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Autore: Finarfin    06/06/2012    1 recensioni
Song-Fic dedicata ai gemelli Artemide e Apollo. Avverto già che non è inserita in un periodo particolare, né è di rilevanza per la saga, ma ho voluto scriverla per dedicarla ad una mia carissima amica.
- Mai divisi. - le sussurrai all'orecchio.
- Mai. - ripeté lei.
Genere: Fantasy, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gli Dèi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa Song-Fic è da leggere con ‘Forever Young’ di Alphaville.

[FF precedentemente pubblicata con il mio vecchio account Sunshine Shadow.]
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Forever young.

 

 
Com’eravamo belli, insieme.
Ma facciamo un piccolo passo indietro. Siamo Apollo e Artemide, più comunemente conosciuti come il Sole e la Luna. Eravamo due gemelli un po’ speciali: nostro padre non era altro che Zeus, il sovrano degli dei, tanto per capirci. Lui aveva il controllo dell’Olimpo, e a noi aveva lasciato il comando dei due corpi celesti. Ogni mattina io, Apollo, mi svegliavo, dando origine all’alba, per poi viaggiare tutto il giorno fino a sera, quando la mia cara sorellina Artemide mi dava il cambio, con la Luna. Be’, non possiamo lamentarci dei nostri poteri, anche perché siamo due dei dodici dei più importanti sull’Olimpo. Eravamo in sintonia, io e mia sorella, anche se spesso litigavamo su chi fosse nato prima, ma tralasciamo. Passavamo molto tempo insieme, e affrontavamo sempre i problemi e le difficoltà in due.
L’unione fa la forza, no?
Quel pomeriggio eravamo sull’Olimpo, io e Artemide: Zeus aveva deciso di scatenare un uragano su tutto il pianeta, per avvertire Poseidone della sua ira, cosa assai comune negli ultimi tempi. Così, essendo nuvoloso, stessi a riposo tutta la giornata.
- Muoviti, lumaca! - gridai ridendo a mia sorella, correndo verso la sala dei troni. - Dovevano farti dea della Lentezza, non della Luna! - incalzai, stuzzicandola. Lei si tramutò all’istante in un cervo, e con due balzi mi raggiunse, superandomi, e lasciandosi dietro una candida scia argentata.
- Chi era la lumaca? - chiese, con un sorrisetto sulla faccia.
- Oh, ma così non vale. - le risposi, arrivando poco dopo. - Succede sempre così, sto per vincere e tu ti tramuti in un cervo. Non è per niente giusto! - esclamai sorridendo, con le braccia incrociate.
- Avrei vinto ugualmente. - ribatté lei, entrando nella sala.
Quel giorno avevamo le sembianze di due bambini di undici anni. È questo il bello dell’essere un dio o una dea: puoi avere l’aspetto che vuoi, quando vuoi, ma dentro rimani sempre uguale.
 

Let’s dance in style, let’s dance for a while
Heaven can wait we’re only watching the skies
Hoping for the best but expecting the worst
Are you gonna drop the bomb or not?

 
- Be’ che si fa? - domandai ad Artemide, gironzolando tra i troni. Lei non rispose, così mi voltai nella sua direzione, e la vidi immobile, di nuovo in sembianze infantili, intenta a scrutare il cielo. - Cosa stai guardando? - le chiesi, avvicinandomi a lei.
- Le stelle. - rispose. - Vedi come sono allineate? - disse, indicandomi con il dito qualche costellazione, che io riuscivo a scorgere a malapena. - La Luna è in congiunzione con Antares. Non è un buon segno, per niente. - mi spiegò, scuotendo la testa, come se fosse preoccupata per una catastrofe. Poi si voltò verso di me, serissima. - Anche tu hai capito che c’è qualcosa che non va. -
- Be’… sì. - ammisi. Non ero pratico come lei in allineamenti e congiunture, ma diciamo che con le visioni me la cavavo piuttosto bene. Quando si è il dio delle Profezie. - Ma non stiamo a preoccuparci. - la rassicurai, sorridendo. - Perché non cantiamo? - proposi, per scaricare la tensione.
Lei inarcò un sopracciglio, come per capire se stessi scherzando (cosa che facevo spesso), ma alla fine decise di lasciarsi andare anche lei. - Oh, e va bene. - accettò, alzando le spalle. - Cosa vuoi cantare, fratello? - mi chiese, sedendosi a terra a gambe incrociate.
Eravamo minuscoli, in confronto ai troni, ma ci trovavamo comunque a nostro agio. - Forever Young. - decisi. - Quella canzone mortale che ti ho fatto sentire qualche giorno fa. - così dicendo schioccai le dita, facendo apparire la mia fedelissima cetra.
- Let us die young or let us live forever. - iniziò a cantare Artemide, con aria malinconica.
- We don’t have the power, but we never say never. - continuai io. - Su con il morale sorellina adorata. Anche se ci sarà una guerra, devastazione, ostilità, odio, o qualsiasi altra cosa, noi due saremo uniti, come abbiamo sempre fatto. Combatteremo insieme, se verremo sconfitti, verremo sconfitti insieme. Se vinceremo, vinceremo insieme. Io non ti lascerò mai, capito? - le spiegai, sorridendo, e abbracciandola. Era una delle cose più care che avevo, e nemmeno una guerra me l’avrebbe portata via.
- Grazie. - sussurrò lei con un fil di voce. - Nemmeno io ti lascerò mai, noi funzioniamo solo se siamo insieme. - mi sorrise a sua volta.
- Proprio come il Sole e la Luna. - aggiunsi. - Che senso avrebbe il giorno da solo, o la notte, da sola? Niente. - mi risposi da solo.
 

