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Autore: EdenRape    06/06/2012    1 recensioni
- Restammo distesi a terra a baciarci sotto il lampadario kitsch di mia madre, spento, col buio che ci avvolgeva per tutta la sera, con le finestre aperte e la brezza calda di giugno che ci sfiorava la pelle e grande fu la fortuna che i miei erano partiti per una settimana, e grande fu la fortuna che avrei potuto avere tutto quelle sere dopo le prove, dopo averti desiderato e aspettato per un anno. -
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un mozzicone di me e di te
Prologo



Una bandiera della pace, la luce fioca che entrava dalla finestra e l'acchiappasogni della mia ex fidanzata ancora lì, appeso al soffitto, dopo un anno che ci eravamo lasciati, forse lo tenevo ancora perchè avrei voluto tanto che ralizzasse i miei sogni.

Ho lasciato la mia ragazza per te, perchè ero e sono fottutamente innamorato; ricordo ancora tutti quegli spregevoli insulti che mi ha sputato contro.
"Samuel ti odio, sei uno stronzo, un frocio!"
"Samuel, mi fai solo schifo, mi hai solo preso in giro!"
"Sei un depravato!"
Mi sgolavo nell'urlare quanto fosse stupida e che non capiva, non capiva il mio amore per te, ma non me ne stupivo, nessuno lo capiva. Insomma avevi solo quindici anni non sarei potuto venirti vicino e dichiararmi o corteggiarti spudoratamente, così ho approfittato del grande affetto che ci legava per essere tremendamente dolce con le canzoni guardandoti negli occhi mentre tu credevi che scherzassi ma ti vedevo abbassare lo sguardo imbarazzato. Quando uscivamo sapevo che ti piaceva bere e, quando eravamo da soli tra le strade di Torino, coglievo la scusa del bicchiere di troppo per accarezzarti e abbracciarti più spontaneamente del solito.
E poi facesti 16 anni.
Una sera dopo le prove ci distendemmo nel salotto di casa mia e guardando il soffitto, assorti nei nostri pensieri, mossi la mia mano verso la tua e la sfiorai. Inizialmente ti scostasti come se avessi toccato il fuoco, dopo però ti lasciasti toccare e così mi avvicinai pian piano verso di te e quando girai il viso, era così vicino al tuo che i nostri nasi si toccavano. In quel momento una miriade di sentimenti mi attraversarono anima e corpo, tra la paura del rifiuto, alla gioia di essere così vicini, dal pensiero di essere pazzo a quello che mi incitava ad avvicinarmi sempre di più. Ebbi l'impulso di saltarti addosso, di avvinghiarmi a te e avvolgerti tra le mie braccia senza lasciarti neanche un secondo ma eri così innocente in quel momento che non riuscii neanche a darti un bacio a stampo decente, ma quel momento in cui le nostre labbra si toccarono timidamente fu magnifico come se fosse il primo bacio.
Mi guardasti spaesato ma sorridevi e con un filo di voce mi dicesti "sii uomo e baciami come si deve" e così ti baciai più intensamente di prima, la mia mano dietro la tua nuca ti spingeva verso il mio viso, l'altro braccio cingeva il uo corpo attaccandolo al mio. Ficcai la mia lingua nella tua bocca e mi strinsi al tuo corpo con più foga e voglia di vivere.
Non provavo sensazioni diverse da quando baciavo una ragazza, era semplicente lo stesso, anche meglio, stavo baciando un ragazzo di cui ero follemente innamorato e mi sentivo felice.

Restammo distesi a terra a baciarci sotto il lampadario kitsch di mia madre, spento, col buio che ci avvolgeva per tutta la sera, con le finestre aperte e la brezza calda di giugno che ci sfiorava la pelle e grande fu la fortuna che i miei erano partiti per una settimana, e grande fu la fortuna che avrei potuto avere tutto quelle sere dopo le prove, dopo averti desiderato e aspettato per un anno.

   
 
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