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Autore: MrBadGuy    05/06/2012    4 recensioni
Sequel di Made in Hell.
Troverete tutte le informazioni nelle NdA alla fine del capitolo!
Buona lettura!
MrB.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Deacon, Nuovo personaggio, Roger Taylor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 “Potrebbe accadere in qualunque momento, ma non potrei mai permettere che qualcosa di nostro morisse” continuò John, investito dalle sue stesse parole, travolto in pieno nella spirale delle sue, delle loro emozioni, Anthea lo azzittì baciandolo, gli buttò le braccia al collo e sfiorò le labbra con le sue, le carni rosee si cercavano, una con l’altra,
“Di nostro non morirà mai nulla, ricordatelo”.
Anthea e John si guardarono negli occhi e si resero conto, così, all’improvviso, di essere due ragazzini, “Credi che si rimetterà tutto a posto?”
“No, mai” sentenziò il bassista, mettendosi una mano in tasca, stringendo, con l’altra, quella della sua amata.
“Domani pomeriggio Dorothy verrà a casa mia per chiedere delle informazioni a David. Mi dispiace, non posso fare nulla per fermarla” la biondina abbassò lo sguardo e lo tenne basso fino al momento in cui John le mise due dita sotto al mento e dolcemente le fece alzare il viso.
Si promisero che non ne avrebbero più parlato, per un po’…

“…E questi in parole spicciole sono i passaggi che si seguono per abortire”, David guardava le sue ragazze, sudava freddo, temendo che quel consiglio fosse per sua sorella.
La spiegazione che aveva fornito non era sufficiente a chiarire tutti i dubbi di Dorothy, ma si sa, alcune domande non hanno risposta, forse è meglio così.
Anthea gli strinse una mano e lui quasi si sentì mancare, convinto che da un momento all’altro gli avrebbe detto di aver bisogno di…
Non riusciva a pensarci.
Poi il silenzio venne rotto dalla voce di Dorothy, che uscì dalle sue labbra in modo differente, adulto: “Non posso tenerlo, non posso promettergli un futuro. Non posso farlo nemmeno a me stessa, figurati a una piccola creatura indifesa che dipenderebbe in tutto e per tutto da me”,
“Non sono qui per giudicare, io”, David sfoderò una freddezza degna solo di uno del suo mestiere.
In un gesto di doloroso assenso, la moretta accettò la realtà: non poteva tenerlo, anche volendo non ne avrebbe avuto la possibilità.
“Va bene” sospirò David grattandosi la testa.
“Domani mattina chiamami per farmi sapere, ok?” Dorothy istintivamente si toccò il ventre attraverso il cotone leggero della maglietta enorme che indossava sopra a un paio di jeans che la sua amica avrebbe definito “più che da buttare”, un po’ perché erano vecchi e piuttosto rotti, un po’ perché ad Anthea la zampa di elefante proprio non piaceva.
La biondina la guardò contrariata, “Interessa a te, dovresti preoccupartene tu”, già odiava il fatto che Dorothy non volesse parlare a Roger dell’accaduto, solo all’idea che lei si permettesse di essere come sempre, la mandava fuori di testa.
Uno sguardo di sfida incatenò i quattro occhi delle ragazze, in piedi l’una davanti all’altra, “Anthie, non fare così, è già abbastanza difficile, ok?” c’era una punta di isterismo nella voce della mora,
“Ti ci sei cacciata tu in questo guaio, te ne ricordi?”
“Fanculo”, Dorothy se ne andò con le mani in tasca, profondamente offesa dal comportamento della sua amica, che più che aiutarla sembrava che volesse fare il contrario.
Eppure Anthea non voleva ferirla, anzi, si sentì quasi in colpa per il modo in cui aveva trattato la moretta, che aveva un estremo bisogno di comprensione.
Anthea non voleva pensarci, quindi dovette cercare una vita d'uscita, “Pronto?” John Deacon aveva risposto al telefono a bassa voce, probabilmente preso a fare qualcos’altro, tipo montare uno dei suoi marchingegni che gli servivano per qualcosa che la sua fidanzata non era in grado di capire,
“Sì, sono pronta, quando ci vediamo?”, la risata inconfondibile e cristallina della biondina fece sobbalzare lo studioso, che fece cadere per terra l’aggeggio a cui stava lavorando,
“Malediz… Sì amore, quando vuoi!”
“Fra quindici minuti al solito posto, ok?”
“Io…”
“Ti aspetto lì, non ritardare, ciao!”.
La sua camera era un casino, sentiva il bisogno di farsi una lunga doccia bollente, sua mamma gli aveva affidato un migliaio di commissioni, eppure, John Richard Deacon uscì in fretta dopo cinque secondi passati sotto l’acqua fredda, (non aveva di sicuro il tempo di mettersi a trafficare con i pomelli dell'acqua, lui!), dimenticandosi del resto del mondo.
-Dai John, lo sai che se arrivi in ritardo Anthea diventerà furiosa-, si ripeté un paio di volte, incentivandosi a camminare più velocemente, -E poi stai morendo dalla voglia di vederla.
 Bastò girare l’ultimo angolo per vederla, ed era lì: con addosso un paio di pantaloni a vita alta e una camicetta bianca infilata al loro interno, i capelli meravigliosamente sistemati su una spalla; gli occhiali da sole calcati sul naso.
John pensò che niente avrebbe potuto superare la bellezza di quella visione, se non quella in cui lei era nuda, seduta su di lui, mentre, con il viso contratto in un’espressione di puro piacere, gli graffiava il collo e ansimava.
“Ciao” la biondina gli andò incontro, gli cinse il collo con le proprie braccia e posò un bacio delicato sulle labbra del suo fidanzato,
“Scusa per i…”, un altro bacio;
“No, scusami tu; probabilmente ho interrotto qualcosa di importante che stavi facendo… Ma morivo dalla voglia di vederti”

 
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Ciao a tutti!
Questo è il sequel di Made in Hell, finalmente anche io mi sono decisa ad attivarmi!
-Si, sa, con i miei tempi...-
Insomma, i personaggi principali sono John e Anthea e ovviamente si parlerà anche degli altri, Dorothy e Roger in primis.
Comunque, cronologicamente si svolge appena dopo Made in Hell, al contrario del sequel di Cath che si svolge sei anni dopo!
Ah sì!
Vi linko qui le due storie di cui vi ho parlato sino a ora, ve ne consiglio la lettura, anche se questa storia può essere tranquillamente letta senza collegarla alle altre.
-Credo.-

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=794225" Made in Hell
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=906575&i=1" When You're Screaming in The Night
A presto!
MrB.

 

 


 

   
 
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