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Autore: BlueCinnamon15    07/06/2012    6 recensioni
“Ok Ryan, hai reso il concetto” lo interruppe nervoso Chris “Ma credo che questa volta sia proprio necessario un- intervento, sì, ecco.”
Guardò quindi il produttore, esitando, che lo esortò con un cenno della testa a proseguire.
“Sì, ehm- Dicevo- La voce di Darren, cioè di Blaine è-“
“Se mi stai suggerendo di distruggergli le corde vocali te lo puoi scordare, Chris” si affrettò ad interromperlo Ryan, avendo paura della piega che stava prendendo la conversazione.
“No, NO!” scosse la testa Chris “Pensavo di, ehm, migliorarla, diciamo”
Interruppe il discorso per vedere la reazione di Ryan e, interpretando il suo silenzio come un incoraggiamento, proseguì.
“Sì, sai, potrebbe raggiungere tonalità più.. alte! La scienza ha dimostrato che tramite l’evirazione-“
“Evirazione?” Urlò un Ryan decisamente sotto shock “Ma io eviro te, Christopher Paul Colfer!”
Un capitolo per ogni parte del corpo di Darren che manda Chris in blackout ormonale, della quale l’attore cerca di disfarsi nei i modi più strambi possibili, per cercare di non stuprare Darren ogni volta che è costretto a stare a stretto contatto con lui.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 2 pdpdt

Capitolo 3

EQUATORE

Parte 2

“Chris, sei lì dentro? Posso entrare?”
La voce arrivò alle orecchie di Chris attutita dalla porta chiusa chiave del suo camerino, seguita subito da un leggero bussare.

Il soprano si strofinò le dita sugli occhi, sospirando pesantemente, prima di fare entrare la sua migliore amica.

“Ash” la guardò stancamente “Cosa vuoi?”

La ragazza sembrò notare l’espressione stanca dell’ attore, perché lo strinse subito in un caldo abbraccio, accarezzandogli dolcemente la schiena.

“Voglio solo farti sapere che io sono qui, e che se vuoi parlare puoi dirmi tutto.” Sussurrò.

Si sedettero entrambi sul divanetto usato che Chris aveva sistemato in un angolo, e quest’ ultimo le rivolse un espressione grata.

“E solo chè-“ si lasciò sfuggire frustrato “Io ho vent’anni Ash, sono un ragazzo, sant’iddio, ho anch’io dei bisogni!”

La ragazza gli rivolse uno sguardo consapevole.

“E’ normale Chris, non devi vergognarti se il tuo corpo reagisce in questo modo.”

“Sì, ma-“ iniziò Chris sapendo di potersi fidare dell’ amica, e sentendo il bisogno di parlarne con qualcuno “E’ che è così frustrante! Insomma, non è giusto! Non si può nascere così, così- così- lo sai come, Ash! E uno non può venire da me e baciarmi così. Sono gay dannazione, non privo di sentimenti! Non è che si può essere sempre così allegri, tutti unicorni felici e diamoci un bacino per salutarci e guardiamoci Rapunzel insieme mentre mi spalmo su di te maehy, siamo amici è normale’! Non si può! Perché non posso sopportare tutta questa pressione, non posso sopportare che un ragazzo si strofini su di me, abbracciandomi ogni tre per due essendo così impossibilmente adorabile! Dio, è così-“ Si passò una mano tra i capelli per il nervoso. Le guance ormai rosse ed il fiato corto.

Ashley lo guardava dispiaciuta.

“Parlagliene” Gli consigliò dunque.

Il soprano la guardò come allucinato. “Scusa?”

“Parlagliene” ripeté quindi lei “digli che ti da fastidio come si comporta”.

“No, Ash, hai idea della vergogna? Io non ho intenzione di-“

Ma quello che stava per dire venne interrotto da un leggero bussare alla porta.

“Chris?” un voce che l’attore avrebbe riconosciuto tra mille lo chiamò “Chris, lo so che sei lì dentro, dai apri!”

“Ommioddio” squittì Chris “Ommioddio è Darren! Che faccio? Che faccio? Mi nascondo! Nascondimi Ash ti prego nasc-“

“Non ci pensare neanche!” lo fermò l’amica prendendolo per il colletto e tirandolo fuori dal tavolo sotto il quale si era gettato.

