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Autore: ElPsyCongroo    10/06/2012    0 recensioni
Ciao, sono Benjamin. Sono un ragazzo di 15 anni e vivo in Germania con mia madre, mio padre e la mia pestifera sorellina a cui voglio tanto bene. Vi racconterò la storia del mio strano viaggio in un posto tristemente famoso...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.B. Questa storia non è mia ma di una mia amica. Io ho solo fatto delle correzione ed aggiunto alcune piccole cose, sempre con il suo consenso. Appena me l’ha letta le ho chiesto se potevo condividere questa piccola storia con voi, spero che la apprezziate come l’ho apprezzata io.

 

 

Ciao, sono Benjamin

 

Ciao, a chiunque mi sta ascoltando, sono Benjamin.

Oggi sono arrivate delle persone, erano molto strane, hanno preso me e la mia famiglia e ci hanno messo dentro un carro assieme ad altre persone.

Siamo tutti attaccati, mia madre piange come tanti altri qui, mio padre continua a dire a mia sorella di non preoccuparsi e che saremmo tornati a casa presto.

Per me non c'è niente da preoccuparsi, ma mia sorella è sempre stata paurosa.

Finalmente siamo arrivati. È stato un lungo viaggio, prima in carro e poi in treno, non è stato molto comodo…  Il posto si chiama AUSCHWITZ.

Mi sembra strano come nome per un hotel…

 

 

GIORNO 1

 

Siamo scesi dal treno e ci stanno portando in una stanza. Continuano a gridarci contro qualcosa in una strana lingua, ma un traduttore ci fa capire che dobbiamo spogliarci. Siamo tutti nudi e le nostre cose vengono requisite da uomini in divisa e portate chissà dove. Mi vergogno un po’ a stare così, ma pazienza, sarà una regola del posto.

Adesso sono nella camerata. Sono delle grandi stanze con tantissimi letti, tanti già occupati. Ci hanno rasato i capelli, ed ora siamo quasi indistinguibili tra noi visto che ci hanno messo a tutti un pigiama a righe con dei numeri sopra e tatuato sul braccio lo stesso numero. Non capisco a cosa serva. Un’altra strana regola?

Un signore è appena arrivato e ci ha detto che domani alle 6:00 si incominciava a lavorare.

Wow! Ho sempre voluto lavorare! La scuola mi ha sempre annoiato, finalmente potrò fare qualcosa di diverso!

Adesso vado a letto, sono molto stanco e se voglio fare buona impressione sul capo domani dovrò essere subito pronto ed operativo!

 

 

GIORNO 2

 

È sera e ho appena finito di lavorare. Sono stanchissimo! Non pensavo che fosse così dura! Ho visto molti cadere a terra svenuti, per colpa della vecchiaia forse, e magari perché non sono andati a dormire presto come me. Però sono subito arrivati degli uomini per portarli via, a curare immagino, e forse dopo si prenderanno anche una sgridata dal capo.

Adesso ci stanno chiamando e ci dobbiamo mettere tutti in fila per una certa “selezione”.

Non hanno scelto me... Pazienza.. Sarà per la prossima volta.

Torno dentro e vado a sedermi sul letto di mio padre. Lui infatti non c’è, il fortunato è stato scelto per la selezione! Deve raccontarmi cosa ha fatto per meritarsi questo privilegio!

 

 

GIORNO 3     

 

Qua sono tutti tristi, ma io no! Io, anche se ci fanno lavorare tanto e mangiare poco, sono molto eccitato da quello che sta succedendo. Anzi, non vedo l’ora che sia domani per continuare a lavorare! Però non capisco una cosa: sono tutto sudato e stanco per la giornata e ci portano a fare la corsa in mezzo alla neve! Sono pazzi! Non possono farci correre un altro giorno? Inoltre mio padre non è ancora tornato, secondo me l’hanno portato in un hotel più bello. Forse è stato più bravo e si è meritato un premio. Per questo lavorerò ancora di più, così anch’io sarò premiato!

