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Autore: Dada Baggins    23/12/2006    3 recensioni
"Nel Mondo, magico e non, permane, protraendosi attraverso le Ere, la guerra dei controsensi.
E' l'essere relativo delle cose che crea le differenze, che modifica la percezione in base a colui che la possiede..."
Racconto One-Shot scritto di getto. Devo dire che non sono sicura dell'OOC, comunque pongo lo stesso l'avvertimento.
Se volete, commentate. Buona Lettura.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una breve parentesi.
Non e' mio stile scrivere racconti Out Of Character. Adoro l'immedesimazione, il simulare personalita' altrui e' il piu' bel "gioco", per me. :P
Questa volta, ho fatto un'eccezione, sperimentando un nuovo stile ed un concetto mentale che ho voluto assolutamente esplorare.
Non so quanto io sia riuscita in questo studio, spero me lo direte voi, che leggete, commentando.
Spero che tra le paludi, io sia riuscita a ritrovare un abbozzo di sentiero. Sprofondero', probabilmente, senza una guida.
(Non un Marciotto, per favore! :D)

Un ringraziamento speciale a Lithleen che mi ha recensito ne "Le Avventure dei Quattro Malandrini": arcicontenta che ti sia piaciuta! :D

Detto cio',
Buona Lettura!...

Ah! Dimenticavo!... BUON NATALE! :)

Il Bambino che Non e' Sopravvissuto
Sedici anni fa, all'interno di una banalissima casa di Londra, le anime di due Maghi, tra i piu' generosi e compenetrati di potere bianco, furono separate dal corpo.
James e Lily Potter, che coi loro corpi e col loro strenuo atto d'amore, salvavano la mia vita.
Probabilmente sapevano cio' che sarebbe accaduto poi: oggi, dopo aver riflettuto, ritengo che abbiano pensato di scegliere il male minore.

Non lo immaginavano, non potevano. Solo pochi "fortunati" Maghi possiedono la Vista, direbbe Sibilla Cooman.

Non potevano prevedere che Harry James Potter sarebbe divenuto, col lento ed inesorabile incedere degli anni, il Bambino-Che-Non-E'-Sopravvissuto.

Nel Mondo, magico e non, permane, protraendosi attraverso le Ere, la guerra dei controsensi.
E' l'essere relativo delle cose che crea le differenze, che modifica la percezione in base a colui che la possiede.

Cio' che mi ha sempre fatto riflettere sulla mia identita', e' il comportamento dei Maghi che incontravo.
Prendiamo Raptor, ad esempio. Il Professor Raptor, anzi, lo spettro malvagio del quale ha ricoperto il ruolo di docente di Difesa Contro le Arti Oscure a Hogwarts.
Vedendomi, come tutti gli altri Maghi, e fingendo alla perfezione, tanto da rientrare nell'assurda normalita', ha chinato il capo, con gran rispetto. "Harry Potter... il famoso Harry Potter..."
Rispetto per cosa?

Per essere sopravvissuto, sin da fanciullo in fasce, dando inconsapevolmente al Nero Baratro della Morte due vite in cambio della mia?
Questo merita rispetto forse? O disprezzo derivato dall'invidia?...
Ah, si'. Questo e' forse in parte la causa del distacco, apparentemente reverenziale, che gran parte di coloro che conosco mi usa.
Di certo, parlare il Serpentese non mi ha aiutato a fare amicizia.
E nemmeno possedere una cicatrice a forma di saetta sulla fronte, che anche il piu' scarso Magono' (ogni riferimento a persone reali e' totalmente casuale ed involontario) potrebbe riconoscere come marchio di un potentissimo Anatema.

Lo stesso Ron, Ron Weasley, il mio miglior amico, ha sgranato gli occhi, sentendo il mio nome, sul treno del Primo Anno.
Ha voluto vedere i segni della mia identita', contemplandoli tra il terrorizzato ed affascinato. Ricordo benissimo il suo fare.
Oh, naturalmente, il nostro rapporto e' mutato, con gli anni. E' addirittura giunto ad apostrofarmi come "quello che vuole sempre fare l'eroe".

Gia', perche' sento il bisogno di fare l'Eroe?
Me lo chiedo anche io. Perche' deve essere sempre la mia vita, in pericolo, ... tranne quando dovrebbe esserlo?
Tranne che nell'occasione fatale, nel momento in cui il Mondo Magico e' stato cambiato.
Potevate sentirlo, anche voi, nell'aria, ne sono certo.
Un tremito nell'aria. Silente si era spento, sotto lo stesso incantesimo che mia madre, Lily, ha subito per me.

Sarebbe stato semplice, dare la mia vita per Albus Silente!...
... se solo lui non mi avesse bloccato, Pietrificato rigido al suolo...
Potevi trovare un modo, non sei il famoso, abile, astuto Harry Potter?

No!
Io non sono famoso, non sono abile, non sono Erede di Qualcuno.
Sono il Fanciullo che Non Sopravvisse.
L'Harry Potter che sono ora e' dissimile dal candido bambolotto in fasce che riposava nel suo letto, quella notte.
Dal fatidico Avada Kedavra, il sangue puro di quella creatura e' stato intriso da Magia Oscura.
E ora, io sono semplicemente un ragazzo, che cerca di essere all'altezza delle aspettative del Mondo Magico.

Caramell si aspettera' che io estragga qualche arma magica e misteriosa dalla manica?... Oh, no, e' vero. Per lui sono un pazzo.
Per lui, io ho sognato Voldemort che risorgeva dalle ceneri del padre e dal mio sangue...
... tanto simili che egli e' stato forgiato con la mia stessa linfa!

Non ho avuto un'adolescenza normale? Nessuno ha un'adolescenza "normale".
Non ho avuto una famiglia normale? Quella, chi puo' averla?
Non ho un carattere normale?
Signori, cercare la normalita' in un carattere e' follia.

Io non sono normale.
Non sono "genio e sregolatezza".
Sola sregolatezza.
Figlio di Maghi Bianchi, potenti, e Grifondoro,
ho unito il mio sangue, la mia mente, al Male.

Meta' Serpe e meta' Grifone.
Tra tutti coloro che ho conosciuto, e che mi sono stati vicino, ad uno mi sento piu' simile e conforme.
Remus Lupin, l'Ibrido.

  
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