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Autore: Kisuke94    05/06/2012    2 recensioni
La storia parte dalla conclusione dell'avventura sull'isola di Punk Hazzard, perciò potrebbe contenere qualche spoiler per coloro che vedono unicamente l'anime.
Genere: Azione, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Rob Lucci, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passate quattro settimane da quella spericolata avventura su Punk Hazzard. Cesar è stato portato da Smoker ad Impel Down in attesa del processo. L’isola è stata di nuovo sigillata dalla Marina e resa off-limits. Trafalgar, dopo aver stretto il patto con Rufy, è salpato verso l’orizzonte lasciando al nostro capitano una vivre card per raggiungerlo in seguito. I nostri amici, invece, lasciata l’isola si sono incamminati verso l’isola Rapanui, sotto il controllo dell’imperatore Kaido, ma i guai non tardarono a presentarsi.
Il mare era in tempesta. Non che sia una novità lì nel nuovo mondo. Le onde erano alte e le nubi presagivano una nottata lunga e burrascosa, il triplo loge-pose girava vorticosamente quasi subendo il variare di quel vento impetuoso che continuava a fa ondeggiare la nave. Nami era preoccupata, la nave avrebbe retto, ne era sicura, ma il problema non era il mare né la tempesta che si stava scatenando.

-Rufy, Sanji, Zoro, Chopper, in coperta!!-

-Cosa succede?- domandò il capitano tenendo il cappello con una mano per non permettere al vento di poppa di portarlo via.

-Nami-saaaaan!!- gridò Sanji, aprendo la porta della nave con un calcio.

-Cos’è questo trambusto- domandò ancora intontito Zoro, menando una spada in testa a Sanji.

-Yohohohoho!-

Chopper non fece in tempo a proferir parola che un’ombra minacciosa ricoprì l’intera nave sotto gli occhi increduli della ciurma. -È da un po’ che i tre aghi girano in modo ambiguo, ma il mal tempo non mi ha permesso di vederle- si giustificò Nami, aggiustandosi i capelli che le coprivano gli occhi.

-Ne ho già sentito parlare… enormi pezzi di terra sospesi, intere catene montuose fluttuanti nel cielo… dopotutto è il nuovo mondo, dovevamo aspettarcelo..- disse Robin tenendo un libro nella mano destra e sorseggiando del drink nell’altra.

-Ma come fai ad essere così calma, la nave sta venendo risucchiata dal campo magnetico generato da qualcosa che si trova li sopra!- esclamò Usopp un po’ teso da quanto stava accadendo.

-Non perdete la calma, l’importante è restare uniti e assicurarsi che la nave resti intatta. Franky cosa mi dici?- fece Nami voltandosi verso il timoniere.

–Questa nave può sopportare questo e altro. Potrebbero anche bombardarci e non si scalfirebbe minimamente- affermò con tono sicuro il mastro carpentiere di Water-seven.

-Wow! Pronti per una nuova avventura!! Ma come si chiama quest’isola?- urlò Rufy salendo sulla polena della nave, tenendo il cappello e sorridendo come faceva sempre prima di una nuova peripezia.

–Se non erro sono le famose Hikō Rock, territorio ostile agli uomini ma che ultimamente ha visto un gran proliferarsi di marines, ma non conosco i particolari.

-E chi ti ha dato questa informazione?- chiese Nami avvicinandosi a lei.

–Quando stavo sulla nave dei rivoluzionari, il loro capitano mi spiegò che le tenevano sotto controllo per un motivo che ora mi sfugge- rispose spostandosi i capelli che col vento le coprivano il volto.

-Bene, Hikō Rock stiamo arrivando!- gridò forte il capitano. La sua voce raggiunse le vette di quelle montagne che stavano sopra le loro teste, scuotendo il lussureggiante verde che spuntava tra una roccia e l’altra, spaventando anche gli uccelli che stavano sulle cime degli alberi. L’arcipelago era qualcosa di magnifico, e la particolare conformazione “sospesa” del luogo gli donava un che di misterioso.

* * *

Intanto, dall’altro lato delle montagne, degli operai lavoravano senza sosta ad un enorme marchingegno, qualcosa di sofisticato, frutto, si pensa, della mente più geniale della Marina. Una figura imponente sorvegliava il lavoro, una figura conosciuta, risorta dalle ceneri come una fenice.

-Sono in atto gli ultimi preparativi.- disse quest’ultima al lumacofono, riferendo l’andamento dei lavori al QG. Il suo volto era oscurato dall’ombra che si era creata nella stanza a causa della poca luce che permeava il luogo.

–Bene. Contiamo su di te, non vogliamo errori di alcun genere.. Stavolta.- disse la voce dall’altro capo del lumacofono.

-Non ce ne saranno. Sicuro!- rispose lui, distruggendo lo stesso oggetto col pugno.

-Signore!- un marine entrò nella stanza spalancando le porte, ansimando, avendo urgenza di riferire qualcosa. Questi lo guardò con occhi fulminanti, che presagivano informazioni poco felici da parte del ragazzo sui quali erano posati. –Pirati signore! dei pirati sono entrati nel Vortice del Flusso… sono diretti nel Settore 8!- aggiunse il soldato ansimando per la fretta.

-Tu disturbi me per riferirmi qualcosa di così superfluo?!- esclamò la figura prendendo al collo l’ignaro marine portato con le spalle al muro appena dietro di lui.

-S-signore sono i mu--mugiwara- disse questi per discolparsi per un male che non aveva fatto, balbettando dalla paura. Gli occhi neri dell’uomo si spalancarono all’istante, una fiamma si accese al loro interno, le immagini del passato scorrevano velocemente davanti a lui.