Sotto lo sguardo allibito dell’ amico si diresse poi verso la porta, la aprì, rivelando un Darren che sembrava fosse appena sopravvissuto ad un uragano, e se ne andò, rivolgendo  Chris un’ occhiata ammonitrice. “Pensa a quello che ho detto” aggiunse solo.

Nel frattempo Darren era entrato chiudendo la porta del camerino dietro di sè. Le mani in tasca ed un espressione imbarazzata sul volto.

“Ehm” iniziò incerto sul cosa dire, grattandosi il collo come faceva sempre quando era nervoso “Ciao”

Chris sorrise a quel gesto; c’erano cose di Darren che ormai conosceva alla perfezione, era un libro aperto per lui, ed adorava quel potersi capire in un solo sguardo.

Ed in quel momento poteva capirlo benissimo. Poteva capire benissimo che era imbarazzato, che non ne voleva veramente parlare, e che aveva paura, come Chris, che quello appena successo rovinasse la fantastica amicizia che condividevano.

Ma era lì, perché Darren Criss era sempre maledettamente fantastico, così perfetto, così comprensivo da far male.

“Senti-“ iniziò indeciso Chris “Non dobbiamo per forza parlarne.”

“No ma io-“ alzò lo sguardo Darren, e suoi occhi, ancora più enormi de solito, incontrarono quelli di Chris “Io vorrei. Parlarne”

Chris aspettò che dicesse qualcosa d’altro, ma il ricciolo sembrava star combattendo una lotta interiore dentro di sé.

Davvero non capiva. Perché non si limitava a dirgli che gli faceva schifo? C’era abituato, avrebbe potuto sopportarlo un’ altra volta.

Sentì Darren prendere un respiro profondo.

“C’è una cosa che devo dirti Chris” iniziò esitante “il fatto è- è che io-“

Il soprano chiuse gli occhi.

Già lo sentiva, il forte e sonoro rumore dello schiaffo che stava per ricevere, quello che lo avrebbe spezzato.

“Fatina”

“Frocio”
“Donnicciola!”

“Fai schifo!”

“Sei rivoltante!”

Ci era già passato, ma sapeva che con Darren sarebbe stato più difficile.

Rifiuto.

Si sentiva un rifiuto.

Strinse più forte le palpebre, aspettando l’offesa che però non arrivò.

Aprì quindi gli occhi per vedere quello che stava succedendo.

E si accorse solo allora che Darren aveva un’ espressione che era tutto fuorché di scherno, e che si era avvicinato, molto.

“Chris” sussurrò, ed il suo respiro scaldò le labbra del soprano, ed il suo viso si stava avvicinando, sempre di più, lentamente.

Per un attimo Chris pensò davvero di poter eliminare tutte le sue difese, desiderando solo di poter fermare quel momento e restare così per sempre, occhi negli occhi, nocciola nell' azzurro.

Ma poi si risvegliò, sapendo che non poteva permetterselo.

Non è quello che vuole, non lo sarà mai. Non sperare in cose che non possono accadere, Chris.

E fu così che, all’ultimo si scostò, e strinse l’amico in un semplice abbraccio, caldo e forte.

“Ti voglio bene, Darren.”

Gli bastava quello?

Non importava.

 

“Allora, oggi serata copione?” Kevin entrò in sala prove saltellando per l’euforia.

La cosiddetta serata copione avveniva una volta al mese, ed era ospitata ogni volta a casa di un membro diverso del cast.

Chi ospitava poteva scegliere il copione che avrebbero usato per la volta successiva, e poi sarebbero stati estratti i nomi di chi avrebbe interpretato i vari personaggi dello show.

La tradizione andava avanti da ormai più di un anno, ed i ragazzi non aspettavano altro, ogni mese, che quel giorno per divertirsi.

Quel sabato sera sarebbe toccato a Chris ospitare, e aveva sperato seriamente che i suoi colleghi se ne fossero scordati, perché non aveva davvero voglia di ripulire la casa dal casino che avrebbero sicuramente lasciato.

Aveva sperato male, a quanto pareva.

“Sìììììì” si levò infatti un coro di assenso da tutto il cast.

