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Autore: KillerQueen86    10/06/2012    3 recensioni
SERIE:Quarta stagione con Rose
Lei e il Dottore avevano ricevuto una telefonata di Mickey che sospettava che l'Adipose Industries nascondeva qualcosa, così avevano deciso di indagare meglio.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Donna Noble, Rose Tyler
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
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Note dell'autore: Eccomi con il seconda capitolo di questa storia, volevo pubblicarla prima, ma il modem a sorpresa si è rotto, così ho dovuto aspettare quello nuovo. Comunque non voglio anticiparvi nulla, spero solo che vi piaccia.

 

 

Capitolo 2

Un incontro inatteso

 

Il Dottore, di prima mattina, entrò tranquillamente nella camera di Rose, mentre in cucina Jackie gli urlava di lasciarla dormire, ma quella era una giornata molto impegnativa e dormire era solo una perdita di tempo.

"Rose è ora di svegliarsi." Disse aprendo le tapparelle della finestra. Rose grugnì contrariata e si voltò dall'altra parte.

"Su Rose, devi alzarti." Le disse avvicinandosi.

"Sparisci." Gli disse tirandogli contro un cuscino.

"Su dormigliona, ti ho preparato la colazione." Le disse cercando di invogliarla. Vide Rose alzare la testa dal cuscino e guardarlo inarcando un sopraciglio.

"Tu mi hai preparato la colazione?" chiese sorpresa.

"Ohi, non guardarmi così. Sono migliorato in cucina." Si difesa.

"Non è questo, ma cucinare non è un'attività troppo "domestica" per te?" chiese con ironia mettendosi seduta.

"Su avanti muoviti, abbiamo del lavoro da fare." Disse cambiando discorso e buttandogli il suo vestito da lavoro.

"Devo tornare a lavorare lì anche oggi?" chiese lei guardando malamente il vestito che il Dottore le aveva lanciato.

"Devi farmi entrare anche oggi." Disse lui con tranquillità.

"Perché?" chiese lei ancora assonnata.

"Ti spiegherò tutto, ma ora muoviti." Disse uscendo dalla stanza con calma con le mani in tasca. Sapeva quanto Rose odiasse quel completo e quei tacchi, ma era vicino a scoprire cosa l'Adipose Industries stava nascondendo.

 

Aspettò impaziente l'orario di uscita di quella lunga e interminabile giornata, i suoi colleghi si stavano dirigendo fuori e lei a capo chino li seguiva, non doveva dare nell'occhio, ma la sua collega la prese sottobraccio di sorpresa.

"Allora Rose, che programmi hai per stasera?" le chiese gentilmente camminando con lei.

"O beh, le solite cose." Rispose educatamente cercando una scusa per scrollarsela di dosso.

"Non vedrai nessuno d'interessante?" le chiese ancora, riferendosi al dottore.

"No, starò a casa con mia madre a vedere un film. Tutto qui." Mentì spudoratamente sorridendole. La sua collega sembrava crederci e si allontanò avvicinandosi a un altro ragazzo più avanti. Rose sospirò sollevata e appena raggiunta la reception si allontanò dal gruppo di colleghi per entrare in un corridoio appartato.

Camminava guardandosi attorno, l'adrenalina di essere in quel posto quando non doveva la elettrizzava, questo era l'aspetto delle avventure con il Dottore che le piaceva di più. Raggiunse uno stanzino aprendo la porta, trovando il Dottore indaffarato a giocare con il cacciavite sonico e uno strano aggeggio.

"Io lavoro e tu stai tutto il giorno a giocare." Lo richiamò con ironia, il Dottore si rivolse a lei sorridendo.

"Mi stavo annoiando." Disse rimettendo in tasca il cacciavite e lo strano aggeggio.

"Sono usciti tutti?" chiese avvicinandosi a lei.

"Si." Gli rispose uscendo da quello stanzino con lui al suo seguito, iniziando a camminare.

"Avrei potuto benissimo cercare io senza destare sospetti." Si lamentò Rose, mentre camminavano.

"Scordatelo." La richiamò il Dottore,

"Con la tua capacità di richiamare i guai, saresti capace di scatenare una guerra intergalattica." Continuò lui con la sua solita calma.

"Ansi, per essere precisi, una volta ci sei andata molto vicino." Le ricordò.

"Quella volta la colpa è stata di Jack e tua." Incalzò lei.

"Mia??" chiese scioccato il Dottore.

"Si, Jack ci ha provato con la regina, mentre tu avresti potuto avvertirmi che accettare un ballo dal principe equivaleva ad una sorta di proposta matrimoniale." Gli ricordò la ragazza.

"Avresti dovuto saperlo." Si difese lui.

"Se non fosse stato per Jack, saremmo morti tutti e due." Continuò lei.

"Oh tu e Jack sarete la causa della mia fine, lo so." Disse sbuffando, con ironia. Rose non resistette gli sorrise e gli strinse la mano. Ripensò a Jack, era da tanto che non lo sentiva, aveva nostalgia di lui, era sempre divertente viaggiare con lui, una volta sul Tardis lo avrebbe chiamato.