 

 

GIORNO 90

 

Oggi saranno mesi che sono qua. E sto iniziando a sentire la voglia di tornare casa. Sono malato. Mia mamma non c'è più. Ma non perché è morta, ma perché arrivati in questo strano posto ci hanno divisi maschi e femmine. E sempre parlando di divisioni mio padre non si è più fatto vedere, e quando provo a chiedere qualcosa di lui l’unica cosa che fanno è indicarmi un grande edificio dal quale esce una grande puzza e del denso fumo nero. Ancora non ho capito che cos’è, ma nessuno me lo spiega.

Che brutta vacanza! Ho decisamente cambiato idea su questo posto. Odio lavorare, vorrei tornare a scuola con i miei compagni anche se mi annoiavo. Almeno dopo potevo andare a casa e mangiare cose buone e poi giocare con gli amici… Non vedo l'ora di riabbracciare la mamma… Qui nessuno pensa a me, i grandi non parlano, i pochi bambini che ogni tanto arrivano stanno per così poco tempo con noi che non ho neanche il tempo di conoscerli, e i ragazzi della mia età se ne stanno in disparte.

In più ho tosse, febbre e male alla testa e qui non c'è neanche un medico che possa visitarmi! Com'è possibile? Eppure credevo che fossero dottori quelli che portavano via gli uomini svenuti…

Poi continuano a farmi lavorare anche se sto male! Non è giusto! Dovrebbero pensare che sono solo un ragazzo, ho diritto a un po’ di riposo almeno adesso che sono malato! Ho sempre lavorato da quando sono qui! Vorrei proprio vedere il capo di sto posto, se riuscirò a parlare con lui mi lamenterò, e tanto anche, anche a costo di essere punito!

L'unica cosa positiva è che dopo mesi e mesi domani ci hanno detto che ci portano a fare la doccia. Ma non a tutti solo ad alcuni : i più malati (come me) e altri che magari puzzeranno di più. In realtà puzziamo tutti uguale, ma preferisco non lamentarmi, non sia mai che cambino idea e che facciano andare qualcun altro al mio posto.

Ora dormo che è l'unica cosa che mi fa dimenticare quello che sto passando…

 

 

GIORNO 91

 

Eccomi. Oggi non posso parlarvi molto perché sto andando a fare la doccia con gli altri malati. Dicono che questa doccia mi stroncherà (vorrà dire che mi farà stare bene, credo…). Finalmente non puzzerò più e probabilmente potrò tornare a casa! Altrimenti perché ci farebbero lavare? Non vedo l'ora di riabbracciare mia mamma e di rivedere la mia sorellina... Chissà cosa hanno fatto loro… Qualunque cosa sia spero che non vogliano tornare qui, preferisco stare in punizione in camera mia per il resto della mia vita che passare un altro giorno in questo campo! Da quando sono qui non ho fatto altro che lavorare e dormire, perché il cibo che ci portano è talmente poco e scadente che non può essere considerato tale!

Sto entrando in fila militare con gli altri nella doccia. Ci fanno togliere i vestiti sporchi e puzzolenti in una specie di camerino e poi ci fanno spostare ancora. Qua è tutto buio e non riesco a vedere le docce. Forse tra poco accendono le luci… Ora però sta scendendo una specie di gas (suppongo siano medicine di qualche strano tipo) e sento tutti che gridano e che si spintonano uno contro l’altro prima di cadere a terra, probabilmente addormentati. Anch’io inizio a sentire sonno… E mi sento peggio di prima… Forse dormire mi aiuterà… A presto, ora dormo, quando ci risentiremo starò sicuramente meglio....

Benjamin

 

Ciao, sono Benjamin.

Un giorno sono arrivate delle strane persone e hanno portato me e la mia famiglia in un carro e poi in un treno. Tutti piangevano disperati ma io ero tranquillo, credevo fosse una vacanza.

Una volta arrivati scoprii che il posto si chiamava AUSCHWITZ, ed era, come avrei scoperto più tardi, uno dei campi di concentramento per lo sterminio degli ebrei più grande che esista. Quella sarebbe stata l’ultima vacanza della mia vita.

 

 

  
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