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Autore: Hayley Black    12/06/2012    5 recensioni
Regulus/Marlene | Raccolta | Angst, romantico, slice of life
38. Rich.
« E così sei molto ricco, Reg? » gli aveva chiesto Marlene, accarezzandogli una spalla con il dito. La pelle di Regulus era estremamente pallida, le piaceva perché rispecchiava le debolezze che lui voleva nascondere. « Perché non mi regali qualcosa di bello? »
Regulus, per la prima volta da molto tempo, aveva sorriso – per Marlene quello era il regalo più grande.

Per il compleanno di Eralery, la mia svergognata! ♥
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Marlene McKinnon, Regulus Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Fading away

A June, Eralery, Svergognata, Alessia:
per il tuo compleanno, perchè ti voglio bene,
perchè ci sei sempre
e perchè sì.
Buon compleanno, svergognata!

 

01.  Mistakes.
« Ho fatto uno sbaglio, Marlene » disse Regulus con un filo di voce. Marlene lo guardò con i suoi grandi occhi indagatori, che lo spogliavano e lo lasciavano con nient’altro che la pelle e le ossa e il sangue. E tutto ciò che non aveva mai avuto il coraggio di dirle.
« Tutti commettono errori, Reg » rispose semplicemente.

02.  Heartfelt.
Marlene soffocò una risata nella manica del maglione, beandosi dell’espressione sconcertata di Regulus. Il ragazzo stava guardando con evidente terrore il ragno che gli saliva sul braccio, dimenando le zampe sottili e agghiaccianti.
« Sii sincero » esordì, « il grande Regulus ha paura di un ragno? »

03.  Fading away.
La pelle di Marlene era bianca in modo innaturale. Lattiginosa, quasi, in contrasto con i suoi capelli rossi sparsi sul cuscino.
« Stiamo scomparendo, Regulus » aveva detto, accarezzandogli l’incavo del collo; Regulus non aveva proferito parola e aveva chiuso gli occhi.
Quando li aveva riaperti, Marlene non c’era più.

04.  Spirit.
Quando Marlene era morta, di Regulus non era rimasto che lo spirito, destinato a brancolare nelle tenebre senza quella luce che lo guidasse – che lo salvasse.

05.  Choose.
Regulus non era capace di scegliere, si sentiva costantemente davanti a un bivio: da una parte c’era l’oscurità, dall’altra lei, Marlene. Non le era mai importato molto che lui fosse un Mangiamorte, o almeno fingeva che non le interessasse. Forse perché sapeva che lui, alla fine, non l’avrebbe scelta.

06.  Immortal.
« Non diventerai immortale, Regulus » Marlene sembrava più arrabbiata del solito: fragile, davanti a lui, gli stava mostrando tutte le sue debolezze in un unico e straziante momento. « Morirai dentro ».
Aveva ragione.

07.  Open your eyes.
Marlene non aveva la più pallida idea di cosa stesse combinando Regulus in cucina; dalla camera da letto sentiva lo sferragliare dei fornelli e lo sfrigolare dell’olio sulla fiamma. Quando finalmente decise di andare a controllare, il suo quasi-ragazzo comparve davanti a lei con un sorriso stentato.
« E’ una sorpresa » disse, conducendola nella sala da pranzo dopo averle fatto chiudere gli occhi. « E non barare, so che lo farai ».
Dopo qualche secondo, aggiunse: « Ora apri gli occhi ».
Marlene obbedì. « Non sei molto bravo in cucina, vero? »

08.  Electrify.
Lo specchio rifletteva l’immagine di lei, furiosa, con una criniera di capelli elettrizzati che non ne volevano sapere di stare come avrebbero dovuto. Regulus si divertiva ad ascoltarla sbraitare e inveire contro spazzole e prodotti, pensando che, comunque, i suoi capelli erano belli anche così.

09.  Starlight.
« Mi piace la luce delle stelle, è diversa da quella del sole o della luna » aveva sbottato Marlene con aria saccente, in piedi al centro della Torre di Astronomia.
« Ma tu non stai mai zitta? » aveva risposto Regulus, irritato.
« Regulus » fu il suo commento acido, « della luce di una stella tu non hai proprio niente ».

10.  Sacrifice.
Marlene credeva che Regulus stesse sacrificando la propria vita per salvare la sua e, con le lacrime agli occhi, l’aveva implorato ancora una volta di non farlo.

11.  Honour.
Regulus si era abbandonato alle Arti Oscure per l’onore della casata dei Black, rinunciando a tutto; anche a Marlene.

