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Autore: Cipppo    12/06/2012    6 recensioni
Isabella lavora come serva in un cottage appartenente ad un'anziana signora, Esme, la quale si ammala gravemente, e in seguito morirà. La dimora viene lasciata a suo figlio, il conte Edward Cullen, che noterà da subito la giovane serva.....
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Isabella sedeva ai piedi del grande albero del giardino, e si godeva quei pochi momenti liberi della giornata, nei quali poteva stare tranquilla, senza che le venisse ordinato di fare alcunché. E in quelle ultime settimane i momenti liberi erano tanti, e tanto lunghi, e tanto angoscianti.
Chiuse il libro che leggeva e lo tenne per un po’ in mano, ammirando la copertina oramai rovinata e macchiata. L’aveva letto tante volte, lo sapeva quasi a memoria. Era il suo libro preferito tra i tanti tenuti nella biblioteca di famiglia, quell’immenso paradiso che profumava di racconti e di fantasia. Percorse con le dita il titolo nella copertina, e rimase per alcuni minuti così, rinfrescata dall’aria primaverile che le scompigliava i lunghi capelli castani.
Quando il sole tramontava, lasciando spazio al cielo cupo, Isabella decise di rientrare in casa. Si alzò, cercò di sistemare il vecchio vestito rendendosi più presentabile, si pettinò i capelli ribelli con le mani e attraversando il lungo sentiero alberato si avviò verso la sua stanza. Prima però decise di rimettere il libro al suo posto. Perciò si diresse verso la biblioteca, passando per una strada secondaria, poiché non voleva disturbare il medico che stava visitando la sua anziana padrona. Dopo la morte di sua madre, avvenuta il giorno della sua nascita, Isabella venne cresciuta da una serva che era stata amica della madre, e dalla donna nobile, che la trattava sempre in modo gentile, insegnandole a leggere e a scrivere, e permettendole di usare i suoi libri. Isabella le era molto riconoscente per quello che faceva per lei, per questo era dispiaciuta che stesse così male. Era come se stesse perdendo un’altra volta la madre.
Andò poi proprio nella stanza di Esme, che gemeva per il dolore. Non entrò, ma la guardò attraverso la porta di legno socchiusa. Il medico le stava vicino, ascoltando il battito del suo cuore, mentre teneva un fazzoletto accanto alla bocca della donna, che tossiva sangue.
“Bella!” urlò una serva riprendendola. La ragazza si spostò per non far vedere ai due signori nella stanza che stava guardando, e andò dalla donna.
“Alice, che ci fai qui?” domandò incuriosita, dato che sarebbe dovuta essere in cucina a svolgere le faccende.
“Volevo vedere come stava la padrona.” Rispose allusiva.
“Continua a sputare sangue.” La informò Bella sconsolata.
“Credi che ce la farà?”
“Non credo.”
“Ho sentito che ha mandato una lettera ai due figli, chiedendo loro di venire al cottage per passare gli ultimi giorni insieme.”
Al sentire quelle parole, Bella si ridestò dai pensieri e guardò la donna negli occhi.
“Davvero?” chiese curiosa.
“Si. Si dice che siano molto belli. Girano per l’Inghilterra andando di villa in villa, partecipando a balli di lusso. Si dice anche che abbiamo molte amiche di letto, soprattutto il più giovane,Edward.”
Bella si immaginava già i due figli. Pensava a loro come mostri con due teste, come quelli di un libro che aveva letto, magari con due bocche e nessun naso.
Aveva sentito anche lei parlare dei due ragazzi, e del fatto che avessero un pessimo carattere, in particolar modo nei confronti della servitù. Non era proprio entusiasta del fatto di averli in quella dimora, anche se lei era solo un’ospite.
“Beh, mi auguro solo che la padrona si riprenda e che i figli tornino da dove sono venuti.” Borbottò Bella prima di andare a sistemare le camere.
 
 
Mentre sistemava le lenzuola candide, la serva sentì un fischio proveniente da fuori. Si affacciò svelta alla finestra e vide una testa bionda, che si muoveva frenetica muovendo i capelli ribelli. La spalancò e si mise a ridere, vedendo il suo amico Jasper che ballava da solo, con occhi chiusi.
“Ma che fai?” bisbigliò divertita guardando che intorno non ci fosse nessuno che potesse vederli.
“Ballo!” rispose lui,  osservandola con quei suoi due occhi blu cielo.
Lei ridacchiò coprendosi la bocca per non farsi sentire e scosse la testa.
“Che c’è? Non vieni a ballare con me?” chiese quasi deluso vedendo che lei non accennava a muoversi.
“No, la padrona sta molto male, e se la dittatrice mi vedesse ballare mi punirebbe.” Spiegò quindi la ragazza.
Jasper fece una smorfia nel sentire quel nome.
‘La dittatrice’ era una donna robusta, scorbutica, muscolosa e acida, che non avendo avuto la fortuna di maritarsi se la prendeva con gli altri servi, controllandoli, a modo suo, e facendoli lavorare come bestie. E quando la servitù non lavorava bene trovava il modo per punirli, e ci riusciva bene.
Bella era quella che sopportava di meno, e molto spesso si prendeva la colpa anche se non aveva fatto nulla.
Nella schiena aveva ancora i lividi causati dai colpi ricevuti giorni prima.
“Dai, selvaggia, salta su! Scappiamo per un po’, solo io e te!”
Isabella stava per accettare e saltare dalla finestra per raggiungerlo, ma entrambi sentirono delle urla.
Si scambiarono uno sguardo preoccupato e poi la ragazza corse fuori da quella camera per dirigersi nel grande salone.
Ma  si accorse ben presto che le urla provenivano dalla stanza della padrona, e così si precipito per vedere cosa stesse succedendo. Quello che vide non le piacque per niente.
Esme era riversa a terra, dalla bocca usciva un rivolo di sangue che le sporcava la pelle pallidissima. Alice, la serva che era più affezionata a lei, piangeva accanto a quel corpo oramai privo di vita, mentre il medico ascoltava il battito del cuore, battito assente.
Dietro di lei apparve Jasper, che guardò la scena di fronte a sé.
“è morta?” sussurrò a Isabella nell’orecchio.
“Già” rispose lei facendosi il segno della croce.





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Wow, non immaginavo di avere così tante visualizzazioni già nel primo capitolo, e sono molto contenta!
Il capitolo era un pò corto, ma prometto che i prossimi saranno più lunghi, e migliori. 
Grazie a chi seguirà questa storia, spero di non deludervi.
Un bacione,
alla prossima!!
  
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