la lenta melodia cominciò a diffondersi nell'ampia chiesa, ma non come la ragazza aveva immaginato ne suo diario, o nei suoi numerosi sogni di quel giorno.

Per blair quella melodia racchiudeva qualcosa di triste, di desolato; un segno della rassegnazione e dell'obbligo dal quale era ormai impossibile fuggire.

 

l'odore pungente dei numerosi fiori le inebriava l'olfatto, confondendole i sensi, aveva scelto le rose rosa, le sue preferite. La luce fievole delle candele rendeva la grande cattedrale la scena drammatica di un film degli anni sessanta in bianco e nero, ma allora perchè non si sentiva per niente audrey hepburnin quel momento?

 

Entrò dal grande portone stringendo forte il braccio del padre mentre scivolava leggera sulla navata, vedeva il tutto attraverso il sottile velo bianco, che continuava lungo dietro di lei, unendosi allo strascico dell'ampio vestito bianco. Vide sua madre con un sorriso sforzato sul volto mentre stringeva la mano di Cyrus, in piedi accanto a lei, il suo matrimonio con Louis sarebbe stato come il loro? ne dubitava.

Vide Serena, e il suo vestito lungo, le sue forme perfette, i vaporosi capelli biondi raccolti in alto sul capo; la stava guardando avanzare e il suo sguardo riusciva ad arrivare oltre il velo di blair, era forse compassione quella nei suoi occhi?

 

Dov'era finito il suo matrimonio da favola? i suoi invitati? di quelli presenti conosceva solo poco più della metà. il suo meraviglioso vestito si Vera Wang? ora sembrava quello della principessa sophie, visto che i numerosi ritocchi erano opera sua. e il suo principe? eccolo là, immobile sull'altare che la guardava, era lui l'uomo che voleva sposare?

lo amava, e lo amava davvero molto. Lui sapeva farla sentire protetta, al sicuro, lui le avrebbe garantito il suo futuro da favola; ma allora cos'era quel fastidioso dolore al petto che l'aveva colpita da quando chuck se n'era andato poco prima?

sentì il rossore salirle sul viso al solo pensiero di lui, dei suoi occhi che la osservavano, arrivando in luoghi della mente della ragazza che perfino lei stessa aveva paura di raggiungere, delle sue braccia che la stringevano al corpo di lui, delle sue spalle come porto sicuro, e in quel momento ringraziò il sottile velo che aveva davanti che poteva cancella il rossore, ma poteva cancellare anche il pensiero di chuck?

 

Abbassò lo sguardo sui tre gradini e lasciò il braccio del padre, la mano di Louis cercava la sua pronta a donarle una nuova vita. non era giusto pensare a chuck mentre era in procinto di sposarsi con il suo principe, nei confronti di lui, della famiglia reale, dei presenti.

Sorrise e lasciò che Louis le togliesse il velo da viso.

 

Blair si rese conto di avere paura.

 

gli occhi di tutti si puntarono su di lei, imprigionandola in quella scelta, loro avevano già scelto anche per lei, e ora era troppo tardi.

Vide l'ombra di Serena girarsi verso l'uscita e così si voltò anche lei.

 

chuck era lì.

 

se ne stava in fondo alla chiesa, le mani allungate in tasca e negli occhi la dolorosa sicurezza di avere ormai perso la donna che amava.

Si sentì uno squillio di cellulari e la maggior parte dei presenti tirò fuori il telefono per controllare il messaggio arrivato; blair non doveva chiedersi chi fosse, quando a decine di persone arrivava un messaggio nello stesso momento non c'erano dubbi: gossip girl.

Blair sentì la propria voce provenire dai cellulari: 

 

 «certo che ti amo chuck, ti ho sempre amato. Ti amo sempre di più ogni giorno, non so neanche se è possibile amare qualcuno così tanto».

 

silenzio. Questa era l'unica cosa che risuonava nella testa di blair, le occhiate pesanti dei presenti, di Louis, della principessa Sophie, la compassione negli occhi di Serena, di sua madre, di Cyrus.

Guardò chuck, il suo viso era rimasto impassibile; aveva già perso la cosa più importante, nulla poteva più ferirlo.

Blair non poteva farlo, non in quel momento, non dopo quello che era successo, non dopo aver visto lo sguardo sul viso che chuck prima che lasciasse la cattedrale. 

 

 

Aveva visto quello sguardo solo altre sue volte sul suo volto, nel momento in cui si era reso conto di aver perso suo padre, cinque anni prima e nell'istante in cui quella che credeva essere sua madre, se n'era andata, lasciandolo solo di nuovo, senza nessuno.

 

non poteva sopportare di aver fatto del male a chuck, non quel tipo di male.

 

aveva fatto quel che sapeva fare meglio, infliggergli un'altra ferita, ma non di quelle che si rimargono con il tempo; conosceva chuck fin troppo bene e sapeva che il dolore di essere lasciato solo non lo avrebbe mi abbandonato, lo amava, ma non voleva essere la ragione del suo male, mai.

 

 

gli aveva detto che ci sarebbe sempre stata, che era lui l'uomo con cui voleva passare il resto della vita, dov'era finita quella promessa?

 

 

guardò un'ultima volta Louis, alzò il vestito e corse.

 

corse fuori, lontano da quella che era sicura sarebbe stata una vita perfetta, ma era davvero una vita perfetta senza l'unico che la faceva sentire viva?