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Autore: Filophobia    04/06/2012    1 recensioni
"La musica mantiene in equilibrio la natura ed è indispensabile alla vita di ogni creatura: grazie al suo aiuto la tristezza non appassisce l'anima."
-Romano Battaglia
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli occhi traboccavano di lacrime, sentiva il loro bruciore, il loro odore, il loro peso.
Entrò nella sua stanza, c'era roba ovunque. Se fosse entrata sua madre, poi. L'avrebbe fatta nera.
Si chiuse dentro a chiave, e poi la buttò da qualche parte.
Accese lo stereo, ci infilò un disco.
 
I turn the music up, I got my records on 
I shut the world outside until the lights come on 
Maybe the streets alight, maybe the trees are gone 
I feel my heart start beating to my favourite song.
 
La musica invase la stanza.
Le parole, il ritmo, l'accompagnamento, la voce sbattevano violentemente contro le mura e rimbombavano nelle sue orecchie.
Il telefono squillava. Ma non le fregava niente in quel momento.
Prese dei fogli, una penna e la sua chitarra.
 

Don’t want to see another generation drop

I’d rather be a comma than a full stop

Maybe I’m in the black, maybe I’m on my knees 

Maybe I’m in the gap batween the two trapezes 

But my heart is beating and my pulses start

Cathedrals in my heart

 
Estrapolò accordi, buttò fuori pensieri, vomitò parole. Le buttò fuori tutte, una ad una. Tra metafore e paragoni, simboli e allusioni, scrisse in un linguaggio che solo lei poteva capire. Tanto nessuno l'avrebbe mai ascoltata, nessuno mai l'avrebbe sentita gridare, nessuno sarebbe andato accanto a lei, le avrebbe preso la mano e le avrebbe sussurrato che era tutto ok. Nessuno avrebbe visto le sue lacrime, nessuno l'avrebbe capita.
 
I turn the music up, I got my records on
From underneath the rubble sing a rebel song
 
Anche perché, nonostante tutto, sforzava sempre un sorriso.
Fingeva che tutto andasse bene, senza far preoccupare nessuno, senza essere di peso agli altri. Tanto sarebbero stati tutti discorsi buttati al vento, intenti a dissolversi in poco tempo.
Infatti, quando qualcuno riusciva ad entrare in quella stanza, le parole, i pensieri, gli accordi sparivano. La musica si bloccava, la chitarra cadeva a terra in un tonfo sordo e i pezzi di carta, quelli dove erano racchiuse tutte le sue emozioni, si nascondevano dietro al suo sorriso innocente ma un po' forzato.
Tutto si rifugiava dietro quella sua falsa innocenza, quasi come se stesse recitando una parte.
"Sorridi, la vita è bella. Goditela."  le dicevano.
Cercava sempre di farlo, ma era inevitabile lo sfogo.
Quelli erano i tipici problemi della sua età, quando si è costretti a prendere a botte il mondo e le sue difficoltà.
 
And we saw oh this light I swear you, emerge blinking into
To tell me it’s alright 
As we soar walls, every siren is a symphony
 
Ma piccola com'era, le sembrava tutto più grande:
 
And every tear’s a waterfall 
Is a waterfall 
Every tear
Is a waterfall
It was a waterfall 
A waterfall 
Every tear
Every teardrop is a waterfall
 
Ogni tuono era una tempesta,
ogni taglio un'insidiosa cicatrice,
ogni goccia un intero fiume e ogni lacrima, 
una cascata.





  
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