Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Virgi Chris Salvatore    07/06/2012    3 recensioni
Christelle Hollister è una ragazza coraggiosa e testarda, con un passato da dimenticare e un futuro da scrivere. Si trasferisce a Mystic Falls cercando di ricominciare, tuttavia pezzi del suo passato torneranno a galla. Ma il suo principe dagli occhi di ghiaccio starà al suo fianco pronto ad aiutarla e difenderla.
[Dal capitolo nove:
"“Christelle, piantala di cantare!” mi urlò mamma, dopo l'ottava volta che ripetevo la ninna nanna che mi cantava sempre prima di andare a dormire.
“Io ti regalerò ogni singolo risveglio la mattina...” continuai senza darle ascolto.
“Christelle Jane Hollister, se non la smetti vengo io lì, papà sta guidando e non devi deconcentrarlo!” mi sgridò mamma, per l'ennesima volta.
“Non ti preoccupare cara, è solo una bambina.” disse, girandosi per sorridermi.
Una luce.
Un urlo. “Oddio, Paul!”
Fuoco, rumore, silenzio, lacrime, rabbia, ghiaccio. Un vortice di cose e emozioni che vedevo e provavo in quel momento.
“Papà!” un urlo strozzato di una bimba di quattro anni.
Sangue. Papà respirava piano, sfinito.
Mamma. Non la vedevo. Le lacrime scendevano copiose sul mio viso.
Un dolore alla gamba.
Un uomo. In piedi, davanti a papà. Mi guardava, e sorrideva.
“Papà.”sussurrai, mentre quell'uomo si avvicinava a lui, ormai morente.
“Addio, Paul.” disse l'uomo.
Buio.
Dolore.
Sangue.
Lacrime.
Fuoco.
Ghiaccio.
Rabbia.
Rancore.
Morte.
Mi sveglia di colpo.
Ero sola nel mio letto. Avevo la fronte bagnata di sudore freddo, e le guance bagnate dalle lacrime.
Mi alzai, scesi le scale e andai in cucina, dove presi un bicchiere d'acqua che bevvi tutto d'un sorso.
Mi appoggiai al muro della cucina, ripensando a quel sogno.
Era tutto così reale, così vero. Non era sfocato come i soliti sogni che facevo, sembrava di più... un ricordo.
Provai a rivedere quelle scene, così chiare e limpide, così dure e così follemente vere.
Non era possibile, non poteva essere. Non poteva essere vero, chi era quell'uomo?
Cos'era successo quel giorno di giugno di tredici anni fa?
Che cos'era successo ai miei genitori?
Che cosa voleva quell'uomo dai miei genitori?
Che cosa aveva fatto loro?
Perché io ero viva?
Qual era la verità?"]
[Dal capitolo 12:
“Non ci riesco...” balbettai, con le lacrime agli occhi.
“No Christelle. Tu ce la fai, ce l'hai sempre fatta e ce la farai anche adesso.”
Mi prese il viso tra le mani e incatenò i suoi lapislazzuli ai miei smeraldi. “Ci sono io con te, non sei sola.”
Presi un respiro profondo.
Lui era con me.
Ce l'avrei fatta.
Chiusi gli occhi e lasciai le dita scivolare sui tasti.
Era così semplice, sorrisi.
Mi ricordavo ancora le note della ninna che mi cantava mamma.
Non ricordo per quanto suonai.
Secondi, minuti, ore.
Mi ricordo solo quando smisi di suonare.
Ero felice.
Stavo bene.
Damon mi guardava e sorrideva.
Si avvicinò al mio viso e mi baciò lentamente, con dolcezza e passione.
Era mio, solo mio.
Lo sapevo.
E sapevo anche di appartenergli.
La parte più profonda di me era incatenata a lui.
Il mio cuore gli apparteneva.
Oggi, domani e per sempre.]
Spero vi piaccia, io ci ho messo corpo, anima e sangue.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

You Ever Love Me?

Image and video hosting by TinyPic  

10. The Past.

Eravamo appena scesi dalla mia macchina, diretti verso la pensione dei Salvatore.

Prima che potessi suonare il campanello, Stefan venne ad aprire la porta sorridente.

Finalmente! Entrate, Elena ha insistito nel voler cucinare per tutti noi stasera.”
Il bel moro mi prese per il braccio trascinandomi dentro, seguita dal maggiore dei fratelli.

Elena trafficava con i fornelli in cucina, il suo bel volto sporco di farina.

Chris! Stasera assaggerai la mia magnifica e indimenticabile lasagna! In onore delle origini italiane dei fratelli Salvatore!” la bella mora si avvicinò a noi, pulendosi le mani con uno strofinaccio.

Si avvicinò al suo fidanzato e gli diede un bacio a fior di labbra.

