Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: TellMeRose    04/06/2012    3 recensioni
IN ONORE DEL COMPLEANNO DI FIAMMABLADE3466:)
Questa shot è una storia un po' particolare. E' una storia che parla di amore. Ma parla soprattutto del nostro amato Harry che racconta di questo amore. Un amore di quelli forti che ti riempiono l'anima.
Un amore che va oltre la morte. Un'amore che è vita.
Ambientato durante la battaglia finale di Hogwarts..nel momento prima che Harry vada all'incontro fatale con Voldemort. Una storia semplice ma con tante emozione espresse dal nostro eroe preferito del modo magico.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La “Fiamma” segreta di Harry Potter

 

Salve gente!!

Bene, premessa: questa OneShot non ha alcun senso..non è collegata a nessuna storia o fanfiction...è solo una piccola shot dedicata in modo simpatico ad una persona qui su EFP.

La persona in questione è fiammablade3466 per gli amici Fiamma che oggi compie gli anni!

AUGURI FIAMMA!!:)

E' una storia simpatica, romantica a tutti gli effetti..scrivendola mi sono davvero divertita!

Spero che vi possa piacere e che me lo facciate sapere attraverso delle recensioni..

Buona lettura ragazzi e Fiamma ancora auguri!:D

 

 

 

Battaglia di Hogwarts, II guerra magica, tregua.

 

 

Dormitorio delle ragazze, torre di Corvonero, camera di Fiamma.

 

“Eddai Fiamma! Non puoi startene a letto, devi reagire! Ce ne dobbiamo andare di qui, hai sentito cosa ha detto la McGrannitt? Dobbiamo andare tutti in sala grande, così non correremo pericoli”.

Disse Fede, una delle migliori amiche della ragazza dai capelli biondo castano che se ne stava coricata sul letto. Un cuscino sulla faccia. Nessuna intenzione di muoversi.

 

Silenzio.

 

Una ragazza alta dai capelli neri e gli occhi verdi si sedette sul bordo del letto dell'amica e le carezzò il braccio.

 

“Avanti amica mia veramenete ce ne dobbiamo andare. Non risolverai nulla se te ne stai qui a letto” attese e si scambiò un'occhiata preoccupata con Federica “Lui...per..per lui ora non puoi fare nulla”. Insistè l'attimo dopo.

 

Finalmente la ragazza sul letto si tolse bruscamente il cuscino nero-blu dal viso rivelando così due occhi verdi screziati di nocciola. Rossi e gonfi per il pianto.

 

“No Mary ho detto che non vengo. Non mi importa più di nulla. Se lui...se lui muore... muoio anche io. Tanto a lui non gli importerà sicuramente niente”. Disse Fiamma con voce flebile e tremante che si spezzò nel dire l'ultima frase.

 

“Non gli accadrà nulla Fiamma, siamo tutti al sicuro. E poi non dici il vero quando dici che non gli importa”. Azzardò Federica con un sorriso da far invidia.

 

Lei era sempre stata l'ottimista di quel trio di amiche inseparabili. Vedeva sempre il bello e il positivo in tutto. Fiamma, come diceva il suo nome era invece un'insanabile romantica. E Maria Lavinia era la razionalità e il realismo fatta a persona. E nemmeno questa volta mancò di puntualizzare la situazione.

 

“Fede per piacere, non inventarti balle solo per farla star meglio. Sappiamo com'è la situazione. Sappiamo che è fottutamente critica già abbastanza senza che ci capiti anche in mezzo questa battaglia che forse scoppierà, forse no” Mary guardò dura Fede e poi si rivolse a Fiamma “E tu basta. Ma che ti è preso? Non avevi più pensato a lui? E poi tutto d'un tratto sei qui sul letto a disperarti e a piangere lacrime senza senso per un ragazzo che ti ha spezzato il cuore”. Disse dura.

 

Fede la fulminò con lo sguardo. Possibile che non avesse un minimo di sensibilità quella ragazza. Per tutta risposta a Fiamma scappò un singhiozzo trattenuto per troppo tempo e scoppiò di nuovo in lacrime.

 

“Mary, io lo amo. Non ci posso fare niente, lo amo anche se mi ha fatto stare un male, ma un male fortissimo. Lo amo. E la sola idea che con la battaglia di oggi lui....

