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Autore: Khadija    13/06/2012    4 recensioni
Isabella lavora in una boutique dei fiori. Più di ogni altra cosa al mondo, ama ciò che fa, ponendo in secondo piano perfino se stessa. Una ragazza solare, dolce ma complicata sotto certi aspetti. Un passato felice, ma con qualche ricordo perduto, dopo essere, infatti, rimasta reduce da un incidente stradale, ed essersi risvegliata dopo sei mesi di coma. Cosa succederà quando durante una normale giornata d’estate, alla porta del suo negozio si presenterà Edward?
Credo che in questa storia ci sia un po’ di tutto: tensione, intrighi, colpi di scena e sicuramente tanto romanticismo, ma spetta a voi decidere. Spero che la storia vi piaccia!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo 1

 

17 giugno:

Una giornata particolarmente afosa e il frinire delle cicale, erano segno che l’estate era finalmente iniziata. Era la stagione preferita di Isabella, ma quel verso, che non aveva mai imparato a sopportare, le dava ai nervi.  
Quel giorno, convinta che nessuno sarebbe entrato dentro la sua boutique dei fiori, uscì fuori e si posizionò, volontariamente, di fronte all’irrigatore di superficie che in quel momento innaffiava il terreno arido. Era per lei una piacevole sensazione sentire l’acqua fluire lungo tutto il suo corpo.
Il vestito prima largo e svolazzante, a ogni spostamento d’aria, cominciò ad aderire al suo corpo, mettendo in risalto le sue curve, visibili ma poco pronunciate. Raccolse la lunga chioma castana in una coda di cavallo, lasciando fuori solo la lunga frangetta bagnata.
Rientrò in negozio, appagata e decisamente più fresca, sorridendo pensando all’idea che quella sera stessa avrebbe rincontrato Jacob, il suo fidanzato, ritornato finalmente dall’Iraq.

Amava quell’uomo per il semplice motivo che in ogni circostanza era riuscito ad infonderle un amore che mai nessuno era riuscito a darle.
Isabella non aveva mai chiesto di trovare qualcuno, nella sua vita, che l’avrebbe capita davvero. Sperava solo di trovare qualcuno che avrebbe saputo accettare e comprendere l’impossibilità di comprenderla fino in fondo. Quel qualcuno era Jacob.
Lei era così piena di difetti, ma non c’è donna bella senza difetto. E Isabella era bella, così bella che ogni uomo si fermava almeno due secondi per ammirarla e contemplarla segretamente, nonostante lei continuasse a credere il contrario.

Si mise a leggere un libro, visibilmente assonnata, seduta scomposta sullo sgabello, dietro la cassa. Mentre le ore passavano lente, la luce del pomeriggio conferiva all’ambiente tutto un altro aspetto. Ogni cosa cambiava, e i fiori assumevano un colore più caldo.

Questo era ciò che amava Isabella.

Stava ancora leggendo quando la porta si aprì con un leggero ding, portandosi dietro un flusso soffocante di aria calda e un uomo affascinante. Con l’impressione che quell’uomo già lo conoscesse, timidamente riprese a leggere, scordando improvvisamente le buone maniere e mancando di salutare.
L’uomo parve non accorgersene e subito, guardandosi attorno, cominciò ad ipotizzare, forse, un possibile mazzo di fiori. Isabella cercò di coprirsi il viso con il libro e azzardò un’occhiata verso l’uomo.
Guardò verso di lei che subito distolse lo sguardo, abbassandolo verso il libro. Sentì subito il passo pesante dell’uomo avvicinarsi verso la sua figura minuta.

In quel momento Isabella era visibilmente imbarazzata, e senza un perché, pregò che se ne andasse, così avrebbe ripreso a respirare.

“Mi scusi…” mormorò l’uomo, che si prese il disturbo di abbassare il libro di Isabella per avere un contatto più diretto con il suo viso.
Quando solo i loro occhi si incrociarono, rimase un breve momento a guardarla, effettivamente affascinato. Subito lo sguardo di lui andò a posarsi sulla spallina del suo reggiseno che accidentalmente andò a scivolare lungo la spalla liscia e bianca. Il cuore di lei saltò qualche battito quando, impulsivamente la mano di lui, grande e con dita lunghe e affusolate andò a risistemare la bretella. Un gesto forse troppo intimo per Isabella, la quale si ritrasse infastidita. “Perdonami” disse lui portandosi le mani al petto. “Non era mia intenzione infastidirla” continuò.

“Le serviva qualcosa?” la risposta le uscì frettolosa.

