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Autore: lilla thea    13/06/2012    14 recensioni
Edward e Bella, sono loro i protagonisti di questa storia.
l'amore, quello con la A maiuscola fa da sfondo.
tutto si svolge attorno ad una bimba dagli occhietti tristi che cambierà la vita ad entrambi e forse (dico forse) darà all'amore un significato puro e lo renderà colmo d'infinito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buongiorno a tutte voi mie care, eccovi il capitolo finale. Questo è l'ultimo, poi posterò l'epilogo.
mi viene da piangere!!!!! mi mancheranno Ed, Bella, Lily, il piccolino in arrivo e tutti gli altri. ma soprattutto mi mancherete voi.... ok, la pianto, ho ancora un capitolo per disperarmi!!!
finalmente arriva baby Cullen.
Spero che tutto vada come vi aspettavate o comunque che vi piaccia. Ci leggiamo giù.









27 – FAMIGLIA.

 
 


POV BELLA
 
Chiusi gli occhi appena sentii il primo colpo. Ne sentii tre. Sapevo che se avessi guardato sarei morta. Non che sarebbe cambiato molto, se Edward fosse morto la mia vita non avrebbe avuto più senso, ammesso che Victoria mi avesse lasciata viva.
 
Il mio cuore aveva preso a battere all’impazzata quando l’avevo visto in quel capanno e anche il dolore era quasi scomparso. Tutto era successo così in fretta. Victoria, la pistola, la faccia preoccupata di Laurent e Edward che si lanciava su di lei.
Decisi di ignorare la voce che mi chiamava, certa di star sognando. Ignorare il dolore fu più complicato. Strinsi i denti sentendo un’altra fitta arrivare e urlai.

  • Bella, amore? – sentivo la voce di Edward come se fosse davvero vicina a me ma sapevo che era il mio inconscio a farmela sentire. Avvertivo anche le sue dita sfiorarmi le guance bagnate di lacrime.
  • Amore guardami, ti prego.
  • Non ce la posso fare senza di te, ho bisogno di te, abbiamo bisogno di te. – singhiozzai portandomi le mani alla pancia.
  • Sono qui Bella, sono con voi. Apri gli occhi. - mi diceva la voce, ma io scossi il capo.
  • Se li riapro sarai… tu non ci sarai più e io… io non riuscirei a vivere.
  • Bella guardami, ti supplico. – scossi la testa finchè sentii le sue labbra sulle mie.
Si posarono con passione e dolcezza facendomi assaporare il sapore bagnato delle lacrime.
Era possibile davvero sentire la sua presenza così forte? Restai a baciarlo per interi minuti finché non fu necessario respirare e aprii gli occhi.
Edward era davanti a me in tutto il suo splendore. Era così bello, con quello sguardo così dolce e le guance umide. Lo accarezzai e fissai i miei occhi nei suoi cercando di conservare quell’immagine nella mia testa, cercando di marchiarla a fuoco nella mia memoria. Il mio sguardo si allontanò da lui solo quando sentii dei passi sul legno sporco del capanno. Era Emmet seguito da un altro ragazzo. Possibile fosse Jacob Black? Si fermarono entrambi sulla porta e fissarono un punto davanti a loro. Alzai lo sguardo oltre la spalla di Edward ma lui mi nascose la visuale.

