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Autore: Kuruccha    10/06/2012    3 recensioni
Cercare di interagire con un'adolescente che deve decidere cosa mettersi addosso può essere molto, molto difficile.
[Korra & Tenzin, Missing moment dell'episodio 4]
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Korra, Tenzin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Missing moment dell'episodio 4, appena prima della festa organizzata da Tarrlok.


Stonature


 
Toc, toc.
«Korra? Tutto a posto?»
La porta si spalancò immediatamente.
«Sì, tutto bene. Perché?»
Tenzin sospirò, rassegnato. «Non lo so, a dire la verità. E' solo che Peema mi ha mandato a controllare se andava tutto bene, farfugliando qualcosa sul difficile rapporto delle adolescenti con il proprio corpo e con i vestiti che non stanno mai bene addosso e -»
Korra rise nel vederlo gesticolare e arrossire.
« - e lei aveva da fare, doveva vestire Meelo, e nessuno ha idea di quanto sia complicato farlo mentre lui continua a volar via, e Peema mi sembrava sull'orlo di un esaurimento nervoso, e così sono venuto io.»
Korra annuì, sorridendo. «Beh, è tutto a posto. Puoi stare tranquillo. Mamma ha insistito perché portassi con me anche un'infinità di vestiti tradizionali. Per le cerimonie, sai. Immaginava ce ne sarebbero state molte.»
Ciò che Korra indossava era, effettivamente, qualcosa che a Tenzin risultava estremamente familiare. Gli ricordava il Polo Sud e sua madre, nonostante non le avesse mai visto addosso un vestito di quel genere. Non c'era da stupirsi, dato che i dettagli - l'assenza di maniche, il colletto alto - indicavano chiaramente che fosse qualcosa di adatto solo alle più giovani. Forse non su sua madre, sì, ma doveva per forza averlo già visto addosso a sua sorella.
Beh, tutto sommato, le dona, pensò, osservando la sua carnagione scura. C'era qualcosa che stonava, ma non avrebbe saputo dire cosa. Era un uomo, dopotutto.
«Oh, Korra, questo vestito è fan-ta-sti-co!» esclamò Jinora, sbucando da dietro la schiena del padre. «Scommetto che farai girare più di qualche testa, e poi quel tipo ti inviterà a ballare e -»
«Aspetta, quale quel tipo?» chiese Tenzin, osservando ancora Korra, già arrossita.
«Uh. No, nessuno. Nessuno.»
Jinora stava già volteggiando con aria sognante a pochi centimetri dal suolo, gli occhi chiusi e le mani appoggiate sul petto all'altezza del cuore. Qualcosa gli diceva che quel tipo non poteva essere nessuno.
«Ma di chi state parlando -»
«Korra, sei meravigliosa!» gridò Ikki, piombando nella stanza dopo essere sgusciata dalla porta. «Lascia che ti pettini, ti prego, lascia che ti pettini!»
Uh, i capelli. Ecco cosa non andava, rimuginò Tenzin. La solita coda di cavallo, in effetti, stonava un po' con il resto.
«Ti prego, ti prego, no.»
«Per favore, per favore! Non puoi certo uscire così!»
«Posso. Certo che posso farlo. Nessuno toccherà i miei capelli, e -»
«Ragazze, siete pronte?» gridò Peema dall'altro capo del corridoio.
Ikki e Jinora si guardarono l'un l'altra, emisero un paio di urli e si precipitarono fuori dalla camera di Korra. No, non erano ancora pronte, e le terrorizzava l'idea di dover uscire senza essersi preparate a puntino. Ora che se n'erano andate, regnava un silenzio quasi irreale.
«Ehi, Tenzin, pensi che i miei capelli siano strani?»
«I capelli? Ehm...»
«Sono strani?»
«Non lo so, non me ne intendo di queste cose, e -»
«Ok, sono strani.»
«Se vuoi posso chiedere a Peema di venire da te... lei ne sa di sicuro di più, e -»
«No, no, tranquillo. Posso fare da sola.»
Il naso di Tenzin si ritrovò all'improvviso a meno di due centimetri dalla porta della stanza di Korra, sbattuta fragorosamente.
Il corridoio era ancora più silenzioso di prima, e si sentivano solo i risolini delle bambine e il rumore della ragazza che rovistava nel suo armadio.
«Ah, le donne.»
 
