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Autore: Life is free    11/06/2012    5 recensioni
-Ce la farà, vero?- chiesi tremando.
-Deve farcela per forza! E' una ragazza forte! Si riprenderà!- disse più a sè stesso che a me.
Sentimmo la porta spalancarsi.
Ci girammo verso il dottore che era appena uscito.
-Allora?- chiese Duncan buttandosi sul dottore.
Lui pronunciò solo una parola.
Una parola che da quel giorno accompagnò tutti i miei peggiori incubi.
Coma.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Courtney
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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-Trent! Trent! Vieni immediatamente vicino al Dreams Bar! Gwen ha avuto un incidente!- mi urlò una voce al telefono che non riconobbi immediatamente.
-Chi è che parla?! Non sarà un altro scherzo telefonico?!- domandai irritato e non molto preoccupato, dato che da quando ero tornato a casa dopo la fine di A Tutto Reality Il Tour mi giungevano spesso telefonate del genere.
-Magari fosse uno scherzo! Sono Duncan! Ha avuto un incidente mentre era in motorino e ora...- agganciai la cornetta senza fargli finire la frase.
Mi precipitai come un ossesso verso la macchina, e in dieci minuti arrivai al Dreams Bar.
La scena che mi si presentò davanti era orribile.
Del motore verde scuro che ormai conoscevo benissimo era rimasto poco o niente.
Una folla si era riunita attorno al veicolo ormai distrutto, mentre un altro gruppo di persone stavano trasportando un corpo su di una barella.
Era Gwen, ma in un primo momento la guardai incredulo.
Ricoperta di tubi dalla testa ai piedi, muoveva a malapena la bocca, cercando probabilmente di chiamare aiuto.
La pelle lattea era immersa in un bagno di sangue.
Presi il cellulare chiedendomi se qualcuno avesse già chiamato il 118.
Prima che potessi comporre il numero un'ambulanza era già arrivata sul posto.
-Fate largo!- iniziarono a gridare i medici.
Distinsi chiaramente Duncan salire sul veicolo con la sirena già accesa e dirigersi all'ospedale.
Io rimasi imbambolato a fissare la pozza di sangue che si era formata a terra.
-Svegliati Trent. E' solo un sogno- provai a convincermi.
Con lo sguardo perso nel vuoto continuavo a fissare il Bar da cui tutti ormai erano usciti.
-E' solo un incubo. Ora svegliati- ripetei incredulo.
Iniziai a schiaffeggiarmi in volto, dapprima piano poi sempre più forte.
Non volevo crederci.
Volevo scappare, urlare, correre... invece rimasi immobile e piansi.
Qualcuno mi diede delle pacche di conforto, ma non prestai molta attenzione a chi c'era vicino a me.
Mi alzai di scatto e mi diressi verso l'auto.
Guidai come un pazzo fino a raggiungere l'Ospedale S.Maria.
Entrai di corsa continuando a piangere e chiesi informazioni sulla ragazza che aveva appena avuto l'incidente.
Salii velocemente le scale e cercai la camera 219.
Vidi Duncan piangere a dirotto in Sala D'Aspetto.
-Cos'hanno detto i dottori?!- domandai strattonandolo e continuando a piangere.
-Non sono ancora usciti- rispose lui senza forze.
In quel momento successe una cosa che mai e poi mai avrei creduto possibile: Duncan mi abbracciò.
Io contraccambiai.
In quel momento un dolore immenso ci univa.
Un dolore indissolubilmente legato alla sorte di Gwen.
-Ce la farà, vero?- chiesi tremando.
-Deve farcela per forza! E' una ragazza forte! Si riprenderà!- disse più a sè stesso che a me.
Sentimmo la porta spalancarsi.
Ci girammo verso il dottore che era appena uscito.
-Allora?- chiese Duncan buttandosi sul dottore.
Lui pronunciò solo una parola.
Una parola che da quel giorno accompagnò tutti i miei peggiori incubi.
Coma.
  
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