  • no Bella, non guardare. – ma io non lo ascoltai.
Alle sue spalle c’era il corpo di Victoria riverso a terra con del sangue che usciva al petto. Non poteva essere vero.
  • lei è… - Edward abbassò lo sguardo stringendo le mie mani.
  • Io… - Edward cercava le parole per dire qualcosa.
  • Tu hai… tu sei…
  • Bella perdonami, non ho avuto scelta non volevo vedessi ma…
  • Tu sei vivo? Tu sei qui con me davvero? Non sto sognando?
  • No amore, sono qui con te.
  • Sei con me?
  • Si piccola, non devi aver paura, io non ti farei mai del male.
  • Ma che stai dicendo?
  • Non volevo mi vedessi fare ciò che ho fatto.
  • Tu ci hai salvati, tu sei vivo. – gli ripetei abbracciandolo forte e me. Lui sorrise sulla mia spalla ma sentii lo stesso un gemito quando lo strinsi.
  • Cos’hai?
  • Niente, solo una ferita di striscio.- sussultai. Per due motivi. Primo: la camicia di Edward macchiata di sangue; secondo: l’ennesima contrazione.
  • Edward?
  • Dimmi amore. – mi disse cullandomi tra le sue braccia.
  • Devo dirti una cosa.
  • Cosa c’è?
  • Prometti che starai calmo?
  • Bella stai male? Ti ha fatto qualcosa? Il bambino sta bene?
  • Credo di si ma… mi si sono rotte le acque qualche ora fa.
Lo vidi boccheggiare e guardarmi immobile.
  • Edward, credo che sia iniziato il travaglio.
  • Cazzo! – Emmet. Edward era ancora immobile e silenzioso.
  • Edward, non credo ci sia molto tempo. – lo informai sentendo arrivare un’altra fitta. Ormai erano molto vicine tra loro.
Edward non si mosse finchè non strinsi la sua mano urlando. Scosse la testa e mi guardò.
  • Ok, andiamo subito in ospedale.
  • Edward. È successo quando lei ti ha telefonato. – stava calcolando quanto tempo fosse passato, io non ne avevo idea ma, vista la sua faccia, doveva essere più di quel che pensassi.
  • Sono passate sei ore. –oh oh. Adesso cominciavo a preoccuparmi. Un’altra fitta più forte delle precedenti mi costrinse a piegarmi in due dal dolore. Finchè ero impegnata nello scontro tra Edward e Victoria non avevo sentito nessun dolore ma adesso era tutto amplificato.
  • Bella.
  • Edward, il bambino. Devi farlo nascere in fretta, ti prego. L’ospedale di Forks è troppo lontano da qui.
  • Io non so cosa fare. Sono un chirurgo non un ginecologo.
  • Si ma hai letto più libri tu negli ultimi tre mesi che qualunque ginecologo in tutta la sua carriera.
  • Non posso farti partorire qui! È troppo sporco e…
  • La casa. La casa dei Meyer. – disse Rose.
  • La casa bianca?
  • Si, so come entrare e lì potresti trovare quello che ti serve.
  • Non è disabitata?
  • No, i proprietari hanno una donna di servizio che fa le pulizie e tiene in ordine.
  • Ok. Andiamo.
Molto delicatamente Edward mi sollevò tra le braccia ma non potei impedirmi di gemere.
  • Ci sono io amore, sono con voi. Pronta a conoscere tuo figlio? – chiese cercando di sdrammatizzare.
  • In teoria non dovevo sapere che è un maschio.
  • Oh scusa!
  • Tranquillo. E poi ti avevo sentito parlare con la mia pancia la nott… AH!
  • Ci siamo amore, ci siamo quasi. Resisti.
  • Ho paura.
  • Andrà tutto bene piccola, tutto bene. Te lo prometto.
Rose era corsa a recuperare la chiave dal suo nascondiglio tra i fiori delle aiuole e aveva già aperto la porta.
  • Rose prendi degli asciugamani. Emmet fai bollire dell’acqua. Alice vieni qui e aiutami.
  • Alice?
  • Sono qui sorellina, sono con voi.
  • Mi disp… mi dispiace Alice che tu abbia dovuto rivivere tutto di nuov…AH.
  • Sh, sh. Non dispiacerti di nulla. Tranne che per il fatto di aver fatto nascere il mio nipotino senza il suo corredino. Lily mi ucciderà.
Sorrisi ma fui interrotta dall’ennesima contrazione, erano molto ravvicinate ormai.
Vedevo Edward con la camicia arrotolata sulle braccia ancora umide, di sicuro era andato a lavarle più possibile.

