quel trattamento e chiuse gli occhi sorridendo. D’un tratto avvertì qualcosa di freddo. Il suo sguardo cadde subito sulla propria mano e, nel crepuscolo serale, vide un diamante che stava catturando la luce del tramonto.
Incapace di parlare si limitò ad incrociare gli occhi grigi di Draco.
-Credevi me ne fossi dimenticato?-
-Ho smesso di pensare da quando mi hai chiesto di sposarti-
-Io ho smesso di odiare il mondo da quando ti conosco-
Alcuni movimenti all’esterno attirarono l’attenzione di Ginny.
-Draco guarda, sta nevicando-
Lui osservò brevemente quello spettacolo e poi tornò a rivolgere la sua attenzione su di lei.
-Ti amo-
-Ti amo anch’io-
E rimasero abbracciati.


It's a private emotion that fills you tonight
And a silence falls between us
As the shadows steal the light
and wherever you may find it
wherever it may lead
let your private emotion come to me
come to me


È un'emozione privata che ti colma questa notte
E il silenzio cade tra noi
Come le ombre rubano la luce
E lo troverai ovunque
Esso può condurti ovunque
Lascia la tua emozione privata venire da me
Venire da me

La canzone usata è di Ricky Martin e si intitola 'Private emotion'
  
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