Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di JK Rowling
PROLOGO. PARTE PRIMA
Una giornata estiva come tante altre. I raggi del
sole che si rispecchiavano nella lucentezza delle acque di un lago. La
tranquillità di un luogo in cui non si sentiva altro che il frusciare delle
foglie mosse dal vento.
Una mano delicata accarezzava con dolcezza capelli
neri come le ali di un corvo, mentre la ragazza si lasciava trasportare dal
senso di benessere che pervadeva il suo cuore ogni volta che il suo compagno le
stava accanto.
Hermione tracciava con i polpastrelli le linee della fronte aggrottata del ragazzo che giaceva addormentato, con la testa appoggiata al suo grembo. Seguiva distrattamente i contorni della strana cicatrice che spiccava sulla sua fronte, chiedendosi ancora una volta cosa avesse potuto provocarla. Si soffermò sulle palpebre chiuse desiderando, per un momento, che esse si alzassero per lei. Sentiva già la mancanza del suo sguardo, di quegli occhi di un verde cosi splendente. Ricordava ancora la prima volta che i suoi occhi nocciola avevano incrociato quelli verdi di lui. Neppure lei, al pari di tutte le altre allieve della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, era riuscita a rimanere indifferente davanti alla vista di quelle gemme così brillanti. Eppure dovettero passare più di 9 anni prima che Hermione potesse riuscire a scorgere anche tutta l'immensa tristezza che quegli occhi celavano cosi bene al mondo.
Hermione era una strega, e non una strega qualunque. Hermione Granger era stata la più brillante studentessa di Hogwarts. Ma nonostante ciò che tutti avevano sempre creduto, lei non era mai stata veramente felice. A causa della sua bravura Hermione aveva pagato un prezzo altissimo...la mancanza di amici. Le ragazze l'avevano sempre trovata strana e noiosa. < Chi vorrebbe passare del tempo con una fastidiosa So-tutto-io come lei? > si era sentita spesso ripetere dietro le spalle. I ragazzi d'altro canto erano molto affascinati dal suo aspetto fisico, ma si erano sentiti scoraggiati dalla freddezza che Hermione indirizzava ai pochi che osavano farsi avanti. Tutto ciò che si sentivano rispondere era un timido < No, grazie >. Al contrario di ciò che tutti pensavano, non era la mancanza di interesse a spingerla a rifiutarli, era piuttosto il desiderio di proteggere il suo cuore da un'altra atroce sofferenza. La morte dei suoi amatissimi genitori aveva lasciato un vuoto incolmabile dentro di lei, e solo i libri erano riusciti a donarle un po' di conforto.
All'età di 15 anni fortunatamente il
destino aveva voluto darle una mano, facendo incrociare la sua strada con quella di
Luna Lovegood, una stramba ragazza da poco trasferitasi a Londra. Luna era stata
la prima a cercare l'amicizia di Hermione senza pretendere nulla in cambio,
nemmeno un tema su Storia della Magia. All'inizio del quinto anno Hermione se l'era
ritrovata come compagna di stanza e da quel momento in poi erano diventate
inseparabili. Entrambe provavano emozioni simili. Anche Luna, come Hermione,
conosceva bene il dolore per la perdita di una persona amata, dato che aveva
perso sua madre, e conosceva altrettanto bene la sensazione di non essere
accettati dagli altri.
Tuttavia, nonostante l'amicizia di
Luna, Hermione si sentiva sola. Oh certo, aveva sempre finto bene di essere felice, non per
niente era la più brillante studentessa di Hogwarts! Eppure c'erano dei momenti
in cui aveva guardato con invidia le altre; vedendole ridere tra loro, sentendole
raccontarsi gli ultimi pettegolezzi, aveva desiderato disperatamente potersi unire,
essere come loro, sentirsi normale e sì, anche felicemente stupida. Due ragazze
in particolare aveva invidiato con tutto il cuore: Cho Chang e Ginny Weasley.
