06/06/2012
6 recensioniUnfinished Portrait
Era nudo seduto sulla poltroncina sotto il davanzale della finestra. Nella stanza c’era quella luce tipica delle ore precedenti al sorgere del sole e lui, con il carboncino in mano, disegnava su un foglio bianco. Liam dormiva sul letto a pancia in su con il lenzuolo leggero attorcigliato intorno al bacino, gli occhi chiusi sotto i suoi capelli ricci e un espressione beata di chi sogna il sesso. La mano di Zayn scivolava sul foglio soffermandosi sui particolari del suo corpo. Le sue sopracciglia spesse, le ciglia lunghe, le labbra piene, quella macchia sul collo che la notte scorsa aveva morso più e più volte, i pochi peli sul petto, i capezzoli piccoli e appena turgidi per il venticello che proveniva da fuori, dalla finestra aperta dietro le spalle di Zayn. ‘Che fai?’ un sussurro. ‘Nulla. Dormi ancora amore mio.’ ‘mi stai disegnando?’ una smorfia buffa e la sua voce roca forse per il sonno, forse per la notte passata ad urlare. ‘No. Ora dormi’ Non voleva che lo scoprisse. Doveva essere il suo segreto. Avrebbe guardato quel disegno privato ogni volta che Liam non ci sarebbe stato. Ogni volta che lui sarebbe stato dalla sua Danielle. ‘Ti amo’ disse. ‘Lo so. Ma ora dormi’ ripeté.
Si rilassò e sembrò riaddormentarsi e così Zayn riprese a disegnarlo. Gli addominali scolpiti tipici di chi faceva palestra, il fianco liscio, il pube leggermente peloso che, seppur coperto, Zayn conosceva a memoria. Sembrava un angelo. Uno di quelli da appendere che ti regalano le nonne, coi ricci e i genitali coperti da un lenzuolo- che poi chissà se ce li avevano i genitali gli angeli. Era bello. Maledettamente bello. Forse anche troppo. E a Zayn costava ammetterlo- perché tutti sanno quanto sia vanitoso e orgoglioso di se stesso- ma forse anche più di lui. Il fatto è che non si trattava solo si estetica. Insomma anche quello perché diciamocelo era perfetto. Ma quello che piaceva a Zayn di Liam era la sua innocenza. Il fatto che non lasciasse intravedere neanche un lembo di pelle da quella sua camicia a quadri, il fatto che arrossisse ogni volta che si trovava Zayn nudo ed eccitato davanti, ogni volta che si spogliava e si lasciava guardare e, qualche volta, ritrarre dal suo amante. Mentre disegnava continuavano a vorticargli in testa le immagini della notte precedente. Liam che si apriva per lui, che si lasciava esplorare, violare, che si inarcava sotto di lui in preda agli spasmi per l’orgasmo.
