You left me
standing here,
alone and colder,
I hope that some day soon,
the pain inside will stop
I hoped you'd see me,
I hoped you'd understand,
Or crucify me for my failings,
my cruel ambition,
hardly justified,
and the pain inside will
stop.

Spicco il volo verso il vuoto,
il bianco che m' annebbia la vista e l'anima, il vuoto
impenetrabile ora, improvvisamente, distrutto,
come il mio cuore calpestato, come le
scottature sulla pelle di un neonato,
come il sole che non si spegne mai, come le stelle nascoste dietro a folti nuvoloni,
come un adolescente incompreso,
come la vita.

Spicco il volo verso l'alto, verso il basso, verso il successo
e poi verso il fallimento.

Polverizza la mia anima nera e
di questa non rimane altro che lacrime secche,
attaccate a forza sulle guance e poi inserito con violenza un
sorriso, gli angoli di questo sono rivolti verso un cielo soleggiato, un cielo
distruttore, rivolti con debolezza e forzatura verso
l'angolo più frequentato da persone felici, o almeno fingono di esserlo,
fingiamo di esserlo.

Spicco il volo verso un posto,
dove non ci siete voi e
nemmeno io e lo specchio riflette nient'altro
che un letto disfatto e un comodino,
messo lì, dal conformismo e
non riesco a trovare il mio
rivoltante sorriso, nè l'unica presenza che viva, era
morta allo stesso tempo.

Spicco il volo verso una
seconda possibilità e
precipito da un precipizio:
le seconde possibilità
non sono mai esistite.

Allora non mi resta
nient'altro che spiccare il volo
verso la speranza, ma anche qui,
precipito.