Fanfic su attori > Cast Buffy
Segui la storia  |       
Autore: spikey    09/06/2012    4 recensioni
E' difficile diventare grandi sotto i riflettori, o meglio, all'ombra di essi. Soprattutto quando si tratta di ragazze come Lisa: difficile, sensibile e imprevedibile. Ma forse una delle mille figure evanescenti, solo di passaggio nella sua vita, cambierà le cose.
NB: l'attore protagonista della storia è JAMES MARSTERS, interprete di Spike nel TF"Buffy The Vampire Slayer". non è molto famoso...ma vi prego di non fissarvi sulla sua "non-notorietà"; VI PREGO non ignorate questa fanfic...vale la pena di leggerla!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 51

 

 

 

 

Col sorgere del sole fu Lisa a dare la sveglia al nuovo mattino: la notte precedente era crollata in un sonno profondo che l’aveva abbandonata solo dopo molte ore di riposo.

Aprì un occhio e vide buio. Che ore erano? Non aveva le forze di verificarlo.

Il primo pensiero che la raggiunse fu rivolto al magnifico sogno intrapreso fra le coperte; certo, molto dettagliato e un po’ spinto, ma fantastico.

 

Si concesse un lungo sospiro e il morbido cotone delle lenzuola le carezzò la pelle nuda del seno, scuotendola dal dormiveglia.

Non era stato un sogno...con una punta di cinismo Lisa si tastò il collo in cerca della catenella e quando l’ebbe trovata, il ciondolo la salutò con un tintinnio allegro.

Le rimaneva la prova del nove: voltò lentamente il capo per intravedere alle sue spalle la chioma bionda di James, adagiata fra i cuscini e la morbida linea delle coperte a fare da cornice al suo corpo totalmente nudo.

 

Con fare discreto Lisa gli girò le spalle, tornando a immegersi nei suoi pensieri.

“Wow...” sussurrò fra se e se.

Cercò di riordinare le idee ma come succede coi sogni, le fu difficile ripercorrere la linea logica che l’aveva condotta fino lì.

Aveva dormito con James. E per “dormito” si intendeva il pacchetto completo di optional. Tutti gli optional.

Tra il turbinio di emozioni che la pervasero, pronte a prorompere fuori con un gridolino di gioia, una sormontò il resto. Lui le aveva detto “Ti amo”.

Quelle semplici sillabe avevano prevaricato qualsiasi altra cosa fisica- che era stata pressochè fenomenale, accidenti se lo era stata!-.

 

Ma l’intensità delle parole alitate fra le proprie labbra lo avevano reso davvero suo; non nel modo in cui si possiede egoisticamente un oggetto, ma in quello viscerale e innato in cui si appartiene a un padre, a un figlio. A una famiglia.

Una casa invisibile che nasce da un semplice sorriso, le cui pareti sono le braccia che ti avvolgono.

 

Trascorse qualche breve attimo prima che un movimento alle sue spalle la adagiasse di nuovo nella realtà.

Un sospiro profondo le solleticò la nuca e la voce di James impastata dal sonno mormorò: “Buongiorno piccola”.

E strusciò il viso nell’incavo del collo di lei, che si inarcò all’indietro per accompagnare quel gesto: tutto il corpo di James aderì alla sua schiena, come se la linea della colonna vertebrale fosse nata per combaciare perfettamente contro i pettorali di lui. Forse quando due persone si completano, è vero anche fisicamente, pensò Lisa.

 

“Come facevi a sapere che ero sveglia?”.

“Mi hai tirato un calcio” Lisa potè sentire il sorriso nel tono di James e rispose pacifica.

“Bugiardo...non ho mosso muscolo tutta notte”.

“Beh, tutta notte...non proprio” l’uomo le solleticò la pancia e quando la ragazza si girò, nella penombra della camera percepì lo sguardo adorante di James.

“Hai ragione, non ti sei mossa- confessò lui- Ero sveglio da un po’ ma mi dispiaceva svegliarti”.

 

Con un movimento delicato allungò una gamba a cingere quelle di lei, su fino ai fianchi.

“Stai bene?” le chiese poi con quella che parve timidezza malcelata.

Lisa si stirò le braccia per poi accasciarsi contro il suo petto: “Divinamente”.

La ragazza si accoccolò fra le braccia di James, assaporando ad occhi chiusi l’odore della sua pelle; un dito le si posò sulle labbra, a disegnarne il profilo con un’impalpabile carezza.

 

“Dio...da dove sei saltata fuori?”.

L’intero corpo di lei vibrò a tale domanda; James era sprofondato nei suoi occhi, con un’intensità che pareva scavarle dentro.