La sola idea che possa finire senza chiarire, che possa finire così, senza averlo rivisto più, senza avergli mai parlato faccia a faccia dopo....dopo quello che è successo...io, io...” Un singhiozzo interruppe la sua frase.

 

Maria Lavinia alzò gli occhi al cielo. Per lei le soluzioni erano due, e semplici. O se la metteva via e non pensava più a quello stupido ragazzo e si dirigeva in sala grande. Oppure poteva pure continuare a piangere ma si doveva dirigere comunque in sala grande. Poi avrebbero parlato. Stare lì non era di utilità a nessuno. Anzi era diventato pericoloso. Tu-Sai-Chi si era impossessato del castello e lei non credeva ad una sola parolo del fatto che la McGrannitt dicisse che erano al sicuro.

Fede invece corse sul letto ad abbracciare l'amica. Non sopportava di vederla così. Tutto d'un tratto triste e disperata dopo che sembrava essere finalmente tornata felice dopo tanto tempo.

 

“Mary non voleva di questo, lei in realtà...

 

Un grande boato invase tutta la scuola. Si sentirono delle urla. Dovevano andare.

 

Fiamma si mise a sedere sul letto. Aveva finalmete deciso di reagire. Maria Lavinia e Federica guardarono incredule l'amica. Aveva veramente deciso di mettersela via e non pensarci più?

Fiamma si alzò. Impietrita. Non un sorriso, non una smorfia, neanche di dolore. Dopo giorni di pianto, dopo giorni in cui era stata inriconoscibile, il famoso orgoglio di Fiamma aveva deciso di ritornare.

Le amiche erano comunque peroccupate. L'orgoglio spietato di Fiamma non l'aveva mai portata a niente di buono. Temevano che si sarebbe cacciata nei guai. Che non si dirigesse dove doveva andare. Che andasse a parlare con lui, che rischiasse grosso per il ragazzo.

Dopotutto non aveva tutti torti pensarono le due ragazze mentre videro l'amica uscire dal dormitorio. E andare chissà dove. Non aveva tutti torti a stare così male. A soffrire così. Si erano amati tanto i due..un amore forte.

E che amore! Secondo Maria Lavinia e Federica, le uniche a conoscenza di ciò, l'amore tra Fiamma e Harry Potter era l'amore più forte che avessero mai visto. Il più forte a essere tenuto segreto per quasi un'anno. E che si era duramente spezzato, senza ragione. Senza motivo.

I due ragazzi si erano conosciuti a natale del sesto anno.

 

Sesto anno.

 

La cercatrice di Corvonero amava volare, era la sua passione più grande e quella sera aveva abbandonato la festa di Natale in sala grande, lei non amava molto le feste e la confusione, e si era diretta in camera sua a prendere la scopa.

Aveva deciso di fare un volo sula foresta innevata e sul lago ghiacciato. Bellissimo. Ma non un volo qualsiasi. Quella sera Fiamma voleva rischiare. Voleva sentire l'adrenalina nelle gambe come durante le partite.

Si diresse per questo verso la torre di astronomia. Si sarebbe gettata in picchiata nel vuoto, travolta da fiocchi di neve. L'aveva già fatto altre volte, non era una scellerata, ma non aveva mai provato mentre cadeva la neve. E quella sera voleva sentire cosa si prova ad essere accarezzati in volo da tanti fiocchi candidi.

Arrivò alla fine delle tante scale quasi di corsa, entrò nella torre senza prestare troppa attenzione a dove metteva i piedi. Andò così, sbadata com'era, addosso ad un ragazzo. Per colpa del buio non l'aveva riconosciuto.

 

Scusa”. Aveva biasicato.

 

Il ragazzo aveva riso appena, divertito. Che risata dolce, penso lei. Chissà chi era.

Lui aveva fatto due tre passi indietro per farla passare e così facendo la luce pallida della luna illuminò il suo viso. Lo riconobbe. Era un Grifondoro. Ma non un Grifondoro qualsiasi, lui era Harry Potter.

I capelli corvini spettinati. Il viso appena rosso, l'espressione affannata. In mano una strana mappa ingiallita nel tempo. E sul viso il sorriso più bello che Fiamma avesse mai visto...

 

 

 

 

 

 

Giardino di Hgwarts, silenzio, solitudine.

