" Sappiamo tutti che a volte certe parole e sentimenti è bene tenerli nascosti, per il bene nostro e delle altre persone ma in primo luogo per difenderci da quei sentimenti che sono autodistruttivi se svelati, costringendo l'altra persona a prendere delle posizioni, posizioni a volte scomode per il nostro cuore ..."



Non ho mai avuto la presunzione di sapere cos’è l’amore tantomeno ho mai provato a spiegarlo agli altri, a te non l’ho mai nominata quella parola che per me ormai è tabù .

Eppure mi trovo qua, innanzi ad una tazza di cioccolata calda seduto su di uno scomodo sgabello in uno dei tanti bar vicino a casa, rannicchiato nel pesante giaccone mentre fuori un termometro segna -3

I tuoi scuri occhi esprimono domande che non riesco a decifrare, soffi sulla tazza bollente prima di sorseggiare il contenuto, ho freddo vorrei tornare a casa.

- Posso sapere perché mi hai portato qua?

Il tono della mia voce è secco, segno che sono visibilmente alterato.

M- Devo chiederti una cosa …

L’aria attorno a noi è tesa, persino le poche fan radunate in questo posto non osano avvicinarsi.

Poso la tazzina sul piattino e mi appoggio compostamente allo schienale, se schienale posso definirlo.

- E per farlo mi hai tirato brutalmente fuori di casa?

M- Non volevo ci sentisse

- Chi?

Nessuna risposta da parte tua, così mi alzo intenzionato ad andarmene ma la tua mano tremante mi ferma.

M- Tu lo ami vero?

La sorpresa sul mio viso è palese.

- Cosa?

M- Io…io lo so che lo ami.

Mi sciolgo dalla presa del moro.

- Non ho mai usato quella parola, ne tantomeno intendo usarla …

M- Ma io lo vedo come lo guardi!

- Vedi come lo guardo … ma è ben lontano da esser definito amore …

Persino il tono della mia voce mi tradisce, sono titubante è vero, non so cosa provo per lui e saperlo mi spaventa, a dir la verità dopo Quello credo di aver provato solo amicizia nei suoi confronti .

In ogni caso ho deciso di farmi da parte, per la nostra amicizia, per quello che ci lega, per poter continuare a vedere i tuoi teneri sorrisi e accovacciarmi nei tuoi abbracci tutte le volte che piango, tutte le volte in cui ne sento il bisogno.

Ti vedo preoccupato, e questo mi fa stare male.

- Ascolta …

Poggio la fronte alla tua mentre accarezzo i tuoi morbidi capelli appena mossi sentendo il profumo della tua pelle.

- Mi piace, va bene? Ma piacere ha un significato diverso da Amare e poi …

Sorrido continuando ad accarezzargli la testa.

- Sei tu quello che ci ha già fatto qualcosa perciò a prescindere da tutto mi tiro indietro.

M- Kibum …

Vedo che non sei ancora convinto così mi accovaccio sulle tue gambe, catturando l’attenzione dei presenti ma fregandomene altamente.

- Non sei forse tu quello che ci ha dormito insieme abbracciato a Capodanno?

M- Si ma tu sei quello che l’ha consolato mentre diceva di sentirsi un buono a nulla e eterno indeciso …

So benissimo che ci hai visti ma non facevo niente di male a parte coccolarlo mentre piangevamo , lui per le sue ragioni io per le mie.
Credo che sia allora che ho deciso di lasciare perdere, per te, per il momento in cui ti ho accolto tra le braccia disperato mentre mi ripetevi che ti piaceva e sapevi benissimo che non saresti mai andato da nessuna parte visto che lui è un eterno indeciso su tutto.

- A volte penso seriamente che lo sia.

Mi scosto dal moro per sedermi accanto a lui girandomi comunque dalla sua parte.

M- Cosa?

- Un buono a nulla e eterno indeciso.

Mi alzo avvicinandomi al bancone per pagare sentendo i tuoi sospiri, non voglio sentirti così non per lui, come se lo meritasse, non che abbia fatto qualcosa di male ma semplicemente per il fatto che non si preoccupa dei sentimenti degli altri.

Fuori dal locale mi stringo nella sciarpa mentre prendi a calci un sassolino trovato sul marciapiede.

- Senti Minho. Devi credermi non provo niente per lui, non più.

M- Come fai ad esserne così sicuro?

Sospiro, credo che ciò che dirò non gli piacerà ma forse è l’unico modo per fargli capire che non provo più niente per Onew, più che altro non provo quello che credevo.

- L’ho baciato.

I tuoi occhi sono spalancati mentre la mano ti trema.
Riesco a tirarti nel parco vicino facendoti sedere sull’ altalena.

M- Qua … Quando …

- Il fine settimana dopo Capodanno nel Pub mentre eri fuori a parlare con alcune tipe.

La tua voce trema, come la mia mentre continuo a raccontare di quella sera.

- Ero … ero l’unico del gruppo che non aveva ancora baciato allora tra un cocktail e l’altro è successo ma …

Faccio una pausa per prendere fiato mentre mi inginocchio innanzi a te.
Hai le lacrime agli occhi mi sento male per farti stare così, mi guardi incitandomi ad andare avanti ma non lo faccio a parole.

Sento il tuo corpo irrigidirsi al contatto delle nostre labbra, hai gli occhi aperti ma li chiudi sentendo la mia lingua chiedere il permesso d’intrufolarsi nella tua bocca, sento i nervi sciogliersi e il mio cuore comincia a battere all’impazzata, un calore strano mi pervade desiderando di approfondire questo contatto ti abbraccio , abbraccio che viene ricambiato dal tuo, mentre le tue mani si posano sui miei capelli sentendoli sfiorare dalle tue soffici dita.

Siamo senza fiato quando ci stacchiamo, sei visibilmente sorpreso e imbarazzato.

- Allora … che hai provato?

Chiedo cercando di darmi un contegno, sapevo di provare qualcosa di speciale per il moro ma non posso permettermelo, lui pensa al leader.

M- Il, il cuore batteva forte, volevo farlo continuare ma mi sentivo come svenire …

- Bene. Io con lui ho sentito l’esatto contrario quindi stai tranquillo, è solo amicizia quella che mi lega a lui.

M- Ma non sarà mai come quella che ti lega a me. Dico bene?

Sorrido abbracciandoti

- Già non è come quella che mi lega a te.

Calcolando che quello che mi lega a te è Amore ,
vorrei potertelo dire ma la tua espressione serena me lo impedisce.

Ma va bene così, continuerò a starti accanto pensando che sia solo Amicizia.

Chissà magari un giorno c’è la farò a renderla tale.