Il suo fare enigmatico la lasciò spiazzata: “Che intendi dire” sussurrò lei compiacendosi delle sue carezze.

“Indendo dire...dove sei stata fino adesso?” l’espressione sognante dell’uomo indusse Lisa ad allargare il sorriso già radioso.

“Beh, da un anno a questa parte...esattamente nella camera di fronte alla tua”.

“Così lontano?”.

 

L’imbarazzo sopraggiunse a colorarle le gote e James la canzonò divertito: “D’accordo, la smetto di farti arrossire”.

Lisa si finse imbronciata: “Non sono arrossita”.

Lui la sfidò, appoggiando il viso al palmo della mano e provocandola: “Ah davvero? A me sembra il contrario”.

La ragazza stette al gioco e alzò il mento con fare saccente: “Un navigato ultra-quarantenne che infierisce su una ragazzina indifesa alle prime armi...Giochi scorretto!”.

James si drizzò a sedere con fare stupito: “Io gioco scorretto? Ma dico, ti sei vista- con un gesto del braccio indicò le sue forme, contornate dalle coperte- E in quanto a navigato...beh, è tutto da vedere”.

 

Lisa lo imitò nella posa di poco prima e si appoggiò al gomito: “Non credo di capire”. O meglio, le parole di lui erano state tanto chiare da lasciarla sconcertata.

L’uomo prese a carezzarle il prifilo delle labbra, accingendosi a spiegare: “In effetti non ci crederai ma...vedi, io non ho mai avuto una vera prima volta- fece una pausa interrotta da un mezzo sorriso- Beh, credo che avrai la tua vendetta perchè..se mi lascerai continuare probabilmente mi imbarazzerò e arrossirò”.

Con malizioso sadismo Lisa mimò un finto ghigno: “Non vedo l’ora” e lasciò a James l’incombenza del proprio racconto.

“Piccola perfida che non sei altro!” con fare scherzoso l’attore inscenò una breve lotta fra i cuscini, che Lisa fu felice di lasciargli vincere; essere intrappolata dal suo abbraccio non era del tutto una sconfitta.

La voce dell’uomo tornò al timbro profondo di sempre, gli occhi rimasero sorridenti.

“Vedi, la mia prima fidanzata al liceo era più grande di me di un anno e da allor per le ragazze che ho frequentato non sono stato esattamente una novità- con la punta del naso carezzò quello di lei- Non ero mai stato la prima volta di nessuno, fino a stanotte. Ero alle prime armi anch’io, in un certo senso”.

 

Lisa assaporò il suo monologo con le labbra appoggiate a quelle di James, carezzata dal suo alito morbido. Non proferì parola, fu sempre lui a stuzzicarla.

“Quindi, piccola tentatrice, ti consiglio di rivestirti e di correre al riparo, prima che e ne approfitti di nuovo”.

La ragazza accennò un sorriso, che si smorzò appena i ricordi la scaraventarono nuovamente nella realtà: “Diavolo...l’aereo! Che oro sono?” scattò a sedere in cerca della borsa e del telefono.

Rotolò fino al bordo del letto per tastare la moquette, invano

James se ne stava immobile, ammirando lo spettacolo della schiena nuda di lei, fino alle fossette lombari e sui glutei; Lisa non si era accorta di essere totalmente scoperta, una tentazione troppo forte per l’uomo, che gattonò fino a lei e prese a carezzarle una gamba.

 

“James...Così non mi aiuti- lo rimproverò la ragazza senza degnarlo di uno sguardo- Se perdo il volo mio padre mi uccide...CI  uccide!”.

In risposta ricevette la risata dell’uomo: “E se ti dicessi di stare calma, e che non c’è nessun aereo da prendere...o da perdere, a seconda dei punti di vista”.

Lisa girò il capo ccon fare interrogativo, mentre un James più che soddisfatto cominciava a massaggiarle le cosce; si chinò col capo a lasciarle un bacio fra le scapole, poi più giù lungo la colonna vertebrale: “Ti ricordi qualcosa del flashback del secodo atto?”.

 

Dapprima Lisa chiuse gli occhi, senza poter fare a meno di rilassarsi sotto il suo tocco, subito dopo scosse il capo indispettita. James stava forse parlando di lavoro?

Ma il risentimento si sciolse in un istante, sotto le carezze della lingua di James, che le percorrevano il corpo, vertebra dopo vertebra.

L’attimo successivo Lisa si fermò a riflettere e capì.

James si era riferito a scene precise del film, in cui Raina ricordava la sua esistenza mortale insieme a Lucius. Tramite brevi flash back rammentava il loro amore, la gioia... la vita.

Erano scene ancora da girare, che nell’immaginario di Leonard e della figlia sceneggiatrice si sarebbero ambientati...

