N.B.
Questa storia non è mia ma di una mia amica. Io ho solo fatto delle correzione ed aggiunto alcune piccole cose, sempre con il suo consenso. Appena me
l’ha letta le ho chiesto
se potevo condividere questa piccola storia con voi, spero che la
apprezziate
come l’ho apprezzata io.
Ciao, sono
Benjamin
Ciao, a chiunque mi sta
ascoltando, sono Benjamin.
Oggi sono arrivate delle
persone, erano molto strane, hanno preso me e la mia famiglia e ci
hanno messo
dentro un carro assieme ad altre persone.
Siamo tutti attaccati, mia
madre
piange come tanti altri qui, mio padre continua a dire a mia sorella di
non
preoccuparsi e che saremmo tornati a casa presto.
Per me non c'è
niente da
preoccuparsi, ma mia sorella è sempre stata paurosa.
Finalmente siamo arrivati.
È stato
un lungo viaggio, prima in carro e poi in treno, non è stato
molto comodo… Il
posto si chiama AUSCHWITZ.
Mi sembra strano come nome
per
un hotel…
GIORNO 1
Siamo scesi dal treno e ci
stanno portando in una stanza. Continuano a gridarci contro qualcosa in
una
strana lingua, ma un traduttore ci fa capire che dobbiamo spogliarci.
Siamo
tutti nudi e le nostre cose vengono requisite da uomini in divisa e
portate
chissà dove. Mi vergogno un po’ a stare
così, ma pazienza, sarà una regola del
posto.
Adesso sono nella camerata.
Sono
delle grandi stanze con tantissimi letti, tanti già
occupati. Ci hanno rasato i
capelli, ed ora siamo quasi indistinguibili tra noi visto che ci hanno
messo a
tutti un pigiama a righe con dei numeri sopra e tatuato sul braccio lo
stesso
numero. Non capisco a cosa serva. Un’altra strana regola?
Un signore è
appena arrivato e
ci ha detto che domani alle 6:00 si incominciava a lavorare.
Wow! Ho sempre voluto
lavorare! La
scuola mi ha sempre annoiato, finalmente potrò fare qualcosa
di diverso!
Adesso
vado a letto, sono molto stanco e se voglio fare buona impressione sul
capo
domani dovrò essere subito pronto ed operativo!
GIORNO 2
È sera e ho
appena finito di
lavorare. Sono stanchissimo! Non pensavo che fosse così
dura! Ho visto molti
cadere a terra svenuti, per colpa della vecchiaia forse, e magari
perché non
sono andati a dormire presto come me. Però sono subito
arrivati degli uomini
per portarli via, a curare immagino, e forse dopo si prenderanno anche
una
sgridata dal capo.
Adesso ci stanno chiamando e
ci
dobbiamo mettere tutti in fila per una certa
“selezione”.
Non hanno scelto me...
Pazienza.. Sarà per la prossima volta.
Torno dentro e vado a
sedermi
sul letto di mio padre. Lui infatti non c’è, il
fortunato è stato scelto per la
selezione! Deve raccontarmi cosa ha fatto per meritarsi questo
privilegio!
GIORNO
3
Qua
sono tutti tristi, ma io no! Io, anche se ci fanno lavorare tanto e
mangiare
poco, sono molto eccitato da quello che sta succedendo. Anzi, non vedo
l’ora
che sia domani per continuare a lavorare! Però non capisco
una cosa: sono tutto
sudato e stanco per la giornata e ci portano a fare la corsa in mezzo
alla
neve! Sono pazzi! Non possono farci correre un altro giorno? Inoltre
mio padre
non è ancora tornato, secondo me l’hanno portato
in un hotel più bello. Forse è
stato più bravo e si è meritato un premio. Per
questo lavorerò ancora di più,
così anch’io sarò premiato!
GIORNO 90
Oggi saranno mesi che sono
qua.