Entrambe per lo stesso motivo: Harry Evans, l'unico ragazzo che fosse
mai riuscito a distrarla dai suoi studi. Spesso mentre facevano i compiti
in Sala Comune si distraeva a guardarlo e a fantasticare su di lui, e la penna
che macchiava il foglio di inchiostro la costringeva ogni volta a ritornare con
i piedi per terra. Si rimproverava continuamente per questi sogni, dato che avrebbero
solo acuito il suo senso di solitudine. Cosi Hermione si limitava a guardarlo da
lontano e a distogliere lo sguardo ogni volta che Harry la sorprendeva a
fissarlo. Si sentiva davvero sciocca, eppure non aveva mai trovato il coraggio
di iniziare una conversazione per paura di tradirsi. Harry non era come gli
altri ragazzi, lui era sempre gentile ed Hermione era sicura che anche se avesse
scoperto la verità non avrebbe riso di lei; tuttavia il pensiero di ciò che avrebbe potuto pensare le risultava intollerabile. Uno dei ragazzi più
corteggiati della scuola non avrebbe di certo potuto provare interesse per un
noioso topo da biblioteca come lei!
E così gli anni ad Hogwarts erano trascorsi veloci per la ragazza, che si districava tra il desiderio di essere sempre la più brava e l'invidia verso Cho Chang, prima, e Ginny Weasley, poi, che erano riuscite seppur per brevi periodi ad essere al fianco di Harry.
Dopo la scuola Hermione e Luna avevano
preso
un appartamento insieme e si erano dedicate ad attività diverse. Luna aveva
cominciato a
lavorare come giornalista per Il Cavillo, di proprietà del padre, mentre
Hermione si era iscritta ad un'università babbana, desiderosa di integrare i suoi
studi magici con quelli di carattere economico. Non aveva più visto Harry Evans fino a
4 mesi prima, la sera in cui il primo ministro Tom Riddle, aveva dato una festa in
onore dei giovani maghi e streghe di Londra, l'ennesimo tentativo di
ingraziarsi la comunità magica che ancora lo contrastava. Non era un segreto
per nessuno che Riddle, prima Ministro della Magia , avesse usato i suoi poteri
per ottenere anche il posto di Primo Ministro babbano dell'intero Regno Unito.
L'indignazione del mondo magico era stata unanime, tuttavia con il passare del
tempo si era affievolita, grazie soprattutto alla quantità di benefici e regali
che Riddle elargiva regolarmente. Nonostante i babbani continuassero ad ignorare
l'esistenza di maghi e streghe, di fatto questi ultimi ricevevano sempre un
trattamento di favore nei processi per uso improprio della magia, a discapito
dei babbani. Da quando Riddle era salito al potere, molte cose strane erano
cominciate ad accadere, in particolare misteriose sparizioni soprattutto
a danno dei suoi avversari politici, maghi o babbani che fossero. Molti anni
prima c'era stato una caso che aveva sconvolto profondamente l'opinione
pubblica. Hermione aveva solo 9 anni all'epoca, ma ricordava bene il dispiacere provato dai
suoi genitori nell'apprendere la notizia: il candidato James Potter, amatissimo
dal popolo inglese, era stato ucciso insieme alla moglie e al figlioletto alla
vigilia delle elezioni. I colpevoli non furono mai presi, ma il fatto che
entrambi i coniugi fossero dei maghi, spinse molti a credere che Riddle
potesse in qualche modo essere coinvolto nella vicenda. Quello era stato solo il primo
di tanti casi di omicidio, rapimento e misteriose perdite della ragione. Tutto ciò
aveva spinto la comunità magica verso la strada dell'accettazione passiva del potere di
Riddle, che si era fatto soprannominare in seguito Lord Voldemort per accentuare la
sua autorità. I pochi che avevano ancora il coraggio di contrastarlo
direttamente si erano uniti sotto la guida di Sirius Black nell'Ordine
della Fenice.
Nel tentativo di guadagnare consensi,
Riddle tentava in ogni occasione di apparire un ministro giusto e benevolo; e la
festa di quella sera non era stato altro che l'ennesimo tentativo di portare dalla sua
parte i giovani maghi e le giovani streghe.