A quel gesto, notai chiaramente che l'espressione di Damon, del mio Damon, mutò.

I suo lineamenti, prima morbidi e rilassati, divennero duri e strinse i pugni talmente forte che le sue nocche sembrarono sbiancare.

Come mai tutta quell'ostilità?

Era forse.. geloso?

Il bellissimo ragazzo immortale che poche ore prima mi aveva baciato era geloso della ragazza di suo fratello?

Anche se fosse, come dargli torto? Elena era così.. perfetta.

Io ero solo una povera illusa che non aveva niente da offrire a una creatura come lui.

Scossi la testa, cercando di scacciar via quei brutti pensieri.

Avete origini italiane?” chiesi, guardando il minore dei Salvatore.

Si, ma alla lontana. Il padre del padre di nostro padre era italiano. Noi conosciamo qualche parola in italiano. Ci ha sempre affascinato l'Italia.”

Negli occhi di Stefan c'era una profonda malinconia.

Probabilmente avevo risvegliato dei ricordi per lui dolorosi.

Brava Christelle, sei sempre la solita inappropriata!

Allora, chi vuole assaggiare le mie favolose lasagne?” Elena intervenne, salvandomi da quell'imbarazzante situazione: sfoggiava una bellissima teglia fumante di lasagne appena sfornate.

Diamine, erano davvero invitanti!

Prima di mangiarle volevo dirvelo ragazzi: è stato bello conoscervi. Sai com'è.. potremmo non uscirne vivi!” disse il corvino con un sorriso sarcastico in volto.

Elena gli diede uno schiaffo sulla spalla, mettendo il broncio. “Ridi, ridi! Però, ricorda che quando mi chiederai il bis, io non te lo darò!” gli disse, facendo la linguaccia come una bambina.

 

Mangiammo ridendo e scherzando, io cercavo di non incrociare lo sguardo di Damon.

Ero davvero in imbarazzo! Sia per il bacio sia per la gelosia riguardo Elena.

Come poteva, dopo avermi baciata, essere geloso della ragazza di suo fratello?!

L'imbarazzo d'un tratto scomparse, lasciando spazio soltanto ad una cosa: Rabbia.

Rabbia verso di lui, verso Elena e verso me.

Cercai di mantenere la calma, torturando le lasagne nel mio piatto con la forchetta.

Ad un certo punto, un voce, quella voce, interruppe i miei pensieri.

Allora Chris, ti sei divertita oggi?” mi chiese Damon, facendomi l'occhiolino.

Brutto pezzo di... Come si permetteva?! Come poteva parlare di questo come se fosse uno scherzo?! Probabilmente per lui lo era stato, ma per no. Non che non lo era.

E come diamine poteva parlare del nostro bacio quando era geloso di Elena?!

Una scarica di rabbia mi pervase, offuscandomi la vista.

'Fanculo, Damon.” sbottai, alzandomi dal tavolo e uscendo dalla porta.

Non ero il tipo che diceva “parolacce” ma in quel momento tutta la razionalità era svanita, spazzata via dal vento come le foglie d'autunno.

Svanita come erano svaniti i miei sogni, i miei sogni assieme a lui.

 

Corsi fuori dalla pensione, sbattendo la porta alle mie spalle.

Salii in macchina frettolosamente e spinsi sull'acceleratore, diretta a casa.

 

Chiusi la portiera della mia Mercedes e corsi dentro l'abitazione.

Dentro casa non c'era traccia del nonno. Solo un biglietto:

 

* Ciao tesoro,

sono ad una importante cena di lavoro. Torno presto.

Un bacio,

Nonno Sue.

 

Salii in camera mia lentamente. Ero stanca di correre.

Mi sdraiai sul letto a pancia in su, guardando il soffitto.

Perché la vita fa così schifo?

No, riformulo la domanda.

Perché la mia vita fa così schifo?

Che domanda. Qualcuno sa darmi una risposta? Sono tutt'orecchi.

 

Un picchiettare alla finestra mi riportò alla realtà.

Aspetta un secondo, stavo forse sognando?

Damon Salvatore era davvero appollaiato sul ramo della mia finestra e picchiettava insistentemente sul vetro?

Che situazione divertente, ero diventata persino pazza.

Riccioli rossi, apri questa finestra!” la sua magnifica voce mi riportò alla realtà.

Non era un sogno e non stavo sognando.

Damon Salvatore era davvero appollaiato sul ramo della mia finestra e picchiettava insistentemente sul vetro!

Dammi una buona ragione per farlo e la apro” risposi solo, riportando lo sguardo sul soffitto bianco.

Dobbiamo parlare, lo sai.” quelle parole mi fecero sobbalzare.

Erano le tipiche parole che tutti temevano: Dobbiamo parlare.

Mi alzai sbuffando e aprii bruscamente la finestra.

