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Autore: Melath    08/06/2012    6 recensioni
Lo sa perché lo sente. Ogni notte. Quando Blaine dorme e lui si infila nel suo letto. Si infila nel suo letto e lo abbraccia da dietro. Modella il suo corpo contro quello di Blaine e lo stringe in un abbraccio.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono due letti nella camera della Dalton rischiarata dalla luce della luna che filtra dalla finestra.
Sono ai due lati opposti della stanza, in uno dorme Blaine, nell'altro Sebastian.

O almeno, ci dormirebbe se fosse in grado. Il punto è che i riccioli di Blaine sono troppo invitanti illuminati dalla luce della luna. E lui ogni notte vorrebbe assaggiarli.
Questo è l’effetto che gli fa il suo compagno di stanza. Lui torna a casa dopo aver trascorso una serata in discoteca con un sacco di sconosciuti, e l’unica cosa che vuole fare è assaggiare quei riccioli, che è piuttosto convinto sappiano di cioccolato. Così come la sua pelle ambrata, che per Sebastian deve avere un sapore dolcissimo.

Lo sa perché lo sente. Ogni notte. Quando Blaine dorme e lui si infila nel suo letto. Si infila nel suo letto e lo abbraccia da dietro. Modella il suo corpo contro quello di Blaine e lo stringe in un abbraccio.

Blaine non si è mai lamentato.

Torna sempre verso mezzanotte, si fa una doccia veloce ed entra nel suo letto. Blaine dorme sempre, questo è l'importante: che Blaine dorma, e che gli rivolga la schiena, perchè sennò non ci riesce. E quando non esce la sera, aspetta di sentire il suo respiro farsi pesante dal sonno, poi si alza ed entra nel suo letto. Lui dorme e si fondono fino a quando non sorge il sole, Sebastian esce dal suo letto prima che lui si svegli.

Solo che Blaine non non dorme mai del tutto..

La prima volta che è successo dormiva, come poteva aspettarsi una cosa del genere? E poi, come si può pensare di muoversi quando uno come Sebastian ti abbraccia da dietro e ti tiene stretto, per di più per tutta la notte?

Ora Blaine non ce la fa a dormire senza Sebastian stretto addosso. Non ce la fa a non sentire le sue braccia che gli cingono i fianchi e il suo calore che lo scalda nelle notti fredde.
Tutte le sere, finge di essere addormentato finchè non sente Sebastian muoversi dall'altro lato della stanza.

Allo scricchiolio del parquet trattiene il fiato. Lo sente avvicinarsi, oramai si è fatto l’orecchio. Sta ancora trattenendo il respiro quando avverte il brivido freddo delle coperte alzate e il materasso abbassarsi sotto il peso del suo compagno di stanza.

Blaine riprende a respirare solo quando sente le gambe di Sebastian contro le sue spingere per incastrarsi, quando sente le sue braccia alzarsi per essere sostituite da quelle di Sebastian sul suo grembo, quando sente la testa di Sebastian adagiarsi sul cuscino accanto alla sua.

Allora può permettersi di dormire. E forse, pure di respirare.

Ma una notte non resiste più. Sebastian è con lui nel suo letto, ad abbracciarlo, e tutto prosegue secondo le tacite regole che la notte ha deciso per loro. Finché Blaine non si volta.

Sente il materasso abbassarsi per il peso di Sebastian e non resiste. Vuole vederlo in faccia, il compagno delle sue notti. Vuole dormirgli di fronte almeno per una volta. Sentire il suo respiro sul viso e non sul collo. Sentire le loro ginocchia incastrate.

Lo fa. Si volta ed è Sebastian a trattenere il fiato.

Blaine lo sente che all'improvviso c’è qualcosa che non va, che ha fatto qualcosa che non avrebbe dovuto, che ha rotto gli schemi. E non si rompono gli schemi a uno come Sebastian.

Rimangono così, uno di fronte all’altro nello stesso letto, i fianchi di Blaine cinti dalle braccia di Sebastian e niente più.

Perché Sebastian non vuole uscire da quel letto caldo e profumato di Blaine. Non vuole fare la figura di quello spaventato, ma non vuole neanche guardarlo negli occhi. Non vuole e non lo fa. Li tiene chiusi per tutta la notte. Non li apre per rimanere abbagliato dalla luce della luna che si specchia nei suoi riccioli. Non lo fa, e rimane immobile, a distanza di sicurezza, lontano da quel corpo che lo uccide lentamente ogni notte, lontano da quelle gambe che avverte vorrebbero incastrarsi tra le sue.

Lo sente quando Blaine prova a far scivolare il ginocchio in mezzo ai suoi per cercare un contatto. Ma lui si ritrae e tiene le gambe dritte.

Non sa se Blaine lo stia guardando o meno, ma sa che non reggerebbe mai quello sguardo ambrato. Non reggerebbe quelle ciglia che sembrano cantare ogni volta che lui sbatte le palpebre.

Si addormentano così: nervosi, accaldati e spaventati.

