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Autore: AghyGD    10/06/2012    6 recensioni
Questa è la mia prima one-shot, quindi siate buoni con me!, so che non è niente di che, ma avevo ispirazione e desideravo pubblicarla, spero vi piacerà!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Fragrance

 

Quella sera non volli uscire, avevo deciso di rimanere nel nostro appartamento per scrivere qualche canzone, non ero dell'umore adatto per festeggiare, e poi diciamocelo, non ce l'avrei fatta a vederlo con qualcuna.
Perché era quello lo scopo di SeungHyun, quella sera.
- JiYong, sicuro di non voler venire con noi? - mi chiese Youngbae davanti alla porta.
Seung Hyun mi guardò curioso, e distolsi lo sguardo.
No, decisamente non ero intenzionato ad alzarmi dal divano.
- No, tranquilli, stasera non ne ho voglia, e poi ho ispirazione, potrebbe uscirne qualche bella canzone.
- ...Ok, come vuoi, noi andiamo, a domani!
Un ultimo sguardo e un sorriso accennato, un tonfo sordo, e se ne andarono.
Improvvisamente, quell'aria sempre felice che sapevano emanare scomparì con loro, e il grande salone diventò cupo e triste.

Decisi di occupare il tempo in modo produttivo: presi un libro e cominciai a leggere, ma dopo un po' mi stancai, così lo lanciai via quasi con astio e mi sdraiai nel grande divano bianco, perdendomi nei miei pensieri, che erano tutti concentrati e finalizzati su di lui, mio unico centro d'interesse: I nostri momenti felici, le nostre risate, i nostri sguardi, i nostri abbracci mentre scherzavamo e ridevamo come dei buoni amici. 
Amici.
Lo eravamo ancora? Ovvio che no, per me non era mai stato.
Per me poteva essere il centro del mio mondo, i miei sentimenti non contemplavano il termine
 amicose si trattava di Choi Seunghyun, era tutto quello che non volevo più essere per lui da più di un anno.
Volevo davvero essere di più per lui, volevo che mi vedesse come io vedevo lui, ma sapevo che non sarebbe mai accaduto, e questo mi faceva stare male, così tanto che era diventato difficile nasconderlo.

Ero triste: "il momento perfetto per scrivere", pensai.
Alla fine anche la tristezza sapeva mostrarsi produttiva; certo, non era mia intenzione crogiolarmi nella depressione, ma orma era tardi, così corsi a prendere carta e penna, mi sedetti per terra con le cuffie nelle orecchie e cominciai a scrivere quella che sarebbe diventata Blue.

Quella pseudo-canzone che da lì a pochi minuti dopo cominciò a nascere fra le mie mani descriveva in pieno ciò che provavo in quel momento, come la pagina di un diario, e avevo anche tanto materiale a disposizione per farla diventare un capolavoro: la musica, il panorama che si osservava dalla grande vetrata dell'appartamento, la tristezza nell'aria, il mio dolore, però... mancava qualcosa, mancava qualcosa di lui per esser perfetta. 
Ma lui non era lì per ispirarmi, lui era con qualcuna a divertirsi, a spassarsela per una notte, ignaro di me e di tutto l'amore che sarei disposto a dargli.

Posai la penna e mi massaggiai le dita, cercandolo con lo sguardo, ma cosciente che non fosse lì.
Ma chi volevo prendere in giro? 
Nonostante tutto, il mio essere reclamava la sua persona o qualsiasi cosa si associasse a lui, ormai mi era di estrema necessità.
Potevo essere masochista, ma era la pena di ogni segreto amante, dopotutto.
Lasciai tutto per terra e andai nella sua stanza, entrando con delicatezza, come se la mia persona potesse disturbarne la quiete.
Era tutto in ordine, il suo profumo era nella stanza e mi invase, il letto rifatto, che accarezzai con la mano, la sedia della sua scrivania, dove sopra era appoggiata una sua camicia bianca.
La osservai, prima di farla scivolare fra le mie dita: morbida e liscia, la odorai, era impregnata del suo profumo, buonissimo come sempre, mi mandava in tilt il buonsenso, la strinsi ancora più forte a me e decisi che era più che sufficiente.
 La portai in salone, richiudendo la sua stanza come se io non ci fossi mai entrato.

Continuai a scrivere la canzone, seduto a terra con le gambe incrociate e poggiando la camicia su di esse, erano le due, presto sarebbero tornati, sarebbe tornato, ma poco mi importava, ero troppo preso dal testo, preso dalle emozioni, preso da quel profumo che mi riportava a lui.

 

******

L'indomani mi risvegliai nel mio letto.
Nulla di strano, direte, ma "come ci sono finito qui?",  in quel momento, era la mia unica domanda visto che, ne ero sicuro, non c'ero arrivato con i miei piedi.
Notai i fogli della mia canzone sopra la mia scrivania, e inoltre ero ancora vestito come la sera precedente, ma non avevo la camicia di SeungHyun, con me.
"Dov'è finita?"