Hermione si era lasciata convincere a
partecipare da una Luna più entusiasta del solito e proprio non se l'era
sentita di deluderla lasciandola andare da sola. La sala era piena di giovani
maghi e streghe vestiti elegantemente. Hermione si era guardata intorno con
interesse, cercando di scorgere qualche faccia conosciuta quando improvvisamente
il suo cuore aveva preso a battere furiosamente.
Harry! Aveva gridato la sua mente.
Eccolo lì, dall'altra parte della
sala. Indossava un elegante abito nero dello stessa tonalità dei suoi capelli.
Era senza cravatta, i primi due bottoni della camicia sbottonati che lasciavano
intravedere parte del collo muscoloso. 6 anni Aveva pensato Hermione Eppure
è rimasto lo stesso. Naturalmente era cresciuto molto, il corpo si era
irrobustito e le spalle erano divenute più larghe, tuttavia la postura, il modo
di parlare e quello di sorridere erano rimasti gli stessi. Purtroppo da quella
distanza non era riuscita a scorgergli bene gli occhi perché Harry stava guardando
altrove, ma si era augurata che non avessero perso la loro lucentezza.
< Ronald... > aveva sentito sospirare
Luna. Si era riscossa improvvisamente dalla sua contemplazione e allargando il campo
visivo si era accorta che effettivamente accanto ad Harry c'era proprio il suo storico
miglior amico Ronald Weasley. Improvvisamente si era ricordata dell'interesse
che Luna aveva sempre manifestato per Ron negli anni ad Hogwarts. Che ironia!
Due migliori amiche innamorate di due migliori amici
(o meglio interessate,
si corresse mentalmente Hermione).
< E c'è anche Harry! Dai, andiamo
a salutarli! > aveva quindi proposto Luna con gli occhi che le scintillavano per
l'emozione. Ancora una volta Hermione aveva invidiato l'audacia dell'amica, così come
aveva fatto ogni volta che Luna a scuola aveva trovato il coraggio di andare a
parlare con Ron, nonostante lui non sembrasse avere un particolare interesse per
lei.
Quella sera era stata veramente
tentata di andare, ma le era bastato vedere le tre bellissime streghe che si
erano appena unite ai due ragazzi per far riemergere tutta la sua vecchia
insicurezza. < No, Luna. Vai tu. Credo che andrò a prendermi qualcosa da
bere. >
< Oh...d'accordo allora. Ci vediamo
dopo! > aveva detto Luna felice, ignara dello stato di agitazione nel quale
si trovava l'amica. Hermione aveva seguito con lo sguardo la schiena di Luna che
si stava allontanando finché non aveva incrociato due occhi
splendenti. Harry la stava fissando! Probabilmente si starà chiedendo dove
mi avrà gia vista. Aveva pensato imbarazzata. Era stato lui il primo ad
interrompere il contatto visivo, rivolgendo la propria attenzione alla bionda
lì a fianco, che gli stava sorridendo civettuola.
Ferita Hermione aveva deciso che forse
sarebbe stato il caso di prendersi davvero qualcosa da bere! Si era addentrata
decisa nel corridoio che sapeva l'avrebbe portata dritta dritta alla sala
adibita a buffet . Ma proprio al termine del corridoio era andata a cozzare
contro una muro comparso da chissà dove, e sarebbe caduta per il contraccolpo
se una mano forte non l'avesse afferrata per il braccio.
< Tutto bene signorina? > Si era
sentita chiedere da una voce profonda vicinissima al suo orecchio. Non appena
aveva riaperto gli occhi si era accorta del suo errore: quello contro cui si era
appena scontrata non era affatto un muro...bensì il Primo Ministro Tom Riddle,
alias Lord Voldemort!
Imbarazzata, Hermione aveva subito
cercato di scusarsi per l'accaduto, ma Voldemort si era preso tutta la colpa,
sostenendo che non stava affatto guardando a dove metteva i piedi.