Can you immagine when this race is won
Turn our golden faces into the sun
Praising our leaders we’re getting in tune
Music’s played by the mad men.

 
- Lo so bene Apollo. Ma… - si bloccò, guardandomi dritto negli occhi. Le sue iridi erano di un’intensa sfumatura bianco-argentata, proprio come la Luna. - Io ho paura. Tanta paura. Non voglio perderti per nessuna ragione al mondo. -
Per un po’ sostenni il suo sguardo, ma poi abbassai la testa. Io l’avrei difesa e avrei combattuto insieme a lei fino alla morte, quello era poco ma sicuro. Ma non sapevo se avremmo avuto abbastanza forza da resistere al potere dei titani. Io le avrei promesso di non abbandonarla mai, ma sarei riuscito  a mantenere il patto?
- Tranquilla… - dissi, abbozzando un sorriso. - Tu non mi perderai, io sono tuo fratello, maggiore. - sottolineai con una risatina. - Non ti perderò, mai. - ma non risultai molto convinto.
- Lo so. - disse, come leggendomi nel pensiero. - Sappi che anch’io farei di tutto per te, per difenderti, ma non sono sicura che ce la faremo. Conosciamo entrambi quanto sia crudele Crono, devastante Tifone, e spietato Iperone. Lo so. Ma ci proveremo, e staremo uniti il più a lungo possibile. - promise, sorridendo lievemente.
- Forever young, I want to be forever young. - ricominciai a cantare, con gli occhi lucidi. Dopo quel discorso avevo iniziato a immaginarmi orribili prospettive: se avessi perso mia sorella, e io fossi sopravvissuto? Mai. Io l’avrei difesa a qualsiasi costo. Ma era sempre stata lei quella coraggiosa, io ero un buono a nulla, capace solo a fare haiku e ad avere inutili visioni, che non riuscivo mai a capire in tempo. Sarebbe stata lei, alla fine, a salvarmi. Lei era la dea della Caccia, lei era valorosa. Io non sarei servito a niente, come al solito, ma sarei sopravvissuto, rimanendo solo.
No, non poteva succedere, io avrei combattuto. O forse no? Maledizione, perché esiste questa dannata guerra?
- Sorellina. - dissi, con le guance rigate. - Anch’io ho tanta paura di perderti. – ammisi, abbracciandola. – Ho paura di fare il buono a nulla, come al solito, ed essere inutile. Ho paura che come sempre ti metterò nei guai. Non servo a niente, io. – conclusi, guardandola con gli occhi socchiusi.
- Su, su. – mi incoraggiò lei, tirandomi qualche pacca sulla spalla. – Tu non sei per niente un buono a nulla, sei il migliore arciere che conosca, dopo me, ovviamente! – aggiunse ridendo.
- Non ne sono tanto sicuro! – affermai con un sorrisetto.
- Che cosa?! – ribatté lei alzandosi impettita.
Nello stesso istante mi alzai anch’io, pronto a scappare. – Sono più bravo io! – esclamai, correndo fuori dalla sala dei troni.
- Sei ti prendo sei finito, Apollo! – ruggì lei, ridendo.
Corremmo fuori dal padiglione, e ci rincorremmo per un po’ nelle candide aiuole dell’Olimpo, curate dalle bellissime Naiadi.
Dopo qualche minuto crollammo a terra, esausti.
- Ti voglio bene. – ci dicemmo a vicenda all’unisono, per poi scoppiare entrambi in una fragorosa risata, che sembrò riscaldare l’aria tesa per la guerra imminente.
- Do you really wanna live forever, forever, forever? – cantammo ancora sorridendo e abbracciandoci.
- Mai divisi. – le sussurrai all’orecchio.
- Mai. – ripeté lei.
 

Forever young, I want to be, forever young
Do you really wanna live forever, forever, forever?
Forever young, I want to be forever young
Do you really want to live forever, forever, forever?

 
 
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Finarfin’s Corner: Ecco qui, un’altra Song-Fic, dedicata ai gemelli (stupendi) Artemide e Apollo. Vorrei dedicarla ad una mia carissima amica, la migliore delle mie amiche direi, perché mi è sempre stata vicino, proprio come Artemide con Apollo, e mi ha sempre appoggiato. Grazie, Eli. <3
Spero sia di vostro gradimento (?) *sì, cos’è, una torta?!*
Alla prossima,
Finarfin.
   
 
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