“Ed oggi ospita il nostro piccolo Chris!” urlò quindi Mark, precipitandosi verso l’attore e scompigliandogli i capelli.

“Evvai” rispose quindi quest’ultimo con un tono che era tutto fuorché felice.

“Eddai, puoi anche scegliere il copione per la prossima volta! Cosa vuoi di più dalla vita?”

“Svegliarmi domani mattina e trovare la mia casa ancora intatta.”

“Sì, e magari saper volare e possedere le Hawaii. Insomma Chris un desiderio più raggiungibile, dai!”

Come non detto, pensò il soprano per poi annuire ed asserire che però non avrebbe accettato alcolici in casa sua.

 

 

Cosa che ovviamente non venne rispettata per niente.

Infatti quando Chris  aprì la porta per far entrare i suoi colleghi, quella sera, il primo che si precipitò dentro fu un Mark iperattivo con in mano due casse piene di bottiglie degli alcolici più vari.

“Mark, santo cielo!” sbraitò quindi “Ti avevo detto niente alcolici! Quale parte di niente alcol-“

“Oh, Chris, dai, smettila di fare tanto l’innocentino” lo interruppe con aria divertita l’amico “Divertiti un po’! Tanto lo abbiamo visto tutti oggi cosa riesci a fare con quel tuo corpicino. Sembri tanto un bravo ragazzo ma in realtà-“

Fu, per sua fortuna, salvato dall’ essere spellato vivo da un rumore di vetri rotti che proveniva dal salotto.

Il padrone di casa si affrettò ad andare a controllare, e trovò Cory che guardava dispiaciuto il lampadario della stanza ormai a pezzi sul pavimento.

Dio solo sapeva come ci era arrivato a rompere un lampadario.

“Chris, io, scusa, è-“ balbettò sconclusionatamente “E’ che stavo saltando sul divano, e l’altezza- sai, sono cresciuto in fretta- non so ancora-“

Chris lo guardò con gli occhi spalancati, aveva creduto che la sanità mentale dei suoi colleghi vietasse loro almeno di saltare dal divano di casa sua in groppa ad una scopa con una sciarpa di Harry Potter al collo.

Evidentemente credeva male, perché fino a prova contraria era esattamente quello che Cory aveva appena fatto.

Aprì la bocca per dire qualcosa, ma non riuscì a dire niente.

Era troppo sotto shock per anche solo sgridare qualcuno.

Gettò una paletta nelle mani del ragazzo, intimandogli con uno sguardo assassino di pulire subito, e poi si affrettò alla porta per rispondere al campanello che nel frattempo aveva suonato.

“Ehy Chris!” lo salutò Darren quando l’attore aprì la porta, alzando poi un pacco di Diet Coke che teneva in mano “ho pensato che per stasera avresti avuto bisogno di tante di queste, sai. Sarà una notte molto lunga per te”

Chris resistette all’ impulso di saltargli addosso per la felicità solo perché aveva visto poco tempo prima i risultati che una tale azione avrebbe implicato.

Quindi si limitò a ringraziarlo con un sorriso educato ed a scostarsi dalla porta per farlo entrare.

“Ok ragazzi!” urlò quindi quando ormai erano in mezzo al salotto “Ci siamo tutti?”

“Manca Heather ma solo perché è tornata negli Studios a prendere Lord Tubbington: dice che se ci sarà una scena con lui vuole che stia ad assistere per vedere se interpretiamo il suo personaggio bene.”

“Oh” fu tutto quello che riuscì a dire Chris “Sì, ehm, mi sembra una- ehm- cosa intelligente, sì”

“Bene” saltò in piedi allora tutto allegro Mark “indovinate un po’ chi doveva scegliere il copione per oggi?”
“Dio Mark lo sappiamo!” esclamò esasperata Lea “E’ tutto il giorno che continui a correre in giro ed a urlarlo!”
“Risposta esatta!” esclamò esaltato il ragazzo, prima di prendere il sacchettino con dentro i nomi di tutto il cast, pronto ad estrarre.

“Ed ora, indovinate che puntata il vostro amatissimo” e qui tutti i presenti nella stanza sbuffarono “Mark ha scelto?”