< Ma è stata anche colpa mia
signor Ministro! Non avrei dovuto camminare così velocemente... >
< Sciocchezze! > Aveva tagliato
corto lui. < E poi non posso certo dire di essere dispiaciuto per ciò che è
appena successo, dato che mi ha permesso di fare la conoscenza di una ragazza
così bella. >
Solo allora Hermione si era accorta
che le stava ancora stringendo il braccio. Aveva tentato di liberarsi, ma era
solo riuscita a fargli aumentare la stretta.
< Qual è il tuo nome splendida
strega? >
< Mi chiamo Hermione Granger,
signore > Aveva risposto Hermione tentando ancora una volta di mettere più
distanza tra di loro. Non le era piaciuto il modo in cui l'aveva guardava, si
era sentita fortemente a disagio.
< E posso chiedere quanti anni ha
la mia dolce Hermione? > Aveva poi chiesto lui in tono mellifluo.
A quel punto la ragazza era stata
seriamente tentata di rispondergli che quelli non erano fatti suoi, e
soprattutto che lei non era l'Hermione di nessuno (tanto meno la sua!), ma il
pensiero che quello che aveva davanti era il Ministro della Magia era riuscito a
raffreddare in un attimo la sua rabbia. Una sola parola di quell'uomo avrebbe
potuto bandirla per sempre dalla Comunità Magica, se non dall'intero Regno
Unito. < Ne ho 22, signore. >
< Bene > aveva detto lui
soddisfatto < Ma non è il caso che continui a chiamarmi "signore".
Perché non provi con Tom? Infondo non sono tanto più vecchio di te. >
Dipende dai punti di vista! Avrebbe
voluto obiettare la ragazza, ma ancora una volta si era trattenuta e aveva
sorriso. < Ci proverò. >
< Bene. > aveva detto nuovamente
Riddle < Ora che ne dici se ti offrissi qualcosa da bere? Magari nella mia
stanza? > le aveva proposto lui squadrandola da capo a piedi.
Hermione si era sentita accapponare la
pelle. Che uomo disgustoso! Ma cosa crede? Solo perché è il Primo Ministro
e mi fa qualche complimento, non vuol dire che andrò a letto con lui! Stava
per gridargli in faccia dove avrebbe potuto ficcarsi la sua proposta, quando si
era accorta che l'attenzione di Voldemort si era spostata oltre la sua schiena.
Hermione aveva allora approfittato di quel piccolo momento di distrazione per
liberare il braccio. Si era voltata incuriosita e per la seconda volta il suo
sguardo aveva incontrato quello di...Harry!
To be continued...
Hi Guys! volevo
fare solo alcune precisazioni per favorire una migliore comprensione della
storia. Per prima cosa come ho già scritto nel riassunto, questa fanfiction è
una Alternate Universe, quindi è molto probabile che troverete parecchie incongruenze con il libro della Rowling. Per esempio la "mia" Hermione
ha un anno in meno rispetto ad Harry e Ron perché se fossero stati nella stessa
classe era impossibile concepire la mancanza di un rapporto tra di loro, e non
mi andava assolutamente di spostare Hermione in un'altra casa...lei deve restare
una Griffondoro! Anche se per ora la "mia" Hermione ha davvero poco
del coraggio dei Griffondoro ed è chiaramente OOC, vi assicuro che presto la
situazione cambierà...vedrete come l'amore saprà trasformarla ^_^!
Per quanto
riguarda il cognome di Harry in questa storia non vi preoccupate, non sono
impazzita! So bene che Evans è il cognome di sua madre...ma se vorrete seguirmi
in questa avventura avrete modo di comprendere i motivi che mi hanno spinta a
falsificargli il cognome. Anche se credo che molti di voi in fondo l'abbiano
già capito ^_^!
Questa è
solo la prima parte del prologo, necessaria per poter spiegare
l'evolversi del rapporto tra Harry e Hermione, che hanno ora 24 anni, lui, e 23 anni, lei.
Infine vorrei ringraziare anticipatamente coloro che vorranno leggere questa storia. Qualsiasi commento sarà per me fonte di immenso gradimento.
A Happy New Year To Everyone!
Elodie