-Mugiwara!!!-

Lasciò la presa, ormai per il ragazzo non c’era più nulla da fare, la rabbia era troppa e finì per ripercuotersi anche sull’ignaro marines. –Dividete i pirati di Cappello di Paglia e portateli nei sotterranei.- Ordinò ai marines accorsi nella stanza, quasi pietrificati alla vista del cadavere del loro compagno, ma soprattutto alla vista della figura che gli si parava dinanzi.  

-Sì signore!- risposero questi mettendosi sugli attenti.

–Mi raccomando, lasciate a me il loro capitano!- concluse poi la figura misteriosa, tornando normale.

* * *

Una nuova battaglia si prestava all’orizzonte, e nel frattempo la ciurma ormeggiò la nave e formò i gruppi per l’esplorazione.

-Ma cosa fai!- urlò Usop, mentre Rufy accarezzava una tigre alta due metri e rotti. Gli animali sull’isola avevano dimensioni anormali, alcuni non sembravano nemmeno più tali.

–Ma perché? guarda com’è carina, non trovi?- rispose sorridendo.

-Venite qui, ho organizzato i gruppi- disse Nami agitando il braccio che reggeva un foglietto coi gruppi.

-Rufy! Tu, Chopper e Robin andrete a nordest, dove stanno quei fumi, non vi assicuro che la zona sia sicura ma almeno ne avremo conferma. Sanji e Zoro andranno a nordovest, nel cuore della foresta..- non finì di parlare che Usop espresse il desiderio di andare da solo a perlustrare la zona attorno alla nave per recuperare qualche pianta particolare dell’isola. –
Bene! Allora Usop non verrà con voi. Io e Franky resteremo sulla nave-

-Come al solito evita ogni fatica- sussurrò Usop a Chopper, per poi venir fulminato quasi all’istante.

–Noi restiamo qui per essere di supporto ad entrambi i gruppi- gridò Nami tirando le orecchie al povero cecchino.

-Pronti! Chopper, Robin, con me, andiamo!- -Quella è la direzione sbagliata!- gridò ancora Nami, portandosi poi la mano alla fronte sicura che i guai non sarebbero tardati ad arrivare.

-Yohohohoho! Ed io cosa faccio Nami-san!- chiese il povero Brook, escluso dai sorteggi.

–Già dimenticavo te Brook!-

-Tutti si dimenticano di me!- rispose rannicchiandosi in un angolino e dondolandosi come uno psicopatico.

Puoi aggregarti a Rufy se vuoi, una mano potrebbe servirgli- affermò la navigatrice.

–Anche se è di ossa? Yohohohoho!- una scarica elettrica seguì la battuta squallida detta da Brook, che si rialzò subito e seguì Rufy e gli altri. -Yohohohoho!-

-Pensi se la caveranno da soli?- domandò Fraky alzandosi le lenti da sole, quando ormai tutti erano già partiti.

–Con tutta sincerità non so dirti!- rispose Nami già a pezzi per aver “combattuto” contro un branco di imbecilli.

* * *

-Ma sei sicuro che quella è la ciurma di Cappello di Paglia?- chiese un marine, abbassando leggermente il binocolo, voltandosi all’altro.

–Guada! Non possono che essere loro- fece, indicando i volantini da ricercato che il QG aveva mandato loro.

–Ma sembrano un branco di imbecilli!- esclamò il primo, puntando il binocolo prima su Rufy che era appeso a testa in giù su un ramo, dondolandosi col dito nel naso; poi su Chopper,
che stava giocando con gli animali selvatici. Brook, il più strano agli occhi dei marine, che strimpellava con la chitarra. –L’unica che si salva è quella bellissima ragazza che sta con loro, ha un sorriso incantevole- disse esibendo due grandissimi occhi a forma di cuore. Non lo si poteva biasimare, il volto di Robin era sempre sereno e solare, a differenza del suo passato che era come un mare in tempesta, e non perdeva attimo per tornare a galla nei suoi sogni più orribili.

* * *

-Ma stanno combattendo tra di loro?- disse uno dei marine che osservava il secondo gruppo, strofinandosi gli occhi per lo stupore.

-E tu saresti lo spadaccino che vuole battere quel flottaro?-

-E tu il cuoco da strapazzo che sviene non appena vede una bella ragazza?- Si trovavano faccia a faccia riscaldando l’aria che li circondava, pronti a darsele di santa ragione. Un colpo di
cannone viene sparato a pochi metri da loro, il rumore che proveniva dall’arma fece volar via tutti gli uccelli che, ignari di tutto, stavano sugli alberi.

–Ehm!- esclamarono entrambi prima che l’esplosione li inghiottisse. Appena il fumo si dileguò davanti ai quattro marines che avevano il compito di catturarli non c’era più nessuno. Pochi secondi e il cannone cadde a pezzi, tagliati in modo impeccabile.

–E voi cosa volete?- domandarono entrambi.

–Non copiare le mie parole-

-Guarda che l’ho detto prima io!- i due tornarono a litigare non curanti dei marines che avevano di fronte, i quali non potevano che restare basiti di fronte a una scena del genere.

–Ad ogni modo non c’è sfizio di aiutarli and\- qualcosa colpì Zoro, un colpo invisibile fatto d’aria.  -Zoro!- un ulteriore colpo trafisse anche Sanji, entrambi caddero a terra privi di sensi colpiti da quei proiettili che non avevano né visto né sentito arrivare.

–Portateli nei sotterranei come vi ho detto, dite a Laxsus di fargli da guardia, e ucciderli se cercano di evadere!- disse loro l’uomo misterioso, lo stesso che si trovava alla base, sempre più grosso di prima.