 

Stavo aspettando. Aspettando che passasse quella maledetta ora. Aspettando di andare incontro alla morte. Di andare nella foresta proibita e affrontare una volta per tutte Voldemort.

Sarei morto. Lo sapevo. Il sangue si era già gelato da un po'. Non avevo paura. Non troppa.

Ero seduto sull'erba. Nascosto da alcuni grandi sassi. Non mi doveva trovare nessuno, e non mi avrebbe trovato nessuno. Quel nascondiglio era segreto. Lo conoscevo solo io. Io e...

Era buffo dover morire a diciasette anni. Morire così presto, morire con ancora tanti sogni, tante speranze. Morire con tanti rimpianti.

Avevo sistemato tutto quello che lui poteva sistemare. Ron si era finalmente deciso a dichiararsi ad Hermione, lei non avrebbe rifiutato. Ne ero sicuro. Sorrisi pensando ai due amici. Non li avrei più rivisti. Me li lasciava alle spalle troppo presto. Ma almeno sarebbero stati felici. Tutti sarebbero stati felici, penso. La guerra magica si stava per concludere. E forse Voldemort dopo avermi ucciso deciderà di lasciare stare il mondo magico. Almeno lo spero.

Ed io ero felice? No. Non del tutto almeno. Non dopo quello che era successo con Ginny due settimane fa. Di conseguenza a quello che mi aveva detto Cho Chang.

Ci eravamo lasciati. Io non la amavo più. Non l'avevo mai amata, scoprì in seguito.

Lei era rimasta impassibile di fronte a ciò. Come se avesse sempre saputo.

Non mi sento troppo in colpa. Eppure fa male. Sì, fa male perchè in fondo a Ginny io voglio un gran bene. E' la sorella del mio migliore amico. Per lei sono sempre stato un fratello maggiore. Ma niente di più.

Sì, forse ho pensato anche di amarla. Ma poi ho scoperto che era tutta un'insanabile bugia. Una bugia che ha fatto un sacco male. Una bugia che avevo sempre saputo essere tale. Ma avevo fatto finta di nulla. Sperando che, come si dice, il tempo guarisca le cose. Che alla fine torna il sole, sempre. Ma non è stato così, la storia con Ginevra Weasley è stata un totale fallimento. L'avevo fatta stare male e inoltre non ero riuscito a dimenticare neppure per un secondo Fiamma. La mia Fiamma.

Sorrisi pensandola. Bella. Bella da sempre. Come la prima volta che l'avevo incontrata.

 

Sesto anno.

 

Ero sulla torre di astronomia e imprecavo. Possibile che anche questa volta la mappa avesse sbagliato? Malfoy era lì. Lo sapevo. L'avevo letto, sulla mappa. Eppure ecco, ancora niente. Rimasi ancora un po' ad osservare la neve che cadeva. E mi passò per la testa un pensiero pazzo. Che bello sarebbe volare in queste condizioni climatiche? Risi.

Che pazzia.

Avrei fatto meglio a tornare alla festa di natale. Hermione mi avrebbe ucciso se avesse saputo che ancora mi ostinavo a rintracciare Malfoy.

Feci per uscire dalla torre e diedi un ultimo sguardo al cielo innevato. Non vidi dove stavo andando. Per questo sbattei contro ad una ragazza. Non sapevo chi era.

Lei biasicò delle scuse molto imbarazzate e mi fece ridere. Mi scostai appena per farla passare e vidi il suo volto.

Non so se fosse la luce della luna, l'atmosfera particolare oppure i fiocchi di neve che le ricadevano leggeri sul viso. Ma era bellissima.

Mi mancò quasi il fiato. Aveva gli occhi di un colore non ben definito. Sembravano marroni, ma poi guardando bene mi accorsi che erano intrinsi di verde. Non un verde brillante come il mio. Un verde che non saprei definire, ma che mi piaceva da morire. Il viso era dolce e le labbra rosse facevano contrasto con la pelle appena bianca. Un ciuffo di capelli biondo scuro spuntava ribelle dal berretto blu-nero della squadra di quiddich di Corvonero.

Berretto della squadra di quiddich di Corvonero??

Mi accorsi solo in quell'istante che la ragazza portava guanti e berretto per il volo e che in mano teneva una elegante scopa. La guardai perplesso.

Lei sorrise imbarazzata.

