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Autore: artemide88    07/06/2012    14 recensioni
Isabella Swan ha iniziato a lavorare presso la sede newyorkese di una multinazionale. il suo capo? Edward Cullen, ovviamente. non si sopportano ma lei ha bisogno di un lavoro e lui di una segretaria. e poi c'è una promessa da mantenere...buona lettura!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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cap23
Hola!! eccomi con il capitolo nuovo =) questa volta sono stata velocissima =) (è solo per convincere la mia coscienza -.-")
BUONA LETTURA!!



CAPITOLO 23 – IL ROMANTICISMO FA SCHIFO



“Sapere di avere una famiglia, oltre mio padre, non mi ha cambiato: non mi sento né meglio né peggio di prima. Aver fatto luce sul mio passato è stato, però, liberatorio. Non ho più scheletri nell’armadio che non mi fanno dormire la notte o mi provocano incubi con sconosciute.
Mi serviva. Mi serviva scoprire come era morta mia madre perché così ho potuto finalmente chiudere quel capitolo.
So che mi amava al punto di dare la sua vita per la mia.
So che mio padre mi ama, nel suo modo burbero e a volte scontroso, ma mi ama. Ho riscoperto il suo amore che è arrivato anche a fargli rinunciare ai soldi e al potere solo per vedermi crescere felice. Orgoglioso com’è, deve essergli costato un grande sforzo farsi promettere da tuo padre di darmi un lavoro quando fosse arrivato il momento. Ma lo ha fatto sempre per il mio bene.
Sono pronta per andare avanti e farmi una vita.
Guardo l’oceano e non fa per me.
Vieni a prendermi.”

Isabella era sulla veranda della casa californiana di Philip Dywer e guardava l’oceano quando Edward arrivò. L’ultima mail della ragazza lo aveva riempito di una tale gioia che non aveva aspettato una sola ora per contattare il pilota del suo jet e dirgli di tenersi pronto: destinazione Los Angeles.

Edward aveva parcheggiato l’auto presa a noleggio a un centinaio di metri dalla spiaggia e aveva proseguito a piedi. Era quasi sera.

“tutto ciò è stucchevolmente romantico. Il tramonto sul mare calmo, io che guardo l’orizzonte in attesa di una qualche rivelazione pseudo filosofica e tu che mi compari davanti vestito sportivamente per riportarmi a casa.”

Edward non disse nulla e le tese solo la mano, invitandola ad andare con lui a fare una passeggiata proprio in riva a quel mare tanto stucchevole quanto incantevole.

“ecco. Ora il quadretto da romanzetto rosa di terza categoria è completo. L’uomo affascinate che si crede un principe azzurro vuole salvare la giovane donzella...”

Edward non aveva ancora ritratto la mano e l’ironia della ragazza non aveva scalfito il suo intento. La guardava con quegli occhi verdi, profondi e magnetici. Isabella sbuffò ma alla fine afferrò la sua mano.

Lo so, lettore, questa storia è proprio degna di uno di quei romanzetti citati dalla nostra protagonista, ma il mio animo è troppo romantico per non dare anche spazio ai sentimenti di Edward e Isabella. Non posso tirami indietro ora che la scoperta della verità su Renèe Dywer li ha fatti uscire allo scoperto, anche se non intenzionalmente, su ben altre verità.

“dovrò cercare un altro lavoro, temo.” Isabella ruppe il silenzio per prima. Le onde davano solo un dolce sottofondo ai loro passi che affondavano nella sabbia.

“immagino che con questa decisione c’entri il fatto che tuo padre non ha mai visto di buon occhio il tuo lavoro.”

Lei scossa la testa e sentì le guance surriscaldarsi. Sperò che l’aumento di temperatura fosse stato causato dal sole morente e che non si notasse all’esterno. O che quanto meno il rossore fosse coperto dalla leggera abbronzatura.

“sei un grande amico, Edward. E solo per questo, il nostro rapporto di lavoro potrebbe essere compromesso.”

Il signor Cullen, sempre composto e con anni di esperienza su come mantenere la migliore faccia di bronzo, non batté ciglio, ma accusò il colpo tutto all’interno del corpo. La delusione alla parola amico era enorme.

“solo per questo non dovremmo più lavorare insieme.” Riprese Bella senza accorgersi del malessere del suo amico. “non è essere amici il problema. È questo.” Alzò le mani intrecciate. “non so cosa significhi per te, ma per me ha un preciso significato, anche se sono poco sentimentale e non capisco un accidenti di relazioni tra uomo e donna.”

Edward si fermò costringendola a una brusca frenata.

“sulla mia scrivania c’è già il documento per il tuo trasferimento in Ricerca e Sviluppo, sempre che tu lo voglia. Devi solo firmarlo e il posto è tuo. Mi piacerebbe tenerti al mio fianco ma ci sono regole anche per il capo. Devo dare il buon esempio e questo,” alzò alche lui le loro mani “significa troppo anche per me.”