Mi voltai e tornai nuovamente sul mio letto, a gambe incrociate.

Lo guardai, aspettando che entrasse.

Perché diavolo non lo faceva?

Ehi, che diavolo aspetti?” lo guardai seccata.

Mi prendeva ancora in giro?

Non fare la sciocca. Sai benissimo che non posso entrare finché non mi inviti a farlo.” il bel corvino mi guardava seccato, batteva freneticamente il piede sul davanzale di marmo bianco.

Giusto! Stefan me ne aveva parlato.

L'invito era necessario per tutti i vampiri che desideravano entrare in una casa di un umano.

Era una sorta di “protezione” per i mortali.

Allora, prima di tutto cambia tono quando parli con me se vuoi entrare nella mia casa- pronunciai diversamente la parola mia come a sottolinearla- e poi lo sciocco sei tu, vampiro accovacciato su un albero mentre aspetta di entrare!” lo guardai seria.

Mi aveva fatto imbestialire quella sera.

Ora era il mio turno.

Allora, se vuoi parlare bene, invitami ad entrare, se non vuoi farlo io me ne vado, ho già perso abbastanza tempo.”

Brutto stron.. No, basta parolacce. Non mi sarei abbassato al suo livello.

Avevo proprio voglia di dirgliene quattro, ma non gli avrei concesso la soddisfazione di vincere anche questa volta.

No no, voglio parlare con te. Ma non sarai tu ad entrare, sarò io ad uscire.” la mia bocca s'incurvò in un sorrisino sghembo.

Nel suo viso apparse un'ombra di nervosismo e fastidio.

Era proprio quello a cui stavo puntando.

Si alzò in piedi aggraziatamente e, dopo aver pronunciato un seccato “Okay”, scese dall'albero.

 

Mi infilai un golfino e scesi le scale, diretta in veranda.

Un bellissimo Salvatore mi aspettava.

Eccomi.- cominciai, chiudendomi la porta alle spalle- Inizia pure, non dovevi parlarmi?”

Si, devo parlarti e qualcosa mi dice che anche tu devi dirmi qualcosa.” un sorriso nervoso, ma pur sempre bellissimo, apparse sul suo volto.

E cosa te lo fa pensare?” chiesi, fingendo indifferenza.

Non saprei.. Forse il modo in cui si è conclusa la serata?”

Sentii le guance bruciare, dovevano essere rosse come i miei capelli.

Non ero io quella che ci provava con la ragazza di mio fratello!” ero arrabbiata, ecco cos'ero.

Come si permetteva di fare il finto tonto?

Contrasse la mascella e strinse le mani a pugno alle mie parole.

Avevo fatto centro.

E' una lunga storia... se davvero vuoi ascoltarla ci conviene sederci in un luogo più.. appartato della veranda di casa tua.” mi disse il corvino guardandosi intorno. Stranamente, anzi miracolosamente, non ci fu traccia di doppi sensi o di malizia nelle sue parole.

Sbuffai ed entrai in casa.

Entra, idiota.” dissi solo, vedendo il compiacimento sulla faccia del bellissimo vampiro.

Fece un passo avanti e solcò la soglia di casa mia.

Carino qui.” disse, guardandosi intorno.

Non perdiamo tempo, Damon. Saliamo in camera.” dissi seria, salendo le scale.

Ah, sei una ragazza che non usa mezzi termini. Non ti facevo così audace.. Ma se davvero vuoi già fare questo passo..” ridacchiò Damon mentre la mia faccia diventava paonazza.

Mi girai di scatto, ritrovandomi a pochi centimetri dalla faccia del Salvatore.

Alzai la mano pronta a lanciargli un sonoro schiaffo sul viso, ma qualcosa me lo impedì.

Il mio polso era intrappolato tra la ferrea presa del corvino che mi guardava beffardo.

Io non ci proverei, Riccioli Rossi.”

Ringhiai innervosita e salii le scale con falcate pesanti.

Entrai in camera e lo trascinai dentro, richiudendo poi la porta.

Mi sedetti sul letto e incrociai le gambe.

Forza, siediti, parliamo.” dissi brusca, sbattendo la mano sul lenzuolo leggero, come a fargli cenno di sedersi.

Lui accettò il mio invito ma, invece di sedersi, si sdraio appoggiandosi al mio cuscino con una mano sotto la testa.

Sospirò.

Sono nato a Mystic Falls nel 1842. Cinque anni dopo nacque mio fratello Stefan.

La nostra fu una delle famiglie fondatrici, una delle più benestanti dell'intera città.

Nostro padre era un uomo severo e freddo, infatti non ricordo di aver mai ricevuto una carezza da lui.

Io per lui ero un primogenito diverso da come lo avrebbe voluto, ero una delusione.

Stefan invece era sempre stato il migliore, il bambino e ragazzo modello da presentare e sfoggiare davanti all'intera Mystic Falls.