12.  Bite.
Regulus aveva pensato che Marlene fosse completamente pazza quando gli aveva lasciato un morso sanguinante sulla spalla. Quando le aveva chiesto perché, lei aveva sorriso: « Volevo assaggiare il glorioso sangue blu di un Black ». A volte il suo sarcasmo era snervante.

13.  Commit.
Regulus aveva sempre cercato di essere preciso, efficiente, perfetto. Ricevere ordini e portarli a termine era il suo scopo vitale, per prendersi un posto nel mondo che forse non gli spettava. Ma poi aveva incontrato Marlene, e in fondo – ma non l’avrebbe mai ammesso – se n’era innamorato, commettendo il più grande errore della sua vita.

14.  Fake.
« Sei incredibilmente falso, Black » aveva detto di lui Marlene, tanto tempo fa. « Sarebbe bello che tu abbandonassi la tua aura maledetta e ti mostrassi per quello che sei ».

15.  Tender.
Marlene era pazza, pazza da legare. E anche lunatica. Alternava momenti di isterismo a momenti di pura affettuosità, che lo lasciavano sconcertato: « Sei già in menopausa, McKinnon? »

16.  Trouble.
« Sei ancora in giro per la scuola a combinare guai? » le aveva chiesto Regulus, in un ammuffito e polveroso corridoio di Hogwarts. Marlene aveva sorriso beffarda, quasi agghiacciante: « Vuoi combinare qualche guaio con me? »

17.  Final.
« Siamo all’atto finale, vero Reg? » gli aveva chiesto Marlene un giorno, in cucina, con gli occhi più stanchi del normale. Lui aveva annuito, ammucchiando le proprie cose.

18.  Waiting.
Marlene aveva aspettato, aspettato sempre, perché credeva che al di là della cortina di indifferenza e freddezza di Regulus ci fosse una scintilla, un qualcosa di positivo. Ma non si può aspettare per sempre.

19.  Awareness.
La consapevolezza che quelli erano i suoi ultimi giorni di vita era diventata, per Marlene, una compagna straziante.

20.  Turn away.
« Allontanati, Marlene » il sussurro di Regulus fu l’unica cosa che Marlene riuscì a sentire in quella gelida notte di luna piena. « Allontanati da me ».
« Solo se tu mi seguirai » fu la risposta sarcastica e divertita. Marlene riusciva sempre a trovare il lato ironico delle cose – anche se risultava incredibilmente irritante.

21.  Searching.
Marlene osservava Regulus cercare qualcosa in biblioteca, con il volto arrossato e le mani che scartavano libri su libri.
« Cosa stai cercando, Reg? » gli aveva chiesto, sedendosi accanto a lui. « Potrei aiutarti ».
« Non chiamarmi Reg ».

22.  Hands of fate.
Le mani del destino erano crudeli e ingiuste, pensava sempre Regulus. Si divertivano a manovrare gli uomini come se fossero degli inutili burattini, decidendo se avessero dovuto continuare a vivere o morire. Con Marlene erano state particolarmente infime.

23.  Irresistable.
Marlene pensava che Regulus avesse qualcosa di irresistibile: forse la freddezza, l’indifferenza, l’ironia pungente simile alla sua, forse tante altre cose. Forse il velo di malinconia che aveva negli occhi – l’avrebbe scoperto, prima o poi.

24.  Easy.
Regulus avrebbe voluto che fosse stato facile. Avrebbe voluto vivere la propria vita come tutti gli altri, avere dei figli, accompagnarli il loro primo giorno di scuola, avere una moglie che lo amasse e che lo aspettasse la sera sul divano, che gli chiedesse com’era andata la giornata di lavoro. Ma non sarebbe mai stato così.

25.  Breathing.
« Marlene, respira! » aveva gridato Regulus, scaraventando via una sedia rovesciata sul pavimento. Marlene giaceva immobile in fondo alle scale, con gli occhi sbarrati fissi sul soffitto scrostato e grigiastro della casa; era fredda, e dal suo cuore morto non proveniva più alcun battito.

26.  Stumble.
Marlene ebbe la fortuna di inciampare e cadere dritto ai piedi di Regulus Black, che la guardava dall’alto del suo nome prestigioso.
« Sei letteralmente caduta ai miei piedi, McKinnon » aveva detto con ilarità.
« Il tuo fascino è letale » aveva risposto lei con sarcasmo, rialzandosi.

27.  Fighting.
Marlene aveva lottato nonostante tutto e nonostante sapesse di perdere in partenza; Marlene aveva lottato per lei, per lui e per loro.

28.  Closing In.
Il loro primo bacio era stato goffo e aggressivo: Marlene si era avvicinata e si era avventata su di lui come un cane sull’osso, appurando le sue teorie che no, non era la classica ragazza dolce e perfetta.