Ebbi un improvviso sospetto, un brivido attraversò la mia schiena e sperai con tutto il cuore che non fosse come pensavo, altrimenti sarebbe stato un disastro.
Scesi immediatamente giù e corsi al piano di sotto, trovando un SeungHyun ben vestito e lucido che beveva da solo un caffè caldo in cucina;
Il mio cuore cominciò a battere più forte, era così bello e ordinato in qualsiasi circostanza, così ben vestito e attento.
Dovevo riprendermi in fretta.

- H-hey, ciao, dove sono gli altri?
- Sono già usciti.
- Ah, capisco... mi dispiace essermi svegliato così tardi, fra poco sarò pronto.
Feci per andarmene, la sola conferma che non avesse nulla di strano nei miei confronti mi fece sperare che non avesse notato nulla; forse la sera precedente era troppo ubriaco e Youngbae si sarà offerto di riportarmi a letto.
Poi, però, una piccola ed insignificante domanda mi scappò dalle labbra, come se una parte di me non volesse ancora lasciare la cucina.
- Ieri vi siete divertiti?
Mi guardò di sottecchi mentre sorseggiava la bevanda: - Molto, siamo tornati verso tre, e ti abbiamo ritrovato a terra, dormivi come un ghiro. 
Abbozzò un sorriso ed io diventai rosso.

Tornò l'ansia.
Lo aveva notato.
Cosa avrebbe detto? Come avrebbe spiegato il tutto?
"Calmo, stai calmo."
- A-ah si? Beh, ieri non ho tenuto conto dell'orario, ahahaha ...
SeungHyun posò la tazza nel lavandino e poggiò la sua figura slanciata sul ripiano, guardandomi con una punta di sarcasmo.
Un'altra domanda sorse spontanea, con la differenza che ne temevo la risposta.

- ...Come ci sono finito nel mio letto?
Inghiottì la mia saliva mentre vidi il suo sorriso allungarsi.
- Ti ho portato in braccio io: Taeyang insisteva nel portarti in spalla lui perché avete le camere vicine, ma ho pensato che fosse meglio se ti portassi io a letto.
Le mie mani cominciarono a sudare mentre si proiettava nella mia mente l'immagine di un SeungHyun odorante di vino e colonia, che mi stringeva fra le sue braccia.
- E... e perchè era meglio che mi portassi tu? Dopotutto Bae non aveva torto.
- E' facile. - Si separò dal ripiano e cominciò a camminare verso di me: - Perché altrimenti avrebbe notato che stringevi possessivamente la mia camicia.

Il mio cuore perse un battito.
Era fatta, colto sul fatto come un ladro dopo la rapina.
Stavolta non ero stato in grado di nascondermi.
Si avvicinò pericolosamente a me, il suo odore m'invase nuovamente e ostentai un passo indietro, ma lui avvicinò semplicemente la sua bocca al mio orecchio sinistro.
- Aveva un buon profumo quella camicia, vero? Ti svelo un segreto: era piena del profumo che mi avevi regalato tu a Natale, l'unico e il solo che mi piaccia davvero.
Poggiò la guancia sulla mia e affondò il naso fra qualche ciocca dei miei capelli, ispirando piano.
Tutto sembrava fermo a quell'istante, il battito del mio cuore martellava nelle mie orecchie e il mio respiro si affievolì quasi totalmente. 
- E anche tu hai un buon profumo, è quello che hai comprato la scorsa settimana, no? Mi fa impazzire.
Non riuscivo a crederci, ciò che avevo sentito era reale o mi trovavo ancora nel regno di Morfeo?
I suoi occhi trovarono i miei, e di colpo un misto di speranza e dubbio mi invase.
Non stavo sognando.

- Ti aspetto fuori.

Poi, con estrema lentezza, mi lasciò un bacio sulla guancia, uscì velocemente dalla cucina e infine da casa, lasciandomi impietrito come una statua davanti alla soglia della cucina.
Anche il suo profumo rimase lì con me.



******

Ed eccomi qui con una mia vecchia, se non sbaglio persino la prima, GTOP bella bella.
Ho deciso di riscriverla perchè, non so, così com'era era troppo incompleta e acerba, era un vero peccato lasciarla al suo stato originale (Certo, non è che adessi sia fantastica e io sono bravissima, non ho voluto cambiare la trama per rispetto della mia vecchia me(?) e quindi niente, solita solfa.) 
Ringrazio chi leggerà e voterà/recensirà/aggiungerà questa storia fra i preferiti/seguiti, ma anche chi leggerà in silenzio, siete tutti dei cuori ♡

In caso, ignorate vari errori.
E adesso non vi trattengo più vah.
A presto~

   
 
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