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Autore: tilwesurrender    11/06/2012    5 recensioni
-Io vorrei capirti. Mi chiedo solo il perché..-
Entrambi sembravano essere in due galassie estranee; le loro menti e i loro pensieri erano lontani e inconciliabili. Poi, spinti da quel freddo che iniziava a regalare all’aria soffici fiocchi di neve, i due fratelli si incontrarono. Uno con sorpresa e l’altro con sollievo, si incontrarono l’uno negli occhi dell’altro, quando sentirono il bisognoso dovere di alzare lo sguardo e provare a dirsi ciò che gli premeva da tempo sul cuore, sperando che quel turbinare del vento tra le fronde gelate degli alberi avrebbe coperto le loro voci.
[Thor&Loki] [RAITING VERDE]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The reason why the sky is blue.

Sometimes I am envious,
but never doubt that
I love you

 
Un urlo di rabbia strappò la quiete di quella mattina invernale, mentre il clangore di oggetti metallici buttati con rabbia a terra copriva i fruscii del bosco circostante e faceva ammutolire gli uccelli. Le pesanti porte intagliate in legno della reggia di Asgard vennero sbattute con forza, producendo un boato assordante che però non riuscì a coprire le grida di quella figura che correva come una fiera ferita, avvolta in un mantello verde come le fronde degli alberi che ondeggiavano cupe all’orizzonte e trattenevano sulle loro cime i delicati fiocchi di neve, portati da quel vento gelido che soffiava.
Loki correva a perdifiato, mordendosi il labbro livido a sangue per resistere all’impulso di fermarsi lì e gridare ingiurie e maledizioni; sembrava volare sul terriccio gelido del bosco, mentre cercava di mettere più distanza possibile tra lui e la reggia. Arrivò al limitare del bosco, in una radura che si trovava arroccata su un dirupo di roccia ostile, dove si sdraiò cercando di respirare, visto che il vento sembrava congelargli il polmoni. Si guardò intorno e spinse la testa tra le ginocchia, cercando così di cacciare la rabbia e la vergogna in fondo al suo cuore, facendolo così diventare più torbido e arido di emozioni.
-Sapevo che ti avrei trovato qui.- Un fruscio tra gli arbusti seguito da quella voce calda, che si andò a posizionare delicatamente tra le pieghe del suo cuore nero.
Loki nemmeno si girò o si degnò di rispondere; si strinse ancora di più nelle spalle, cercando di assumere un atteggiamento ostile e di trattenere un po’ di calore, che scemava sempre di più per via di quel vento rigido.
-Questo sembra essere il tuo posto preferito.. Vieni sempre qui quando scappi da casa.- continuò imperterrito Thor, abituato ai mutismi del fratello e si sedette vicino a lui, sulla neve che rifletteva ancora di più l’oro del sole sui suoi lunghi capelli biondi.
-Mi piace il panorama.- Disse Loki, ormai rassegnato al fatto che il fratello non se ne sarebbe andato prima del suo solito discorso per rimettersi a posto la coscienza.
-Ma qui c’è solo un dirupo, che sa di morte e desolazione..-
-Appunto.-
-Ah.- Thor tossì, schiarendosi la voce.- Beh, almeno i colori sono belli..- Continuò, indicando il blu cobalto del cielo che si intrecciava con  la sottile nebbia cinerea, mentre la luce del sole  faceva sembrare che il cielo fosse coperto da una patina aurea.
-Senti: sbrigati a farmi la tua ramanzina così te ne vai e io posso restare da solo, in pace.- Loki sentiva bruciare sulla pelle livida lo sguardo di disapprovazione di Thor, così continuò.- Prometto che sarò molto dispiaciuto e amareggiato, così potrai tornare tronfio alla reggia e dire di avermi dato una bella lezion--
-Perché fai così? Ti comporti sempre in maniera così rabbiosa.. Te la prendi con il mondo intero e tratti male chiunque ti capiti a tiro..- Proseguiva Thor, senza rispondere al fratello, come se stesse seguendo un copione già prefissato nella sua testa.