-Perché non ci danno loro notizie?- si domandò preoccupata Nami. –dovremmo andare a cercarli non pensi?- chiese a Franky che si stava pulendo i bulloni.

 –Sanno quello che fanno tranquilla-

* * *

-Mmh!- qualcosa attirò l’attenzione di Rufy, avvertendo nell’aria un ché di insolito.

-Cosa succede, Rufy?- domandò Robin, mentre con l’aiuto del suo frutto stava salendo sulla roccia.

–Ecco lo sapevo ci hanno trovato, siamo mortiiii!- gridò Chopper portando le zampe al volto.

-Yohohohoho-

-È successo qualcosa a Zoro e Sanji-

-Cosa te lo fa credere?-

-Gli alberi me l’hanno sussurrato-

-Ecco lo sapevo gli sono partite le rotelle- gridò ancora una volta Chopper.

 -Yohohohoho- fece Brook che si divertiva a vedere le facce della povera renna.

–Robin, Brook, Chopper tornate indietro c’è qualcosa che non va, raggiungete la nave-

-Non sarebbe meglio che venissimo con te?- chiese ancora Robin, ricevendo però un no imperioso da parte del capitano.

–Bene allora. Veloci. Tu dove andrai?- domandò in fine.

–Raggiungo quei fumi. Sono sicuro che li troverò lì- Il gruppo si divise e istantaneamente i marines che li stavano sorvegliando aggiornarono la base di quanto stava accadendo.

–Perfetto!- esclamò il loro Capo.

* * *

Intanto in un angolo sperduto di foresta una nuova figura era approdata sull’arcipelago, un portatore di guai. –Finalmente sono arrivato!- esclamò questi.

–Ehi, tu! Alza le mani e tienile in vista- gridarono due marines di ronda.

–Non ho tempo per quelli come voi- disse la figura passando senza problemi uccidendo i due soldati. –Devo sbrigarmi a trovarlo e andar via di qui.- disse poi tra sé e sé.

-Chopper, Brook aspettate, seguitemi!- disse intanto Robin che aveva scorto qualcosa di “Familiare” tra le rocce.

–Cosa c’è? Ci stanno seguendo?- domandò Chopper.

–No, è che c’è qualcosa nella foresta, voglio andare a controllare-

-Capisco, allora sbrighiamoci- disse poi lo stesso attivando il wolk-point.

–Se non dispiace io proseguo per questa strada- chiede Brook agli altri due.

–Come desideri, ma fa attenzione- rispose Robin.

–Tranquilla venderò cara la pelle- -Oh! Ma io non ho la pelle! Yohohohoho!- continuò Brook mentre si incamminava nel sentiero opposto.

* * *

-Dove diavolo mi trovo- si chiese Sanji aprendo a fatica gli occhi.

–Ah ma allora sei vivo, speravo il contrario- disse Zoro, appoggiato al muro con le braccia legate ai fianchi.

–Cosa hai detto?!- disse Sanji dimenandosi come un neonato. -È una prigione. Ma cosa ci è accaduto!-

-Ci hanno attaccato- rispose Zoro, chinando il capo.

-Fin li ci arrivavo anch’io- ribatté il cuoco. –Come ho fatto a non accorgermene- continuò poi a domandarsi.

-Eri impegnato a fare il gradasso come sempre- rispose Zoro restando impassibile di fronte ai divincolamenti del compagno. –Ad ogni caso dobbiamo vedere come uscire di qui. Devo recuperare le mie Katane- concluse poi.

* * *

Nel frattempo Rufy aveva trovato non poche seccature sul suo cammino, tra animali selvatici, marines e Pacifisti. –Non capisco. Che ci fanno qui questi cosi? Perché non vedo Sentomaru con loro?... la cosa mi puzza e tanto anche- rifletté. Aveva sempre visto i Px con Sentomaru dopotutto, ma del vice-ammiraglio non c’era nemmeno l’ombra.

–Get Pistol!-

Rufy colpì un pacifista che volò verso la muraglia che delimitava il campo della marina,  abbattuta dall’esplosione che seguì il contatto, si rannicchiò sul petto del Px e scrutò l’intera struttura, e lo spettacolo che gli si parò dinanzi non era dei migliori.

-Eccolo, sparate senza sosta!- gridò un soldato. Non finì la frase che la sua testa rotolò sul terreno fangoso vicino ai piedi del loro capo.

–Cosa credete di fare schiocchi.- disse Lucci. Si, il membro principale della CP9 stava sull’isola, dopo le vicende di Enies Lobbi è stato chiamato dalla Marina e degradato, ora si trovava li per dirigere i lavori, non era l’unico che si trovava sull’isola ma sicuramente dei due era lui a non volerci stare. L’arrivo della ciurma aveva spezzato quella monotonia che affliggeva le sue giornate, e quale ricompensa migliore che affrontare colui che è stata la causa dei suoi recenti problemi.

-Voi continuate a lavorare, dovete terminare le armi prima che vengano distrutte nello scontro.-

-S-c-certo signore!- rispose un altro soldato. –Devo avvisare il QG, signore?-

-No! L’ho già fatto io.. ma dubito che ci sarà bisogno di aiuto- rispose Lucci, molto sicuro di se. In questi anni anche lui aveva appreso l’uso dell’Haki, ma aveva giurato di non utilizzarlo se non contro di lui…

-Mugiwaraaa!- quando disse il suo nome, le nubi si ricondensarono, una saetta colpì il centro del campo da battaglia, lo spazio che divideva Lui da Rufy.

-Mi ricordo di te.. non immaginavo di trovarti qui!- disse Rufy alzando il capo, illuminato da un’altra saetta.

-È a causa tua se mi trovo in questo posto a controllare questa massa di imbecilli.- rispose digrignando i denti. Sul suo corpo peloso si posarono le prime gocce di pioggia, che dissolsero il fumo alzato dall’esplosione precedente.

