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Autore: keepfingerscrossed    11/06/2012    1 recensioni
"Si può sapere che ti prende?" mi inseguiva a passo svelto parlando coi denti stretti dalla rabbia.
"Non mi prende niente!" dissi stizzosa continuando a camminare avanti a lui.
Il cielo era grigio, stava per piovere. Bene, il tempo era adatto ad ogni situazione della mia vita, bella coordinazione.
"Chloe, fermati!" urlò afferrandomi per il polso, facendomi voltare verso di lui violentemente.
"Lasciami, mi fai male!" dissi cercando di liberarmi ma lui era decisamente più forte di me.
"Perchè? Perchè ti comporti così?" disse impuntando quei fari verdi nei miei occhi che iniziavano a ricoprirsi di un velo lucido che non mi permetteva di mettere a fuoco la meraviglia che avevo davanti. 
Ero stufa. Stufa di dovermi comportare come niente fosse. Stufa di non potergli dire la verità. Stufa di dover gioire quando mi diceva che faceva sul serio con una ragazza. Stufa di dover sentire le sue avventure. Stufa di dovergli dare consigli. Stufa di non poter assaporare quelle labbra. Stufa di non poter dormire nuda con lui nello stesso letto. Stufa di non poter fare la doccia insieme a lui. Stufa di essere solo la sua migliore amica.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Respiravo a pieni polmoni quella mattina fresca di fine Agosto. Camminavo lenta per le strade di North Acton per raggiungere lo Starbucks dove lavoraro ogni estate da due anni a questa parte.
Mentre nelle mie cuffie suonavano le canzoni dei Linkin Park e Maroon 5 mi soffermavo con lo sguardo su tutto quello che si rifletteva nei miei occhi. Un'anziana signora che andava a passeggio con il suo orrendo e scheletrico cagnolino, un signore che lavava l'auto nel suo cortile con i suoi 3 figli che giocano a basket con il canestro attaccato sopra la porta del garage, una signora, probabilmente una mamma, stracolma di buste della spesa che cercava qualcosa nella sua immensa borsa, le auto che sfrecciavano a tutta velocità sulla strada principale, chi trattava al cellulare, chi sorrideva, chi semplicemente guardava in giro silenziosamente come me.
"Hey, è pericoloso andare in giro con le cuffie alle orecchie" mi disse Zayn togliendomene una, facendomi prendere un colpo.
"Idiota, mi hai fatto spaventare" gli dissi io dandogli una leggera spinta. "E dimmi una cosa, cosa ci fai tu alle nove del mattino sveglio?" gli domandai sorprendendomi del fatto che si fosse svegliato prima di mezzogiorno in un giorno libero.
"Ho deciso di venire a lavorare. In realtà non riuscivo a dormire e quindi mi sarei annoiato stando a casa da solo" rispose continuando a camminare.
"Non riuscivi a dormire, eh?! Pene d'amore?" chiesi con un sorrisino.
"Beh, semmai, quella che soffre sei proprio tu..." disse con un'aria tra lo scherzoso e il serio.
"Hai ragione" affermai semplicemente.
"Eppure non capisco la tua decisione di non parlargli, non ti sentiresti...non so, più leggera?" disse.
"Sai benissimo la motivazione, non voglio rovinare la nostra amicizia" spiegai un pò scocciata, avevamo affrontato quell'argomento milioni di volte e lui continuava ad insistere. A volte mi pentivo di avergli rivelato il mio segreto.
Zayn era l'unico a conoscenza, l'unico a cui avevo raccontato il mio segreto che ormai mi tormentava da un anno circa.
Avevo scelto lui e non Louis, o Niall o Liam perchè sapevo che lui l'avrebbe custodito con sé; non che gli altri non fossero stati capaci ma visto la mia inquietudine ne avrebbero fatto parola subito al diretto interessato per risolvere la situazione e farmi sentire felice.
 
