“  E’ sera, il sole oramai sta per tramontare con i suoi raggi tra l’arancio e il rosso pronto per salutare il cielo e dare il benvenuto  alla luna pallida.
Il mio sguardo rivolto verso le onde del mare, sprofonda nei ricordi che indelebili, ogni volta affiorano facendoti comprimere lo stomaco e perdere il senso del tempo della realtà.
Vedo un volto a me famigliare. Un ragazzo con i miei stessi occhi e capelli lunghi scuri legati ad un codino: Il tuo fratellone.
Sorridente, quasi come se mi stesse rassicurando.
Come facevi quando ero piccolo ed eri ancora vivo, come poter dimenticare?
Sono quei ricordi che fanno muovere i muscoli e il cuore di questo corpo oramai privo di sentimenti, circondato solamente dall’alone del mio sguardo triste.
Le onde continuando a infrangersi sugli scogli scuri, formando schiuma e i gabbiani in volo alla ricerca di cibo con lo scopo di continuare a vivere, che senso ha però per una persona come me che oramai ha perso tutti coloro che gli volevano bene?
Sei morto per proteggere me e  il Villaggio della Foglia ;stringo le mani a pugni.
Alcune volte, sai fratellone avrei desiderato sapere come sarebbe andata se tu fossi ancora qui con me, con nostra madre con la nostra famiglia.
Immaginandoci cresciuti, ad allenarci finalmente insieme come avevo sempre desiderato.
Vivere una vita felice insomma.
Il destino però sembra avercelo proibito; stringo le mani a pugni.
La tua vita sacrificata per delle persone di un Villaggio dai volti sorridenti, mentre tu sei morto… tu non ci sei più al mio fianco per colpa loro.
Sul mio viso cominciano a formarsi lacrime e i miei occhi, anzi i tuoi si attivano nello Sharingan rosso sangue come quello che tu hai versato.
Mi sarebbe piaciuto  essere un bravo fratello minore, Itachi… e mi dispiace che questo non sia potuto accadere.
Non ho dimenticato la data di oggi fratellone… sulle mie labbra si forma mezzo sorriso amaro.
Noto un fiore vicino agli scogli nato in una distesa verde: ha i petali bianchi e decido di staccarlo.
Ne annuso l’odore e una folata di vento fa ondeggiare i miei capelli neri lungo le spalle ormai allungati.
Chissà fratellone… un giorno spero di icnontrarti… e chissà in un’altra vita forse il destino ci permetterà di vivere insieme.
Visualizzo per un’ultima volta il tuo viso sorridente e getto il fiore in acqua che incomincia a farsi trasportare dalle onde blu del mare fino a cadere nella sua profondità.
Buon compleanno nii- san…
Dopo il mio corpo si comincia a spostare iniziando a vagare nuovamente nella solitudine."