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Autore: Endo    09/06/2012    4 recensioni
[On Hiatus]
[TsunaTachi][AU][Long]
Tachimukai Yuuki ha una vita, a parer suo, incasinata a mille.
I suoi genitori sono distanti, non ha veri amici,
balbetta e ha un cotta gigante per un ragazzo che ha occhi solo per il suo migliore amico.
Per via di un'incomprensione coi suoi genitori, si ritroverà a dover passare l'estate ad Okinawa,
dove incontrerà chi lo aiuterà a superare gli ostacoli
che gli si presentano davanti e ad ottenere un lieto fine,
come nelle favole.
Anche se qui, le favole c'entrano poco e niente(?)
[With love~][E n d o♥]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Darren/Yuuki, Harley/Jousuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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The Strength You Miss 

 

 
Prologo. Misunderstanding
 
Sospirò sfinito dalla corsa appena fatta.
Stupida ora di ginnastica, disse fra sé.
Si passò un braccio sulla fronte sudaticcia e poggiò le mani sulle ginocchia piegandosi in avanti, tentando di riprendere fiato e rendere di nuovo regolare il battito del suo cuore.
Socchiuse le palpebre e scorse con lo sguardo quella figura che aveva osservato quasi ossessivamente negli ultimi due anni.
Endo Mamoru, il ragazzo più popolare della scuola, conosciuto da tutti poiché energico e carismatico capitano della squadra di calcio dell’istituto, mostrava tutti i suoi denti in un sorriso raggiante, esausto ma soddisfatto.
Il più piccolo distolse lo sguardo imbarazzato e infastidito quando vide che stava parlando con un altro ragazzo. Coi lunghi capelli azzurri legati in una coda alta e fluente, Kazemaru Ichirouta rideva spensierato col suo migliore amico.
I due si conoscevano da sempre, a quel che ne sapeva, e tutto sommato era una cosa che ormai aveva accettato.
Lui non sarebbe mai stato al livello di Kazemaru, per quanto si fosse sforzato. Era impossibile eguagliarlo, perché per Endo sarebbe stato sempre un gradino più in alto. Non aveva più lacrime per quello.
Si diresse verso lo spogliatoio sentendo la campana suonare in lontananza, si cambiò in fretta e, dopo essersi velocemente sciacquato il viso, si diresse verso l’uscita annoiato e irritato, mostrando semplicemente un espressione esausta, maschera delle insicurezze del suo cuore.
Sospirò facendo scivolare la tracolla sulla spalla, pensando che era una pessima conclusione per la penultima giornata scolastica del suo secondo anno di superiori.
Vide di nuovo Endo uscendo da scuola e proprio quando stava per avvicinarsi a parlagli, magari giusto per un saluto, si disse, la figura di Kazemaru spuntò dal nulla.
Strinse le mani attorno alla stoffa della tracolla mentre guardava i due allontanarsi insieme.
Si morse un labbro e prese la sua strada, mettendosi le cuffie nelle orecchie e tentando di non pensare a nulla.
E con l’amarezza, e la malinconia e parecchio odio per sé stesso che facevano a pugni con la speranza dentro di lui, Tachimukai Yuuki finì la sua giornata scolastica del 9 giugno, non sapendo però che ben peggiore sorpresa lo aspettava a casa.
 
