Ora vedo di spiegare un malinteso.
Vedete, tutti pensano che io odi quello shinigami solo perché lui è degno di essere nel libro di Noah (autrice: Eibon…) ed io, Gopher, no, ma questa scusa la uso solo come copertura.
Vorrei tenermi il mio scudo di parole appresso a me, ma… ahime… non ci riesco.
Penso che, ora che il mio maestro è stato ucciso, non ho nulla da perdere.
 
Era una calda mattina di mezz’ estate, i soffici raggi solari mi svegliarono delicatamente.
Bastò spostarmi poco dalla mia posizione iniziale che caddi con un tonfo dal letto.
La caduta mi svegliò totalmente, così che io mi potetti alzare e compiere la missione che mi fu assegnata. Praticamente ogni giorno dovevo eliminare, prendere l’anima o catturare una persona.
Inizialmente ciò non mi andava a genio, ma non potevo ribellarmi a colui che mi ha creato (Noticina: Non ho la minima idea di come sia nato Gopher… Noah dice che è uno strumento…?).
Ogni mattina, nei miei 14  anni di vita, era sempre la stessa storia.
Sulla porta della piccola stanza in cui dormivo trovavo un bigliettino, in cui scritto il nome della vittima,  dove trovarlo ed, a volte, alcune note sul personaggio.
In quello che in che quel giorno avevo in mano c’ era scritto:
 
Death the Kid, Death City.
Portare entro 10\08\’03
 
 Letto il biglietto mi preparai per il lungo viaggio  e mi misi lo zaino in spalla.
Mi ero sempre chiesto se tutto questo fosse giusto e quel giorno lo capii.
Death City, che dal nome mi sembrava un posto cupo, si rivelò una città dove tutti mi accolsero a braccia aperte.
Visi un  ragazzino, di circa 8 anni, si stava dirigendo verso l’imponente scuola nel mezzo della città, anche se non ne sapevo il motivo.
Girava qua e là per le strade affollate, non sapendo dove andare. Sembrava smarrito.
Dopo un po’ si aggrappò ai miei pantaloni, per non essere trascinato via dalla folla.
Mi guardava con occhi persi e nell’ orlo delle lacrime.
Non sapevo cosa fare…non ero mai stato un baby-sitter!
-Non riesco ad arrivare a scuola… mi puoi aiutare a trovarla?-
Non sapevo perché, ma sentivo come se dovessi avere a che fare ancora con lui.
-Certo, vieni che ti aiuto!-
Praticamente il bambino saltellava accanto a me tenendomi per mano.
Comunque, non era un bambino qualunque…
Era un po’…diverso da gl’ altri…  aveva capelli neri con tre bizzarre strisce bianche ed orizzontali sulla parte destra e aveva degli occhi… praticamente dorati.
Dopo alcuni minuti arrivammo davanti alla scuola
-Come ti chiami?-
Il ragazzino mi chiese curioso.
-Gopher, tu?-
-Io sono Death the Kid-
A quella risposta mi paralizzai.
Proprio alla prima persona che fu gentile con me dovevo rovinare la vita?
Si, essere parte collezione della collezione di Noah era come un biglietto di sola andata per l’ inferno.
Per questo preferivo andarci io piuttosto di povera gente senza alcuna colpa.
Cosa dovevo fare?
Intanto Death the Kid mi guardava incuriosito, quasi preoccupato.
Senza dire nulla mi prese la mano e mi trascinò verso l’ immensa scuola a cui eravamo davanti.
Ancora pensavo.
Per prima cosa c’era la domanda principale: Cosa potevo fare?
La seconda era forse quella più ovvia alla situazione: Dove mi stava portando?
Dopo un po’ incontrammo un uomo dall’ aspetto…come dire…sadico?
Direi che sia l’ aggettivo giusto.
-Buongiorno Dottore!-
Aveva detto Kid.
‘Dottore… io avrei paura a farmi visitare da lui…’ pensavo.
A breve ci trovammo davanti ad una porta non grande quanto imponente.
Era una di quelle porte che sembravano difficili da aprire, anche se il bambino la aprì con estrema facilità.
Aperta la porta passammo sotto una fila di ghigliottine facevano venire i brividi.
Per prima cosa scorsi una figura alta e nera, che sembrava tipo…puntinata.
-Papà!-
"Papà?"










Il mio angolo, yee!:
Ciao a Tutti!! Ecco, quando ho visto che nessuno ha fatto un fanfic del genere, l' ho fatta io!!
Spero che non faccia troppa pena... se è così, scusate!
Sarà divisa in tre capitoli o quattro, sinceramente non lo so, ma se voleve lasciare un commentino, fate pure!!
Ciaoooo!
Lollipop_Chan <3