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Autore: Riflessi_di_Viola    05/06/2012    4 recensioni
Può dietro gli occhi scuri di Belladore nascondersi il dolore? Il rimpianto? Una soffernza scura, lenita dal tempo, ma mai davvero scomparso. Come una ferita cicatrizzata ma che al ritorno del brutto tempo torna a pulsare dolorosa. perchè in fondo..."Il mio amore non è il peggiore degli inferni"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Nella notte eterna'
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I'm so tired of being here..

 

Lui mi osservava, gli occhi ricamati da un delicato pizzo di ciglia nere non mi lasciavano scorgere il loro colore, ma io sapevo che racchiudevano tutte le sfumature del blu, come un'abisso profondo dove lasciarsi affogare era troppo dolce mentre risalire una fatica immane. Dal profondo del mare potevi osservare il sole, che con la sua accecante bellezza illuminava il mondo intero, e non provare nessun rimpianto.

Il suo sorriso gli illuminava il volto altrimenti sempre serio, come un gioiello prezioso, da non farsi rubare. 

 

And if you have to leave I wish that you would  just leave...

 

Tese una mano verso di me, un battito di ali di farfalla a sfiorarmi la guancia, con delicata dolorosità. Per una frazione di secondo mi sembrò quasi di sentire il peso e il suo calore sulla mia pelle...

 "Violette..." il mio nome, un nome che nessuno ha osato più pronunciare da allora, sulle sue labbra fu come un petalo di rosa nera che atterra dolcemente su un vassoio d'argento, specchio di promesse sussurrate al vento e da esso cancellate. Mai mantenute.

 

Your voice it chased away all the sanity in me...

 

Aprii gli occhi di scatto. Ad accogliermi una donna, distesa sul letto con i capellli ad incorniciarle il volto e la sottoveste che le copriva le gambe come una corolla. Impiegai qualche istante per riconoscermi nel riflesso dello specchio sul soffitto. La stanza ,vagamente illuminata da una candela che spandeva un leggero profumo di rose era tappezzata alle pareti da un velluto di damasco rosso, la trama ricercata che dava un tocco in più alla camera. Inspirai lentamente, profondamente. Il mio petto si alzava e si abbassava, l'aria che scendeva fino alle cavità più recondite di me, per poi tornare su, intatta. Mi alzai di scatto, un attimo prima ero completamente distesa sul letto e il secondo dopo fui in piedi, il vestito che mi fasciava il petto come un morbido panno e cadeva ampio sui miei fianchi. Mi lisciai la gonna, spazzolandola con qualche colpo secco per distendere le pieghe. Un senso di malessere improvviso mi assalì, come un onda amara, colpendomi allo stomaco, per poi lasciarmi un sapore amaro in bocca, come se avessi ingoiato il più amaro dei veleni.

 

Now i'm bound by the life you left bhind

 

Per un attimo annaspai, incapace di respire, come se per un attimo avessi davvero bisogno di respirare. La mia mente era vuota, galleggiavo in un mare di veleno blu, senza avere la forza di tirarmi fuori. Naufraga, non lottavo nemmeno per salvarmi.

 

This pain is just too real

 

Lui era di nuovo lì, di fronte a me. La mano tesa, una promessa e un invocazione. Una tentazione.

Scrollai il capo, stringendo i denti, rifutandomi di guardarlo oltre. Mi concetrai sull'arredo della mia stanza, esaminandoli con una minuzia degna di un collezionista di antiquariato. Una vecchia scrivania era addossata a una parete, vecchie lettere impilate una sopra l'altra la ricoprivano come una trapunta ricamata da mille frasi di amore, vene morbide su un sottile velo di pergamena. Diversi libri erano appogiati sulle sedie o dimenticati negli angoli, custodi di sogni di uomini ormai cenere da più più tempo dei miei secoli. 

L'unica finestra era drappeggiato da un pesante tendaggio, dello stesso colore delle pareti, solo più acceso. Scendeva dall'alto come sangue da un ferita, raccogliendosi a terra in una pozza scarlatta.

Aprii con un getto secco la tenda, rivelandomi una luna grandissima, proprio di fronte a me. Riluceva in modo innaturale, sbiancata come ossa sotto il sole.

Un sospiro mi solleticò il collo, ricoprendomi la schiena di brividi, ebbi quasi la sensazione di sentirlo accrezzarmi la schiena, per poi appoggiarmi al suo petto. mi sembrò tanto reale che i miei fianchi formicolano. Appoggiai la fronte e le mani sul vetro gelido, aderendo con i palmi. Chiusi gli occhi e le ciglia mi solleticano la pelle e un lieve sospiro mi uscì dalle labbra. La nostalgia, che mi aveva assalita a tradimento, venne avvelenata da una corrente sotterranea di rabbia, come un veleno scuro che sporca l'acqua più pura.

 

But you still have all of me

 

" Violette..."

No! Aprii gli occhi di scatto, stringendo tanto forte il marmo, gelido perfino per le mie dita, da lasciarci sopra l'impronta della mia stretta.

"No" La mia voce suonò ferma e sicura, nel silenzio morto delle stanze della mia mente.

La notte era silenziosa, come se il mondo intero si fosse ritirato, per concederci quel momento di intimità che non condividevamo da trecento anni.

Esitai incerta, divisa tra cacciarlo via, per sempre, o bearmi ancora della sua presenza, malgrado fosse solo frutto della mia mente, nient'altro che un illusione dettata dalla stanchezza, da un momento di debolezza in cui mi ero permessa di abbandonarmi ai ricordi, a lui. Erano anni, secoli, che non permettevo alla mia memoria di indugiare su quella parte della mia vita, nel timore di avvicinarmi ad un baratro il cui fondo era troppo invitante per spostarmi.

 

Your face it haunts my once pleasant dreams 

 

 "Violette Dupleiss è morta. Trecento anni fa, ora è rimasta solo Belladore de Lanchale" dissi alla stanza vuota, gli occhi spalancati si riflettevano nel vetro, roventi. Mi voltai di scatto, la veste ruotò intorno a me come un fiore e mi diressi a grandi passi verso la porta.

 

There's just too much that time cannot erase 

 

Ad ogni passo mi allontanavo dall'abisso in cui cercava di sprofondarmi, decisa a non lasciarmi sopraffare. Non avrei mai permesso a nessuro di avere ancora tanto potere su di me, tantomeno ad un'illusione. Ero io che sopraffacevo, io che per secoli avevo messo in ginocchio gli uomini più potenti del continente, non il ricordo di un morto, un pensiero immerso in pozzi neri di veleno.

 

I'm so tired of being here

 

Aprii decisa la porta, non mi sarei fermata adesso, niente avrebbe potuto farlo. Mi fermai, sulla soglia e gettai uno sguardo indietro, verso la scrivania. Lì, sotto mari di pergamena era nascosto una forma ovale, fasciato da un lembo di seta nera, come nemmeno la notte più buia avrebbe potuto essere. Tornai indietro e afferrai l'involucro dallo spessore limitato per il manico e me lo strinsi sotto il seno, per poi dirigermi di nuovo verso l'uscita.

Ora sarei tornata all'origine di questo sogno. La Vecchia Capitale era pronta a piegarsi a me come un tempo, come foglie morte sotto una tempesta.

 

But you still have all of me ....

   
 
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