–Dove sono i miei compagni?- domandò il ragazzo con pugno fermo.

–Chi il cuoco e lo spadaccino, dici? Sono morti- replicò Lucci stringendo gli occhi e accennando un ghigno minaccioso.

–Non è vero, dimmi dove sono!!- continuò Rufy che con l’haki stava incrinando ogni oggetto metallico nei dintorni.

–Sei libero di non credermi, ma in ogni caso non ti lascerò passare.- concluse Lucci.

-Non ho tempo da perdere con uno come te!- disse Rufy lanciandosi verso l’avversario. Il pugno era rimasto fermo sulla macchina mentre il corpo aveva raggiunto l’altro in uno scatto sonico.

–Get-Bullet!!-

-È velocissimo!- affermò Lucci stringendo ancora una volta gli occhi, parando il colpo con una mano. Un polverone si alzò in aria, i due non si erano mossi. Lo scontro non sarebbe durato poco, questo è sicuro.

* * *

-Cosa sta succedendo? Qualcuno sta combattendo- disse Sanji preoccupato.

–Ci stiamo perdendo il “Party”- rispose Zoro.

-Diable Jambe-

La parete della prigione venne giù come sabbia, Zoro recuperò le Spade che erano custodite da tre soldati, si incamminarono verso l’uscita ma ad attenderli c’era un uomo robusto che ghignava con gusto verso i due compagni.

–Bene bene- disse subito, battendo le mani a tempo. –Pensavo ci avreste messo più tempo, ma eccovi qui-

-E tu chi sei?- dissero i due già in posizione di guardia.

–L’ultima persona che vedrete da vivi!!- rispose sghignazzando.

* * *

-Signore abbiamo ricevuto aggiornamenti dall’arcipelago Hikō – disse un marine al cospetto di Akainu.

–Parla!-

-Bene signore, Lucci dice che Cappello di Paglia e la sua ciurma si trovano sull’isola e fonti non confermate dicono che uno shikibukai è stato avvistato in quella zona. Signore!-

-Cappello di Paglia ha deciso che vuole raggiungere il fratello a quanto pare. Prima Punk Hazzard ora l’arcipelago-

-Signore le ricordo che lì si trova anche/-

-Basta così!- disse Kizaru poggiando la mano sul braccio del ragazzo. –Non è importante che lo sappiano altri- continuò poi alzandosi le lenti da sole. –Andrò io stavolta, e sta pur certo
che non vedranno l’alba di domani- concluse sorridendo com’è solito fare.

-Conto su di te Kizaru- disse Akainu col volto poggiato sulla mano, facendo trasparire tutto il suo sdegno.

* * *

-Ma come, anche qui c’è uno di quei cubi?- domandò Chopper a Nico Robin, osservando un Poignee Griffe e girandogli attorno.

–L’avevo notato già prima. Sono curiosa di conoscerne il contenuto- spiegò lei, portando la mano al volto soffermandosi a leggere le prime righe. –Qui dice dove sono posizionati altri tre Poignee nel nuovo mondo-

-Cosa? E perché mai dovrebbero dare un’informazione simile?- chiese stupito la renna.
-Fondamentalmente esistono due tipi di Poignee Griffe: quelli che contengono informazioni circa i cento anni di Buio e quelli che indicano l'ubicazione di altri Poignee Griffe. Questo come puoi ben dedurre fa parte della seconda categoria, con la particolarità di riportare l’ubicazione di ben tre altri Poignee. Anche se c’è qualcosa di strano nell’ultima frase, come se continuasse ma—Robin si avvicinò meglio al cubo, strofinò per rimuovere il muschio che ricopriva parte dei simboli, e rimase turbata da ciò che lesse. I suoi occhi si strinsero e il cuore sembrò quasi fermarsi dal contenuto del messaggio..

* * *

-Presto dividetevi e trovate il resto della ciurma. È un ordine del comandante!- riferì un soldato ai capi sezioni della base operativa. I Lumacofoni non accennavano a smettere di squillare, era mobilitazione generale, in seguito alla notizia che un Ammiraglio sarebbe arrivato di li a poco.

-Deve essere accaduto qualcosa per farli allertare così di punto in bianco- Rifletté Trafalgar, giunto anche lui sull’isola, recatosi nel settore 2 dell’arcipelago. –Devo approfittarne, prima svolgo il mio lavoro prima lascerò quest’isola- concluse poi, abbattendo con la spada un portone di ferro che gli parava la strada.

-Con tutto questo chiasso non si può lavorare. No-no!- disse un’ombra in un laboratorio poco distante dalla prigione dove Zoro e Sanji erano stati portati.

–Eppure mi aveva detto quel Leopardo che avrebbe risolto la questione in pochissimo tempo. Ho visto!- continuò a dire, mentre era tutto preso a mischiare vari agenti chimici. –Ecco forse con questo ho concluso!- riprese, tutto eccitato, alzando il vitro contenente l’intruglio.

–Però adesso mi servirebbe qualcuno su cui provarlo… mi sa che uscirò fuori! Si-si- terminò appena la frase che, voltandosi, Trafalgar gli sbarrò l’uscita poggiandosi su un fianco della porta.

–Così tu sei ****-

-Ma tu guarda le coincidenze. A me serviva una cavia e questa mi ha fatto la cortesia di venire senza chiedere nulla in cambio. Ghighighighi!-

* * *

-Senti di lui me ne occupo io, tu va fuori e cerca di non cacciarti nei casini-

-Ma che dici?? Non mi rompere. Faccio quello che voglio ok?! E poi non credere che sia semplice, ha qualcosa di strano quel tipo. Credo che non sia completamente umano- Le questioni tra Sanji e Zoro terminavano nemmeno se davanti a loro c’era un nemico pericoloso come quello.