 

Che fai? Non sarai mica così pazza da voler volare con questo tempo vero?”. Dissi e mi venne da ridere pensando che questo altro non era che il pensiero stupido che avevo fatto poco fa.

 

Oh, vedi io...io..bè sì. Sono qui per volare. E non sarai certo tu a fermarmi”. Disse lei. Gli occhi le brillavano di una luce strana. Bellissima.

 

Io invece credo di sì. Non puoi volare con questo tempo e di notte per giunta!”. Dissi io mentre la guardavo scostarmi legermente per andare a posizionarsi al centro della torre. A cavallo della sua scopa.

 

Che c'è Harry Potter ha paura?”. Disse con voce appena strafottente.

 

Provocava? Voleva la guerra? E guerra si...No Harry, non puoi farlo, devi fermarla. Mi dissi tra me e me. Era pericoloso.

Esitò. Come ad aspettarsi qualcosa.

Mentre la guardavo meglio capì chi era. Era Blade. Cercatrice di Corvonero, del mio stesso anno. Fiamma credo si chiamasse.

Mi avvicinai a lei. Molto vicino. Pericolosamente vicino. Non so perchè.

Potevo contare le ciglia. Spostai lo sguardo sulle sue labbra e mi venne voglia di baciarle. Ma che mi prendeva? Non la conoscevo neanche...eppure.

 

Potter, se non ti sposti mi costringerai ad investirti”.

 

Disse lei parlando pericolosamente sulle mie labbra. La sentì tremare appena. Avrei voluto leggerle nella mente.

Non feci in tempo a dire nulla. Boccheggiai pochi attimi, stordito dal suo profumo. Ma come faceva ad avere quell'effetto su di me?

Lei spiccò improvvisamente il volo e si gettò in picchiata giù dalla torre di astronomia. Pazza.

Non ci pensi due volte. Lo feci e basta.

Accio scopa!”.

 

Sorrisi nel ricordare quell'episodio. Il primo dei nostri tanti voli notturni. Ci eravamo innamorati già dal primo istante, appena visti.

Poi l'avevo conosciuta meglio. E avevo capito che lei era l'unica cosa che volevo. Il nostro amore era bello, intenso, unico. Fatto di inconti di sfuggità dopo le lezioni. Di serate passate in volo e in riva al lago a fare l'amore.

La amavo davvero. Ero innamorato. Così innamorato che cominciai a pensare. Pensai al destino che mi avrebbe atteso al settimo anno. Alla guarra contro Voldemort. Al fatto che le avrebbe fatto del male se avesse saputo chi era e cosa significava per me. Come era successo per Sirius.

Sirius, tra meno di un'ora l'avrei raggiunto.

Così decisi di farla finita. Di dirle che non l'amavo più. Sapevo che se le avessi detto che era per proteggerla non mi avrebbe ascoltato.

Mi fece male. Tanto. Non piansi mai come in quei giorni.

Sapevo che lei era messa in una sitazione peggiore della mia. Me l'avevano detto i Corvonero. Si rifiutava perfino di vivere, ancora incredula e scioccata.

Non riuscii a pensarla così. E me ne fregai fottutamente di tutto. Sarei tornato da lei. E l'avrei protetta io. Fino alla fine. Al costo della mia stessa vita.

Ma poi era arrivata Cho Chang. Così improvvisamente. Tanto tempo da quando le avevo parlato l'ultima volta. Mi disse di lasciar stare Fiamma. Che non voleva più vedermi. Che mi odiava. Che mi aveva dimenticato.

Mi crollò il mondo addosso. Non avevo più lacrime da piangere. Ma il male che provavo era profondo. Riuscii a convincermi che così era meglio. Che sarei guarito. Che avrei smesso di soffrire ogni volta che la vedevo e lei abbassava lo sguardo, per non incrociare il mio.

Poi era arrivata Ginny e mi ero lasciato perendere da un amore che non era mai esistito. Ma lei ne aveva abbastanza per tutte e due, di amore. Arrivai persino a pensare di amarla e a fare lo stesso errore che avevo fatto con Fiamma. L'avevo lasciata per proteggerla. Ma con Ginny era diverso. Sapevo che lei alla fine di tutto ci sarebbe stata. L'avrei ritrovata.

Non mi sarei mai accorto dello sbaglio a cui stavo andando incontro. Della trappola in cui stavo intrappolando Ginny se circa due settimane fa Cho non mi avesse mandato una lettera.

