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Autore: yolima90    07/06/2012    0 recensioni
Liam, giovane rampollo di una famiglia di avvocati si risveglia all'interno di una stanza non molto spaziosa. Fa caldo e c'è poco ossigeno, perché si ritrova lì? Chi ce l'ha messo? Uscirà?
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<<  Morirò  >>
 
24 ore prima
 L’odore di benzina lo costrinse a svegliarsi , il sudore gli colava lungo le tempie , la sua camicia bianca preziosa firmata da qualche stilista Italiano era bagnata di sudore come il resto del corpo, il suo rolex non era più al suo posto ..cioè nel suo polso sinistro, e mancava pure la sua cintura di coccodrillo.
Liam , figlio dell’avvocato Tom Jackson si era risvegliato all’interno di una piccola stanza abbastanza per farci stare una persona magra quanto lui senza un motivo preciso.
Il giovane vent’enne alto e di bell’aspetto si asciugò la fronte con la mano sinistra, le goccioline di sudore volarono ovunque ,pure sul suo naso perfetto.
Era alto, era magro, era bello. Occhi color verde acqua, capelli neri pettinati all’indietro, labbra rosse come ciliegie, pelle bianca come quella di un vampiro, e un sorriso da cattivo ragazzo. Tutto questo era Liam Jackson il rampollo della famiglia Jackson, ancora cinque anni di università e poi avrebbe iniziato a lavorare con suo padre nello studio di Londra a pochi metri dal palazzo Reale dove viveva sua maestà.
Il ragazzo ancora leggermente ubriaco per la sera prima , si guardò intorno chiedendosi che scherzo avevano fatto questa volta quei due coglioni dei suoi amici : Marc e John.
Aveva un bisogno terribile di pisciare, se chiudeva gli occhi e si concentrava sentiva la birra nella pancia che galleggiava e si avviava verso la vescica cantando allegramente, e aveva anche fame..conseguenze di quando bevi troppo e non mandi nulla giù di solido.
Con fatica si tirò su e allungò una mano  come se dovesse prendere qualcosa d’invisibile poi sbadigliò e cadde per terra, rise divertito perché la testa gli girava terribilmente.
<< John? Marc? Sono sveglio >> disse tenendo ben chiusi gli occhi << Ho fame, tiratemi fuori di qui prima che mio padre lo scopra e ci picchia tutti e tre >>
ma nessuno gli rispose, Liam si mise su un lato e stette ad ascoltare: silenzio. Puro silenzio, neanche il rumore del vento o di qualcos’altro che non fosse umano si sentii.
<< Ragazzi? Ehi ragazzi? Dove siete? Tiratemi fuori di qui, si muore di caldo e ho fame ..ragazzi? >>
Silenzio.
“Coglioni” pensò il ragazzo dalla camicia bianca preziosa di alta moda, un regalo di suo padre il natale precedente.
Si ricordava di quel natale, era stato l’unico natale in cui suo padre e sua madre erano andati d’accordo, forse perché c’erano i nonni e quindi non volevano mostrare a loro il loro odio quotidiano , a Liam non interessava molto se quei due si odiassero o si amassero, avevano smesso di amarsi veramente quando lui aveva compiuto sette anni con il tradimento di suo padre, si era scopato la segretaria..classico.
<< Ohi! >>
 
gridò di nuovo ma anche questa volta nessuno rispose .
Si moriva di caldo dentro a quella stanza , dove diamine l’avevano messo ? E perché nessuno lo veniva ad aprire? Lo volevano morto?
Si asciugò un’altra volta la fronte , ritornò a sedersi,il giramento pian piano stava passando e pure la sbornia.
Cercò nelle tasche dei pantaloni il cellulare ma non lo trovò , silenziosamente bestemmiò ,idiota l’aveva dimenticato al pub accanto a quella ragazza dai capelli biondi che aveva chiesto di ballare ma lei con molta cortesia aveva rifiutato .Peccato,pensò, era molto bella. 
Se usciva di qui sarebbe ritornato al pub e l’avrebbe ricercata e questa volta non avrebbe accettato un no.
 
Liam si risvegliò, non se ne era accorto ..si era addormentato, aveva appoggiato un’attimo la testa e bum ..era scivolato tra le braccia di Morfeo e dei suoi sogni, si strofinò gli occhi , che ore erano ? Da quanto tempo era lì?
Ora faceva ancora più caldo di prima, si tirò su e iniziò a fare due passi per rimanere sveglio,  si grattò forte la guancia sinistra come faceva suo padre ogni qualvolta doveva firmare un contratto di divorzio o altro.
“ Quando li troverò quei due ..giuro che” si bloccò nel suo pensiero ,aveva sentito un rumore da qualche parte, di corsa andò a picchiare contro la porta d’acciaio  
<<  Sono qui!!!! Sono qui!!! Ehi!! Sono qui!!! C’è qualcuno? John ?Marc? Ragazzi?  >>
i rumori pian piano sparirono e ritornò a regnare il silenzio, il povero Liam diede un colpo con la gamba contro la porta e ritornò a sedersi stanco .
Ogni minuto che passava lì dentro più sentiva il caldo soffocante avvolgerlo e dolcemente farlo addormentare cullandolo lentamente come una madre culla il suo piccolo con voce suadente e calma, il ragazzo scivolò in un lungo sonno senza sogni e incubi,solo il vuoto ,solo il buio completo .
Il suo corpo era così leggero che se avesse voluto poteva volare senza il timore di cadere nel vuoto, l’aria gli scompigliava dolcemente i capelli mandandoli tutti indietro facendoli un leggero piacevole solletico lungo il collo e poi lungo la schiena,  le labbra preso la forma di un sorriso e il volto si rilassò completamente, il giovane immaginò di volare su nubi bianche come panna e davanti a lui si presentava un cielo rosa come  non mai , i gabbiani alla sua sinistra e alla sua destra volavano silenziosi accanto a lui, sotto di lui la città maestosa e allo stesso tempo spaventosa , ma lui non l’avrebbe mai vista da vicino, era destinato a un’altra meta .
Le montagne che ora si intravedevono tra le nuvole , alte, gigantesche, umili, ma allo stesso tempo anche vanitose ,loro lo sapevano.
L’avevano sempre saputo. Era di una bellezza che toglieva il fiato,lì avrebbe trovato riparo e cibo dall’umanità.
Voci di bambini allegre gli arrivarono presto alle orecchie e vide i primi bambini che correvano lungo la montagna ,giocando a nascondino , chinò il corpo e scese lentamente giù ,per un attimo penso’ di essere Peter Pan o un angelo bellissimo che con le sue ali bianche scendeva sulla terra a fare gli onori di casa.
I bambini alzarono la testa e lo salutarono con lo sguardo mentre una bambina dai capelli biondi color oro lo fissava senza dire nulla,  i suoi occhi erano il color dell’oceano e la sua pelle era bianca come il latte..solo allora il giovane rampollo si risvegliò dal sonno.
   
 
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