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Autore: Neverlethimgo    05/06/2012    5 recensioni
Il coraggio di continuare a sognare non glielo avrebbe mai tolto nessuno.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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(vi consiglio di cliccare sul titolo ed ascoltare la canzone mentre leggete)

Dare to dream.



Mi ero ritrovata per l’ennesima volta ad ascoltare la sua voce, non la sua attuale, quella di qualche anno fa: quella voce che gli ha permesso di raggiungere l’apice del successo e l’amore di milioni di ragazze.
Ero seduta su di un piccolo muretto mentre aspettavo pazientemente che quei cancelli si aprissero, mentre il piccolo stereo ripeteva sempre la stessa canzone, mentre le urla e gli schiamazzi delle altre ragazze si facevano sempre più frequenti attendendo il suo arrivo.
C’è chi lo considerava un concerto come un altro, io lo consideravo uno degli eventi più importanti della mia vita.
Nessuna delle ragazze che mi circondava aveva osato proferire parola, nessuna voce, se non la sua, sarebbe stata degna di essere ascoltata ed è così che restammo per tutto quel tempo: in silenzio cullate solo da quella dolce melodia.
 
Avevo un sogno, quello di incontrarlo, di essere stretta per pochi istanti tra le sue braccia ed un grande rimpianto: quello di non esserci mai riuscita.
La mia migliore amica era riuscita ad avere la possibilità di incontrarlo, il tutto grazie ad un concorso, lo stesso concorso a cui avevo partecipato anche io ed avevo miseramente fallito.
Voglio che ci vada tu’ mi disse, ma non le avrei mai tolto questa possibilità, non le avrei mai impedito di realizzare quel sogno che accomunava entrambe, così rifiutai con uno dei sorrisi più grandi e falsi che le mie labbra riuscirono a disegnare.
Non appena lei sparì dalla mia visuale, incominciai a piangere, quasi sollevata dal fatto che lei non potesse vedermi. Non volevo mi vedesse star male per un’opportunità che avevo rifiutato con tanta facilità, non volevo farla sentire in colpa.
Una dopo l’altra e poi di seguito a fiotti, nastri di lacrime avevano formato uno strano fiocco sotto al mio mento, per poi arrivare a bagnare persino la maglietta che stavo indossando.
Se fino a qualche minuto prima, le ragazze che avevo attorno a me erano solo tre, ora erano molte di più, tra cui quelle che già avevano avuto l’opportunità di incontrarlo.
Le domande sorgevano spontanee ‘Perché piangi?’ mi avevano chiesto ed i singhiozzi m’impedirono di rispondere finché con calma presi coraggio e cominciai a parlare.
 
Non voglio sembrare pazza ne tanto meno egoista, so che ci sono ragazze che non hanno avuto la possibilità di vederlo nemmeno una volta mentre io sto aspettando con impazienza che aprano quei cancelli per lasciarmi la possibilità di entrare e di rivederlo. Ma sapete cosa fa male? Averlo davanti agli occhi e non poter far nulla per annullare quella breve distanza, per corrergli incontro e gettare le braccia attorno al suo collo. Non credevo di chiedere tanto, mi basta un abbraccio, giuro mi basterebbe quello.
Non desidero mettermi in posa per una foto da conservare sulla mensola di camera mia, desidero solo quel maledetto abbraccio, lo aspetto da anni.
Aspetto di guardarlo negli occhi sin da quando essi erano coperti da quel ciuffo color grano, lo aspetto da così tanto e se mi sforzo davvero, riesco quasi a proiettare davanti a me l’immagine del ragazzino che era qualche anno fa.
Io l’ho scoperto così, la voce non ancora matura e quell’aria da eterno bambino; la grinta di muoversi su quel palco senza soffrire la fatica, con la volontà di regalare sorrisi a chiunque lo stesse guardando e con il coraggio di affrontare le critiche.
Non ho mai saputo essergli utile nemmeno la metà di quanto lui è stato utile a me, io sapevo che c’era anche solo ascoltando la sua voce tramite uno stereo, sapevo che era vicino a me anche così.
Ciò che più desidero è un suo abbraccio, non chiedo tanto, gli ruberei un minuto o forse meno.
Perché io non ce l’ho fatta? Perché nonostante mi fossi messa d’impegno non ho vinto il concorso e non l’ho incontrato per strada? Ci tenevo, sapete?’
 
Altre lacrime, forse più di prima, scorrevano veloci e ripetitive sulle mie guance, la vista era annebbiata ma potevo scorgere con facilità i loro sguardi pieni di compassione e tristezza che mi stavano fissando. Loro volevano la stessa cosa che volevo io. Anche chi già aveva avuto la fortuna di incontrarlo, desiderava nuovamente quell’abbraccio e come biasimarle? Un sogno che si realizza ti rende felice e ancor più voglioso di continuare a viverlo.
Anche i loro visi erano rigati di lacrime, specialmente quello della ragazza mora che mi era seduta accanto, la stessa che avevo visto piangere qualche tempo prima, la stessa che avevo abbracciato sperando di consolare ma che purtroppo non ero riuscita a calmare.
Te lo meriti e ce la farai’ mi disse guardandomi con i suoi occhi verdi, ma odiavo sentir pronunciare quelle parole. Cos’avevo io più delle altre per meritarmi un simile regalo? Lo meritava anche lei, lo meritavano tutte.
Trascorsero pochi istanti ed ecco che la mia migliore amica ci raggiunge con anch’essa il volto rigato dalle lacrime: lo aveva incontrato, c’era finalmente riuscita dopo tanto tempo e così l’abbracciai. Non capiva perché piangevo, così le abbozzai un sorriso, l’ultima cosa che volevo era ammettere davanti a lei che al suo posto avrei voluto esserci io.
Avresti dovuto accettare, mi sono sentita in colpa per tutto il tempo nonostante lui fosse davanti a me’ singhiozzò lei mentre altre lacrime sgorgavano veloci dai suoi occhi marroni, la matita disegnata sopra le palpebre qualche ora prima, era sbiadita, colata e la traccia era fin troppo lieve per dar l’idea che fosse truccata, così come lo ero io.
Come avrei potuto farlo? Hai vinto tu, ci tieni tanto quanto ci tengo io e ce l’hai fatta’ le dissi sperando di concludere all’istante il discorso.
Non volevo sentire il racconto o le emozioni che avevano provato le ragazze che lo avevano abbracciato, avrei preferito scoprirlo da me.
Ma chissà quando ci sarei riuscita, chissà quando i miei occhi avrebbero incrociato i suoi e le mie braccia sfiorato le sue.


Spazio Autrice:
Premetto col dire che non è un fatto realmente accaduto: le sensazioni sono vere, i fatti no.
Non voglio dire null'altro, il mio intento era quello di sfogarmi e ci sono riuscita, spero comunque vi sia piaciuta (:

Alla prossima!
Much Love,
Giulia
@Belieber4choice
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