29.  Involved.
Regulus, per seguire quella pazza furiosa di Marlene, era stato coinvolto in una stupida punizione nei sotterranei, infangando la propria reputazione.
« Per colpa tua sono costretto a rimanere qui tutta la notte » aveva detto. Marlene, sbuffando, gli aveva tirato la spugna zuppa d’acqua sulla faccia.
« Sta’ zitto, Signor Black, e lavora ».

30.  Destiny.
« Tu credi nel destino, Reg? » gli aveva chiesto Marlene, all’ombra del salice che si rifletteva nel Lago Nero. Regulus, alzando gli occhi dal libro di Pozioni, aveva scosso la testa.
« E’ solo una stupidaggine ».
« Io credo che esista, invece. Noi ne siamo la dimostrazione » aveva detto lei con aria saccente.

31.  Sweet.
Marlene aveva tirato un carillon di zucchero in testa a Regulus quando lui le aveva intimato di mangiare una caramella per addolcire il suo carattere da limone inacidito.

32.  Calling.
Regulus non aveva mai chiamato Marlene così tante volte – perché, quando giaceva inerme ai suoi piedi, avrebbe tanto desiderato sentire di nuovo il suono della sua voce.

33.  Nightmare.
« E’ solo un incubo, Reg, è solo un incubo » aveva sussurrato Marlene nell’incavo del suo collo, stringendolo a sé. Gli incubi di morte e sangue che toglievano il sonno a Regulus spaventavano anche lei. « E’ solo un incubo ».

34.  Flat.
Regulus aveva posato lo sguardo nel proprio piatto, dove un traballante budino arancione dal dubbio sapore sembrava fissarlo minacciosamente. Marlene non era molto brava a cucinare, ma si ostinava a pasticciare con i fornelli per il semplice gusto di irritarlo.

35.  Superstar.
Regulus credeva che a volte Marlene si comportasse troppo da superstar, con quel suo atteggiamento saccente e sarcastico che lo faceva impazzire – e non in senso positivo.
« Scendi dal piedistallo, superstar » aveva sghignazzato una volta, ricevendo un’occhiataccia da lei.

36.  Spider web.
Era l’ennesima volta che Marlene si svegliava prestissimo e scappava nello sgabuzzino, facendolo sobbalzare ogni volta che esclamava qualcosa di insensato.
« Ma cosa stai facendo? » le aveva chiesto, stropicciandosi gli occhi stanchi. Marlene, senza degnarlo di uno sguardo, aveva posato una mosca morta sulla ragnatela e gli aveva sorriso.
« Abbiamo un animaletto! » aveva esclamato.

37.  Haunted.
Marlene credeva che l’anima di Regulus fosse infestata dai fantasmi del suo passato, del suo presente e anche del suo futuro. E per quanto lei si sforzasse di aiutarlo, di salvarlo, quegli spiriti non facevano altro che ghermirlo e spingerlo più giù nell’abisso.

38.  Rich.
« E così sei molto ricco, Reg? » gli aveva chiesto Marlene, accarezzandogli una spalla con il dito. La pelle di Regulus era estremamente pallida, le piaceva perché rispecchiava le debolezze che lui voleva nascondere. « Perché non mi regali qualcosa di bello? »
Regulus, per la prima volta da molto tempo, aveva sorriso – per Marlene quello era il regalo più grande.

39.  Everybody.
Regulus cercava di ignorare l’espressione sorniona di Marlene, che si stava divertendo in modo evidente a irritarlo.
« Perché non facciamo sapere a tutti della nostra relazione? »

40.  Meant no harm.
« Non fare danni » le aveva detto Regulus, guardandola sghignazzare con i suoi amici strambi. C’era anche Sirius, tra loro, ma l’aveva ignorato come sua madre gli aveva insegnato.
« Io non faccio mai danni, Reg » aveva risposto lei.
Inutile dire che il giorno dopo furono tutti in punizione.

41.  Apple.
A Hogwarts la primavera si avvicinava e gli alberi cominciavano già a vestirsi di fiori: l’erba dei prati diventava verde come uno smeraldo, brillando sotto il sole che faceva capolino tra le nuvole grigiastre. Marlene osservava Regulus studiare all’ombra della rimessa delle barche, da solo, con la solita espressione pensierosa e riflessiva. Gli aveva lanciato una mela, senza dire nulla, e lui le aveva sorriso come per ringraziarla, riprendendo poi a studiare.
Quella era stata la prima volta che Regulus le aveva sorriso.

42.  Darling.
« Tesoro, stamattina ti tocca pulire il salotto » gli aveva detto Marlene, divertita.
« Non chiamarmi tesoro » aveva ribattuto Regulus.