"Chloe e Zayn, per oggi va bene. Andate pure" richiamò la nostra attenzione Andrew, il responsabile del personale del locale.
"Grazie Andy, sono distrutta oggi" dissi dandogli uno schiaffetto sul braccio.
Io e Zayn togliemmo i grembiulini e ci dirigemmo all'uscita.
"Senti Lolo, io devo andare a prendere mia sorella a casa di una sua amica...vieni con me oppure ti avvii a casa da sola?" mi avvisò
"Guarda mi avvio perchè sono veramente stanca, ci sentiamo stasera semmai" dissi avvicinandomi per salutarlo. Mi diede un bacio affettuoso sulla guancia destra e si avviò dall'altra parte del quartiere mentre io mi incamminai nella direzione opposta.
"Hey, Chloe!" sentii chiamare e subito associai quella voce ad un volto: mio fratello.
"Josh, sei la mia ancora di salvezza" affermai con tono sfinito.
"Che vuoi?" mi chiese stranito pensando che gli stessi per chiedere i miei soliti favori.
"Niente, solo che mi faccia salire sul tuo motorino e mi porti a casa" risposi scocciata mentre già alzavo la gamba destra per salire sul sedile.
Arrivati a casa, Josh sistemò il motorino nel garage e io mi diressi verso l'ingresso. Infilai le chiavi nella serratura ed entrai.
Mi invase subito un delizioso profumo. Inconfondibile. Il pollo che faceva Anne.
Posai la borsa, appesi il giacchino al pendiabito ed entrai in cucina dove trovai mia sorella Lexie che si accingeva a preparare la tavola per cinque, Anne col grembiule che sistemava altre delizie nei piatti ed Harry che faceva un pò di zapping steso sul piccolo divano di fronte la tv.
"Buonasera a tutti!" dissi sorridente.
Anne ed Harry mi riservarono quei loro meravigliosi sorrisi, quelli che ti sciolgono, quelli che ti fanno sentire a casa, al sicuro. Il loro era un dono di famiglia. Lexie, invece, si limitò a guardarmi.
"Papà è andato già via?" chiesi mentre mi dirigevo al lavabo
"Si, circa un'oretta fa" rispose Anne.
Anne era la nostra vicina di casa. Da quando era morta mia madre lei si rendeva utile il più possibile e visto che il lavoro di papà lo costringeva a non stare spesso in casa, lei si occupava di preparaci la cena o il pranzo o un semplice spuntino quando lui non era a casa. Molte volte le avevamo detto che non avevamo bisogno, che potevo benissimo occuparmene io visto che avevo diciassette anni, ma lei non voleva sapere ragioni e così era da sette anni che più o meno ci faceva da badante nonostante abitasse comunque nella sua casa accanto la nostra.
"Harry, spostati un pò...sono distrutta" gli supplicai quando arrivai davanti al divano
"Nemmeno per sogno, sono arrivato prima io" disse convinto, ma si sapeva che era ironico.
"Okay, non mi lasci altra scelta." dissi stendendomi su di lui.
"Oh" disse sofferente "sei ingrassata in un questo ultimo mese?" disse con quel sorrisetto da furbo
"No, sei tu che sei debole come una femminuccia" gli dissi alzandomi, dandogli un pizzicotto sul fianco.
"Ahia!" esclamò.
"Visto?!" esclamai io mentre mi dirigevo al tavolo, lui mi seguì.
Conoscevo Harry da quando ero nata si può dire, e quindi era uno dei miei migliori amici. Con lui giocavo, scherzavo, ridevo. Era una di quelle persone che non potevano mancare nelle mie giornate, una di quelle persone di cui senti subito la mancanza, una di quelle persone che con un loro sorriso ti fanno sentire sicura, che con un loro abbraccio ti fanno sentire protetta, che con un loro sguardo ti fanno sentire riempita. 
Harry è tutto questo per me.






Ciao belle! Eccomi qui su questo sito, è la prima volta che pubblico una storia qui e spero vi piacca. Mi farebbe piacere leggere qualche vostro commento in modo tale da poter capire se vi interessa o meno e quindi se vale la pena continuare o no. Detto questo mi dileguo, bacioni :)



  
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