 

Salirono sul tetto, senza essere visti dagli scagnozzi della Foster, voleva dare un'occhiata nei vari uffici, ma il Dottore aveva un altro piano.  Si avvicinarono al carrello usato dai puli vetro e ci salì, Rose lo guardò per un attimo e poi lo seguì.

"Allora qual è il piano?" chiese.

"Dobbiamo entrare nell'ufficio della Foster e capire cosa nasconde, e soprattutto con chi abbiamo a che fare." Disse attivando il carrello che iniziò a scendere, Rose guardò per un attimo sotto per pentirsene immediatamente, fece un passo indietro, cercando di non guardare ancora giù.

"Tutto bene?" le chiese vedendola preoccupata.

"Si, è solo un po’ troppo alto per i miei gusti." Si lamentò la ragazza aggrappandosi al suo braccio.

"Tranquilla andrà tutto bene." Le disse sorridendo.

Si fermarono di fronte all'ufficio della Foster, ma prima che il Dottore riuscisse ad aprire la finestra, qualcun altro entrò nell'ufficio, quindi si nascose, trascinando anche Rose.

"Credevo avessi detto che non c'era nessuno." La riproverò prendendo lo stetoscopio dalla tasca della giacca.

"Scusa, ma non si è fatta vedere per tutto il giorno, quindi pensavo che non ci fosse." Si difese la ragazza a voce bassa, ma il Dottore che cercava di ascoltare la zittì, concentrandosi su ciò che veniva detto in quella stanza.

"D'accordo." Borbottò contrariata, mentre attendeva con calma qualche segno del Dottore.

Spinta dalla curiosità, si alzò un po’, tanto per vedere l'ufficio attraverso la finestra. Una giovane ragazza stava seduta legata alla sedia e alla sua scrivania la Foster, che dal cassetto tirò fuori qualcosa, attirando anche l'attenzione del Dottore.

"Che diavolo è quello?" chiese Rose sorpresa nel vedere un piccolo esserino che si agitava tutto eccitato, sulla scrivania.

"Quello … quello è un Adipose." Rispose il Dottore sorpreso quanto lei.

Rose notò qualcosa con la coda dell'occhio e per istinto guardò verso la porta dell'ufficio, e rimase sconvolta nel vedere Donna.

"Dottore." Rose tirò la manica del Dottore cercando la sua attenzione.

"Aspetta sto cercando di ascoltare." Si lamentò voltandosi verso di lei.

"C'è una sorpresa." Disse indicando la porta davanti a lei, il Dottore seguì l'indicazione e incrociò lo sguardo con Donna, sorpresa quanto loro di essersi incontrati.

"D-Donna?" disse sorpreso il Dottore.

"Che diavolo ci fa qui?" chiese Rose mentre la rossa si agitava tutta, cercando di comunicare con loro.

Il Dottore e Donna tranquillamente, continuarono a comunicare tra loro, Rose li osservava divertita, una scena così era da ricordare in eterno, quando però si rese conto che l'attenzione della Foster  era stata attirata da loro.

"Dottore?" tentò di chiamarlo, strattonandolo nuovamente per il braccio.

"Rose aspetta." Le disse tenendo gli occhi su Donna che gli stava spiegando qualcosa.

"Dottore, è davvero importante." Continuò la biondina, strattonando ancora il suo braccio e vedendo che la Foster li osservava con attenzione. Finché anche Donna non incrociò il suo sguardo.

"Vi abbiamo interrotto?" chiese sarcastica la donna spostando lo sguardo tra Donna e il Dottore.

"Credo sia un buon momento per andare." Suggerì Rose, il Dottore si voltò verso Donna dicendole di scappare.

"Tieniti forte." Le disse, tirando fuori il cacciavite sonico e puntado prima verso la serratura della porta e poi verso l'alto aumentando la velocità di salita di quel carrello.  Arrivarono in alto e uscirono dal carrello.

"Come diavolo ha fatto Donna a trovarci?" chiese Rose che non aveva seguito la loro "discussione".

"Stava indagando sulle Adipose Industries." Rispose rientrando nel palazzo, prese la mano di Rose e insieme iniziarono a scendere le scale.

"Detesto queste scarpe." Si lamentò Rose, che cercava di sopportava i dolori delle scarpe con il tacco. A metà strada si scontrarono con Donna che saliva le scale.

"Oh mio Dio, non ci credo." Disse e strinse entrambi in un abbraccio.

"E' così bello rivederti." Disse Rose.

"E' così brillante." Disse sciogliendosi dall'abbraccio, guardò il Dottore e poi Rose, e di nuovo il Dottore.

"Hai lo stesso vestito." Fece notare.

"Non si cambia mai?" chiese sarcastica verso Rose.

"Possiamo rimandare a dopo le conversazioni inutili?" si lamentò il Dottore, poi guardò in giù notando che la Foster e i suoi li stavano raggiungendo.

