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Autore: Love5_Pandas    12/06/2012    1 recensioni
“ Bhe…noi pensavamo che…” Carrie non la lasciò finire. Non poteva aver ragione sempre lei e gliel’avrebbe fatto capire.
“ Noi,noi…hai pensato come mi possa sentire io ad andarmene da Londra e finire in un paesino di provincia? A lasciare tutte le mie amicizie e farmene altre? Perché dovete organizzare tutto voi nella mia vita?!”
Carrie stava urlando. Non era da lei,questo era certo.
Era sempre stata la ragazzina calma e educata. Non amava le parolacce ed era molto timida a volte.
Crescendo era diventata “più ribelle” ma la sua finezza non era mai mancata. Per questo a volte la prendevano in giro. La chiamavano la “figlia di papà” o la “secchiona”.
Certo,non le importava ma aveva capito che quelle voci non erano totalmente false.
Il suo futuro era tutto programmato come ogni giorno della sua vita.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Poteva esserci qualcosa più snervante della voce di Mrs. Davis?
 Probabilmente no,o almeno quello che Carrie aveva visto nei suoi ultimi 17 anni non aveva nulla a che fare con quella voce smielata e tremendamente acuta.
Tesoro hai preso le valigie?” strillò dell’altra parte della casa,muovendosi come una lucertola tra le stanze ormai vuote.
“ Si mamma…” mormorò la ragazza,uscendo velocemente dalla casa e percorrendo il vialetto di pietra.
Sentii dietro di lei i passi veloci di sua madre che la raggiunse,stampandole un bacio viscido sulla guancia.
Senza farsi vedere,Carrie si pulì la guancia con un dito e si affrettò a salire nell’auto del padre.
Quando finalmente toccò la pelle morbida dello schienale si ricordò degli scatoloni in soffitta. Sussultò uscendo velocemente dall’auto e fiondandosi in casa.
“ Ma che le prende a quella ragazza?” chiese Mrs. Davis scettica,entrando nell’auto. Il marito,abbastanza annoiato da tutta la scena, fece spallucce fischiettando un motivetto solo a lui conosciuto.

Intanto Carrie era alla ricerca disperata di due scatoloni,tra quell’immensità di cartacce e vecchi mausolei impolverati.
Finalmente scorse due scatoloni ingialliti,riposti disordinatamente sotto al vecchio divano.
Sulla facciata c’era scritto a lettere sbiadite ma ancora leggibili  “Famiglia e Carrie “ mentre nell’altro scatolone c’era scritto “ Vacanze”.
Carrie strinse a se l’ultimo scatolone e prese l’altro tra le braccia,ritornando velocemente in macchina. Diede un’ultima occhiata alla sua “vecchia” vita e chiuse definitivamente quel capitolo della sua vita.


“ Carrie svegliati “ strillò la madre scuotendola violentemente. La ragazza mugugnò qualcosa d’incomprensibile e si stiracchiò,ancora assonnata.
Improvvisamente si ricordò del trasferimento e tutta la stanchezza accumulata durante il viaggio sparì in un attimo. Posò le dita sul finestrino umido e guardò il paesaggio intorno a lei.
Casette rosse e prati perfettamente curati ; bambini che giocavano per la strada e gruppetti ristretti di ragazzi che chiacchieravano prendendo un caffè al bar.
Nulla a che vedere con la vita movimentata di Londra.
Si lasciò andare sconsolata sullo schienale,cercando di risvegliarsi da questo brutto sogno.
“ Ti piace tesoro?” chiese la madre con improvvisa gentilezza.
“ Veramente? No” rispose seccamente  la figlia,incrociando le braccia al petto.
No,che non le piaceva. Era tutto così noioso,così perfetto.
Non c’era il rumore del traffico, le grida divertite dei ragazzi che si facevano scherzi, il brusio della gente che parlava fra di loro…
Solo calma e quiete e questo non riusciva ad andarle a genio.

“Vedrai che ti piacerà” esordì il padre,non proprio convinto. La moglie sorrise per l’intervento del marito e guardò con sguardo comprensivo la figlia.
“ Papà ha ragione. Ti piacerà Holes Capel
“ Mamma è Holmes Chapel” corresse Carrie,cercando di non scoppiare a ridere.
L’auto si fermò e tutti i passeggeri tirarono un sospiro di sollievo. La ragazza aprì lo sportello con violenza per poi richiuderlo allo stesso modo.
Una casetta bianca,con il tetto immacolato e le finestre linde. Un numerino laccato d’oro senza neanche un taglietto,ricoperto di edera artificiale.