“Fammi indovinare” disse Chris sarcastico, che si era intanto posizionato su uno dei divanetti in salotto “C’è tanto, tanto pomiciare”

“Oh” la faccia di Mark si oscurò “Come fai a saperlo?”
“Lavoro con te da tre anni ormai.”

“Comunque!” si riprese dal momento di tristezza l’attore “Qualcuno indovina qual’ è la puntata? Su, dai! Chi indovina può estrarre i ruoli!”
“Sexy!”

“No!”

“Original Songs!”

“No, dai è scontata! VI sembro un tipo scontato?”
“Rumors!”

“No!”

“Non è ‘The First Time’ vero?” chiese ad un tratto spaventato Chris “Perché se lo è vi castro tutti, uno ad uno, e se la natura mi impedisce di avere organi genitali su cui sfogare la mia frustrazione troverò un modo di farvi male lo stesso!”

“Ripeto, ma sono così scontato?” sbuffò Mark “No, non  è quella, non riuscirei mai a reggere una scena del genere due volte in un giorno, tutta quella tensione sessual-“

“Mark!”

“Ok, ok, scusa Chris, stavo solo dicendo-“
Mark!”

“Va bene la smetto. Dai altre idee?”
“Never Been Kissed!” urlò Ashley a pieni polmoni.

“Esatto!” Mark sorrise ad Ashley, e poi, credendo che Chris non stesse guardano, le fece l’occhiolino.

L’occhiolino.

E lei rispose con un cenno divertito.

Qui c’è puzza di bruciato.

Ma Chris non ebbe nemmeno il tempo di pensarci bene perché senza tante cerimonie la ragazza ficcò la mano nel sacchettino ed iniziò a pescare.

“Nella parte di Blaine Anderson-” Ashley fece una pausa per aumentare la suspense (nel caso di Chris per aumentare le sue possibilità di prendersi un infarto) “-Amber Riley!”

“Evvai!” Amber si alzò di scatto, diede il cinque a Darren che sorride divertito, e corse a prendere il cartellino che l’avrebbe contrassegnata come Blaine Anderson.

“Nella parte di Rachel Berry- Cory Monteith!”

“Nella parte di Quinn Fabray- Jenna Usc-cavolo il tuo cognome ancora mi dà problemi, bellezza!”

Jenna si alzò ridendo al commento dell’amica e corse come gli altri a prendere il suo cartellino.

Disse molti altri nomi fino  che non rimasero senza ruolo solo Kevin, Darren e Chris, e, casualmente, i ruoli rimasti erano quelli di Mike, Kurt, e Karofsky.

“Nel ruolo di Kurt Hummel-“ Ashley cercò malamente di riprodurre un rullo di tamburi battendo la scopa sul tavolino di fianco, facendo cadere a terra un vaso di ceramica cinese, cosa che Chris, grazie al cielo, sembrò non notare, visto che era piuttosto preso nell’ascoltare la collega “Darren Criss!”

Merda.

“E nel fantastico ruolo di David Kaofsky-“

 Avete presente quando nei film il protagonista dice “tanto le cose non possono andare peggio di così” e poi piove. Oppure quando durante un interrogazione speri con tutto te stesso che non ti faccia proprio quella domanda che non sai, ed è proprio quella che l’insegnante ti fa?

Ecco.

“-Chris Colfer!”

Chris si alzò lentamente, borbottando qualche imprecazione sottovoce, si avvicinò ad Ashley, prese velocemente il suo cartellino, e si sedette accanto agli altri.

Odiava le serate-copione.

 

 

Vedere Cory  interpretare Rachel Berry era la cosa più esilarante che esistesse.

Il ragazzo ci tentava, davvero, di fare del suo meglio nel muovere i fianchi come una ragazza, nel cercare di raggiungere le note che lei raggiungeva, nell’ atteggiarsi da diva piena di sé, ma il risultato era un insieme di goffaggine che avrebbe fatto ridere persino la McGranitt.

La serata andò avanti lliscia, con molte risate ed alcol in concentrazioni anche troppo alte.

Chris aveva rinunciato dopo la sesta lattina a cercare di non farsi correggere la bibita con il Rum, ed ora era piuttosto brillo.