E sto iniziando a sentire la voglia di tornare casa. Sono malato. Mia
mamma non
c'è più. Ma non perché è
morta, ma perché arrivati in questo strano posto ci
hanno divisi maschi e femmine. E sempre parlando di divisioni mio padre
non si
è più fatto vedere, e quando provo a chiedere
qualcosa di lui l’unica cosa che
fanno è indicarmi un grande edificio dal quale esce una
grande puzza e del
denso fumo nero. Ancora non ho capito che cos’è,
ma nessuno me lo spiega.
Che
brutta vacanza! Ho decisamente cambiato idea su questo posto. Odio
lavorare,
vorrei tornare a scuola con i miei compagni anche se mi annoiavo.
Almeno dopo
potevo andare a casa e mangiare cose buone e poi giocare con gli
amici… Non
vedo l'ora di riabbracciare la mamma… Qui nessuno pensa a
me, i grandi non
parlano, i pochi bambini che ogni tanto arrivano stanno per
così poco tempo con
noi che non ho neanche il tempo di conoscerli, e i ragazzi della mia
età se ne
stanno in disparte.
In più ho tosse,
febbre e male
alla testa e qui non c'è neanche un medico che possa
visitarmi! Com'è
possibile? Eppure credevo che fossero dottori quelli che portavano via
gli
uomini svenuti…
Poi continuano a farmi
lavorare
anche se sto male! Non è giusto! Dovrebbero pensare che sono
solo un ragazzo,
ho diritto a un po’ di riposo almeno adesso che sono malato!
Ho sempre lavorato
da quando sono qui! Vorrei proprio vedere il capo di sto posto, se
riuscirò a
parlare con lui mi lamenterò, e tanto anche, anche a costo
di essere punito!
L'unica cosa positiva
è che dopo
mesi e mesi domani ci hanno detto che ci portano a fare la doccia. Ma
non a
tutti solo ad alcuni : i più malati (come me) e altri che
magari puzzeranno di
più. In realtà puzziamo tutti uguale, ma
preferisco non lamentarmi, non sia mai
che cambino idea e che facciano andare qualcun altro al mio posto.
Ora dormo che è
l'unica cosa che
mi fa dimenticare quello che sto passando…
GIORNO 91
Eccomi. Oggi non posso
parlarvi
molto perché sto andando a fare la doccia con gli altri
malati. Dicono che
questa doccia mi stroncherà (vorrà dire che mi
farà stare bene, credo…).
Finalmente non puzzerò più e probabilmente
potrò tornare a casa! Altrimenti perché
ci farebbero lavare? Non vedo l'ora di riabbracciare mia mamma e di
rivedere la
mia sorellina... Chissà cosa hanno fatto loro…
Qualunque cosa sia spero che non
vogliano tornare qui, preferisco stare in punizione in camera mia per
il resto
della mia vita che passare un altro giorno in questo campo! Da quando
sono qui
non ho fatto altro che lavorare e dormire, perché il cibo
che ci portano è
talmente poco e scadente che non può essere considerato tale!
Sto
entrando in fila militare con gli altri nella doccia. Ci fanno togliere
i
vestiti sporchi e puzzolenti in una specie di camerino e poi ci fanno
spostare
ancora. Qua è tutto buio e non riesco a vedere le docce.
Forse tra poco
accendono le luci… Ora però sta scendendo una
specie di gas (suppongo siano
medicine di qualche strano tipo) e sento tutti che gridano e che si
spintonano
uno contro l’altro prima di cadere a terra, probabilmente
addormentati. Anch’io
inizio a sentire sonno… E mi sento peggio di
prima… Forse dormire mi aiuterà… A
presto, ora dormo, quando ci risentiremo starò sicuramente
meglio....
Benjamin
Ciao, sono Benjamin.
Un giorno sono arrivate
delle
strane persone e hanno portato me e la mia famiglia in un carro e poi
in un
treno. Tutti piangevano disperati ma io ero tranquillo, credevo fosse
una
vacanza.
Una
volta arrivati scoprii che il posto si chiamava AUSCHWITZ, ed era, come
avrei
scoperto più tardi, uno dei campi di concentramento per lo
sterminio degli
ebrei più grande che esista. Quella sarebbe stata
l’ultima vacanza della mia
vita.