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Autore: Echoes of a VOice    09/06/2012    0 recensioni
Cilindro, bombetta, sombrero,
forse pensate ch'i' non parli davvero?
O che un cappello parlante non sia?
Quest'antico copricapo vi parlerà per magia!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La nuova canzone del Cappello Parlante
 

Era la sera di un qualunque primo settembre: i nuovi studenti di Hogwarts erano appena giunti dal passaggio nel Lago Nero, alcuni spaventati mentre altri semplicemente curiosi, capeggiati dall'altera professoressa McGranitt. Erano diretti davanti al tavolo dei docenti, uno spiazzo che in quel momento sembrava loro come un'immensa arena per i combattimenti. La professoressa, che si era staccata dalla carovana di ragazzini trepidanti, aveva posizionato in quello spazio un semplice sgabello a tre gambe, sormontato da... un cappello. Era un vecchio copricapo di stoffa, logoro e tutto rattoppato: sicuramente, doveva aver passato tempi migliori; era sfatto e cadente, e poco sopra la falda leggermente sfrangiata si trovava una cucitura. Era così ben fatta, da sembrare disegnata.
Quando Minerva McGranitt annunciò che in quel momento sarebbe iniziata la cerimonia dello Smistamento, il silenzio calò nella sala e il cappello fu preso all'improvviso da un fremito.
I nuovi aspiranti maghetti avevano assunto un'espressione dubbiosa quando quell'ammasso informe di tessuto polveroso era stato chiamato "cappello parlante". Non avevano idea delle cose, ben più spettacolari di un cappello che parla, che avrebbero trovato ad Hogwarts.
Subito, la cucitura sul lato del cappello si squarciò e, animatosi magicamente, il Cappello Parlante iniziò a svolgere il suo millenario compito: accogliere i nuovi allievi di Hogwarts con una filastrocca. 
Era una canzone che faceva più o meno così:


Cilindro, bombetta, sombrero,
forse pensate ch'i' non parli davvero?
O che un cappello parlante non sia?
Quest'antico copricapo vi parlerà per magia!
Semplici versi ora vo' proclamando,
di questo castello la storia cantando.
Stupiti di certo fra poco sarete
quando quel che ho da dir narrar udirete.

 

Al tempo in cui la landa popolata era
da abili maghi di nobile schiera,
due gentil dame e due gran signori,
che di noi oggigiorno han tutti gli onori,
tutti insieme, per amor della Magia,
fondarono Hogwarts, la scuola di Stregoneria.

Quattro casate deciser di istituire
affinché ivi potesser riunire

chi da loro a imparare voleva venire,
e la loro arte ognuno di essi potesse loro impartire

cosicché, per tutto l’avvenire,
si formasser talenti

tra quelle alte mura possenti.

Grifondoro, la casa di Godric il valoroso,
dove ogni animo forte e coraggioso
amicizia, famiglia e riposo può ivi trovare

e giammai, nei secoli, verranno a mancare.
Dell’intelletto dei furbi di certo non mancano,
perché davanti all'enigma non fuggono,
ma in loro l'ardore e la spada affilata
valgon più d'una mente allenata.

E poi v’è Tassorosso, di Tosca dimora cordiale,
dove ogni studente brioso e gioviale
può crescer serenamente, al riparo d’ogni male.

La tana dei buoni, dei grandi di cuore
che offron accoglienza e buon umore
a chi lor li chiede senza alcuno rancore.

Serpeverde, la casata di Salazar l’astuto,
uomo affatto docile e muto,
è dove trovan dimora gli studenti di spirito acuto.

Chi in questa casa troverà la giusta direzione,
ricolmo sarà di trofei in continuazione,
frutto di impegno e di grand'ambizione.

Vien Corvonero, infine, sede di Cosetta l’erudita,
dov'ogni mente sopraffina d'onor viene insignita.

Qui, com'ella disse, affermò e ha proclamato:
“un ingegno smisurato
è per il mago dono grato”.

State pronti, or ora, voi tutti studenti.
Vi prego di darmi attenzione, di stare un po' attenti:
la sentenza mia insindacabile sarà,
e la vita vostra per sempre influenzerà.

Grifondoro, Tassorosso, Serpeverde, Corvonero:
io sol saprò dirvi di chi siete davvero.

Nelle vostre menti scruterò, i pensieri di ciascuno leggerò,
sì che la scelta migliore infine farò!
Valorosi, cordiali, astuti o intelligenti:
il vostro avvenir proclamato sarà ai qui presenti.
Smistati nelle case tra poco verrete
e la vostra ventura famiglia accettare dovrete.

Or non pensate, tuttavia, che a quel che vi dico
sottostare dovrete.
Saggio, m’han fatto, e comprensivo, sapete.

Se il verdetto, ahimè, sgradito giudicherete,
un altro diverso desiderarne potrete.
La vostra scelta, se è buona, da conto terrò
e nella Casa, che vostra pensate, smistarvi potrò.

Ma com' ogni cosa che ‘l suo termine vede
del mio canto la fin or mi si chiede.
Ma un ultimo avviso a dirvi m'azzardo
cosicché, lo spero, ne abbiate riguardo:
lor signor i Fondatori di questa Scuola di Magia
poser a fondamento di tal fantasticheria
un concetto ben auspicabile: la comun armonia!
Da ultimo allora vi chiedo che voi uniti stiate
affinché, in un futur non troppo lontano,
Hogwarts da ogni attacco proteggiate!


Se il Cappello Parlante fosse stato un uomo si sarebbe esibito in un inchino. Invece, terminata la sua annuale esibizione, si limitò a chiudere la propria "bocca" e ritornò inanimato come nel resto dei giorni dell'anno. Incantati, quelli del primo anno applauidirono timidamente, mentre il resto della Sala Grande esplose in un vigoroso battimani: ogni anno, il Cappello Parlante ammaliava tutti con le sue canzoni. Per uno strano incantesimo, ogni volta sapeva interpretare i segni del tempo e redarguire gli studenti di Hogwarts per indurli a comportarsi secondo le necessità.
Il caos euforico cessò quando, schiarendosi la voce con un colpo di tosse -solo lei sapeva esattemente come fare-, Minerva McGranitt annunciò il primo ragazzino che avrebbe indossato il Cappello per essere Smistato:

«Allen, Keiran!»
 

* * *


Salve a tutti, miei pochi fidati lettori!
So che su EFP le poesie non sono, come dire, ben "digerite" e allora, per infarcire un po' di più questa schifezzuola di canzone del Cappello Parlante (nata in un momento di nostalgia durante una sfogliata veloce alla Pietra Filosofale), ho creato anche un piccolo ma (spero) credibile contesto in cui inserirla. E... beh, io mi sono divertito a scriverla, quindi mi auguro che a voi piaccia altrettanto leggerla!
A presto, e magari recensite: non vi obbligo mica, ma sicuramente mi farebbe piacere ricevere un giudizio!

Manuel aka Echoes



 

   
 
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