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Autore: Always Sil    07/06/2012    1 recensioni
L’ultima cosa che riesco a vedere prima di cadere in trance sono due grandi occhi azzurri che mi guardano con amore.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole è alto e splendente nel cielo.
Mi trovo in una spiaggia, ai miei lati sovrasta la giungla mentre proprio di fronte a me si trova il mare.
Mi è familiare questo posto.
Sembra quella arena.
L’arena dei miei secondi Hunger Games.
Ma c’è qualcosa di sbagliato, di sinistro in questo luogo.
C’è troppo silenzio.
Non c’è anima viva, se non conto me stessa.
Il mare, che prima aveva l’acqua limpida ed emanava un forte odore di sale e alghe ora è cambiato.
È tinto di rosso, da dove si solleva un odore simile a metallo.
Sangue.
Il mare limpido è diventato un mare di sangue.
Ma, come ha fatto a cambiare così all’improvviso?
Da dove viene tutto quel sangue?
Mi avvicino cauta, ho paura.
Sono debole, ho una strana pressione sul petto, come un brutto presentimento.
Ora, le piccole onde di questo mare di sangue quasi mi bagnano i piedi.
Il respiro mi si blocca nel petto.
Una testa.
Niente corpo, solo una testa.
I suoi occhi sono chiusi, ma riconoscerei il suo  viso ovunque.
L’acqua non ha cancellato tutte le tracce di Eyeliner dorato.
La testa di Cinna è di fronte a me.
non faccio in tempo a fare niente che  il corpo di Peeta galleggia sull’acqua.
I suoi occhi azzurri sono vitrei e spalancati.
Ha un taglio sulla gola.
È morto dissanguato.
No, non può essere morto.
Non lui,
Non il ragazzo del pane.
Poi, come se mi volessero torturare ancora, il corpo di Gale arriva vicino a quello di Peeta.
Ha un taglio che parte dal torace e arriva fino allo stomaco.
Alcuni pezzi di intestino galleggiano vicino al suo corpo.
Mi vengono i conati di vomito.
Voglio girarmi dall’altra parte e scappare via.
Voglio andarmene ma non posso.
È come se una forza invisibile mi avesse pietrificato.
Provo ad urlare, non ci riesco.
Sono una senza voce.
Cosa mi sta succedendo?
Sento qualcosa che mi sbatte sui piedi.
Abbasso lo sguardo.
Una mano, una mano vagamente familiare è vicino ai miei piedi.
è piccola, sembra appartenere ad una ragazzina di circa 12/13 anni.
Il mio cuore manca un battito.
Prim, è la mano di mia sorella.
Quante volte gliela accarezzavo?
So per certo che anche lei è in mezzo a questo mare di sangue.
So di certo che anche lei, con tutto il suo sangue, ha contribuito a formarlo.
Arriva.
Indossa lo stesso vestito che ha indossato il giorno della sua prima mietitura.
I suoi capelli biondo cenere racchiusi in die trecce sono di uno strano color ramato.
Noto con orrore che non gli manca solo una mano, ma anche una gamba.
Serro gli occhi con forza.
Basta, basta non voglio più vedere.
Perché tutto questo?
Cosa ho fatto di male?
Un odore ancora più forte di quello del sangue mi solletica il naso.
Spalanco gli occhi.
Odore di rose.
Ma non rose comuni.
Rose trattate chimicamente.
Una figura di un uomo con un viso serpentesco fa capolino davanti ai miei occhi.
<< Allora, ragazza di fuoco, piaciuta la sorpresa?>>  La voce del presidente Snow ha un nonsoché di divertito.
Non riesco a ribattere.
Sono ferma immobile.
<< Mi sono divertito a mutilare personalmente tua sorella.>>
Odio.
Lui ha ucciso Prim, devo ucciderlo.
Ma allora perché non muovo un muscolo?
<< Non mi faccia del male, la prego.
Cosa le ho fatto di male?
No, no mi lasci andare>> dice, facendo una patetica imitazione di mia sorella.
<< Ragazza di fuoco, sei pronta a morire?>> Mi domanda.
Si, voglio  raggiungere tutta la mia famiglia.
perché so per certo che, anche se non ho visto il corpo di mia madre, lei è la in mezzo.
Ma, non riesco a dire nulla.
Mi limito a fissarlo.
Occhi grigi da giacimento, contro occhi serpenteschi offuscati dal potere.
Non mi accorgo di niente.
Vedo solo una lancia che sta per arrivare dritta al mio cuore.
Trafigge il mio corpo.
Cado a terra, morta.
Urlo, urlo e urlo ancora.
Spalanco gli occhi e mi metto a sedere di scatto.
Sono in una camera bianca, asettica.
è molto luminosa e spaziosa.
Sul mio polso destro c’è un braccialetto “ Mentalmente confusa”.
Ora ricordo.
Sono nell’ospedale del distretto 13 quindi,  è stato tutto un incubo.
Sembrava tutto così reale, invece stavo sognando.
Ma, sono sicura, che quest’incubo me lo ricorderò per sempre.
Si, me lo ricorderò a vita perché è stato il mio primo incubo senza di lui.
Di solito Peeta si intrufolava nel mio letto.
Ci abbracciavamo e noi , durante quelle notti, dormivamo sonni tranquilli.
Mi mancano le sue braccia che mi cingevano la vita.
Le sue mani che mi sfioravano le guance, o che mi accarezzavano i capelli.
Le sue labbra che mi baciavano.
Mi manca sentire quei brividi che solo lui mi faceva provare.
Ma ora Capitol City me lo ha portato via.
Lontano da me.
Prima che possa formulare un altro pensiero, un dottore mi inietta un sonnifero.
Spero che questo viaggio nel mondo dei sogni non sia come il precedente.
L’ultima cosa che riesco a vedere prima di cadere in trance sono due grandi occhi azzurri che mi guardano con amore.


Ok, mi scuso se questa One shot fa veramente schifo, ma mi ispirava.
é la prima volta che scrivo qualcosa su Hunger Games, quindi devo ancra orenderci la mano.
Sil.
   
 
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