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Autore: Loribi    24/12/2006    6 recensioni
Brevissima One-Shot che ho scritto oggi e in poco più di mezz'ora:) E' una Ron/Hermione, una piccola chicca per regalarvi un pò di calore!!^.^ Tantissimi auguri di Buon Natale a tutti!! Come regalino per me, solo recensioni please:) Baci, Lory^.^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pomeriggio della Vigilia di Natale Hermione Granger se l’era immaginato nel parco innevato di Hogwarts a scorazzare con tutti gli studenti qua e là come una bimbetta fino allo sfinimento…

INCANTO DI NATALE

 

Il pomeriggio della Vigilia di Natale Hermione Jane Granger se l’era immaginato ovunque, tranne che accoccolata nella poltrona più vicina al camino acceso della Sala Comune dei Grifondoro, interamente avvolta in un plaid a quadri.

Due giorni prima Hermione si era svegliata al calduccio del suo letto con un tremendo mal di testa ed intorpidita da un calore fin troppo sospetto…

Vuoi per il clima così gelido di quel suo settimo anno ad Hogwarts, o vuoi per la sua incoscienza nell’uscire fuori dal castello troppe volte con la sola divisa, mentre l’ampio mantello giaceva dimenticato in chissà quale remoto angolo della sua stanza nel dormitorio femminile, fatto stava che si era beccata una febbre coi fiocchi che l’aveva costretta a rimanere a letto.

Certo, ne aveva approfittato per leggere una raccolta di saggi dall’Ottocento al Novecento sull’ Aritmanzia, pensando bene di non optare per qualcosa di particolarmente impegnativo; non poteva sforzarsi troppo, ma libro a parte…

Insomma, non era proprio il massimo stare segregata in camera e sentirsi rintronata come una campana mentre tutti quanti scorazzavano qua e là presi da un contagioso buon umore.

No, proprio no.

Fortuna però che quei disgustosi intrugli di Madama Chips sembravano farle un buon effetto; anche se non era guarita del tutto, almeno era riuscita ad alzarsi dal letto…un altro giorno soltanto e davvero sarebbe impazzita in quella stanza dove la cosa più interessante potevano essere gli infissi alla finestra.

E ora eccola lì, nella Sala Comune, incantata a fissare la luce del fuoco, come ipnotizzata dal movimento rapido e discontinuo delle fiamme rosso vivo.

Che terribile mal di testa…

Poi c’era lui, Ron.

Hermione sorrise senza accorgersene nello spostare lo sguardo sulla figura del ragazzo, sprofondata sulla poltrona che aveva di fronte; sedeva scomposto, i capelli del colore di quelle fiamme che gli incorniciavano, disordinati, il bel viso…la cravatta, come al solito, appena allentata.

Ron aveva insistito perché avesse potuto farle compagnia, e a nulla erano servite le minacce di Hermione di non fargli più copiare nemmeno un compito di Pozioni.

Non voleva assolutamente guastargli la Vigilia di Natale; ovvio, un’emerita sciocchezza negare che la sua presenza sarebbe stata una piacevole distrazione, ma non poteva, nonostante questo, permettergli di perdere tempo con lei mentre tutti, quel pomeriggio, erano a divertirsi nel parco imbiancatosi durante la notte.

Ma lui non aveva voluto sentire ragioni.

Con la scusa ( perché quella era una scusa bella e buona, Hermione aveva imparato a conoscerlo ) di non avere la benché minima intenzione di diventare fradicio dalla testa ai piedi a furia di palle di neve, era stato insieme a lei per tutto il pomeriggio.

Avevano parlottato delle ultime storie lì a Hogwarts, avevano giocato tre partite a scacchi, e per concludere come da copione, una mezza discussione a causa di Grattastinchi che, parola di Ron, stava per spolpargli la gamba con gli artigli. Tutto rigorosamente nella norma.

Hermione, per l’ennesima volta in quella giornata, si ritrovò a incontrare ancora lo sguardo di Ron.

Ma…cosa…

Una stranissima sensazione si stava facendo spazio nella sua testa, e nel suo corpo.

Rivolse gli occhi straniti per ciò che stava provando in quegli azzurri di Ron.

E stava giusto cercando di chiedersi cosa diamine le stesse prendendo, azione resa ulteriormente difficile dalla mente annebbiata dai residui dell’influenza, quando vide Ron alzarsi dalla poltrona e avvicinarsi alla sua…

-Herm…non domandarmi nulla…- farfugliò lui, evidentemente confuso.

-E’ tutto così strano…-

-Che sta succedendo…?-

Il ragazzo le sussurrò quelle parole a fior di labbra, quasi preso da una forza d’attrazione inspiegabilmente incontrollabile…ma non ebbe come risposta che la bocca di Hermione premuta in un attimo contro la sua.

Ron fece scorrere le mani sul suo maglione nero, in un gesto per lui davvero troppo innaturale, cingendole i fianchi, mentre Hermione si inginocchiava sulla poltrona per fronteggiarlo, o quasi, data la considerevole altezza dell’amico.

Il fuoco scoppiettante riscaldava quel bacio inatteso e decisamente fuori dall’ordinario…

Il plaid caduto distrattamente sul pavimento.

 

Nel frattempo, nascosti da un lembo della tenda proprio accanto al camino, due piccoli bagliori luminosi, che altro non erano che folletti benigni sfuggiti dalle decorazioni degli abeti natalizi della Sala Grande, bisbigliavano animatamente;

-Oh, non sono semplicemente adorabili ?- mormorò la creatura avvolta da un’aura lilla con una voce impercettibile ma deliziata da tanta dolcezza.

-Peccato che non ricorderanno nulla quando sarà tutto svanito…-

Fu la risposta un po’ dispiaciuta dell’altra, brillante di azzurro.

-Dici che riusciranno prima o poi dirsi che sono così persi  l’uno per  l’altra?-

I folletti tornarono a guardare i ragazzi, quando il secondo borbottò, storcendo ora in una smorfia buffa il nasino all’insù;

-Lo spero proprio…anche perché non ci sarò sempre io con  l’ incantesimo che spinge gli umani a fare ciò che più segretamente desiderano senza pensarci !-

 

FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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