-Che perspicacia! Penso che il biondino sia un po’ più riflessivo di te, Cacciatore di Pirati, Roronoa Zoro- disse il guardiano della cella, sentendo i litigi tra i due membri della ciurma.

–Mi presento, il mio nome è Laxsus Dikens, e come aveva ben intuito il tuo amico non sono completamente umano, possiedo il frutto Mera-Mera, e il suo potere lo scoprirete a vostre spese- riferì il soldato ridendo con gusto, uscendo dalla zona d’ombra che la lampada della prigione non riuscì ad illuminare, mutando la sua pelle con squame di serpente, leccandosi le labbra, mentre si preparava all’attacco.

–Bene sai chi siamo e ti sei presentato. È il momento di chiudere qui il discorso- rispose Zoro, lanciandosi contro Laxsus a grande velocità. La prima mutazione del soldato gli aveva donato una velocità sovraumana, l’attacco di Zoro fu schivato e il muro che si trovava alle spalle della Serpe cadde in frantumi. Senza accorgersene, Zoro fu colpito dalla coda del soldato, non riuscì a pararsi, la velocità di quell’uomo-chimera era troppo perfino per lui.

–Diable Jumb!- mentre Zoro si stava rialzando sguainando anche le altre due spade, Sanji partì all’attacco con una delle sue tecniche migliori. Era un gioco di velocità, i movimenti erano impercettibili se non fosse per il locare che pian piano venne abbattuto dai colpi dei due.

-Niente male per un cuoco *hiss*. Ad ogni modo vi consiglio di attaccarmi insieme o non mi sconfiggerete mai *hiss*!- Le parole intervallate da quei sibilii risuonavano minacciose nell’intera stanza ormai a pezzi, per fortuna né Zoro né Sanji si demoralizzarono.

–Bene Il riscaldamento è finito. Possiamo cominciare! Sei pronto?- Dissero entrambi contemporaneamente, sparendo nel nulla seguiti dai detriti del loro spostamento.

–Cosa!- esclamò questi vedendo sparire i due avversari.

La fortuna girò, però, dalla parte dei nemico, riuscì in un istante a teletrasportarsi lontano dal punto in cui si trovava e così i due attacchi andarono a vuoto, ma c’era qualcosa di diverso nell’aria, la chimera si era salvata solo grazie ai suoi istinti animali, la forza e la velocità del cuoco e dello spadaccino erano aumentate e la differenza che prima li separava da quel soldato sembrava sparita.

–Bene, se la mettiamo così allora non c’è nulla da discutere.- disse la chimera, facendo intendere ciò che diceva tramite un’ulteriore mutazione. –Sapevate che le chimere sono frutto dell’unione di tre bestie?- disse questo, ruggendo.
La domanda risultò pressoché retorica, in quanto davanti agli occhi stupiti dei due ragazzi alla pelle di serpente si aggiunsero gli artigli di un leone e la mutazione del volto identica a quella dell’animale. La criniera che si era formata seguiva l’andamento della corrente che passava dai muri che ormai non svolgevano più la loro funzione.

–Avevate ragione sapete? Il riscaldamento è terminato!- Lo scatto felino portò la bestia dietro i Sanji che fu preso per un braccio e sacramentato a terra con una violenza inaudita.

–Non l’ho visto muoversi *cough*- il sangue gli fuoriusciva dalla bocca, mentre la chimera lo prese per una gamba con la coda di serpe e continuava a malmenarlo sul suolo. Nel frattempo Zoro ricalcolando i suoi movimenti si allontanò per un istante e poi lo attaccò al lato cercando l’effetto sorpresa che venne vanificato dall’avversario, che evitò la lama e lo colpì in pieno petto, lacerandogli la veste. Ripresa conoscenza e controllo dell’azione Sanji si rivoltò su se stesso e con la gamba destra colpì l’avversario in pieno volto, liberandosi dalla presa.

–Dobbiamo essere più veloci di lui- rifletté poi. –Nonostante con l’ultima trasformazione sia diventato più grosso, la sua velocità non ne ha risentito anzi, sembra perfino più agile di prima!- -A noi due bastardo!- Sanji non perse tempo e ripartì al contrattacco.

* * *

Intanto, poco distante da loro, lo scontro tra Lucci e Rufy non accennava a concludersi, ma ciò che stupisce, è che tra i due quello che fino a quel momento sembrava in vantaggio era proprio l’ex membro della CP9. I colpi risuonavano tra le montagne, che tremavano dalla furia dei contatti; l’haki utilizzato da Lucci era molto potente, nonostante lo utilizzasse solo per la difesa.

-Cosa succede? Non volevi raggiungere i tuoi compagni?- domandò digrignando lo stesso.

-*anf* *anf* pensi che non l’abbia capito che sta utilizzando l’haki? Ripeto non voglio farti del male quindi mettiamo fine a questo inutile scontro!- ribatté Rufy, ansimando e passandosi la mano sul labbro che perdeva sangue. Inclinò di poco le gambe, attivò il Gear Second e ripartì all’attacco, non riuscendo però a colpire l’avversario come voleva, che era nettamente in vantaggio.

–Basta!- disse Lucci afferrando con la mano il viso del capitano. –Non c’è divertimento a combattere contro di te-

-Levami le mani di dosso *cough*- disse Rufy divincolandosi, mentre Lucci arrotolò la coda attorno al bacino del ragazzo che si sentì pian piano perdere le forze. –Ma cosa!-
Con uno scatto l’avversario portò i pugni opposti vicino al corpo di Rufy, non fece in tempo a ricordare la tecnica che..

