Grida. Una folla impazzita di ragazzi che gridavano tutti il suo nome, all'unisono.
Marshall si emozionava ancora, nonostante gli anni di carriera.
Si calò il cappuccio della felpa fin sotto gli occhi, una sistemata alla t-shirt ed uscì da dietro le quinte con il braccio alzato, pugno chiuso e un saluto quasi "urlato" a tutta quella gente.

Dopo ore di concerto sfrenato, passato a fare di quà e di là per il palco rappando fino allo sfinimento, l'oramai non più 'biondino' dovette chiudere lo spettacolo fra le suppliche dei fan che pregavano di stare lì ancora per un pò.
Marshall abbassò lo sguardo verso le prime file.
Proprio davanti a lui, una ragazzina che doveva avere non più di tredici anni stava piangendo come neanche lui aveva mai visto in una vita fatta di così tante disgrazie.
Rimase per un pò a contemplare la sua giovinezza e le sue lacrime che scendevano copiose sul volto pallido.
«Grazie Detroit!» disse infine con un groppo in gola. Detroit, finalmente. La sua amata era tornata da lui.. dopo così tanto tempo passato fra le mura di un dannatissimo centro di riabilitazione.
Prima di uscire di scena ridiede un colpo a quella ragazzina; notò qualcosa sulla sua maglia bianca, aguzzò la vista: sul suo indumento tutto stropicciato dal caos del concerto, c'era la sua faccia con su scritto "Thank you, hero".
Sorrise, un sorriso impercettibile. Aveva sofferto così tanto nella vita che gli pareva impossibile anche solo alzare leggermente gli angoli delle sue labbra...


A ME GLI OCCHI!
Okay, so che questa storia fa schifo, e chiedo scusa davvero.. sono molto ripetitiva, non mi esprimo bene ma avevo davvero bisogno di scrivere qualcosa su Eminem. Perciò.. beh.. arrivata ad almeno due recensioni continuo, altrimenti non ce ne sarà bisogno ^^
Vostra Sara.