BANG.
E' un rumore che ho sentito tante volte. Eppure, è la prima volta che è così vicino.
BANG.
E ancora.
BANG.
E poi silenzio.
Questo suono è diverso da tutti gli altri. Questo fa male, così tanto da uccidermi.
E lo sta facendo.
Sto morendo dissanguato.
“Una morte abbastanza noiosa, direi.”
Alzo lo sguardo su quella voce che ho sentito tante volte nei miei incubi.
“Moriarty...”
“Speravo per te che fosse una morte più spettacolare. Per esempio, circondata da rumore e fiori.”
“La tua non è stata migliore della mia...”
“Ma è una morte che mi sono scelto da solo. La tua è noiosa perché ti è stata imposta.”
Rido nonostante non ne abbia voglia. Ma ho ancora una decina di minuti da passare insieme al mio peggior nemico.
“Quindi tu sei il mio Caronte?”
“Non darmi un ruolo così imparziale.”
“Allora che ruolo posso darti?”
“Chissà...”
Lo osservo calcolando il tempo.
Cinque.
“Hai un aspetto...”
“Magnifico? La morte ti rende bello.”
Quattro.
“La morte è così terribile?”
“E' un qualcosa che valuterai da solo... non vedo perché dovrei anticiparti ciò che vivrai da ora in poi.”
Tre.
“Dove andrò?”
“Chi lo sa...”
Due.
“Non mi sei molto utile.”
“Io sono venuto qui per divertirmi, non per consolarti.”
Uno.
Lo vedo alzarsi e sorridermi come solo lui sa fare.
“Allora... sei pronto a conoscere come sono i veri angeli?”
Mi porge la mano e io gliela stringo. Un ghigno nasce spontaneo sul suo viso.
“Ma forse è meglio dire... sei pronto a conoscere i tuoi demoni?”

La mano perde forza fino a lasciarsi andare.
A John non rimane altro che piangere sul corpo di quello che era il suo migliore amico.
O forse no, non lo era, visto che ha preferito la compagnia di un morto alla sua.
Gli viene da ridere nelle lacrime. 
Ancora una volta è stato battuto. E ora non avrà più una rivincita.