"Muoviamoci." Disse prendendo per mano Rose e trascinandola con sé.

"Proprio come hai vecchi tempi." Disse la biondina afferrando il braccio della rossa e portandola con sé.

 

Dopo aver rischiato di schiantarsi al suolo, i tre correvano per gli uffici, Rose ci aveva perso le speranze, aveva lasciato le scarpe nel carrello prima che si ribaltasse e ora girava per quei corridoi a piedi nudi. In una degli uffici furono raggiunti dalla Foster e dai suoi due scagnozzi.

"Ma bene." Disse la donna fermandosi, e togliendosi gli occhiali.

"Eccovi finalmente." Continuò osservandoli con attenzione.

"Salve." Salutò Donna riprendendo fiato.

"Il sono il Dottore e lei è Rose molto piacere." Disse il Dottore sorridendo.

"Io sono Donna." Continuò la rossa stando al gioco.

"Un trio di piccoli criminali, con tanto d'infiltrata." Disse guardando Rose dalla testa ai piedi.

"Avrei dovuto puntare su di te e non sulla giornalista." Continuò senza distogliere lo sguardo.

"Beh sa com'è, non do mai nell'occhio." Rispose Rose scherzando.

"Naturalmente non siete di queste parti, giudicando dalla vostra tecnologia sonica." Disse la Foster rivolgendosi al Dottore.

"Oh certo." Disse il Dottore iniziando a cercare tra le tasche.

"Ho ancora con me, la sua penna sonica." Disse mostrandola.

"Bella mi piace, che ne pensi?" disse avvicinandola prima a Rose.

"Molto elegante non c'è che dire." Rispose lei sorridendo.

"Molto particolare, non trovi Donna?" continuò il Dottore mostrandola a Donna.

"Decisamente." Rispose lei.

"E se lei si firmasse con il suo vero nome, sarebbe?" chiese il Dottore.

"Direttrice Cofelia della flotta asilo nido, classe intergalattica." Rispose la donna.

"Una specie di baby sitter, allora." Aggiunse Rose.

"Una baby sitter che usa umani come surrogati." Continuò il Dottore osservando il loro nemico attentamente, anche se non sembrava poi così pericoloso.

"La prima famiglia adiposiana, mi ha chiesto di allevare una nuova generazione, perché il loro pianeta di origine è andato perduto." Spiegò la donna.

"Perduto? Da quando i pianeti si perdono?" chiese Donna.

"Oh la politica non mi riguarda. Sono qui solo per prendermi cura dei piccoli, per conto dei loro genitori." Continuò la Foster.

"Quindi, fatemi capire bene." Intervenne Donna.

"Questi piccoli cosini sono fatti di grasso, quella donna Stacy Cambel, non è rimasto niente di lei." Spiegò Donna.

"Oh in caso di necessità, l'adipose può fagocitare capelli, occhi, ossa e organi interni. Malgrado non faccia loro bene, poveri piccoli." Spiegò con serenità, come se si trattasse di una cosa normale.

"State dicendo che possono mangiarsi intere persone." Intervenne Rose disgustata e arrabbiata.

"Già, che n'è stato della povera Stacy Campbell." Continuò Donna con enfasi.

"Inseminare un pianeta di Livello 5 è contro la legge galattica." Disse il Dottore con freddezza e guardando direttamente la signorina Foster.

"Mi sta forse minacciando?" chiese la donna, per nulla intimidita.

"Sto solo cercando di aiutarla. E la sua unica chance." Continuò il Dottore. Dal suo tono e dal suo sguardo, Rose si rese conto che si stava per scatenare la sua rabbia.

"Perché se non metterà fine a tutto questo, allora interverrò io." Concluse sempre con un tono freddo.

"Non credo che riesca a fermare i proiettili." Minacciò invece la donna, le due guardie del corpo, puntarono i fucili contro di loro e il Dottore si mise per istinto davanti Rose e Donna.

"Oh no, nono no, un ultima cosa, prima di morire." Disse con ironia cercando nelle tasche della giacca.

"Sa che succede, se si puntano due dispositivi sonici identici, uno contro l'altro?" chiese tenendo sia la penna sia il cacciavite sonico.

"No." Rispose stancamente l'altra, Donna guardò Rose confusa.

"Neanche io, scopriamolo ora." Continuò il Dottore per poi puntare il cacciavite contro la penna sonica, causando un forte rumore, talmente forte da spaccare uno dei vetri con la scritta Adipose Industries.

"Muoviamoci." Disse Donna spingendolo così da interrompere il rumore.

"Avrei voluto non scoprirlo." Aggiunse Rose, correndo dietro i due.

 

 

Fine

Capitolo II

 

Note finali: So quanto il suo arrivo era atteso da molti di voi, e spero tanto di non aver deluso nessuno di voi.

Alla prossima e ricordatevi: Recensite, recensite, recensite

KQ

   
 
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