-Rokugan-

La testa si piegò all’indietro, i capelli subirono l’effetto dell’onda d’urto, il sangue che sgorgava da più punti del suo corpo macchiarono il pelo del leopardo. La scena a cui assistettero pochi marines fu terrificante, e se non bastasse, Lucci strinse ulteriormente la sua coda e lanciò la tecnica un’altra volta, e un’altra ancora. Dopo l’ennesimo colpo, stringendo il suo capo, emise un soru e raggiunse il limite del dirupo, sporgendo solo il braccio, mentre la pioggia, che incessantemente batteva sul campo di battaglia, lavò via dal suo volto il sangue.

–Esala il tuo ultimo respiro. Mughiwara!- il gomito si piegò appena, la mano si aprì e Rufy, ancora senza sensi, precipitò di sotto.

* * *

-Robin abbiamo visite- disse Chopper dandole le spalle.

–Ho quasi finito Chopper, intrattienili tu!-

-Agli ordini! Kung fu point!- la renna si preparò a ricevere i marines che li avevano raggiunti con l’ordine di ucciderli.

–Strong right- il pugno di Franky passo davanti al volto di Chopper sfiorandolo, destinato ad alcuni soldati che non aveva visto arrivare.

–Franky ma che fa?? Potevi uccidermi!- disse questo voltandosi verso il compagno.

–Eheh! scusa-

-Scusa un corno-

-Finitela di litigare e pensiamo a loro!- disse con tono imperioso Nami, che riportò i due sull’attenti. –A proposito dov’è andato Brook?-

-Non capisco che fine abbiano fatto? Yohohohoh- affermò Brook che, separatosi dal gruppo aveva raggiunto la nave, che però era rimasta incustodita. –Meglio se li aspetto qui, non
verrei una strigliata da Nami. Yohohoh!-

* * *

-Bravi avete capito come combattere vedo!-

Lo scontro tra Laxsus, Zoro e Sanji si prestava ad entrare nelle battute finali.

–Sanji conviene trovare una strategia migliore o continuerà a schivare i nostri colpi.- disse Zoro al compagno riponendo due spade nei rispettivi foderi, mettendosi in ginocchio e
chiudendo gli occhi.

–E ora che fai?- domandò Sanji.

–Si sarà arreso suppongo- intervenne l’altro. –Ad ogni modo, è ora di mettere fine ai giochi. Vi mostrerò la mia ultima forma, per compassione più che per esigenza- disse quest’ultimo ridendosela con gusto.

–Un’altra!?-

Sul volto di Sanji si poteva leggere benissimo la paura che provava mentre vedeva, attonito, l’avversario che terminava la trasformazione che il suo frutto gli conferiva, la sua forma finale. La coda di serpente ciondolava con insistenza formano talora cerchi concentrici, La criniera era composta, così come gli artigli e il pelo color arancio che gli dominava il petto. Il terzo animale che terminava la chimera era un capra, infatti sopra alla testa comparvero due corna enormi, quasi sproporzionate al corpo che aveva. Anche il suo peso aumentò, testimoniato dai segni degli zoccoli che scendevano sempre più nel terreno. Gli occhi d’orati si strinsero, e il suo angolo visivo si allargò ulteriormente. Mentre Sanji era come pietrificato dalla mutazione, Zoro, ancora inginocchiato fece un cenno con i sopraccigli , quasi a far capire che, nonostante gli occhi chiusi, vedeva perfettamente l’avversario, quasi lo percepiva. In quell’istante, un corno della camera passò attraverso il corpo di Sanji, il capo di quest’ultimo ebbe un sussulto, scattando avanti e indietro, mentre il suo sangue raggiunse il muro appena dietro di lui. Istintivamente Zoro aprì entrambi gli occhi, e con una velocità inaudita si portò sulla testa dell’avversario, e roteando con l’unica spada tra le mani, tagliò il corno che aveva colpito il compagno, che cadde a terra privo di sensi.

–Come hai fatto!- disse Laxsus spostandosi con uno scatto felino. –Il mio corno, maledizione!- l’avversario si divincolava, agitando il capo. –Me la pagherai spadaccino-
Non fece in tempo a terminare la frase che Zoro gli tagliò anche un braccio. Sembrava un’altra persona, forse quella velocità e quella forza erano dovute al fatto che anche l’occhio che per tutto il tempo, dall’arrivo all’arcipelago Sabaody, aveva tenuto chiuso.

–Come tu stesso hai affermato, è ora di porre fine allo scontro!- disse tenendo la spada a due mani -Tecnica ad estrazione ad una spada, Canto del Leone!- L’avversario, che fino a quel momento era in una posizione di vantaggio, non riuscì ad evitare i colpi dello spadaccino al massimo del suo potere. Mentre Zoro riponeva anche la terza spada nel fodere, Laxsus crollò al suolo perdendo un’innumerevole quantitativo di sangue dal corpo.

–Devo portare Sanji al sicuro- fece Zoro caricandosi il compagno sulle spalle. -*cough*- appena rialzatosi, cadde cercando col ginocchio di mantenersi in equilibrio, perdendo al contempo sangue dalla bocca. –Sapevo che non dovevo utilizzarlo!- disse cercando le forze per tornare in piedi. Usciti fuori, Lucci li attendeva con impazienza, fissando i due con aria di sfida, mentre un fulmine illuminò quello che fino a poco prima era terreno di scontro tra lui e Rufy.

–Accidenti! C’è lui dietro a tutto questo… un membro della CP9?!- un altro fulmine cadde poco distante da loro, mentre un ghigno minaccioso coprì il volto di Lucci.