-Non che me ne importi, eh. Solo che.. devo precisare che quello che è successo prima non è stata colpa mia.- Rispose Loki, lo sguardo lontano da quello dell’altro e la mente altrove, a quell’atroce mattinata.- Gli altri, i tuoi amici, fratello, mi hanno attaccato e io ho risposto. Gli altri Dei hanno accusato di aver calcato un po’ la mano.. - Il ragazzo lasciò cadere lì il discorso e fece una smorfia di disgusto, come se parlare di quelle persone gli facesse venire la nausea.
-Io vorrei capirti. Mi chiedo solo il perché..-
Entrambi sembravano essere in due galassie estranee; le loro menti e i loro pensieri erano lontani e inconciliabili. Poi, spinti da quel freddo che iniziava a regalare all’aria soffici fiocchi di neve, i due fratelli si incontrarono. Uno con sorpresa e l’altro con sollievo, si incontrarono l’uno negli occhi dell’altro, quando sentirono il bisognoso dovere di alzare lo sguardo e provare a dirsi ciò che gli premeva da tempo sul cuore, sperando che quel turbinare del vento tra le fronde gelate degli alberi avrebbe coperto le loro voci.
Thor si avvicinò a Loki e si accorse del tremore delle sue dite ormai livide per il freddo e sospirando, si tolse la pelliccia per appuntarla sulle spalle del fratello. L’altro cerco di scacciarla con un gesto brusco delle spalle, ma quando Thor lo cinse con amorevole fermezza, si limitò a stare fermo e in silenzio ed a ignorare il fremito caldo che aveva sentito.
-Ora sarei contento a vedermi così vulnerabile- Bofonchiò Loki a voce bassissima- Sono stanco. Stanco e amareggiato. Sembra che in quel posto ostile, quello che tu chiami casa, a nessuno importi di me.-
Thor si prese un po’ di tempo per rispondere, sfiorando il profilo di Loki con uno sguardo brillante e lucente per via dello specchio candido di neve e sorridendo appena, pensando a quanto quel ragazzo triste e orgoglioso che si trovava di fronte fosse diverso e al contempo rimasto lo stesso bambino che si offriva di dormire nel suo stesso letto quando tuoni e fulmini serpeggiavano nel cielo tempestoso di Asgard.
-A me importa di te.-
Loki lo congedò con un gesto, per fargli capire che ormai non credeva più a quella storia.
-Sei mio fratello.- Continuò Thor, finalmente convinto nel far capire all’altro quanto significasse per lui, quanto il loro legame fosse profondo: più dell’amicizia, più dell’amore o dei loro sguardi che rimanevano magneticamente attratti quando uno scopriva l’altro a scrutarlo.
Loki gli rivolse uno sguardo carico di sofferenza e disgusto, animato da una rabbia febbricitante. Ma a Thor sembrava scorgere altro infondo quegli infidi smeraldi: una luce glaciale, che gli entrava nelle ossa e gli infiammava dolorosamente il cuore, con le sue fiamme di diamante.
-Intendo dirti che il nostro è il rapporto più profondo che ci sia.- Asserì Thor, con una voce tale che Loki non ebbe il coraggio di controbattere.
-Emozionante. L’amore fraterno--
Loki lasciò cadere lì la frase: la voce strozzata dalla sensazione della mano ruvida di Thor che scivolava sulla sua e lambiva le sue dita con fredda dolcezza; quasi come fosse un estraneo, stette a guardare soprafatto le sue dita affusolate che si aprivano per intrecciarsi con quelle del fratello.
-Magari.. Soltanto l’amore.- Sorrise Thor, facendo una piccola pressione sulla guancia dell’altro per costringerlo a guardarlo negli occhi.
Erano passati anni ormai, e Loki ancora non era abituato agli occhi del fratello, soprattutto quando si trovano così vicino ai suoi. Ogni volta rimaneva a fissare quelle sfumature d’azzurro e pericolosamente percepiva che quello era l’unico sguardo che l’avrebbe fatto crollare con la sua disarmante bellezza e in un modo quasi doloroso, che gli attanagliava la bocca dello stomaco, percepiva che era l’unico sguardo che si fondeva con lo smeraldo dei suoi occhi e gli colava bollente, sul cuore.
