Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: May_Z    06/06/2012    8 recensioni
Harry si consegnerà a Voldemort. Non vuole vedere, sentire, salutare nessuno: sarebbe troppo difficile.
Hermione sente la sua presenza avvicinarsi, fermarsi e poi andarsene, definitivamente.
Sono solo diciannove secondi: diciannove secondi in cui sono apparentemente vicini, ma, in realtà, già irrimediabilmente lontani.
Questa storia partecipa all'iniziativa “It's just one year – Big BDA” del gruppo Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic


Questa storia partecipa all'iniziativa “It's just one year – Big BDA” del gruppo Cercando chi dà la roba alla Rowling [Team Harry/Hermione]

 

 

 

 

 

Autore: May_Z
Titolo: Nineteen seconds – when the time goes by
Personaggi: Hermione Granger, Harry/Hermione
Beta-reader: MedusaNoir
Rating: Verde
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo
Avvertimenti: One-Shot (talmente corta che potrebbe quasi sembrare una Flash!Fic), Missing Moment
Introduzione: Harry si consegnerà a Voldemort. Non vuole vedere, sentire, salutare nessuno: sarebbe troppo difficile.
Hermione sente la sua presenza avvicinarsi, fermarsi e poi andarsene, definitivamente.
Sono solo diciannove secondi: diciannove secondi in cui sono apparentemente vicini, ma, in realtà, già irrimediabilmente lontani.

 

 

 

 

 

 

Nineteen seconds

- when the time goes by

 

 

Improvvisamente Hermione solleva il viso fino a quel momento chino sulle punte consumate delle scarpe, sulle mani arrossate e sporche di polvere, sulle speranze di centinaia di innocenti che giacciono impotenti sul pavimento logoro.
Lacrime perlacee le rigano ancora le guance, ma le pupille sono ora illuminate da un bagliore estraneo all'atmosfera disperata che regna nella Sala Grande.

Uno. Due.

Hermione, scostandosi dal volto una ciocca di capelli bruciacchiati, punta lo sguardo al corridoio ancora deserto; un rumore di passi si sta avvicinando, lentamente, come il regolare ticchettio di un orologio, scandendo quel tempo che si è apparentemente fermato.

Tre.

In realtà potrebbe essere chiunque.
Forse Neville che, armato di tenacia e forza di volontà, è uscito a cercare qualcuno – qualsiasi persona – da aiutare, qualcuno che abbia solamente bisogno di una mano tesa, pronta ad afferrarlo prima della caduta definitiva.

Quattro.

O, forse, un elfo domestico confuso che, smarritosi nella confusione della battaglia, cerca ostinatamente un luogo dove ripararsi, un luogo privo di mattoni che minacciano di schiacciarlo sotto il peso di quella sconfitta che potrebbe arrivare troppo presto.

Cinque. Sei. Sette.

Sì, potrebbe essere chiunque, Hermione ne è consapevole; tuttavia, mentre i passi si arrestano nei pressi degli immensi battenti del portone, lei ne è certa: i suoi occhi non sono in grado di scorgerlo, ma Hermione sa che si tratta di Harry.
In fondo, quando aveva avuto bisogno di lui, Harry c'era sempre stato. E non se ne sarebbe andato. Non può andarsene.

Otto. Nove. Dieci.

Hermione si guarda freneticamente attorno, in attesa che Harry metta piede nella Sala e che, con la sua inaffondabile fiducia, le sussurri che sì, tutto si sistemerà.
È sempre stata così Hermione: vuole mostrarsi forte, stabile, sicura. E lo è, la maggior parte delle volte; ma, soprattutto, lo è con Harry al suo fianco.

Undici.

Harry, dove sei? Guardami!
Hermione vorrebbe alzarsi da quella panca, lasciarsi alle spalle i gemiti angosciati dei sopravvissuti, correre senza voltarsi, sempre più avanti. Vorrebbe raggiungere Harry – perché Harry deve essere lì, a pochi passi da lei –, abbracciarlo stretto e portarlo via.

Dodici.

Vorrebbe tapparsi le orecchie, chiudere gli occhi e andarsene, in un mondo dove quella guerra non esiste, dove non rischia di veder scomparire le persone che ama, una dopo l'altra, destinata a non rivederle mai più.

Tredici. Quattordici.

Vorrebbe fare tante cose, Hermione, ma rimane lì, immobile e in silenzio, incurante del suo cuore che scoppia di tacita disperazione.
E anche mentre il ritmo serrato dei passi ricomincia, allontanandosi da lei e dalla sala gremita di gente in cerca di una speranza cui appigliarsi, Hermione non si muove. E non si muoverà.
Perché ha capito.

Quindici. Sedici.

Ha capito che Harry ha fatto la sua scelta – discutibile, certo. Ma l’ha fatta.
È sempre stata una ragazza sveglia Hermione, e ha capito che quando si vuole bene – bene davvero – a qualcuno, tutto ciò che bisogna fare è lasciarlo libero.
E Harry ha deciso di andare – perché sì, Harry è un maledettissimo eroe.
E un eroe è questo che fa: se ne va, con la speranza di lasciare dietro di sé un mondo migliore.

Diciassette.

Lacrime salate – amare, forse – ricominciano a inumidirle gli occhi, consapevoli di ciò che accadrà di lì a poco.
Sette anni sono passati, sette anni insieme a Harry.
Sette anni che si dissolveranno così, in un soffio di vento.
Sette anni in cui, di tanto in tanto, aveva anche pensato al “per sempre” - molti lo temono, ma lei... Lei lo ha accarezzato con dolcezza.

Diciotto.

Ma, mentre il rumore dei passi si spegne, portandosi via definitivamente la rassicurante presenza di Harry, Hermione comprende che, nella vita reale, il “per sempre” non esiste.

Diciannove.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NdA: È la prima volta che scrivo una storia Auror – anche se, come avrete potuto notare, la componente Auror non è così presente: questo è quello che la mia testolina ha partorito (dopo tre tentativi di storia falliti) e spero di essere riuscita a combinare qualcosa di accettabile.
E sì, io ho provato a scrivere una storia allegra e con un bel lieto fine... Ma, a quanto pare, non ne sono capace.
Ora concludo, lasciando una piccola nota ai fini della completa comprensione della storia: lo scenario da me descritto è situato nel bel mezzo della Battaglia di Hogwarts, quando si stanno radunando morti e feriti nella Sala Grande e Harry decide di consegnarsi a Voldemort. Ho immaginato che Hermione “percepisca” la presenza di Harry sotto il Mantello dell'Invisibiltà, mentre passa davanti alle porte della Sala Grande.
Ultimissima cosa: ci tengo a ringraziare roxy_xyz, che mi ha invitata a partecipare a questa iniziativa e portata a scrivere di un pairing che non avevo mai sperimentato prima, e la cara Med, che ha accettato di betare questa storia.
Spero vi sia piaciuta almeno un po'!
M.

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: May_Z