«Penso che Korra abbia bisogno del tuo aiuto.»
Peema sollevò il viso. Dopo venti minuti di lavoro intenso, era appena riuscita ad infilare le braccia di Meelo in entrambe le maniche della maglietta. A dir la verità c'era riuscita già prima, ma la maglia era a rovescio. Inevitabile, visto il soggetto.
«Capelli?»
«Capelli.»
«Ok. Meelo, finisci di prepararti con papà?»
«Ma io sono già pronto!» rispose lui, balzando di nuovo in aria. Tenzin lo afferrò per una gamba.
«No. Mancano ancora il mantello e le scarpe, e non sarebbe male se si riuscisse a lavarti anche la faccia prima di uscire...» spiegò Peema, uscendo e socchiudendo la porta.
Tenzin sospirò rumorosamente.
«E ricorda di prepararti anche tu! Non vorrai mica uscire così, vero?»
«Cos'hanno questi vestiti che non va?»
«Sono i soliti. Sempre quelli. Avanti, perché non metti quello rosso?»
Tenzin sospirò ancora, decidendo di non ascoltarla mentre si sprecava in infinite lodi per alcuni dei vestiti che c'erano nell'armadio e che, per una ragione ben precisa legata alla loro scomodità, erano sempre nell'armadio.
«Almeno per questa sera, non era proprio possibile trovare una baby-sitter?» chiese a se stesso, osservando il figlio che, nel frattempo, era sfuggito alla sua presa e galleggiava a ridosso del soffitto. Senza pantaloni.
 
«Ragazze, siete pronte?»
Quattro voci gli risposero all'unisono.
«Solo un attimo!»
L'attimo durò dodici minuti.
 
«Oh, Korra, ora sei ancora più me-ra-vi-glio-sa!» esclamò Jinora, le mani ancora poggiate sul cuore. «Questa pettinatura ti dona un sacco!»
«Trovi?» domandò lei, toccando nervosamente un ciuffo di capelli.
«Sì. Stai molto bene» confermò Tenzin, ricordando di nuovo il discorso della moglie riguardo agli adolescenti e ai vestiti che stanno sempre male addosso.
«Oh. Grazie, Tenzin. Anche tu stai molto bene... il rosso ti dona.»
Tenzin sentì la testa rasata farsi improvvisamente calda. «Grazie.»
«Bene, siamo pronti per andare, allora!»
«Dov'è Meelo?»
«Ehi, chi sta facendo quegli strani rumori in cucina?»
«MEELO!»
 
Il viaggio per arrivare alla festa fu, grazie al cielo, molto breve, ma gli fece desiderare ancora una volta di aver insistito per avere una baby-sitter almeno per quella sera. Era pur vero che i figli avrebbero dovuto imparare a comportarsi bene in società, ma quella non era decisamente una buona serata per iniziare.
Korra continuava a toccarsi i capelli e a lisciarsi la gonna. Tenzin si chiese ancora una volta chi poteva essere quel tipo.
Notò poco prima dell'arrivo che lei indossava ancora i soliti bracciali sugli avambracci, e che quelli in effetti stonavano in abbinamento al vestito tradizionale molto più dei capelli raccolti. Peema, però, gli aveva fatto anche un discorso sulla necessità degli adolescenti di esprimersi per mezzo di scelte inusuali di abbigliamento e, pur non essendo mai passato per quella fase, aveva deciso di credere ciecamente a sua moglie e di non dire niente a Korra. Non aveva intenzione di creare una crisi ad un attimo dall'inizio della festa.
Entrato nella sala del ricevimento, pregò solo che tutto andasse bene, che quel tipo non fosse qualcuno di troppo inaffidabile e che l'adolescenza delle sue figlie - intente a guardarsi attorno e a sistemarsi l'un l'altra e per l'ennesima volta le decorazioni sui capelli - arrivasse molto, molto tardi. Il più tardi possibile.



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10.06.2012
La prima fanfiction dei miei venticinque anni è nel fandom di Avatar!!! Mioddio, non potrei essere più felice di così! :D
La trama di questo missing moment mi girava in testa fin dalla prima volta che ho visto l'episodio 4 (e perciò, facendo i calcoli, da un bel po' di settimane XD). Non so cosa mi sia saltato per la testa questa mattina, ma ho finalmente deciso di metterla per iscritto. :D 
Adoro Tenzin e i suoi bambini. Adoro tantissimi personaggi in questa serie, a ben vedere. Non vedo l'ora di ripetere l'esperienza e di scrivere ancora su di loro. :D
Ringrazio infinitamente Yumemi per il pronto betaggio :D
La storia ha preso vita anche grazie ad uno dei prompt della Piscina dei prompt: The legend of Korra, Korra&Tenzin, Come un padre.
Grazie mille a chiunque abbia letto! :D
Kuruccha
   
 
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