* * *

Nel frattempo il corpo di Rufy continuò a precipitare a poca distanza dalla parete rocciosa, piena di spigoli e rocce puntiformi.

–Room!-

In una frazione di secondo, il suo corpo fu scambiato con un macigno, grazie alla tecnica di Trafalgar che inspiegabilmente si trovava su un ripiano della montagna. Rufy, steso per terra,
continuò a perdere grossi quantitativi di sangue, mentre Law cercava nel suo zaino una medicina per fermare l’emorragia.

–Mi spieghi perché hai deciso di farti ridurre così?- iniziò a domandargli.

–Che ne è della tua tenacia e del tuo orgoglio pirata?- continuò a chiedere il chirurgo della morte, mentre pian piano le ferite di Rufy si rimarginavano e il sangue cessava di fuoriuscire.

–Io-io non voglio vedere altre persone morire.- rispose facendo fatica a vedere il compagno.

–E questo basta per far si che ti riducano in questo stato. Forse ho visto in te qualcosa che in verità manca. Ascoltami bene Rufy, tu sei un pirata come non ne capitano dai tempi di Gold Roger, hai una strana abilità di farti amico chiunque e hai dei compagni che ti voglio veramente bene, ma devi capire che per sopravvivere nel nuovo mondo devi mettere da parte ogni debolezza e uccide se necessario, coloro che intralciano il tuo cammino. Devi farlo soprattutto per i tuoi compagni e per le persone a cui tieni, preferiresti che uno di loro venga ucciso per una tua negligenza?-
A quelle parole, Rufy alzò il busto e pensò a quello che disse sull’isola  Rusukaina, circa il volere di proteggere i suoi compagni.

–Hai ragione!- disse stringendo i pugni.

–Col mio comportamento stupido, rischio di mettere in pericolo la mia ciurma- continuò, facendo leva col braccio per rialzarsi. –Ho uno scontro da terminare- concluse poi, più carico che mai.

–Vuoi una mano per salire?- domandò poi Trafalgar, incrociando le braccia e accennando un sorriso.

–No grazie, hai fatto già abbastanza, ora tocca a me- rispose attivando ancora una volta il Gear Second, intrinseco di Haki, sparendo nel nulla, creando un solco proprio dove si trovava prima.

-Devi ancora fare molta strada Rufy. Il nuovo mondo non è un posto per gente come te. Per questo devo proteggerti…- disse Law in mente a sé, prima di sparire anche lui.

* * *

Rufy raggiunse in men che non si dica la base della marina dove aveva combattuto con Lucci, il quale aveva tra le mani la testa di Zoro, che perdeva sangue e aveva ancora una volta aperto l’occhio sinistro. Quando Rufy assisti  alla scena sembrò che il tempo si fosse fermato, i suoi occhi si strinsero e il corpo, tutto d’un tratto, iniziò a tremare, non di paura no, ma di rabbia. Lucci si voltò verso di lui lasciando andare lo spadaccino.

–Sei riuscito a salvarti a quanto vedo- disse subito schioccando le ossa delle mani e del collo.

–Mi stavo decisamente annoiando con quello li-

Rufy non proferì parola, era il suo volto a fare le sue veci, un’aura spaventosa si creò attorno a lui, un immenso quantitativo di haki fu sprigionato, le montagne, come il suo corpo poco prima,  iniziarono a tremare e collassare su se stesse, e Lucci, che non si spiegava cosa stesse accadendo, indietreggiò pian piano consapevole di avere di fronte un nuovo avversario, sicuro di sé e con tutte le probabilità di vincere. –Cosa ti è successo?- domandò lo stesso, non ricevendo però alcuna risposta. –Busōshoku-arm!- le sue braccia, già fumanti per mezzo del gear second, si colorarono di grigio, grazie all’uso dell’armatura di Haki. Rufy si piegò, e l’unica cosa che disse fu

–Get Gataling-

Lucci fece appena in tempo ad usare il tekkai misto all’armatura, ma sentì comunque la forza di quei colpi sul corpo. L’attacco sembrò incessante, ma appena la raffica terminò, l’avversario, se pur con difficoltà, restò in piedi, incredulo però della forza con cui era stato colpito. Rufy non perse tempo e sempre munito di armatura,  iniziò a colpire Lucci con potenza, con quanti attacchi aveva a disposizione, facendo dell’avversario ciò che voleva. Dopo una serie di colpi in sequenza e molto veloci, allontanatosi velocemente, Rufy prese al volto Lucci e lo scaraventò al suolo con una potenza immane, si portò sopra di lui ed eseguì un Bazooka con l’haki, ke aprì una voragine nel terreno.

-Devo ammetterlo, è proprio come suo padre!- Disse lo scienziato, lo stesso che si trovava nel laboratorio, che assisteva allo scontro da alcuni chilometri di distanza attraverso uno schermo da lui appositamente posizionato.

–Ora che farai? Non è più un posto sicuro questo!- gli chiese Trafalgar comparsogli alle spalle, mantenendo come suo solito la spada sul braccio.

–Non lo so, continuerò le mie ricerche altrove- rispose poi, voltandosi verso il ragazzo.

–Ah! Comunque tieni. Era per questo che eri venuto no? È tuo, a me non serve- aggiunse lanciandogli un pacco.

–Cosa! Ma che significa?!- domandò titubante Law, afferrando il pacco e controllando che sia realmente ciò per cui era sull’isola.

-Prendilo come un regalo, sono sicuro che ricambierai il favore, a tempo debito. Ghighighighi!- rispose prontamente l’ambiguo personaggio che non mancava di farsi una risata anche in una situazione che non era delle migliori.

-Ma tu guarda!- disse Law spostandosi leggermente verso destra calpestando dei rami secchi.