Era giusto il momento in cui dovevano girare la scena, la fatidica scena, quando a Chris venne l’idea.

Sì, una di quelle idee.

Poteva non avere il consenso di Ryan ma riuscire a far del male a Darren comunque, no?

Si congratulò, lo stava facendo troppe volte ultimamente, con sé stesso e poi si concentrò sulla scena che avrebbe dovuto recitare.

Ma da dove spuntavano i pop-corn?

Perché Chris non si ricordava di aver visto così tante ciotole in mano ai suoi colleghi, durante le altre scene?

Beh, di sicuro quei cartelloni che osannavano la Klaine prima non c’er-

Oh.No.

Stava già per mettersi ad urlare quando qualcuno lo spinse sul palchetto improvvisato.

Era il suo turno.

Vide Darren che si avvicinava tutto sculettante (Guadagnandosi un ‘ehi ma io non cammino così!’ da parte del soprano,  che però venne subito zittito dal pubblico), si mise quindi nella posizione più minacciosa che riuscì e lo spinse forte contro il muro.

Una serie di fischi si levò dai loro spettatori.

“Ehi, Chris, non farti bruciare dalla passione, mantieni un po’ della tua voglia per dopo!” Ululò Naya divertita.

“Oh, zittitevi!” borbottò Chris, prima di allontanarsi a grandi passi da Darren che come da copione, si rialzò e lo seguì.

“Ehi!” urlò quindi il ricciolo.

“Ehi, sto parlando con te!”

Chris si fermò al lato del palchetto.

“Lo spogliatoio delle femmine è di là”

Si sentiva male ad interpretare la parte di un apparente omofobo, soprattutto quando sapeva cosa si provava a stare dall’ altra parte.

Darren dal canto suo sembrava molto preso nel suo interpretare Kurt, quindi vestì un espressione fiera ed urlò.

“Qual è il tuo problema?”

“Come?” Chris si finse scocciato.

“Cos’ è che ti fa tanta paura?”

Dio, Darren doveva smetterla di recitare così bene, oppure Chris avrebbe perso ogni inibizione e gli sarebbe saltato addosso per confortarlo. Sembrava così- vero.

“A parte te che arrivi qui per spiarmi l’uccello?” cercò di dirlo con voce atona, ma sull’ ultima parola si spezzò.

“Certo è il terrore di tutti voi etero che ogni gay voglia molestarvi e convertivi! senti un po’ salamone: guarda che non sei il mio tipo!”

Chris poteva sentire il calore del corpo di Darren irradiare dai suoi vestiti ed avvolgerlo.

“Davvero?”

“Sì” il viso di Darren si illuminò di rabbia, una goccia di sudore che gli scivolava sulla fronte, verso il collo.

Chris si perse a fissarla e quasi si perse la battuta successiva.

“-udaticci che saranno pelati a trent’anni!” stava urlando Darren.

“Non provocarmi” digrignò allora i denti Chris, gli occhi ridotti a due fessure, la disperazione che trasudava dalle sue parole.

“Mi vuoi colpire? Avanti!”

Dio, no, non voglio colpirti, voglio sbatterti contro il muro qui davanti a tutti e scoparti fino a che non sentirai più niente.

Al posto di quello disse solo “Non provocarmi.”

“Colpisci tanto non puoi cambiarmi, i pugni non cancelleranno né la mia omosessualità nè la tua ignoranza!”

“Non farti più vedere” riuscì a dire, Darren era così vicino, così vicino.

Lo vide prendere un bel respiro.

“Sei solo un bambino terrorizzato” iniziò con tutta la rabbia che aveva in corpo “che non sa quanto è speciale essere sé stessi!”

Oh, vaffanculo.

Le labbra di Darren erano lì, davanti a lui, morbide e piene.

Dio, quanto avrebbe voluto sporgersi e colmare la distanza che le divideva dalle sue.

Stava giusto per catturarle nel bacio che il copione, (il copione ovvio, non Chris), richiedeva quando si ricordò il suo piano.

Velocemente cercò di alzare la gamba per dare una ginocchiata nelle parti basse dell’ attore, ma si ritrovò immobilizzato da Darren contro il muro (non sapeva davvero come ci fosse arrivato) senza la possibilità di muoverla.