43.  Name.
« È un nome di cui hai paura, Regulus? » era stata la prima volta che Marlene l’aveva chiamato senza strani nomignoli. Era arrabbiata, frustrata, ma anche triste e… era compassione quella nei suoi occhi?
« Un nome che terrorizza tutto il Mondo Magico » aveva sussurrato lui, evitando il suo sguardo.
« Io parlo del nome della tua famiglia ». Marlene sospirò: « Non lasciare che ti annienti, Regulus ».

44.  By my side.
« Ho sempre voluto che tu fossi al mio fianco, Reg » aveva mormorato Marlene, mentre una lacrima le scendeva lungo la guancia. « Era troppo? »
Regulus non aveva risposto, ed era scomparso assieme al cielo d’inverno.

45.  Mountains.
Regulus adorava le montagne: così silenziose, così calme, perfette per chi – come lui – aveva bisogno solo di un po’ di pace. Ma quando c’era Marlene, le montagne diventavano caotiche e rumorose.

46.  Ash.
Marlene era circondata dalla desolazione; Regulus era andato via, lasciandola sola e abbandonata in una guerra che non voleva combattere. Non era abbastanza forte, Marlene, anche se fingeva il contrario. Era fatta di cenere.
E sarebbe volata via al primo soffio di vento.

47.  Cry.
La prima volta che Regulus aveva visto Marlene piangere era stato in uno squallido, ammuffito corridoio di Hogwarts: era rannicchiata in un angolo, con le ginocchia al petto e il viso affondato nelle braccia. Il suo corpo era scosso dai singhiozzi; Regulus aveva cercato di asciugare le lacrime con qualche parola di conforto – non era molto bravo nel rassicurare le persone, ma un po’ ci era riuscito. Odiava vedere le persone piangere. Specialmente se per lui.

48.  Afterlife.
Regulus non sapeva cosa ci fosse dopo la vita. Forse un bel giardino fiorito, forse il nulla più assoluto, non ne era sicuro - ma sperava che ci fosse Marlene ad aspettarlo, con il suo migliore sorriso e i capelli rossi sempre arruffati.

49.  Free.
« E’ un tuo diritto essere libero, Regulus ».
« Ma non è una mia scelta ».

50.  Tomorrow.
« Domani sarà un bel giorno soleggiato » aveva sorriso Marlene, dandogli un bacio sulla guancia. « Domani ho voglia di fragole, mirtilli e… un gelato ».
Regulus fu contagiato dalla sua allegria. « Domani sarà un giorno migliore, che ne dici? »

 

Note d'autrice:

Tanti auguri a teeeeeeeeeeeeeee Tanti auguri a teeeeeeeeeee Tanti auguri a June/Eralery/Svergognata/Aleeeessiaaaaaaaaa TANTI AUGURI A TEEEEE! *applausi* Buon compleanno sverg! ♥ 
Sì, perchè dovete sapere che questa storia è interamente per lei! Sì, anche le svergognate hanno diritto a un regalo di compleanno *_* Soprattutto le svergognate belle e brave come lei. E con questa raccolta pubblico la mia prima Regulus/Marlene (una coppia che mi ispira molto angst e molta demenza XD), che è piaciuta molto sia a me che alla mia beta. Esatto, è piaciuta anche a me! Com'è possibile? Non lo so. Sta di fatto che mi è piaciuta davvero e che non ho avuto i soliti cali di autostima o le solite crisi, forse perchè il mio cervello è proiettato a domani e all'esame di matematica - dovete sapere che per colpa di questa storia ho sprecato tante ore di stud__ infatti no. Non vedo l'ora che l'esame finisca, che la scuola si tolga dalle scatole e che arrivi l'estate. Sono stanca, voglio andare a mare, voglio scrivere da mattina a sera e non fare NIENTE di stancante. Ma sono sicura che, alla fine, il mio coach farà fare a me e alla squadra un allenamento intensivo di basket anche in estate. *ringrazia*
Tralasciando gli inutili dettagli, non c'è molto da dire sulla storia. Per la prima volta non mi sono ispirata a una canzone di Dio Faber, ma semplicemente ho aperto il foglio e ho scritto, un po' a cazzo a dire la verità. Ma l'importante è che sia piaciuta a me, alla mia beta AliH che me l'ha betata alle dieci di sera, ma soprattutto che sia piaciuta alla bellissimissimissima Alessia a cui è dedicata. Il titolo mi piace tanto, è molto angst, e credo calzi bene alla coppia. *_* Ora scappo che domani devo alzarmi presto causa esame di matematica, ma ci tenevo ad augurare ancora un buon compleanno a Alessia, a dirle che le voglio tanto bene e che sarà sempre la mia svergognata! *-*
  

   
 
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