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Autore: Midori_chan    10/06/2012    3 recensioni
I due piccoli avevano finito da tempo il loro allenamento, aveva perfino fatto più di una gara di velocità in volo per passare il tempo, ma ora si annoiavano ad aspettare i loro papà.
[...]
Vegeta voleva sentirsi superiore, voleva sentirsi il principe che era e Goku lo accontentava, quasi gli faceva pena vedere come si affannasse a dimostrare e a ribadire la sua regalità sugli altri.
[...]
-Tuo padre è un’idiota vero?-, domandò sarcasticamente il ragazzino più grande.
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Goten, Trunks | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Questa, signori e signore, è la mia prima storia su questo fandom.
La coppia GokuxVegeta mi piace da circa due giorni, ma riconosco questo inizio come quello che ho avuto per le SasuNaru (e si è visto il risultato xD)
Insomma, comprendo che non sia una storia di chissà quale trama o linguaggio ricercato, ma devo fare l'abitudine con questi personaggi, con i luoghi e con i caratteri (soprattutto quelli) indi per cui chiedo perdono per questo 'ciofeca' -spero la prima e l'ultima.
Accetto tuuuuute le critiche, perché adoro imparare, quindi non lascere recensione -se poi ne lascerete >_> - con frasi del tipo "Goku non è Goku", "Il sole era troppo caldo", "La crosta terreste troppo in movimento"  D:
Vi lascio alla 'cosa', buona lettura e alla prossima, 
                                                                         Mid_

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||parapappapà I'm lovin' it||





-Intensive training-

 

I due piccoli avevano finito da tempo il loro allenamento, aveva perfino fatto più di una gara di velocità in volo per passare il tempo, ma ora si annoiavano ad aspettare i loro papà.
-Andiamo a vederli combattere-, propose Trunks  e tese una mano a Goten per farlo alzare da terra dove si stava per addormentare.
-Ok-, rispose quello con la sua vocina ancora da bambino.
Si librarono in volo con ancora le mani giunte e così atterrarono dietro una roccia non molto lontana dal rombo assordante dei frequenti colpi.
Una luminosa luce gialla circondava i due uomini sporchi, stanchi e accaldati; i vestiti, come al solito, era a brandelli e così come sempre, anche questa volta, non si erano sprecati a distruggere una miriade di rocce e montagne, modificando per sempre la geografia di quel posto.
-Non sono ancora stanchi?-, chiese stupefatto il moro guardando il suo amico concentrato sulle mosse dei fortissimi combattenti.
-Ah, noi diventeremo più forti di loro. Un giorno supereremo tutti, perfino i nostri potenti padri-, parlò con orgoglio Trunks, gli occhi ridotti a due piccole fessure e il pugno alzato come in segno di sfida.
-Si, lo credo anch’io-, acconsentì l’altro e insieme fecero combaciare le loro nocche.
Nel frattempo i due uomini si erano fermati a riprendere fiato, si guardavano in cagnesco mentre, galleggiando in aria, cercavano invano di inspirare aria nei polmoni chiusi per lo sforzo.
Goku rilassò i muscoli annullando gran parte della sua forza, i capelli persero il vivace colore giallo per tornare al brillante nero e lentamente si calò a terra dove atterrò a gambe incrociate.
-Cosa credi di fare? Stiamo combattendo!-, si infuriò l’altro stringendo i pugni ai lati dei fianchi facendo crescere in velocità la cappa d’orata d’energia.
-Ho fame…-, si lagnò il più piccolo tenendosi lo stomaco mentre questo brontolava richiamando attenzione.
-Dannazione!-, si tuffò in picchiata Vegeta fermandosi con un suono stridente a pochi centimetri dal suolo,- può sempre finire così?!-
-A volte non si conclude così-, ghignò l’altro con l’espressione di chi la sa lunga.
-Non fare quella faccia, idiota!-, lo rimbeccò il più grande, ancora acceso dei colori gialli, sedendosi accanto a lui, le gambe distese per allentare le fibre tese nello sforzo del combattimento.
-Urca, sei diventato davvero molto più forte!-, si congratulò Goku sinceramente, ma ottenne solo un’occhiata imbestialita; gli sembrò che che il biondo stesse per attaccarlo, eppure non lo fece; sbuffò insofferente borbottando,- Il solito idiota inferiore-
Con un sorriso ebete e sghembo, il sayan più piccolo, si avvicinò all’altro, gli poggiò una mano sulla coscia atletica stringendola.
-Non ci provare..!-, ringhiò quello afferrandogli il polso; con un colpo della schiena spinse giù il braccio di Kakarot e si posizionò sul suo bacino.
-A me va bene anche così-, esclamò entusiasta il giovane e Vegeta gli avrebbe spaccato la faccia a furia di cazzotti se solo non avesse avuto in mente di far lavorare quella labbra sulla pulsazione calda del suo basso ventre.
Camminò risalendo il petto ampio, avvicinando così l’inguine al viso dell’altro; si abbassò i pantaloni della stretta tuta nera e Goku schioccò le labbra prima di baciare la punta di quell’eccitazione.
 Con le mani stringeva convulsamente e dolorosamente i glutei sodi del più grande, spingendosi nella gola il membro grande e bollente.
Vegeta voleva sentirsi superiore, voleva sentirsi il principe che era e Goku lo accontentava, quasi gli faceva pena vedere come si affannasse a dimostrare e a ribadire la sua regalità sugli altri.
Gemette sulla punta bagnata quando il più grande gli strinse i capelli, tirandoli per aumentare la spinta.
-Ah, mio padre sta vincendo!-, si rallegrò il ragazzo dai capelli viola con un piccolo balzo in segno di vittoria.
-Ma cosa dici? E’ il mio di papà che sta vincendo-, disse l’altro arrampicato sulle spalle dell’amico per vedere, le braccia strette intorno al collo per tenersi.
Infatti in quel momento Kakarot aveva rigirato le loro posizioni e si era avvicinato al viso dell’altro; un filo sottile del liquido seminale gli colò lungo il mento per poi cadere sulle labbra del principe.
Quello mosse la lingua per leccarlo e l’altro si abbassò per ghermirla nella sua bocca ancora calda e sporca di seme.
-Aspetta, ma si stan…-
-Cosa?-, chiese Goten curioso della mezza affermazione del più grande, senza capire cosa stava per dire.
-Nulla. Ti va di venire a giocare con i miei giocattoli?-, propose Trunks e l’altro con un sorriso enorme, da orecchio a orecchio, annuì vivace.
-I giochi di Trunks sono i migliori!-, esclamò, ma il viola non fece in tempo a trasportarlo via che l’altro gridò in direzione del padre,-Ehi papà, vado a casa di Trunks!-
I due uomini si staccarono velocemente, cercando di darsi del contegno davanti, gli oramai, visibili figli.
-Goten, figliolo, vai pure e divertiti-, parlò mentre Vegeta annaspando cercava invano di togliersi quella montagna di dosso.
-Tuo padre è un’idiota vero?-, domandò sarcasticamente il ragazzino più grande.

 
 
   
 
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