Sul mare!” esclamò lei in un colpo di genio.

 

Alle sue spalle James annuì, intento a carezzarle una natica: “Esatto...I registi hanno approfittato della tua trasferta per spostare qui le riprese, oggi”.

In un’ondata di felicità Lisa rilassò i muscoli e sospirò profondamente.

“Tuo padre e Ludovic non ci saranno...forse ti ha avvisato ieri sera con un messaggio...che non hai letto!- continuò a spiegare divertito- tra poche ore saremo raggiunti solo dallo staff delle riprese. Saremo solo io e te, sulla spiaggia”.

Lisa finse un broncio infantile: “Questo significa che dovremmo alzarci e vestirci?”.

La risata di James le vibrò contro una coscia, dandole la pelle d’oca: “Beh, non necessariamente subito” il tocco vellutato dell’uomo scese fra le natiche.

La ragazza si accorse che si trattava della sua lingua quando ormai era insinuata dentro di lei.

 

Con un gemito sorpreso Lisa inarcò il bacino e indusse James a fermarsi, solo per un attimo.

“Faremo tardi, lo schernì poi guardandolo di sottecchi, ancora supina.

L’uomo si alzò carponi e gattonò sopra di lei; quando si adagiò col petto sulla sua schiena, la ragazza sentì il tocco dell’erezione fra le cosce.

Le morse con forza la carne tenera tra la spalla e il collo, come a immobilizzarla, prima di penetrarla con un unico affondo , stavolta senza i preamboli e la delicatezza della sera precedente.

                                  

Il piacere esplose fuori dalle labbra di Lisa con un grido breve e acuto; non era ancora pronta, glielo diceva il lieve bruciore al ventre che nonostante ciò fremeva attorno al membro rovente di James, incitandolo a continuare.

E così fece, iniziando a colpirla, dentro e fuori, cercando ad ogni affondo di insinuarsi sempre più in profondità, come se in realtà non fosse mai abbastanza.

In risposta Lisa inarcò la schiena, per accompagnare l’affondo dove più lo sentiva; James insinuò le braccia sotto di lei, a cingerle i seni piccoli e tondi.

 

La scossa dell’orgasmo di Lisa lo avvolse, improvvisa e violenta, cogliendo lei stessa di sorpresa e inducendola a urlare, le mani avvinghiate alle coperte.

James non si fermò, prolungando con le proprie spinte il piacere della ragazza.

“Ancora” rantolò lei con un filo di voce, prima che il secondo spasmo di piacere trascinasse con sè anche James.

 

L’uomo le si accasciò addosso, ansimante e ancora restio a sfilarsi dal ventre pulsante della ragazza.

Le baciò una tempia, poi il profilo della palpebra e una guancia, fermandosi a sussurralre all’orecchio: “Così impari a mettermi fretta”.

Lisa rise, tra l’estasi e la spossatezza: “Imparerò a farlo più spesso, invece!”.

Lui in risposta rinsaldò l’abbraccio e con un un ultimo brivido scivolò fuori, per poi sdraiarsi su un fianco.

 

Stettero per un tempo indeterminato a guardarsi, con occhi socchiusi e le dita intrecciate, prima che James parlasse: “Credo che dovremmo farci una doccia- con l’indice appoggiato al naso di Lisa precisò- E rigorosamente da soli”.

La ragazza rise. Dieci minuti lontana da James...erano più che accettabili.

 

 

Eccomi qui, di ritorno dall’ennesima assenza, questa volta forzata da cause esterne...

Purtroppo vivo a Carpi, uno dei paesi colpiti dal terremoto. Come vedete nei TG, siamo in piedi, terrorizzati ma tutti interi.

La mia città tutto sommato può definirsi miracolata, è quasi salva dai danni, a parte il centro storico.

La paura di sicuro non ha aiutato, facciamo ancora fatica a dormire in casa e non ho avuto voglia fino ad oggi di riprendere la fanfic.

Che sia un nuovo inizio, questa creatività ritrovata! Il capitolo è solo un intermezzo, ma avevo bisogno di buttare giù qualcosa per dire a tutti... CI SONO ANCORA!!

Grazie di cuore a chi commenta, vedo un entusiasmo quasi commovente da parte di tutti.

Prometto di continuare al più presto, calamità naturali permettendo... sì, davvero qui riusciamo ancora a scherzarci su, per questo sono fiera della mia terra...e della gente che la abita!

Un abbraccio strettissimo, a presto.

Lisa

 

Ps: per farmi perdonare...date un occhio al primo capitolo...mi sono cimentata in un collage a photoshop e penso di caricarne altri!

Se ya soon!!

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Buffy / Vai alla pagina dell'autore: spikey