Questo è veramente il colmo!” pensò tra se e se entrando nella casa. Non rivolse nessuno sguardo alla mobilia.
Sapeva già che sarebbe stato tutto pulito e in ordine,l’esatto contrario del loro appartamento londinese.
Sentii dietro di se i sospiri estasiati della madre seguiti dai mugugni esasperati del padre. Non riuscii a trattenere un sorriso,che però si spense subito vedendo la sua camera.
La porta era di ebano bianco con intagliati motivi floreali che potevano benissimo sembrare meravigliosi per un occhio esperto. Per Carrie erano semplicemente nauseanti.
“ Forza tesoro apri!” incitò la madre,spingendola verso l’entrata.
Con malavoglia, afferrò il pomello dorato e aprì la porta.
Le pareti erano di un verde pallido che mettevano in risalto i raggi del sole che entravano da un enorme porta finestra che dava sul giardino.
Il letto era rosa confetto con i cuscini ben  sprimacciati.
“ Cos’è questo?!” chiese Carrie alla madre.
“ La tua camera” rispose con una certa ovvietà Mrs. Davis. La ragazza toccò inorridita ogni pezzo di quella camera,guardando in cagnesco la donna.
“ Dove…dove sono i miei poster? Dov’è il copriletto rosso? Dove sono i miei dischi?!” chiese arrabbiata.
“ Bhe…noi pensavamo che…” Carrie non la lasciò finire. Non poteva aver ragione sempre lei e gliel’avrebbe fatto capire.
Noi,noi…hai pensato come mi possa sentire io ad andarmene da Londra e finire in un paesino di provincia? A lasciare tutte le mie amicizie e farmene altre? Perché dovete organizzare tutto voi nella mia vita?!”
Carrie stava urlando. Non era da lei,questo era certo.
Era sempre stata la ragazzina calma e educata. Non amava le parolacce ed era molto timida a volte.
Crescendo era diventata “più ribelle” ma la sua finezza non era mai mancata. Per questo a volte la prendevano in giro. La  chiamavano la “figlia di papà” o la “secchiona”.
Certo,non le importava ma aveva capito che quelle voci non erano totalmente false.
Il suo futuro era tutto programmato come ogni giorno della sua vita. La parola “svago” non esisteva nel suo vocabolario.
Devi pensare al tuo futuro!” le ricordavano costantemente i suoi genitori ma lei…lei voleva organizzare da sola il suo futuro!
Non poteva sopportare ancora e ancora tutto questo.

“Carrie calmati…io…io…” boccheggiò la madre,ma invano.
La ragazza sapeva che non sarebbe cambiato nulla nella sua vita,così si lasciò andare sul suo letto e fece un cenno con la mano.
“ Lascia…lascia perdere….” mormorò affranta. Mrs. Davis lasciò la stanza,chiudendo con delicatezza alla porta.
E in quel momento si lasciò andare completamente,mettendosi le mani tra i capelli.
Grosse lacrime uscirono dai suoi occhi grigi e capì. Capì tutti i suoi errori.
“ Devo cambiare. Dobbiamo cambiare…” sussurrò asciugandosi le lacrime con la manica del suo vestito e ritornando a sorridere,con quella smorfia tremendamente tirata a falsa.


 


Gente questa è il tentativo per la seconda FF e me lo sento…QUESTA VOLTA ESCE :3
Mentre scrivevo mi è piaciuto proprio lo stile alla 3° persona e mettendoci tutti i pensieri dei personaggi.
Vi piace la nostra “eroina” Carrie? A me tantissimo!! Mi sta tremendamente simpatica,bho xD
Lo so che sembra la solita viziata a cui non le va bene niente ma vedrete che nei prossimi capitoli non sarà così,ve lo posso assicurare ;)
Per finire spero vivamente che vi sia piaciuta e che vi abbia preso la trama.
Recensite! Recensite in tanti perché mi piacerebbe sapere il vostro parere.
Ovviamente ripeto che per chi volessi mostrarmi la propria  FF me lo può dire recensendo. Sarò felice di leggere la vostra FF :D

Bai Bai Carrots <3
  
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