Probabilmente gli occhi di Thor, per quanto erano intensi, erano la ragione per cui il cielo è blu. Ormai Loki si era convinto che il firmamento cercasse di imitare quel blu, lucente più di una pietra preziosa, senza però riuscirci nemmeno nei giorni in cui il cielo era puro e limpido e si poteva guardare lo spettacolo della natura fino a dove lo sguardo spaziava.
Giurò che non avrebbe mai più pensato o provato a dire una cosa del genere, mentre però sentiva il tocco del fratello sfiorargli l’orecchio e spostargli i capelli sul collo diafano. Thor fece scorrere la mano fino alla guancia dell’altro e la accarezzò con una dolcezza più fragile dei cristalli che stavano fioccando dal cielo; Loki abbandonò il viso a quel tocco rassicurante e socchiuse le labbra in un caldo sospiro, come se cercasse di assorbire l’essenza di quei sentimenti.
Poi, con calma estenuante, con un tacito sguardo a metà tra il monito e la supplica, lasciarono che le loro labbra si raggiungessero e che un’esplosione gli lacerasse il cervello per poi scendere come una pioggia si stelle cadenti lungo tutto il corpo. Le labbra si assaggiarono sicure, senza esitazioni, e senza dare retta ai sensi che ruggivano, decisero di baciarsi lentamente come se stessero assolvendo un compito che erano destinate a fare: infatti le labbra di Thor, umide e piene, erano un balsamo perfetto per le labbra screpolate di Loki. Thor ignorò le sue tempie che pulsavano e Loki non fece caso alle sue mani che erano corse a intrecciarsi tra i fili d’oro dei capelli di Thor e poi avevano viaggiato su quella pelle chiara e così calda, anche in balìa del vento gelido che sferzava.
Le loro lingue non si intrecciavano, ma si accarezzavano lussuriosamente, bramando di scoprire i sapori intimi e nascosti.
Dopo un tempo indefinito, in cui non contavano i litigi nella reggia di Asgard o la neve che cadeva, ma soltanto le emozioni a lungo costipate e le labbra assorte in quel rincorrersi e sfiorarsi d’incanto, con un ultimo contatto i due si separarono e tornarono a guardare la nebbia argentea che soffocava il blu del cielo. Quando Thor si avvicinò per un abbraccio, lo scansò duramente.
-Adesso vattene.- Asserì piatto, lasciando che la tempesta d’emozioni scatenata dal fratello turbinasse sul fondo dei suoi occhi.
Thor si alzò, lasciando un’impronta sul manto candido e con un fruscio impercettibile ritornò nel bosco, diretto verso la reggia.
Mentre l’altro se ne andava, Loki fece finta di non vedere il sorriso che gli incurvava le labbra rosse e morbide che erano appena state sue e una lucentezza diversa che animava i suoi occhi.
Tra le fronde cupe del bosco, Thor fece finta di non notare il fratello che si stringeva nella sua pelliccia e respirava direttamente il profumo della sua pelle.
Entrambi però, mentre si rivolgevano un ultimo sguardo celato dal muro d’alberi innevati, non poterono fare a meno di prestare attenzione a quel fastidioso nodo allo stomaco e al sapore nuovo e delizioso che avevano sulle labbra. 












Note dell'autrice: 
Salve popolo di Asgard! Mi limito a dire pochissime cose, anche se sto pubblicando con il carattere Georgia e devo dire mi piace molto come viene e starei qui a scrivere per ore (??) #fatefintadinulla
E' una OS così, che nel mio progetto andava inserita in un contesto più allargato.. ma vabbè. Loki viene maltrattato da tutti, povera stella, e continua a fare l'antipatico, that's all. In effetti non c'è una vera e propria trama DD:
Spero che vi piaccia, loro sono così dolci ç____ç 
Il titolo è una frase di una canzone di Rihanna #shameonme che piace tanto a una delle mie migliore amiche lol. Il sottotitolo è una frase che dice Loki a Thor, nelle scene tagliate di Thor omg my feelings dkfhdjkfhjkdhfjkdhfjkdhfjkh *^*
Grazie a chiunque legga e un ghiacciolo a chi recensice, perchè fa troppo caldo D: 
Ah, questa Thorki è di Federica, nel senso che l'ho scritta per lei. E' per lei che è dolcissima e che mi rende contentissima ogni volta che la vedo :3 
Goodbye, 


Rachel xoxo

  
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