Isabella sentì il cuore scoppiare per la gioia. Non aveva mai provato qualcosa di così forte e temette che il cuore le uscisse dal petto. Che diavolo le era saltato in mente di stare con Jacob quando il suo sentimento per lui era solo una debole fiammella, non il potente vulcano in eruzione di quel momento? E non era il sole a scaldarla dentro.

“però ora basta con questi discorsi. Il romanticismo non fa per me e oggi ne ho avuto una dose eccessiva. Il romanticismo fa schifo.”

Edward l’abbracciò e le depositò un tenero bacio sulla fronte. Si erano quasi dichiarati e voleva andarci piano ancora per un po’ (ma non troppo visto che aveva in testa anche un’altra proposta di trasferimento). Si sorprese così tanto quando Isabella lo baciò sulle labbra che quasi non rispose al bacio.

“parliamo delle condizioni per il tuo trasferimento.”
“perché?” Lei si staccò dall’abbraccio sorpresa. “ci sono condizioni? Non sono solo troppo brava e troppo qualificata per fare la tua segretaria? E poi credevo che essere la ragazza del capo avesse dei vantaggi...” gli sorrise dolcemente nel pronunciare l’ultima frase.

“ovvio.” Edward era suo complice e compagno di scherzi. La attirò di nuovo a sé nell’abbraccio. “devi solo aiutarmi a trovare una tua degna sostituta. Anche se sarà difficile.”

“sarà un piacere sceglierla femminile e bellissima...il mio esatto opposto. Così non ti attrarrà.”

“gelosa, signorina Swan?” Edward la sollevò e la fece girare. Quando, ridendo, la mise a terra, le scostò i capelli dal volto. “ti sei bellissima e sei speciale. Per cui ecco la mia seconda condizione. Ora vai a fare le valigie, saluti i tuoi nonni promettendogli che li chiamerai presto e torniamo a New York.”

“altro signor Cullen?”

“oh si, non ho ancora finito. Ti trasferisci immediatamente da me.”

Ora, gentile lettore, non è il caso di riferire, a mio modesto parere, la discussione che seguì questa proposta. Ti basti sapere che Bella avanzò molte obbiezioni, prime tra tutte che lei adorava la sua indipendenza e che voleva andarci piano per non rovinare tutto. Edward fu più testardo di lei e non volle sentir ragioni. Vinse lui, promettendole che avrebbe avuto i suoi spazi e le sue libertà, sacco da boxe incluso.

Bisogna invece tirare le somme di questa avventura.

Proseguirono la loro passeggiata mentre il sole scendeva oltre l’orizzonte, centimetro dopo centimetro fino a scomparire nell’oceano.

Sembrava che quei mesi non li avessero passati lontani. Niente nel loro rapporto era mutato. C’era ancora quella complicità e simpatia che li aveva fatti avvicinare e diventare amici.

Scherzarono, risero e fecero discorsi seri (ogni tanto Bella tentava ancora di rifiutare il trasferimento da Edward).

Tutta questa storia qui narrata aveva avuto un effetto positivo su entrambi. Erano più consapevoli di loro stessi e dell’altro e così riuscivano ad aprirsi ai loro sentimenti, al dolore e alla gioia che bussavano insistenti alla porta del cuore.

Avevano scoperto entrambi che poter fare affidamento su qualcun altro non era segno di debolezza ma dell’umanità che aveva scalfito la loro dura corazza di freddezza e indifferenza che li proteggi ava dal mondo.

Isabella che era rimasta scottata da Jacob, aveva trovato in Edward una persona che non era innamorata della sua immagine ideale ma che l’accettava anche quando era al poligono e lo batteva in faccende tipicamente maschili.

Edward, invece, aveva imparato che la vita non si riduceva a una sfida; che amare qualcuno era la scommessa più grande e impegnativa che potesse affrontare ma allo stesso tempo anche la più stimolante e soddisfacente se, come nel suo caso, era ampiamente ricambiato.

Insomma, caro lettore, avevano scoperto a piccoli passi d’amarsi e quello che venne dopo è tutta un’altra storia (epilogo escluso).





P.s. dell'autrice: ho visto che le recensioni sono un po' calate e mi dispiace, anche se capisco che i miei tempi lunghi d'aggiornamento abbiano influito negativamente. di questi ritardi non mi scuserò mai abbastanza.
Ora, credo abbiate notato come il narratore oggi non sia riuscito a restare troppo zitto, ma dopotutto lui non conorda troppo con Bella; per lui il romanticismo non fa poi così schifo. ù_ù
Contrariamente al mio solito vi annuncio che questo è l'ultimo capitolo prima dell'epilogo vero e proprio che è già in cantiere. Spero di postarlo presto e di leggere tanti vostri commenti =)
Ciao!! =)
   
 
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