 

Caro Harry Potter, Harry se me lo concedi ancora,

Non so dove tu sia, cosa stai facendo, cosa stai vivendo. Spero solo che questo gufo ti trovi. Senza farsi rintacciare.

Qui tutti ad Hogwarts sono in pensiero per te. Tutti. Tutti speriamo in te, crediamo in te, ma abbiamo anche tanta paura. Ti stiamo tutti pensando. Giuro. Chi più chi meno. Anche io.

Anche Fiamma.

Ti chiederai perchè ti ho scritto. Bè prima che questa guerra ci faccia allontanare tutti o peggio, ci uccida tutti, volevo dirti una cosa. Confessarti una cosa. E spero tu mi possa perdonare.

Bè vedi, è di Fiamma che ti volevo parlare. Lei non hai smesso MAI di amarti. Mai. Era solo ferita, ferita gravemente dalle tue parole. Quelle tue parole che io mi sono inventata. Per farla allontanare da te. Quelle stesse parole che ho detto ha te quel giorno per farti rinunciare a lei. Sapevo che eravate troppo innamorati per guardarvi ancora negli occhi e tentare di chiarirvi. Sapevo che lei si sarebbe chiusa nel suo orgoglio. E che tu ne avresti approfittato, perchè tu volevi proteggerla soltanto. Non è vero harry Potter?

 

Ora ti chiederai perchè l'ho fatto. Bè è semplice Harry. Ti amavo. Ti amavo alla follia. Ti amavo così tanto che ero gelosa di Fiamma. Perchè stava ricevendo tutte le attenzioni che io avevo rifiutato ancora al quinto anno. Troppo innamorata di Diggory.

Ma ora capisco che ho sbagliato. E prima che finisca tutto questo. Ho vuluto dirtelo. Ho voluto farti sapere che Fiamma non ha mai pensato quelle cose. Che ti amava e ti ama ancora.

 

Nella speranza che tu torni presto. Con affetto.

Cho.

 

 

Dopo quella lettera avevo pianto di nuovo. Pianto per aver pensato anche solo per un attimo che il nostro amore poteva spezzarsi così facilmente. Piansi perchè sapevo che Fiamma mi amava ancora. Piansi perchè capì di averla sempre amata. Piansi perchè decisi di non dire niente a lei. Farla rimanere ancora all'oscuro di tutto. Per proteggerla. Perchè la amavo così tanto.

Tuttavia non potevo più fingere.

Avrei dovuto dire tutto a Ginny. Avrebbe fatto male. Ma l'avrei fatto.

 

Due giorni prima. Stanza delle necessità.

 

Che cosa sarebbe a dire che è finita Harry Potter?”. Urlò una Ginny Weasley in lacrime davanti a me.

Che non ti amo Ginny. Non ti amo, e non ti ho mai amato. Te l'ho già spiegato, non costringermi a ripeterlo”. La mia voce tremava pericolosamente e i miei occhi bruciavano di lacrime. Che non avrei fatto scendere. Non davanti a lei.

 

Harry..io...io..io non capisco perchè...cosa dici..quando tu...

 

La voce le si spezzò in un'amaro singhiozzo. E si gettò a terra, ai miei piedi.

 

Ginny ascoltami ti prego. Non rendere ancora più difficile la situazione. Non credere che per me sia facile”.

 

Ma ti rendi conto di quello che dici?? Harry io non ti capisco più, veramente io..

 

Ginny mi dispiace”.

 

Mi inginocchiai davanti a lei e le sfiorai un'ultima volta le labbra. Sentivo le sue lacrime bagnare le mie guance, o forse erano le mie.

 

Ero venuto a sapere da Hermioe che da quella volta non aveva più pianto. Che diceva di aver capito. Che in fondo, l'aveva sempre saputo.

Ma cosa poteva sapere? Che amavo tremendamente Fiamma? Più della mia stessa vita? Che ora era lei l'unica persona che avrei voluto riabbracciare dopo tutto questo tempo. Lei che avrei voluto baciare prima di morire. Fiamma che avevo amato più di ogni cosa al mondo. Fiamma che avevo odiato perchè era stata cattiva ma nonostante quello continuava ad avere il mio cuore. Fiamma che avevo scoperto essere la cosa più bella e pura del mondo, colei che in realtà non mi aveva mai fatto male, come credevo. Fiamma. La mia Fiamma. La Fiamma del mio amore.

