A mia madre
Sapessi madre
quante volte ho pianto
all'ombra di una porta
davanti ad una finestra
che gentile si ritraeva.
Ho pianto silenziosa
senza pace
e senza guerra,
erano lacrime di resa
incapaci di una svolta.
Sapessi madre
quanto dolore ho provato,
talmente rude
e placato
che ancora adesso
ne sento in bocca
l'amaro.
Sapessi madre
la tenerezza
che provo
guardandoti nascondere
un altro sogno
perchè precipitato
nell'ennesimo vuoto.
Sapessi madre
le volte
che avrei voluto mostrarti
il tempo
passare svelto
sul mio corpo.
Sapessi madre
cosa farei adesso
per fermarlo,
per bloccare il sole
sul tuo viso segnato.
Sapessi madre
quanto siamo vicine,
e quanto questa rabbia
ci mostri
solo il confine.
Sapessi madre
quanto combatto
ogni giorno,
quanto muoio allo specchio
per colpa di un altro guaio.
Sapessi madre
che dolce
ammirarti
nella tua remota resistenza
alla vita cattiva,
che ti ha lasciato
a mani vuote,
alla figlia
che ti conosce
e ti sorride
a malincuore.
Sapessi madre
quante volte
morirei
per farti ritrovare
un attimo
di felice stupore
che ti faccia ridere,
ridere di cuore.
Sapessi madre
quanto bene
ti voglio,
quanta forza mi doni,
quanta vita ti devo.
E con gli stessi
occhi grigi
sognamo cieli diversi,
ma se ci voltassimo
ci scopriremmo uguali,
terra e mare,
ma lo stesso modo
di volare.