Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi
Segui la storia  |      
Autore: Stefano90    08/06/2012    0 recensioni
Un ragazzo che voleva giocare con la neve ma era malato
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una nevicata eccezzionale

Nel mio paesino era molto tempo che non nevicava tanto così... erano caduti pochi centimetri l'anno prima ma adesso ce n'era davvero molta e continuava a cadere.
Io avevo voglia di uscire, di rotolarmi nella neve, ma  purtroppo io avevo la febbre alta e i miei mi costrinsero a stare a casa.
Dalla mia camera cominciai a sentire le urla di alcuni bambini che si stavano divertendo lanciandosi le palle di neve. La mia voglia di uscire aumentava sempre di piu.
Dopo aver cenato, andai in camera mia, mi misi dentro le coperte e guardai un film in tv. Mi ricordo che ogni volta che c'era la pubblicità andavo a controllare se nevicava ancora.
Qunado il film finì i miei erano gia andati a dormire ma io non avevo sonno e  allora mi misi a guardare fuori dalla finestra quei bei fiocchi che cadevano.
Fuori era tutto bianco, per la strada non c'era nessuno, ne una macchina, ne una persona,  anche gli spazzaneve non giravano piu.
Era no quasi le 23,30 e vedendo che i miei dormivano decisi di uscire di nascosto giusto il tempo di andare alla piazza de paese e di tornare indietro.
Mi alzai dalla sedia e cercando di non far rumore scesi pian piano le scale. Arrivato in salotto cercai gli scarponi perché come al solito gli avevo lasciati ingiro.  Una volta trovati, mi infilai il giubbotto e uscii.  
Mio padre non aveva spalato la neve dal giardino e quindi la neve mi arrivava quasi alla vita. Attraversai  giardino, aprii il cancello e cominciai a passeggiare per le vie del paese. Amo il rumore che fa la neve quando viene calpestata.  
Ero felice di passeggiare sotto quella bufera, ero talmente felice che mi ero dimenticato di avere la febbre alta.
Passai davanti ai giardini pubblici e quasi non gli riconoscevo, entrai mi buttai per terra e comincia a rotolare... cavolo sembravo un bambino, anzi forse ero peggio di un bambino.
Stetti li un bel po a rotolarmi, a mangiare la neve e prima di andar via andi sotto ad un piccolo albere del giardino e comincia a scrollarlo, facendo cadere la neve addosso a me... lo trovavo molto divertente.
Dopo aver fatto l'ennesima bambinata uscii e ricominciai la passeggiata veso la piazza. Cominciai a sentire molto freddo, i miei vestriti erano gelati e non avevo messo ne i guanti e ne il cappello.
Arrivato in piazza mi stupii a vederla deserta, infatti è sempre piena di persone, quando c'è brutto tempo la gente va nel bar, ma quella sera chiuso.
Sentivo sempre piu freddo e decisi di tornare a casa. Una volta rincasato, mi avvicinai al caminetto che anche se erano rimasti dei tizzoni ardenti, mi faceva sentire un po di caldo, chiusi gli occhi e mi addormentai.
Il giorno seguente, quando mi svegliai mi accorsi che i miei erano usciti, pensavo che fossero andati al lavoro infatti fra me e me dissi .
Andai in cucina accesi la tv e cominciai a preparare la colazione. Mentre mettevo sul fornello un pentolino con il latte comincio con il telegiornale.  Ad un tratto sentii nominare il mio paesino e subito girai lo guardo verso lo schermo.
Vidi il solito giornalista del telegiornale regionale nel parcogiochi del paese. 
Il giornalista stava parlando di un corpo di un giovane che era stato ritrovato li qualche ora prima.
Mi interessai subito alla notizia, in posti come questi tutti conoscono tutti ed ero curioso di sapere di chi si trattasse. Ad un tratto un brivido mi sali dalla schiena.  Avevano messo una mia foto. Subito pensai ad uno scherzo di cattivo gusto, afferrai il pentolino del latte che ormai era caldo ma la mia mano attraverso il manico e non riuscii a prendere niente, Riprovai a prenderlo anche quella volta la mano attraverso il pentolino. Li avevo capito ero morto.
Il giornalista disse che abbi un malore a causa della febbre che avevo. Scoppiai a piangere, non volevo morire così, se solo avessi ascoltato i mie, a qust'ora ero ancora vivo.
Cominciai a pensare a tutte quelle cose che avrei voluto fare, prendere la patente, fare almeno una volta il  Bungee Jumping...
Mi viene da piangere se penso a quello che mi sono perso... vorrei tornare in vità 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi / Vai alla pagina dell'autore: Stefano90