 

A questo pensavo mentre ero appoggiato al sasso in mezzo all'erba, nel nostro nascondiglio. Sì nostro nascondiglio, mio e di Fiamma. A questo pensavo. E forse speravo. Speravo che sarebbe venuta. Venuta da me. Forse era per quello che, prima di morire, mi ero rifugiato proprio lì, nel nostro posto segreto.

Volevo Fiamma. La volevo tanto. Gli occhi mi bruciarono di lacrime e per la prima volta ebbi paura. Paura, non di morire, ma di non dirle ti amo per l'ultima volta.

 

 

 

 

Una ragazza dai capelli biondo castano, un paio di jeans e una maglietta bianca, occhi spaventati camminava decisa per i corridoi della scuola. Attenta a non farsi scovare da qualche professore. Lei infatti, in quei precisi istanti, avrebbe dovuto trovarsi nella Sala Grande.

Sperava con tutto il cuore che Fede e Mary, che aveva lasciato incredule pochi minuti fa nella sua stanza, non la venissero a cercare.

Non aveva detto loro le sue intenzioni. Aveva deciso e basta. Dopo giorni e giorni di pianto aveva deciso. Non potena non vederlo, non parlargli sapendolo lì, tornato al castello. A pochissima distanza da lei.

Era stata malissimo in quelle ultime settimane. Non sapeva perchè. Quell'amore ferito, deluso, tradito che provava per Harry, quell'amore che aveva creduto essersi spento poco a poco. Era ricomparso. Due settimane fa esatte. Non capiva il perchè perchè. Era inconcepibile. Si era ritrovata a pensare a lui. Come era solito fare. Ed era rimasta stupita perchè era scoppiata in lacrime. Lacrime di rabbia, di amore, di disperazione.

Pianse perchè capiva che non aveva mai smesso, neanche per un secondo di amarlo. Pianse perchè lo voleva. Lo voleva tanto. Si diede della stupida per non aver provato mai a parlargli e chiarire quando avrebbe potuto. Per non avergli detto addio quando era partito dopo il sesto anno, mano nella mano con Ginny. Perchè sapeva che non l'avrebbe più rivisto. La guerra li avrebbe divisi. O peggio li avrebbe uccisi. Lo avrebbe ucciso.

Questo pensiero l'aveva straziata per gli ultimi giorni. Il pensiero che potesse andarsene per sempre. Il solo pensiero che gli potessero fare del male le mordeva a sangue l'anima. Era ancora legata a lui. Lo sapeva. Era ancora innamorata di lui. E non aveva mai smesso di amarlo.

 

Per questo ora camminava nel prato. Perchè voleva sfidare tutto e tutti. Persino Voldemort in persona. Ma l'avrebbe rivisto. GIURAVA.

Non seppe cosa la spinse a dirigersi a passi lenti verso il loro nascondiglio. Forse un'insana pazzia. Forse un malato pensiero che potesse trovarsi ancora li. Che potesse amarmla ancora. Ma era impossibile.

Le scese una lacrima.

Arrivata nei pressi dei grandi sassi che tante volte li aveva protetti non si sentì pronta. Per la prima volta ebbe paura. Paura di affrontare Harry Potter. Paura di mettere a nudo i suoi sentimenti. Paura di affrontare i suoi stessi sentimenti, il suo stesso amore.

Era ferma. Immobile in mezzo al prato.

 

 

Sentì improvvisamete l'erba muoversi vicino ai sassi. Chi c'era? Ron? Hermione? Neville?

Voldemort in persona?

Sciocchezze. Non c'era nessuno. Tantomento Voldemrot che invece mi stava aspettando nella foresta. La morte mi stava aspettando.

Era ora, decisi. Ora di andare. Ora di smetterla di aspettare qualcuno che non sarebbe mai venuto.

Mi alzai piano. Deciso. E improvvisamente sentì tutta la paura scorrermi veloce nelle vene.

Mi alzai piano e mi volsi verso la foresta proibita eee....

 

 

La vidi. Era lì. Girata di schiena.