  • La tua ferita. – gli dissi guardando la macchia di sangue.
  • Sto bene. Adesso dobbiamo pensare al piccolo e a te, ok? – annuii.
Lo vidi abbassarsi tra le mie gambe e sussultai quando avvertii il suo tocco.
  • Va tutto bene amore. Se ti faccio male dimmelo, ok?
Non ebbi il tempo di rispondergli perché arrivò un’altra contrazione e urlai stringendo tra le dita la stoffa del letto su cui mi aveva coricata.
  • ok, amore quando ti dico io devi spingere. Non prima. Hai capito Bella?
  • Si.
  • Bene. Adesso spingi!- e lo feci urlando quando la contrazione arrivò.
  • Brava amore, stai andando benissimo. Devi solo fare qualche altro piccolo sforzo, ok? Perfetto spingi adesso, spingi Bella, coraggio! Ci siamo amore, vedo la testa, ci siamo amore. Ancora un po’. Forza Bella, l’ultima spinta e vedremo il bambino. Forza amore. SPINGI!
E spinsi.
Urlai tra le braccia di Alice mentre Edward faceva nascere nostro figlio.
Sentii il suo corpicino caldo sfiorarmi le gambe e piansi. Di gioia, di paura, di amore. Piansi mentre Edward avvolgeva il nostro bambino in un asciugamano, piansi quando sentii il suo primo vagito di vita, piansi quando vidi le stesse lacrime scorrere sul viso di Edward.
Piansi e risi quando Edward, il mio uomo, il padre di mio figlio, si avvicinò a me e posò il piccolo sul mio petto.
Era bellissimo.
Edward mi baciò teneramente accarezzandomi una guancia.

  • Ti amo. – mi disse tra le lacrime.
  • Anch’io amore, anch’io.
Mi strinsi al suo petto e mi lasciai cullare dal battito del suo cuore.
 
Meno di un quarto d’ora dopo arrivò un’ambulanza.
Fummo portati tutti in ospedale e sentii Edward lamentarsi per poter restare con noi, rifiutandosi di farsi medicare il braccio. Per fortuna Alice lo convinse promettendogli di restare sempre con me.
Rose tornò poco dopo con un cambio pulito preso in casa mia e un completino per il bambino che nonna Rose aveva comprato in vista del parto e che fortunatamente Alice approvò.
Lo fecero entrare venti minuti dopo, stanchi di sentirlo urlare in corridoio.
Il bambino dormiva sereno nella culletta e non si accorse del casino che suo padre stava combinando. Quando aprì la porta mi sorrise ed io mi sentii a casa. Si avvicinò al letto accarezzando la mia mano e quella del piccolo mentre Alice usciva baciandogli la testolina.

  • Come stai? – mi chiese premuroso.
  • Sto bene, adesso che voi siete con me.
  • I medici hanno detto che è andato tutto bene.
  • Non avevo dubbi.
  • Io si. Ero terrorizzato.
  • Edward stiamo bene.
  • Mi dispiace per quello che è successo, io…
  • No, basta. Non ne posso più di sentire questa parola! Prima di sposarci ti farò firmare un contratto prematrimoniale in cui ti informerò del divorzio appena sentirò quella parola.
  • Vuoi ancora sposarmi? – mi chiese serio.
  • Perché? – adesso avevo paura io. – tu non, non vuoi più?
  • Cosa? Certo, non c’è niente che vorrei di più.
  • E allora?
  • Dopo quello che ho fatto...
  • Cosa avresti fatto Edward? Perché oltre ad avermi salvato la vita rischiando la tua e aver fatto nascere tuo figlio non ricordo altro.
  • Ho ucciso una persona Bella.
  • Non potevi evitarlo.
  • Lo so. Ma non mi fa star meglio.
  • Edward mi dispiace per lei, sarò insensibile, ma dopo ciò che aveva fatto a Lily, alla tua famiglia e a noi hai dovuto scegliere. Pensi che potrai mai pentirtene?
  • MAI! – rispose subito.
  • E allora non pensarci più. Io non so come farti capire come mi sono sentita quando sei entrato nel capanno. Poi ho sentito gli spari e pensavo fossi morto. Ho creduto di non farcela amore. Se tu fossi…
  • Shh. Non piangere, sono qui. E non vi lascerò mai. Te lo prometto.
  • L’altro uomo?
  • È stato arrestato da Seth nel bosco. Era solo una pedina nelle mani di Victoria.
  • Lo so. È stato gentile con me.
  • Lo spero per lui. – mi disse baciandomi le labbra.
Il bambino ci sorprese con un forte pianto e ci staccammo di colpo.
  • Devo fare due chiacchiere con tuo figlio. Può piangere quanto vuole, ma non in certi momenti – mi disse facendomi ridere. Era già mio figlio in questo caso, immaginavo sarebbe diventato suo figlio quando era un angioletto.
Edward si sporse e prese il bambino tra le braccia. Gli posò un bacio sulla fronte e lo mise tra le mie braccia.
  • Credo abbia fame. – mi disse.
  • Oh. Io non so come fare.
  • Tranquilla, farà tutto da solo. Avvicinalo al seno. – mi suggerì.
Mi scoprii e avvicinai la sua boccuccia al mio capezzolo. Cercò di afferrarlo per qualche secondo muovendo la testolina, poi si attaccò cominciando a succhiare velocemente.
  • Merda!- esclamai trattenendo un gemito.
  • Fa molto male? – mi chiese Edward con un sopracciglio sollevato. Non potei non ridere della sua espressione preoccupata.
  • No, sta già passando. Più che altro mi ha colta di sorpresa. – mentii. Faceva un male cane! Ma il dolore passava in secondo piano rispetto all’espressione di Edward che ci guardava estasiato.
Carezzai la fronte del mio bambino, del nostro piccolo miracolo e ringraziai qualunque cosa ci fosse lassù per avermi dato tutto questo.
Avrei tanto voluto che ci fosse mio padre in quel momento e cacciai indietro una lacrima ma Edward capì.

