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Autore: Gils_Malfoy    11/06/2012    7 recensioni
L'ennesima Malandrinata. Il povero malcapitato purtroppo non è più Mocciusus....
Enjoy It!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Once Upon A Time....The Marauders' Age!'
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Lo so lo so...Sono una merdaccia...
So di essere sparita per secoli se non millenni. MA! Eccomi di nuovo qui!
Dopo aver visto una strepitosa Ucraina agli Europei posso pubblicare una nuova Ficci sui Malandrini.
Enjoy It! 

 

Come Sirius firmò la sua condanna e James venne umiliato

 


Il ghigno sull viso di Sirius. La faccia paonazza di Peter. Lo strano sorrisetto di Remus.
Per James erano quasi normali. Di solito erano atteggiamenti sfoggiati mentre prendevano in giro Mocciosus. Purtroppo st
avolta non erano in progetto scherzi. O almeno lui non ne sapeva niente. Ed era quasi certo che stessero tramando qualcosa contro di lui. Specialmente il sorrisetto malandrino e beffardo che Remus indossava da tutto il giorno. Era veramente troppo strano.
Dopo una giornata passata ad osservarli senza capirci niente decise di affrontarli.
-Ragazzi. Cosa sta succedendo?- domandò a cena, lanciando le posate sul piatto vuoto davanti a sé.
Sirius alzò lo sguardo dalla coscia di pollo che stava azzannando, guardando l’amico di sbieco. Peter scivolò sotto il tavolo bofonchiando qualcosa a proposito di un tovagliolo.
Remus finì il suo succo di zucca senza scomporsi.
-Stiamo mangiando, James. Sai è ora di cena.- rispose Remus placidamente servendosi di una fin troppo abbondante cucchiaiata di budino al cioccolato.
Sirius annuì e ritornò a dedicarsi alla coscia di pollo. Peter non era ancora riemerso.
-Sai che non intendo quello. È tutto il giorno che siete strani. Malandrinamente strani.- James li additò con un coltello pensando che, intimoriti, parlassero.
-Fi ha fcoperti Vemuf!- bofonchiò Sirius sparpagliando pezzi di pollo tutt’attoro.
-Allora Felpato, mettiamo in atto il piano.- disse Remus sogghignando.
Peter riemerse e assunse la stessa espressione di Remus.
James sapeva che NON era un buon segno. Peter non sogghignava. MAI!
Sirius si pulì la bocca con la manica della divisa e si alzò in piedi sulla panca richiamando il silenzio della Sala Grande. Appena anche l’ultimo brusio si spense, estrasse dalla divisa una pergamena dall’aria innocente ma che a James pareva più una bomba a mano.
-Cari colleghi e cari professori. Oggi sono qui in veste di banditore per leggere una lettera che non è mai stata spedita. È marcita sul fondo di un baule per ben tre anni ed oggi ha finalmente visto la luce.-
James sbiancò. Quella lettera era sua. Scritta precisamente il giorno di San Valentino del Quarto anno. Pensava di averla buttata. E invece...
Remus e Peter bloccarono il tentato salto di James verso la caviglia di Sirius, il quale con molta nonchalance era saltato abilmente sul tavolo dei Corvonero per evitare il pericolo.
-Oh, mio dolce fiorellino. Quale scempio che le tue gentili mani tocchino questo volgare foglio di pergamena. Non ho trovato niente di meglio per esprimere il mio amore.- Sirius fece una sosta teatrale guardando James che cercava di uccidersi con un cucchiaino.
L’intera Sala Grande non respirava. Tutti in attesa si sapere chi aveva scritto a chi.
-Oh, giglio mio adorato. Qual luce emani tu quando entri in una stanza. Persino le stelle impallidiscono al tuo passaggio. Il verde prato estivo non può competere con il verde dei tuoi occhi, e neanche i più luminosi rubini possono essere paragonati ai tuoi lucenti capelli.- Silenzio. Persino i gufi si erano fermati ad ascoltare.
Al tavolo dei Grifondoro intanto James, sotto il tavolo, tentava invano di scavarsi al fossa dove poteva morire in pace. Remus e Peter lo guardavano scuotendo la testa.
-Oh, Lily mia adorata. Volgi lo sguardo su esto povero grifone innamorato. Un solo cenno del tuo capo sarà per me sufficiente e non chiederò altro…-
Un leggero trambusto interruppe Sirius. James in un attimo di lucidità aveva pensato che se avesse ucciso prima Sirius poi sarebbe potuto morire in pace. Purtroppo il suo progetto era stato fermato da Remus e Peter che lo avevano placcato facendolo cadere sul tavolo e rompendo qualche piatto. In più era anche Disarmato. Era tornato innocuo.
Sirius li fulminò con un’occhiata.
-Oh, Lily. Qual nome sublime. Non son degno di pronunciarlo e lo scrivo con timore di sciuparlo, ma se servisse per farmi amare lo pronuncerei e scriverei dieci volte mille, cento volte mille, mille volte mille.
Amor mio, il tempo che ti ho rubato è stato anche troppo.
Ti lascio mia adorata, ricordati di me che scrissi il mio amore in queste poche righe. Sempre tuo. James Potter.-

L’intera Sala Grande partì in una standing ovation. Sirius fece due o tre inchini e saltò sul tavolo dei Grifondoro per poi avviarsi baldanzoso verso Lily Evans.
-A lei, signorin…- Sirius stramazzò al suolo. James riappropriatosi della sua Bacchetta camminava lentamente verso la sua vittima.
-Ed ora, Signor Black, facciamo i conti.- lo fece fluttuare per poi dirigersi verso l’uscita senza avere il coraggio di guardare Lily.
-Signor Potter!- la McGranitt si avvicinò a tutta velocità.
James fu superato da una massa di capelli rossi prima di essere investito dalle accuse di “abuso delle conoscenze magiche” della professoressa.
Guardò verso il tavolo. E si mise a ridere istericamente.
Sirius franò a terra non avendo più nessun incantesimo a tenerlo su. Remus e Peter soccorsero l’amico e chiedendosi se anche l’ultimo neurone di James era andato in Madagascar.
La McGranitt si zittì per un minuto prima di tornare a punire James. Aveva pur sempre aggredito un suo compagno. “10 punti in meno” fu tutto quello che James registrò.
In fondo era contento. Lily si era tenuta la lettera.

   
 
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