“A dire il vero sì. Dovrei regalare un mazzo di fiori a mia sorella, ma non sono capace di scegliere qualcosa di appropriato. Potrebbe aiutarmi, lei?”.

Isabella non esitò. Quando si trattava di lavoro nessuno la batteva. La risposta fu nuovamente fulminea.
“Sa in genere quali siano i gusti di sua sorella in fatto di fiori? Una particolare specie che la colpisce?” disse lei, dirigendosi verso un bancone dove erano esposti alcuni dei fiori più belli e prestigiosi.

L’uomo la seguì, e senza volerlo il suo sguardo andò a scendere dalla schiena, per metà scoperta, sino al suo fondoschiena.

Notevole, pensò.

“Non ne ho idea. Mi affido alla sua esperienza” rise.

Senza farlo notare rise anche lei, divertita dal fatto che un fratello non conoscesse i gusti della sorella. Era però compiaciuta del fatto che qualcuno si affidasse completamente a lei.

“Non le consiglio le rose. Non che siano brutte o inappropriate, sono solo scontate” si spiegò immediatamente. La rosa era uno dei suoi tanti fiori preferiti,ma ciò non toglieva il fatto che fosse un regalo troppo prevedibile e alquanto banale.

Isabella si muoveva agile lungo i banconi, e l’uomo faceva fatica a seguire il suo passo. Ma era divertito nel vedere la figura minuta di lei muoversi qua e là per il negozio, continuando a parlare senza tacere nemmeno un secondo. Non capiva bene però ciò di cui parlava, l’esperta era lei, tuttavia non la interruppe, attratto dal suo tono di voce melodioso. 

“Il Loto è per gli orientali simbolo di bellezza, eloquenza, purezza e perfezione, simbolo del sole, del cielo della terra, della creazione, del passato, del presente e del futuro; dunque rappresenta la vita stessa, regalare questo fiore significa dichiarare grande ammirazione”, Isabella volle aggiungere che se la sorella era bella quanto lui, allora era il fiore adatto. “Potrei raggruppare un po’ di questi, con quelli che lei ora sta osservando” affermò Isabella quando si accorse dell’uomo che rapito osservava il Myosotis.

“Che fiore è?” indicò, guardando Isabella ferma accanto a lui.

“Myosotis, altro non è che il nome botanico del “non ti scordar di me”, simboleggia l’amore sincero” affermò, felice che un fiore così piccolo e all’apparenza insignificante, abbia invece catturato la sua attenzione.

“Come le ho già detto mi affido ciecamente a lei. Resterei qui a parlare di tutti questi meravigliosi fiori, ma si è fatto tardi e ho un impegno. Passo a ritirare il mazzo domani” disse lui, guardando l’orologio e sospirando, probabilmente stanco. Mentiva. Lui sapeva bene di avere ancora del tempo a disposizione, e quella era solo una banale scusa per rivederla ancora.

Era la prima volta che le capitava un cliente tanto fiducioso. Isabella non voleva in alcun modo deluderlo.

“Le lascio il mio biglietto da visita” affermò lui, posando il bigliettino sul bancone.

Isabella non capiva perché glielo avesse lasciato, ma preferì non chiedere. Continuò invece a fissarlo, mentre usciva dal negozio.

Prese fra le mani, sporche di terra, il biglietto. Subito deglutì un cumolo di saliva che le se era formato in bocca.
Non si erano mai parlati fino ad allora, ma in cuor suo Isabella sapeva di conoscere Edward Cullen.

Forse da sempre.

 

Spazio dell'autrice:
Buonasera a tutte quante, o dovrei dire buonanotte, infondo è l'una. Non so nemmeno io bene cosa faccio ancora in piedi a quest'ora. Avevo in mente di scrivere una nuova storia, anche se ne ho iniziata un'altra da poco e un'altra ancora è in corso, solo che è finita la scuola e finalmente dopo nove mesi riesco finalmente a concentrarmi solo sulle mie storie e inoltre la mia immaginazione si è risvegliata dal suo letargo.
Comunque, spero che questa storia vi piaccia e che lasciate un vostro parere al riguardo, ne sarei veramente grata.
Penso inoltre che dal prossimo capitolo la storia sarà scritta in prima persona, alternando i capitoli tra i pov Bella e Edward. Che ne pensate? O forse è solo meglio continuare a scrivere in questo modo. Non saprei... fatemi sapere.
Bene, buonanotte a tutte quante e un grande bacio! Sono ansiosa di sapere se vale la pena di continuare! ;)
Baci! :3

  
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