Io ero la pecora nera della famiglia.

Mia madre invece ci ha sempre voluto bene allo stesso identico modo, non ha mai fatto preferenze di nessun tipo, ci amava, mi amava.

Morì quando ero ancora molto piccolo, io avevo nove anni mentre Stefan ne aveva quattro.

Soffrì molto la sua perdita.

Poi, nel 1864, conobbi la bellissima Katherine Pierce, nonché Katerina Petrova.

La donna che mi rubò il cuore e che me lo spezzò.

Lei infatti giocava con entrambi i fratelli Salvatore. La condividevamo.

Noi l'amavamo e lei ci portava a letto e beveva il nostro sangue.” Sul viso del vampiro intravidi odio e disprezzo, ma anche tanto tanto dolore.

Aspetta, quindi questa... Katherine era...” chiesi impacciata.

Si, era un vampiro.” Damon non mi lasciò terminare la domanda e continuò.

Comunque, mio padre e le altre famiglie fondatrici avevano creato una sorta di “Consiglio”, quello che esiste ancora oggi e ne facciamo parte anche io e tuo nonno, dove si complottava per distruggere i vampiri che infestavano Mistyc Falls.

Nostro padre scoprì che Katherine era un vampiro e ci usò per catturarla. Ci fece ingerire della verbena e lei, mordendoci, perse le forze quanto bastava per permettere agli uomini di mio padre di catturarla e imprigionarla in una cripta insieme ad altri ventisette vampiri.

Io e mio fratello ci sacrificammo per salvarla. Nel tentativo di farlo venimmo fucilati, proprio mentre il sangue di Katherine era in circolo nel nostro organismo.

Io avevo diciannove anni e mio fratello diciassette quando entrambi diventammo dei vampiri.

Io cercai un modo di aprire quella cripta chiusa da un incantesimo fino a poco tempo fa. Quando riuscì ad aprirla scoprì che mi aveva solo preso in giro.

Lei non era mai entrata in quella cripta. Era libera sin dal 1864, ma non era mai tornata da me.

Intanto, mentre cercavo disperatamente la donna che credevo mi amasse, mio fratello riuscì a dimenticarla, incontrando e fidanzandosi con Elena Gilbert.

La copia sputata di Katherine.” soffiò quelle ultime parole con astio e rammarico.

Aspetta in che senso...” lo interruppi.

Nel senso che sono identiche. Almeno fisicamente intendo. Ogni dettaglio.. ogni piccolo particolare. Identiche. Infatti Elena è stata adottata. Lei è una lontana discendente di Katherine.”

Era impossibile. Katherine ed Elena... Impossibile.

Poco tempo fa la bella Petrova è tornata a farci visita. E' venuta a Mystic Falls per dirmi che non mi ha mai realmente amato e che amerà sempre e solo Stefan.

Il ragazzo che non mi amava abbastanza e quello che mi amava troppo”, così ci definiva.

Ma Stefan era innamorato follemente, e lo è ancora, di Elena.

E così è successo anche a me.

Mi sono innamorato di Elena Gilbert.

Quando le ho confessato il mio amore le mi ha risposto che amava Stefan. Che sarebbe stato solo e sempre Stefan.

Serrò la mascella e strinse i pugni.

Ecco perché tutta quell'ostilità verso suo fratello e verso ad Elena.

Era solo, come sempre.

Lo aveva rifiutato, ancora e ancora.

L'unica donna che mi abbia mai amato è stata mia madre. Mi ha lasciato quando ero ancora troppo giovane. Mi manca da morire.” il volto del vampiro si accese. Rancore e malinconia erano marcati sul suo viso.

La dovevi amare molto. Te lo leggo negli occhi.” pronunciai quelle parole senza nemmeno accorgermene.

Lui incatenò i suoi meravigliosi diamanti di ghiaccio ai miei smeraldi.

I nostri sguardi si sciolsero.

Si è così. Io assomiglio a lei. Mio fratello, invece, assomiglia di più a mio padre.” continuò schiarendosi la voce come per riprendersi da quella trance.

Come si chiamava?” gli chiesi in un sussurro. Le parole uscivano dalla mia bocca senza neanche arrivare al cervello. Stavo bene con lui..

Riuscivo ad essere me stessa.

 

Dawson,- mi rispose- Christelle Dawson.”

 

 

 

 

 

 

 

*Buongiorno bella gente!

Come si fa intrigante la storia!

Dal prossimo capitolo le cose si faranno molto più movimentate!

Siete curiosi di sapere?!

Beeeeeeene, e io non vedo l'ora di dirvelo!

Proviamo ad arrivare a cinque. (?)

5 recensioni e pubblico!

Un bacione,

Virgi:)

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Virgi Chris Salvatore