  • Sono certo che anche lui sta sorridendo adesso. Sono certo che sia molto fiero della sua bambina. – mi disse baciandomi.
  • Mi manca tanto. Vorrei fosse qui, vorrei potertelo presentare, presentargli suo nipote e vederlo prendere tra le sue braccia. – singhiozzai.
Edward prese tra le braccia il bambino che si era addormentato e afferrò la mia mano stringendola alla sua e a quella del piccolo.
  • Chiudi gli occhi. – lo feci e lui cominciò a parlare. – sai amore, mi sembra ieri quando ho conosciuto tuo padre.
          Me la sono fatta sotto al pensiero che potessi non piacergli. Diciamo che confidavo nelle tue capacità di persuasione in caso di problemi. Ma quando mi ha dato il benvenuto in famiglia mi sono sentito al settimo cielo. È vero che ho avuto paura quando gli abbiamo detto che eri incinta, giurerei di avergli visto la mano sulla pistola e si, lo ammetto, ho pensato mi sparasse. Non sono a prova di proiettili io, per cui sarebbe stato complicato rimettere insieme i pezzi. Ma lo sceriffo, appena superato il lungo shock, mi ha stretto la mano. È un grande tuo padre, amore. È stato un suocero fantastico, anche se penso voglia davvero uccidermi per non averti ancora sposata.
Quando ha visto il piccolo ha sorriso, sai. Ha detto che è uguale a te, che ha i tuoi occhi. Mi ha pregato di darti un bacio da parte sua, ricordandoti che è sempre vicino a te e che sarà sempre vicino al suo nipotino. Quanto a me, sono certo che mi terrà d’occhio, pistola a portata di mano, se sgarro.
 
Piansi a lungo, ma non erano lacrime amare. Per la prima volta da quando pensavo a mio padre mi ritrovai a sorridere al suo ricordo. Chissà se Edward aveva davvero immaginato prima quelle situazioni o se le aveva pensate sul momento.
 

  • Grazie.
  • Ti amo piccola, vi amo.


ok... non scrivo la parola the end, perchè lo farò nel prossimo capitolo, però ormai è davvero andata!
spero vi sia piaciuto il capitolo.
Ognuno è dove merita di essere, volevo inserire la figura di Charlie in qualche modo visto quanto lui è importante per Bella e l'unico modo che mi è venuto in mente è questo. Forse è un po' troppo smielato e romantico ma dovevo pur riscattarmi per tutto quello che ho fatto passare a sti due poverini, no?
Ci leggiamo con il prossimo capitolo. a presto ragazze.
Marya 
  
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