Stava guardando il sole che piano piano calava. I capelli le ricadevano in riccioli morbidi sulle spalle. Quei capelli che tempo fa avevo tanto amato pettinare con le dita e annusare, sapevano sempre di pesca. Quei capelli che ora apparivano più dorati del solito. Intrinsi della luce del sole. Che se ne stava andando. Come me. Ma Harry era per sempre.

Mi diressi a passo lento verso di lei. Tremavo. Tremavo di eccitazione, tremavo di paura. Tremavo di gioia e di amore. Quanto avevo atteso questo momento.

Mi avvicinai al lei e feci per poggiarle una mano sulla spalla. Ma lei si voltò di scatto.

Venni travolto immediatamente da quegli occhi che ora, illuminati dal tramonto, apparivano ancora più verdi. Le sue labbra boccheggiavano aria. Io la guardi ancora per parecchi tempo. Muto, immobile. Secondi, minuti, ore, giorni forse. Beandomi di quella visione che mi stava scaldando il cuore.

Poi parlò. La sua voce scatenò in me forti emozioni.

 

“Harry.....io...oh Harry...vedi Harry..

 

Le lacrime cominciarono a far brillare i suoi occhi e a ricadere calde sulle sue guance. Il modo in cui pronunciava il mio nome era unico. Mi faceva battere il cuore fortissimo. Avrei voluto che lo sentisse.

 

“Harry io io io....”. Tentò ancora.

Ma io non sopportai più di starle così lontano e di non poter porre fine alla sofferenza che sicuramente la stava attanagliando.

Poggiai un dito sulle sue morbide labbra. Sorrisi. Il sorriso più bello che avessi mai regalato ad una persona.

 

“Ssssh”. Dissi piano. Mi guardò intensamente.

Soppiò in lacrime. In singhiozzi strazianti e in un attimo fu tra le mie braccia. Piangeva forte, mi dava dei pugni sul petto e stringeva a se la mia maglietta. Urlava forte. Urlava il mio nome. E le mie guance si riempirono di lacrime calde, bruciavano la pelle. Morivano salate sulla mia bocca.

Sulla mia bocca che assaggiò anche le lacrime di lei. Posandosi sulle sue morbide labbra.

Fù il bacio più bello che ebbi mai dato. Il bacio più intenso tra tutti quelli che avevo dato a lei.

Era un bacio che sapeva di amore, di rabbia, di astineza, di lontanaza, di voglia, di pentimento, di perdono, di incertezza, di vittoria, di ritrovo, di amore, di Fiamma.

Le nostre lascrime si mischiarono e dopo minuti che parvero eterni ci staccammo. Ci guardiamo negli occhi.

Dio quanto è bella. Dio, come ho fatto a starle distante per tutto questo tempo? Dio quanto la amo.

Ci guardiamo ancora negli occhi. Nei suoi io leggo che mi ama. Lei nei miei legge che non ho mai smesso di provare amore per lei.

Ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere a ridere forte, una risata liberatotria. Di sfogo. Di gioia.

Ed è qui che capiamo che non servono parole. Non servono spiegazioni. Non le avrei fatto vedere nessuna lettera di Cho. Perchè sapevamo già. Sapevamo entrambi che nessuno aveva mai smesso di amare l'alto. E ci bastava. E mi bastava per poter finalmente dire di essere FELICE.

 

EPILOGO

 

Siamo abbracciati da un pezzo. Stesi sull'erba. Un brivido mi scuote. Ora è veramente il momento di andare.

Ma non ho più paura. Perchè lei la, e anche io lo so.

Lei sa, lei sa già tutto.

Mi guarda alzarmi e abbandonarla dolcemente sul prato. Mi guarda dirigermi verso la foresta. Mi guarda mentre sorrido. Mi guarda mentre sparisco tra gli alberi.

Sorrido e sono felice. Perchè lei sa.

Lei sa già tutto.

 

 

Una ragazza dai grandi occhi verdi screziati di nocciola guarda il suo amore sparire poco a poco nella foresta.

Una lacrima le scende dal viso.

Sa che incontrerà Lord Voldemort.

Ma la asciuga subito. In fretta.

Perchè lei sa già tutto.

Sorride con gioia.

Ora è veramente felice.

Perchè sa.

 

Lei sa che Harry da quell'incontro uscirà vincitore.

Lei sa che Harry tornerà.

Lei sa che l'amore di Harry è ancora tanto.

Lei sa che non è finita.

Lei sa.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: TellMeRose