*

Sono le due di notte e Sebastian non è ancora tornato. Non ha mai fatto così tardi e Blaine si sente contemporaneamente una mamma e una bambina. Vorrebbe dirsi che è solo spaventato, che è solo paura che gli sia successo qualcosa, non che gli manca il suo calore.

Vorrebbe solo essere sicuro che non è colpa sua. Che ha fatto bene a voltarsi e a cercarlo ieri notte.

Ma non lo fa. Lo sa che ha sbagliato, che con Sebastian le regole le detta lui. Non gli interessa neanche che regole siano, basta che lui sia compreso tra le clausole, anche minori. Perché Sebastian lo fa sentire speciale. E poi, dormono insieme tutte le notti da due mesi oramai.

Si mette a sedere e guarda il cellulare. Nessun messaggio.

Non che si aspetti un avviso o qualcosa.

Un po’ si pente di quello che ha fatto.

Un po’ no.

Un po’ vorrebbe uscire dal letto e infilarsi in quello di Sebastian per sentire il suo odore.

E allora lo fa. Ma il letto di Sebastian il suo odore l’ha perso. E’ quello di Blaine che ora ha il suo profumo. Il loro profumo.

Prende il cellulare. O la va o la spacca.

1.58am
Dove sei? Non riesco a dormire.

Sebastian muore un pochino quando, seduto fuori dalla camera nel corridoio della Dalton, il telefono squilla. Si è dimenticato la suoneria accesa, il cretino.

Muore del tutto quando legge il messaggio e controlla il mittente.

Si alza in piedi e decide di entrare, perchè niente in quella serata è andato per il verso giusto.

Non Francis, non Sam, non Elija. O Elvis. O qualunque-fosse-il-suo-nome-con-la-E.

Nessuno era Blaine. Nessuno aveva il suo colore, il suo odore, la sua voce o il suo lieve russare.

Ci ha provato, ma questa notte non è andata.

Apre la porta della camera e spera che Blaine gli dia almeno le spalle, così da avere il tempo di farsi una doccia e sgattaiolare nel suo letto. Perché non importa quante cose faccia sbagliate, entrare nel letto di Blaine è l’unica certezza della sua vita.

Blaine scatta a sedere alla vista di Sebastian e trattiene il fiato allo scricchiolio del parquet. Lo vede muoversi. Oramai si è fatto l’occhio. Sta ancora trattenendo il respiro quando sente il materasso abbassarsi sotto il peso del suo compagno di stanza.

Non si abbassa lentamente e con vergogna stanotte. Stanotte il materasso si piega con foga. Con foga Sebastian spinge Blaine sul cuscino. Lo attera e lo guarda. E permette che quelle iridi dorate lo guardino. I riccioli gli cadono sulla fronte, e Sebastian davvero non capisce cosa cazzo gli faccia quel ragazzo. Vorrebbe mangiarselo tutto, neanche fosse Hänsel e lui la casa di Marzapane.

Blaine riconosce l'odore di Sebastian sotto quelli di altri uomini. Uomini che ci hanno provato. Uomini che forse ci sono anche riusciti. Ma uomini che non hanno mai dormito con lui, che non conoscono il suo respiro e i suoi piccoli movimenti nel sonno. Ma non gli interessa. Non gli interessa più. Le regole sono cambiate.

Lui ha cambiato le regole voltandosi, e ora il gioco non è più quello di prima. Non sono più due amici che dormono insieme. Blaine ha lanciato il fiammifero e Sebastian ha preso fuoco.

Si avvicinano l'uno all'altro contemporaneamente perchè non ce la fanno più a stare lontani. Le loro labbra si cercano e finalmente si incontrano. Quel bacio invece di saziarli gliene fa desiderare altri, quel primo bacio gli entra sotto pelle.

Sebastian si allontana per riprendere fiato, anche se è l’ultima cosa che vorrebbe fare. Vorrebbe stare lì a baciare Blaine per il resto della vita e non pensare a nient’altro. Senza la preoccupazione di cosa venga dopo. Ma invece si alza.

Un “No” biascicato, tralasciato, sporco e supplichevole esce dalle labbra di Blaine, che lo afferra per il polso.

Non vado via.” Si avvicina al suo viso e gli lascia un bacio a stampo sulla labbra. “Vado a farmi la doccia. Faccio in fretta.”

E quella notte dormono insieme. Abbracciati. Con le gambe di Blaine incastrate con quelle di Sebastian.

Con le labbra a distanza di un respiro.

 


Sì, dovrei continuare le mille mila long prima di scrivere altro.
Sì, è la mia prima Seblaine.
Sì, dite grazie alla Marti che ha corretto e sistemato tutto o nemmeno questa veniva alla luce.
Sì, è di un fluff mostruoso.
Sì, sono pedante.
Sì, il titolo arriva direttamente da Luciano Ligabue e da una delle più belle canzoni sue. 
Sì, potrebbe essermi venuta in mente altra roba con le canzoni di Luciano, quindi ecco. Preparatevi.
E grazie a chiunque leggerà e commenterà! 

 

   
 
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