~
 
Spalancò la porta e poggiò le scarpe per terra mimando nient’altro che gesti che il tempo aveva reso automatici, aggiunse un «S-Sono a casa» sussurrato, pensando che dato che i suoi erano a lavoro non sarebbe servito a nient- «Oh, ben tornato figliolo» disse la voce acuta di sua madre, che fece capolino dall’angolo tra l’ingresso e il soggiorno.
«Come stai oggi caro?» chiese sorridendo dolce, mentre lui la fissava vagamente sconcertato.
Insomma, i suoi genitori si facevano a malapena vedere per cena, da quando in qua avevano iniziato a tornare anche a pranzo? Si era dimenticato qualche tipo di festa?
«C-Che ci fai qui?» chiese insicuro, «C’è una cosa di cui io e tuo padre volevamo parlarti e ci siamo presi mezza giornata da lavoro, tesoro» rispose la madre continuando a sorridergli, poi aggiunse «Poggia la borsa e vieni in soggiorno, ok, Yuuki?» e, senza aspettare risposta, lo precedette nella sala.
Il ragazzo entrò nella stanza e fece quei pochi passi che lo separavano dal tavolo da pranzo, dove si trovavano i suoi genitori, esitante. Non sapeva che aspettarsi ma qualcosa dentro di lui gli diceva che non era niente di buono. Chiamatelo presentimento.
«Yuuki» lo chiamò suo padre, con voce grave e seria, «S-Si?» azzardò il castano in risposta, avvicinandosi all’ uomo che aveva il volto solcato da rughe più evidenti di come Tachimukai ricordasse. «Siediti, caro» disse sua madre, poggiandogli una mano sulla spalla, leggera. Ma, per quanto il suo tono fosse stato gentile,  sul suo viso non vi era più nemmeno l’ombra di quel sorriso che il ragazzo le aveva visto pochi minuti prima.
On onda di panico iniziò a farsi strada in Tachimukai, facendolo sentire a disagio. Il padre riprese a parlare cercando il contatto visivo col ragazzo. «Io e tua madre abbiamo notato una cosa, recentemente» disse cercando una qualche conferma negli occhi del figlio, poi sospirò scuotendo lievemente la testa e aggiunse «Balbetti, Yuuki».
Eh?, pensò il ragazzo, «C-Come scusa?» chiese alzando un sopracciglio, sorpreso dalle parole del genitore, «Tesoro, non te ne rendi conto? Balbetti mentre parli» disse la madre con tono cauto. «Pensiamo sia dislessia, figliolo» si intromise suo padre.
«Vi sb-sbagliate, io non sono a-affatto dis-dislessico» disse il ragazzo agitando le mani con foga, spaventato dalla situazione. Ma il suo balbettio diede ragione ai genitori, «Tesoro» tentò sua madre passandogli una mano tra i capelli spettinati, ma il padre la precedette «Per la pausa estiva andremo ad Okinawa. Lì c’è un medico di fiducia a cui chiederemo un consulto» disse, guardando il ragazzo dritto negli occhi da dietro le braccia poggiate sul tavolo, con espressione tremendamente seria.
Tutto questo è assurdo, si disse Tachimukai.
Certo, da un po’ aveva iniziato a balbettare, ma era una questione di insicurezza, timidezza, non dislessia!
«N-No! Io n-non sono dislessico, non...non ho problemi né a leggere, né a scr-scrivere inf-infatti..! Perché n-non mi cr-credete?!» si difese alzando un po’ la voce, e poggiò le mani sul tavolo con forza, ma suo padre non si scompose minimamente e ribatté con tono aspro «Yuuki, devi accettarlo. Cercheremo una cura, un modo per farti stare meglio, ma devi accettarlo. Noi andremo ad Okinawa per l’estate» detto questo si alzò dalla sedia prendendo le chiavi della macchina e uscì.





Pseudonote della Pseudoautrice:
C'mon c'mon, school's over! *gongola*
Ok, bene, salve *tutta gasata*
La scuola è finita e siamo finalmente tutti liberi..! *Capitan Ovvio*
Si, sono piuttosto felice :3 Voi ve la passate bene, gente?
Allora, come promesso, ecco il prologo della mia prima long,
 che, come avrete ben capito, è una TsunaTachi *ta-daahh*
Non ve lo aspettavate eh? Ohohohohoh *^*
Non dovrebbe essere molto lunga -in fatto di capitoli-
Ma ammetto che ho tante idee in mente e tutta un'estate davanti quindi non si sa mai, blblbl
~

Mamma mia, a dirla tutta, cari lettori...sono nervosissima D:
Questa fic è qualcosa di davvero davvero speciale per me e mi ci sto impegnando tanto tanto *sigh*
Gosh, vorrei sapere che ne pensate, insomma!
Quindi pretty pleaseeeeee *unisce le mani e prega il fandom*
Se leggete, fatemi sapere che ne pensate!

Beh, detto questo, mi sa che è tutto *mangia gelato*
Non fatevi squagliare dal caldo, gente!
Passo e chiudo
~
E n d o

  
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