–Un ultima cosa!- continuò Trafalgar mentre si voltava verso la foresta. –I soldati dicevano che sarebbe dovuto arrivare Kizaru, quanto manca, sai rispondermi?-

-Ah! Dici a me?!- rispose lo scienziato che era preso dalla battaglia di Rufy.

–Ma l’ammiraglio è già qui- aggiunse poi modificando il suo tono di voce, mentre un fulmine colpì il suono, e il volto di Trafalgar quasi impallidì mentre era ancora rivolto verso il verde degli alberi.

–Non sono il tipo che si occupa degli “extra”, ma devo ammettere che le “coincidenze” iniziano ad essere un po’ troppo numerose!- disse Kizaru, comparso a mezzo busto mentre il resto del corpo era ancora luce, tenendo un dito puntato verso la testa di Law che non si era mosso neanche di un millimetro.

–Coincidenze o no, non hai il permesso di attaccare uno Shikibukai, Ammiraglio!- rispose con fermezza, inclinando il capo verso lo stesso Kizaru.

–Ripeto non sono tipo da extra, ma in questo caso farò un’eccezione!- disse ancora prima di sparare il raggio che aveva caricato in precedenza. L’esplosione che ne seguì fece crollare pezzi enormi di roccia staccatasi dalla montagna vicina al luogo dell’impatto. Trafalgar ne rimase illeso, poggiò il “pacco” vicino ad un albero e si preparò alla battaglia, togliendosi il cappotto che aveva addosso.

–Sei così sicuro di potermi battere, Ammiraglio?!- domandò con tono di sfida, facendo segno allo scienziato di allontanarsi da li, il quale non se lo fece ripetere due volte e scomparve nel nulla.

* * *

Nel frattempo, la ciurma si era riunita, attendendo il ritorno del capitano degli altri compagni, ma le preoccupazioni non erano solo rivolte a loro.

–Questo non è buon segno. Il temporale non accenna a fermarsi e se non bastasse l’area si sta caricando elettricamente, deve essere in corso uno scontro, anche le montagne qui in giro stanno tremando – disse Nami osservando il cielo, con aria più che angosciata.

–Torneranno in tempo- fece Franky sperando di consolarla.

* * *

Lo scontro tra Trafalgar e Kizaru era basato sulla velocità, il primo con la sua tecnica “Room” aveva imprigionato l’ammiraglio in una bolla che inglobava l’intera isola, il suo potere andava ben oltre le aspettative, ma Kizaru non si fece intimorire, aveva dalla sua la rapidità del suo frutto, la luce non era cosa da poco. Nonostante gli innumerevoli tentativi però, l’ammiraglio sembrava in difficoltà, soprattutto perché con le sue tecniche Trafalgar lo continuava a tagliare in pezzi sempre più piccoli. Allora Kizaru pensò bene di utilizzare la sua spada di luce con l’intenzione di uccidere il flottaro, si avvicinò con destrezza al nemico, che però si scambiò con altrettanta rapidità con un masso, e dalle spalle colpì il malcapitato ammiraglio.

-Counter Shock –

Con l’aiuto del temporale che imperversava, Law lanciò una potente scossa elettrica su Kizaru che, essendo ancora in parte dissolto, fu afferrato per le ossa dal chirurgo, così che la scossa lo mandò KO all’istante. Il fumo usciva ancora dal suo corpo, Law si voltò, rimise il cappotto, prese la spada che poco prima aveva lasciato per eseguire la tecnica, e se ne andò col pacco lascatogli dallo scienziato.

* * *

Nello stesso momento Rufy, che continuò ad essere in vantaggio su Lucci, che non reggeva più i suoi attacchi, si liberò in aria, mentre il nemico era ancora sotto shok dei precedenti colpi, eseguì un Gear Third, preparò un Gigant Stamp che fece arrivare fin dentro le nuvole, lo “colorò” d’Haki e, elettrificandolo, lo scagliò a piena potenza, seguito da un grido di rabbia, sul nemico, il quale non poté che soccombere alla forza devastante del colpo, che distrusse tutto ciò che stava nei paraggi. Il contatto col suolo fece sgretolare la montagna fin nelle sue fondamenta, i pezzi che volarono in quell’attimo si disintegrarono ad uno ad uno, il colore dominante nella scena era l’azzurro dei fulmini. Zoro e Sanji furono spostati appena in tempo dallo scienziato, che gli somministrò una strana sostanza, con l’intento di curare le loro ferite. Nell’udire l’impatto, anche lui si voltò come tutti gli animali e, illuminato da quella luce abbagliante disse: 

–Dunque è questa la nuova generazione!-

In seguito, Rufy e gli altri furono portati sulla nave da Law, che con l’aiuto di Chopper guarì la profonda ferita di Sanji e le contusioni che aveva riportato Zoro. Lo stesso Trafalgar aveva notato l’intervento esterno da parte di qualcuno sui loro corpi, le ferite non erano gravi quanto avrebbero dovuto. Rufy aveva riportato solo qualche graffio, le sue capacità rigenerative erano ottime. Mentre lasciavano quel posto ormai logorato dallo scontro, Trafalgar si avvicinò al capitano che si trovava sulla prua della nave.

-Tieni sempre a mente le parole che ti ho detto Rufy! Arriverà il momento in cui incontrerai persone che non avranno scrupoli, e alla minima esitazione non mancheranno di uccidere te e
la tua ciurma. Le acque del nuovo mondo sono più insidiose che mai, e i pirati che le solcano sono disposti a tutto pur di trovare quel tesoro da loro tanto agoniato. Ora concentriamoci sul nostro obbiettivo, così da compiere un altro passo verso lo One Piece!-


To be Continued…
 
   
 
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