Dannazione.

Serviva un piano B.

E, senza pensarci troppo, sapendo che nel giro di qualche secondo i colleghi si sarebbero iniziati a chiedere perché Chris non si sbrigasse a baciare Darren, fece la prima cosa che gli venne in mente: abbassò la mano sul cavallo dei pantaloni di tuta del ricciolo e strizzò con tutta la forza che aveva.

Il gemito poco soffocato del collega bastò a fargli capire che aveva sbagliato strada.

Darren infatti sembrava averlo preso come un invito ad iniziare il bacio, perché velocemente avvicinò la testa a quella del soprano, in cerca delle sue labbra.

MerdaMerdaMerda!

Chris, concentrati!

Oddio si sta avvicinando, emergenza emergenza!

Poi accadde tutto in un minuto.

Chris riportò in fretta la mano all’ altezza della vita di Darren, prendendo un profondo respiro, e poi stringendo, più forte.

Darren, saltò indietro con un urlo di dolore tirando con sé Chris, ed entrambi finirono giù dal palco cadendo su Lord Tubbington che nel frattempo era arrivato con Heather.

“Uhuuuuu!” un urlo di apprezzamento si levò dagli attori “Ci piace così!”
“Fatevi bruciare dal fuoco della passione!”

“Vai così!”

“Io vi amo!”

“Rude è bello gente!”
Sul serio, quei ragazzi avevano bisogno di una  vita sessuale, loro.

Ma mentre Chris stava passando mentalmente tutti i vari modi in cui avrebbe potuto far del male ai suoi amici, Darren si alzò da sotto di lui e scattò in piedi.

“Dannazione Chris ma che ti passa per la testa?!”

Il soprano lo guardò con espressione colpevole. “io-“

“Prima mi accechi, poi tenti di castrarmi, cosa c’è che non va in te?”

“M-mi dispiace. Non volevo farti male”

Darren fece una risata isterica.

“Mi spieghi almeno perché, di grazia?”
Perché mi distrai, santi Pietro e Paolo o chi per lui! Perché ogni volta che ti vedo non riesco a fare a meno di pensare a come sarebbe bello passare tutto il giorno solo a baciarti! (O a fare altro ma questo non lo diciamo)

“Beh, in qualche modo dovevo farti pagare il divano che mi hai sfasciato a forza di saltarci sopra, no?”

Ed a quel punto Darren rise. Rise forte. E lo abbracciò, perché davvero, Chris era formidabile, impossible, ma formidabile.

Ed il resto della serata continuò senza intoppi.

 

 

Alla fine della serata, quando Chris stava riordinando il disastro che era rimasto nel salotto, per caso raccolse i bigliettini con su scritti il suo nome e quello di Darren.

Erano di un colore diverso dagli altri.

E ti pareva.

BluCannella

Wow.
Solo- WOW!
Cavolo gente, ma come faccio a ringraziarvi?
Sono sotto shock, lo giuro.
Sarete responsabili della mia prematura dipartita perchè, cavolo, siete fantastici!
Ho 50 seguite con solo due capitoli!
Piango.
Lo giuro.
E vogliamo parlare delle fantastiche recensioni?
Vi amo, e tanto anche.
E i preferiti? --> :O
E mi sono accorta che sono tra gli autori preferiti di qualcuno!
E' una bellissima sensazione.
Ok, bando alle ciance, passiamo a cose serie.
Et voilà un altro capitolo, bellezze!
E' stata una faticata scriverlo perchè avevo mille idee per ogni singola scena ed ho dovuto sceglierle (perchè chiaramente non potevo mettere venti versioni di una sola scena, no)
Mi scuso per il ritardo, ora dovrei riuscire ad aggiornare una volta a settimana, visto che la scuola sta per FINIREEE!
Yayyyyyyyyyyyyyyyyyyyy
Ringrazio tutti di cuore, spero che il capitolo vi sia piaciuto, prometto che le cose si faranno presto più movimentate.
(ah, come lo prendereste un eventuale cambiamento di rating- rosso-?)
Un abbraccione
BluCannella

P.s. recensioni = biscotti al cioccolato = GNAM!

;)
   
 
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