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Autore: MARK TLO    07/06/2012    0 recensioni
RITROSO
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto piangendo.

mentre

tutto il mondo

va avanti, io

torno dietro, verso

il luogo dove

ci siamo visti

l'ultima volta.

 

Piano piano il

dolore si fa

sempre meno forte,

e il dolore

fa spazio alla

rabbia, e gli

alberi da sfondo

si tramutano nelle

mura di quel vicolo.

 

Io e te litighiamo,

ma la discussione si

fa sempre meno forte,

fino a calmarci,

a ritrovarci, a placarci,

a riscoprirci.

 

Usciamo dal vicolo

mano nella mano,

ogni giorno ci innamoriamo

sempre di più,

ogni giorno i tuoi

occhi diventano

il più bel quadro che

io abbia mai visto,

e il tuo corpo diventa

il desiderio più grande

che potessi avere.

 

Lo sfondo va a ritroso

mentre noi andiamo avanti

sempre più forti,

più innamorati.

Le nostre parole,

incomprensibili, diventano

la nostra lingua, e ci

capiamo solo noi.

Ogni giorno dimentichiamo

lati di noi un attimo prima

conosciuti,

e tutto diventa sempre

più un mistero,

una dolce incognita,

abbiamo sempre più timore

di parlarci, come

se una sottile barriera

ci dividesse, nel modo più

dolce possibile.

 

Poi arriva il nostro primo bacio,

un'esplosione di sensazioni

che lascia un risultato paradisiaco,

mistico, toccare il cielo

con una mano e tenerlo un po'

stretto nel pugno, e un po'

stretto nel cuore.

 

Diventiamo conoscenti, ciò che ci

lega è oramai interesse, curiosità,

la voglia di conoscerci meglio,

il desiderio proibito aumenta

ed è l'arma fondamentale.

 

Ti ho appena incontrato,

il treno sembra tornare indietro,

mentre noi andiamo avanti,

ti sto conoscendo e mi piaci,

ma pian piano il sentimento

sparisce, svanisce, per entrambi.

Mi presento, ti presenti,

poi ognuno va per la sua strada

su quel treno, tu siedi fronte

a me, io abbasso lo sguardo

e non ti fisso più.

 

Poi ti alzi, scendi,

indaffarata, preoccupata.

Ti vedo girare l'angolo

della stazione e poi ti

perdo per sempre.

 

Esci dal treno,

prossima fermata

indifferenza, non ci conosciamo,

tu la tua vita, io la mia.

 

Poi un salto in avanti,

tutto torna normale,

tutto ritorna in quel vicolo

ed io torno a soffrire,

come se avessi perso la cosa

più importante della mia vita,

e tu, tu giri quel vicolo,

proprio come quel giorno,

e io ti perdo per sempre di vista.

 

Fuori da quel vicolo,

fuori dalla mia vita.

 

Chiudo gli occhi,

respiro,

li riapro.

  
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