Lasciando il foglio sulla poltroncina si avvicinò al letto e sfiorando con un dito, ancora sporco di carboncino, la parte di pelle scoperta appena sopra il pube disse ‘Liam, sei sveglio?’. Aveva voglia di rifare l’amore e come risvegliato dai ricordi di ieri sera il suo membro era già duro, perciò cercò di svegliare Liam. Dopo la domanda Liam aprì gli occhi e gli sorrise ‘si’. Lo stronzo l’aveva imbrogliato! Non si era mai riaddormentato. Come vide il suo membro Liam arrossì ma sorrise. Lo conosceva troppo bene, aveva voglia anche lui. E come per confermarlo spostò il lenzuolo e lasciò il suo membro libero, nudo. Zayn iniziò a passare l’indice sinistro su tutta la sua lunghezza soffermandosi sulla punta e sul frenulo facendolo sospirare. A occhi chiusi e con le labbra semi aperte era magnifico, quasi fastidioso, talmente era bello da vedere. Zayn sarebbe potuto venire anche solo guardandolo. Il dito cominciò a vagare per tutto il corpo, andando su e giù, passando per la peluria della pancia, per l’ombelico, gli addominali, lo sterno, il collo, il pomo d’Adamo –sospiro-, il mento, le labbra umide, il nasino, la fronte per arrivare i capelli e stringerli e tirarli leggermente. Liam assecondò il suo movimento tirando indietro la testa e lasciando in bella vista il suo collo, con quella macchietta per cui Zayn andava matto. Si catapultò su di lui mordicchiando tutta la superficie e lasciando baci bagnati sul suo petto, scendendo sempre di più, sino al suo membro, saltandolo per prolungare l’attesa e l’agonia. Mordicchiò i suoi testicoli e poi, scendendo, si fece spazio dentro di lui con la lingua, scavando nel suo corpo che, lo sentiva, desiderava ancora di più. ‘Zayn..’ non riuscì a trattenersi oltre. Si, voleva farlo impazzire ma ogni volta che ci provava, quando Liam stava per raggiungere il limite lui crollava prima di riuscirci. Così entrò in lui. Senza averlo dilatato nel modo giusto. Zayn si sentiva una merda ogni volta che succedeva perché, si non era la prima volta e non sarebbe stata sicuramente l’ultima, Liam odiava il dolore e Zayn odiava provocarglielo ma cazzo, non era colpa sua se era così bello. Un grugnito uscì dalla sua gola ‘scusa’ disse e aspettò chissà con quale forza che l’altro si abituasse alla sua presenza. In quel momento di silenzio assoluto si sentivano solo i respiri un po’ affannati e il battito quasi assordante dei loro cuori. A un cenno di Liam iniziò a muovere il bacino velocemente e subito i gemiti di Liam riempirono le pareti della loro stanza da letto. Dentro e fuori, dentro e fuori. Era bello sentirsi avvolti da lui. Zayn entrava e usciva dal suo corpo e ogni volta che usciva sentiva la mancanza di quel contatto perciò si affrettava a rientrare. Lo strinse a sé mentre ancora lo fotteva. Voleva sentirlo vicino, voleva sentire le sue urla direttamente nel suo orecchio. Gli baciò le labbra. Un bacio umido, bagnato, in cui le loro lingue si sfioravano appena seguendo il ritmo del sesso e dei loro cuori. Liam venne per primo, sporcando il suo addome e anche quello dell’amante mentre Zayn resistette per altre due spinte e poi venne. Venne dentro di lui, forse per cercare di sporcarlo, di renderlo meno puro e innocente. La verità è che ci provava ogni volta ma ogni fottuta volta non cambiava nulla. Liam rimaneva il casto e puro angioletto che si faceva scopare da lui. E questo cos’era se non amore? Insomma lui era sporco, contaminato. La sua stessa pelle glielo suggeriva. Mentre Liam era un essere a se, un essere perfetto. ‘Ti amo’ gli sussurrò tra i ricci con ancora gli occhi chiusi e il cazzo affondato dentro di lui. ‘Io di più’ e forse era anche vero ma che cazzo ne sapeva lui?
Si sfilò da lui e lo fece adagiare tra le sue braccia calde che avevano ancora il suo profumo. Si addormentarono così, con i corpi sporchi del loro amore e del loro seme mentre il sole sorgeva.
Il disegno era rimasto incompleto su quella poltroncina. L’avrebbe continuato più tardi. Quando Liam non ci sarebbe stato più, affidandosi solo ai suoi ricordi.
Ciaooo!!! Allora… Non so perché è nata questa storia… Insomma stavo scrivendo una Larry angst e p0rn e invece, non so come, mi sono ritrovata a scrivere questa Ziam neanche tanto esplicita D: Insomma non è da me! Non so cosa mi prenda!! Forse è perché ultimamente leggo solo angst e sono un po’ triste quindi non riesco a scrivere p0rn (ricomincio non preoccupatevi XD) Detto questo volevo ringraziare tutti quelli che leggono le mie storie e chiunque recensirà e metterà tra le preferite/seguite/ricordate :)
E.
P.s Grazie Rob! Lo so che ti rompo il cazzo ♥♥